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Autore: torak    31/10/2012    4 recensioni
voi avete scelto i personaggi, e ora la sfida comincia.
questa storia si basa sui personaggi che avete screato per la mia storia THE HUNGER GAMES, purtroppo cancellata.
ora però, li ritroverete qui, e uno avrà l' onore di vincere la tredicesima edizione degli Hunger Games!
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Oskar Shkadir si voltò di scatto. In un attimo, si alzò in piedi e si preparò a combattere.
“calmati, non ti agitare.”
“chi sei?”
“mi chiamo Natasha Pedrosa. Mi avrai vista, sono il tributo del distretto undici.”
“mi vuoi uccidere?”
“macché! Ti voglio proporre un’ alleanza.”
“perché una come te dovrebbe allearsi con un dodicenne?”
“ per proteggerti. Durerai poco senza di me.”
Il ragazzo ci pensò un attimo.
“e va bene. Vada per l’ alleanza.”
“ottimo!”
I due si strinsero la mano e si misero in cammino.
 
Katherin  gridò. Affondava sempre di più, non riusciva a muoversi. Chiuse gli occhi.
Non ce l’ avrebbe fatta. Non sarebbe sopravvissuta.
Alzò le mani….
…e subito qualcuno le afferrò, tirandola in superficie.
Lei spalancò gli occhi per la sorpresa, mentre la sabbia le abbandonava i piedi.
Era viva.
Guardò il suo salvatore. Era un certo Richard Brown.
“sei un favorita.” disse la ragazza appena lo vide.
“non più.”
“mi vuoi uccidere?”
“no, oppure saresti già morta.”
“cosa vuoi da me?”
“niente. Non ho la stoffa per essere un favorita. Sono tutti eccessivamente crudeli.”
“perché mi hai salvata?”
“ho bisogno di un’ alleato. Non posso andarmene da solo.”
“non mi fido di te. Mi pugnalerai alle spalle.”
“no. Lo giuro.”
“non mi basta. Vattene. Grazie per avermi salvata, ma questa storia termina qua.”
Katherin si rialzò e mosse i primi passi.
“aspetta.”
“cosa?”
“non avrebbe senso  tradirti da alleata. Avrei potuto semplicemente non salvarti. Non posso continuare da
solo in quest’ arena.”
“non so combattere.”
“ti sbagli.”
“perché non scegli qualcun altro?”
“perché ho incontrato te. Sarebbe stupido andare a cercare qualcun altro ora.”
“e va bene.”
“alleati?”
“alleati.”
 
Sophie colpì un falco in pieno.
“bella mira.”
“grazie.”
I tributi del sette e del due parlavano poco tra loro, un po’ per cacciare, un po’ perché non si fidavano
ancora molto.
Ad un certo punto, le due sentirono un gemito. Camminarono seguendo la voce e, in lontananza, videro
una ragazza che scappava.
Era Fanny Mice.
Le due la seguirono in silenzio con circospezione.
Dopodiché accadde l’ inevitabile.
La fuggitiva vide la due alleate e, ovviamente, si spaventò.
Subito scagliò la sua spada contro Sophie. In seguito a quel gesto, accadde tutto al rallentatore.
Fanny gridò.
Sophie spalancò la bocca con un gridolino di sorpresa.
Mirabella Coffin, invece, riuscì a spintonare la compagna e afferrò l’ alma per l’ elsa.
Il tributo del distretto otto cadde a terra, stupita dal salvataggio imprevisto.
In un attimo, Bella scagliò la spada nel petto dell’ avversaria, uccidendola.
La quattordicenne ebbe appena il tempo di gridare, poi chiuse gli occhi e un colpo di cannone rimbombò
ovunque.
Sophie si appoggiò all’ amica e l’ abbracciò.
“grazie. Grazie mille.”
“figurati. Siamo alleate, no?”
 
Kiara afferrò la spada e squadrò il suo nemico.
Era Michael Blackwar. La ragazza lo aveva visto combattere, e si era accorta della sua forza.
Ovviamente, era un favorita.
“bene, bene…. La signorina Chras….”
“pensi di uccidermi?”
“sì, è mia intenzione.”
“be’, non ci riuscirai!”
Il tributo del distretto cinque alzò la spada, schivando un calcio dell’ avversario, dopodiché si lanciò su di lui,
sbilanciandolo.
“sei un’ illusa se credi di potermi uccidere!”
“ma lo farò!”
Kiara fu lanciata a terra, ma lei si rialzò subito e scagliò la sua arma. Mancò il bersaglio.
Il favorita colse l’ occasione e, prendendola per le gambe, la immobilizzò. Con pochi gesti, le puntò una
lancia alla gola.
La respirazione della ragazza era ostacolata dal ginocchio che il tributo del dieci le aveva posizionato sul
petto.
Credette di star per morire, ma…. Proprio allora Michael si concesse una sana risata.
Cogliendo l’ occasione, la guerriera si liberò il petto dal peso della gamba dell’ avversario e scattò in piedi.
In meno di tre