Capitolo XXVII Scelta
Tre giorni dopo il Programma
Kikyo stava affliggendo qualcosa al muro della sua
cameretta, stese la mani sopra il foglio di giornale
che stava incollando con lo scotch per farlo ben aderire, le scostò poi,
osservando bene il foglio:
Un
immagine di Fuyuko
attaccata a delle macchine per respirare e ad una serie di tubi, seppur i suoi
occhi fossero aperti, il suo sguardo era indifferente e non osservava l’obbiettivo
sotto di essa era scritto l’articolo a caratteri piccoli.
“Data 18 Maggio 2012
In data odierna, Manae Fuyuko, studentessa sedicenne della Classe 2D dell’istituto
superiore che ha sede a Uchiko,
è perdurata per due giorni, diciannove ore e dodici minuti durante la trecentocinquantesima edizione del programma. La ragazza è sopravvissuta
degnamente fino alla fine del gioco, la studentessa ha cercato di opporre
resistenza ai soldati che avrebbero cercato di portarla all’elicottero per il
ritorno a casa, è stata quindi sedata. Purtroppo la ragazza risultava
allergica al tipo di sedativo usato, si è quindi generata un infezione che ha
distrutto parte della materia cerebrale della ragazza. Portandola in un coma
diagnosticato come irreversibile. Le ingenti spese per il mantenimento dell’attrezzatura
sarà addebitato allo stato fino alla fine del mese,
dopo di che i genitori dovranno provvedere al mantenimento della primogenita. La
ragazza è ora ricoverata all’ospedale locale della sua stessa città.”
Kikyo osservò il foglio, leggendolo sommariamente, il suo
volto venne rigato da una lacrima che scese lentamente
fino al mento, dal quale gocciolò sopra il pavimento, la ragazza si passò una
mano sugli occhi, asciugandoli, per poi scendere rapidamente le scale. Era in
strada, gocce di piombo scesero sopra di lei, pioveva esattamente come il
giorno della partenza in gita della classe, la sua amica Fuyuko
era a casa, ma era come se non ci fosse, prese la bici slegandola dalla catena,
si avviò ad andazzo rapido per le strade, mentre pensava incessantemente alla
ragazza.
Il paesaggio era smorto, i
mezzi di trasporto erano pochi e passavano alquanto raramente, pozzanghere nere
attorniavano i marciapiedi, manifesti della fondazione che raffiguravano Fuyuko e festeggiavano la conclusione della “350th Edition” erano ovunque, tappezzando l’area, molti di essi aderivano male alla superficie dei muri sui quali erano
affissi.
Era arrivata, era nel
cortile dell’ospedale, era un edificio bianco in genere, eppure la pioggia
sembrava scolorirlo dandole un aspetto grigiastro, poggiò la bici su una
ringhiera e la avvolse con la catena,saldandola per
bene, sospirò per poi avviarsi verso le porte automatiche che si aprirono
lasciando entrare la ragazza bagnata fradicia.
Nelle corsie dell’ospedale
erano la classica prassi, porte che si aprono, passi
calcolati, visi impeccabili, sguardi serie e vuoti di vita, come fossero tutti
automi, Kikyo si avviò verso la reception,
parlando poi con la donna anziana dietro la scrivania.
-Manae Fuyuko-
-E’ una sua parente, giusto?-
-Esatto…- mentì lei, ma era
abituata a gabbare la donna, che aveva ormai una certa età.
-Stanza T78, piano tre-
-Grazie-
La ragazza si voltò e
percorse la corsia a destra, premette il pulsante per richiamare l’ascensore, che
arrivò poco dopo lasciando passare alcuni infermieri e qualche altra persona,
la ragazza entrò dentro l’ascensore insieme ad una
donna dal vestito rosso, le porte fecero per richiudersi quando una mano bloccò
le porte, ne entrò un uomo in camice bianco.
-Scusate-
Entrò e premette il tasto tre mentre stava per farlo Kikyo,
che indietreggiò senza dar conto all’uomo, interessata invece alle spie
luminose che indicavano il piano, la luce passò dal numero “0” ad illuminare il
numero “1”, poi il “2” ed infine il “3”, l’ascensore emise un dlin dlon, per poi aprirsi su una
scia di infermieri intenti ad entrare, la ragazza ed il dottore uscirono dalle
porte per poi seguire entrambi la stessa corsia, ambedue erano incuriositi da
questa coincidenza ma non lo davano a vedere, stavo osservando le insegne delle
stanze, per poi imbucarsi entrambi nella stanza T78.
Fuyuko aveva gli occhi chiusi, il respiratore alla quale
era legata era in piena funzione, così come tutti gli aggeggi che la tenevano
ancora in vita, l’elettrocardiogramma rivelava una funzione vitale minima, ma
non per questo precaria, un uomo abbondantemente fasciato e con le stampelle
stava seduto vicino a lei, fissò i sue, senza dire
nulla.
Il dottore osservò Kikyo, per poi dirle:
-Quella ragazza era tua
amica?-
-…Lo è ancora-
-Questo mondo fa schifo…-
Kikyo si voltò verso lui, poi fece un cenno di assenso, lui proseguì.
-Prendi, leggi pure appena esci di qui, non farti vedere da nessuno, se non sei interessata,
brucia il messaggio-
la ragazza prese il pezzo di carta che il medico gli
mostro, lui si avviò invece verso un altro letto dove giaceva l’ormai noto professor
Inoue, era avvolto di bende al torace e aveva dei
tubi anche lui, stava dormendo paciosamente, il dottore si sedette vicino a lui
e iniziò a trafficare in maniera curiosa con i tubi.
Kikyo raggiunse Fuyuko e si sedette fra lei e l’uomo, questi parlò a lei,
ma sempre osservando il vegetale.
-Era amica tua eh?-
-…-
-Sai, le mie figlia… forse le
conosci… Kuniko e Momoko Abashi-
-Oh… si,
le conosco… Kuniko è carina, una bambolina…-
-Sono degli angeli tutti e due, ora…-
-… mi dispiace…-
-Che dici? Non è colpa tua… è solo colpa di questo fottuto sistema… scusa…-
-No… ha ragione…-
-Però Inoue
ha avuto quel che si meritava…-
-Lo conosce?-
-Abbastanza, si-
-E’ terribile, perché proprio a lei…?- nuove lacrime solcarono
il viso della giovane
-Guarda il lato buono… ormai
non soffrirà più… non vedrà più quanto questo mondo marcio continuerà a distruggersi…
come le mie figlie…- anche l’uomo iniziò a piangere, ma le sue erano lacrime di
gioia, le mani di lui andarono a poggiarsi sulla
spalla, prima come incoraggiamento, poi come appoggio per tornare in piedi e
avviarsi fuori dalla porta con le stampelle -…fidati, in questo mondo… i morti
e i vegetali sono quelli che vivono meglio…-
Le parole risuonarono forte
nella mente di Kykio, che si alzò anche lei, portando
una mano sul volto di Fuyuko –Continua a vivere…
anche se così, tu continua a farlo… e vivi nel tuo mondo privo di crudeltà e ingiustizie…
diverso di quello a cui siamo condannati noi…- si allontanò nuovamente, uscendo
dalla stanza, lo sguardo tornò sull’amica, per poi girarsi ed apprestarsi ad
uscire dal posto.
Il dottore aveva assistito a tutto questo, tornò poi a trafficare con i
tubi.
-Ricordati, Inoue. Tocca sempre finire ciò che si
comincia…-
Detto questo, uscì dalla
stanza con passo rapido, facendo le scale per poi uscire da quelle antincendio,
un suono stridulo si sentì per tutto l’edifico, sentito anche da Kikyo
che stava passando davanti alla reception, una voce
all’altoparlante interruppe il segnale acustico.
-Emergenza! Embolia del
paziente Inoue stanza T78, al paziente
è stata iniettata aria nelle vene! Emergenza!-
Kikyo sbarrò gli occhi ed uscì rapidamente dall’ospedale,
aprì poi il foglio datole dal medico, era un pezzo di carta che raffigurava il
logo della grande Asia con una croce sopra, vi era
scritto:
“Fratelli e
Sorelle
Stufi della tirannia dell’egemone
Dei parenti e compagni morti
Lotta contro i tuoi nemici
Proteggi o Vendica i tuoi amici e la tua famiglia.
Unisciti ai ribelli.
Firmato:
Majo Takumi”
La ragazza guardò la strada,
aveva finito di piovere e una macchina sportiva rossa
a gran velocità si fermò davanti a lei, il dottore si sporse dal finestrino.
-Sono Majo
Takumi. E tu sei dei
nostri?-
Una domanda, un dilemma.
Kikyo osservò l’uomo con la faccia stupita.
Epilogo:
Fuyuko Manae morì
due anni dopo, i genitori ridotti sul lastrico non riuscirono a
mantenere i costi ingenti dei macchinari medici. Inoue
morì prima, inutile il tentativo dei medici di farlo salvarlo dopo l’ultimo
attentato di Takumi. Lui, invece, stava conducendo i
ribelli in giro per il mondo, alla ricerca di informazioni
inerenti il programma e i principali luoghi dove poteva essere svolto, nel
tentativo di prevederli e impedirli. Kikyo era fra
questi, essendosi unita quasi subito, nessuno la cercò, venne
data per dispersa, si pensa a un rapimento da parte di pedofili date le
testimonianze di alcuni paramedici che l’hanno vista salire su un auto rossa
che i genitori non sono riusciti ad identificare.
Ciao a tutti,
ragazzi^^
Questo è l’ultimo.
spero da voi atteso, cap.
Spero che sia
stato all’altezza delle vostre aspettative.
Ringrazio che mi
ha seguito fin’ora, chi mi seguirà
e chi semplicemente ha letto qualche capitolo sporadicamente.
Lasciate pure i
commenti finali ^^
Grazie ^^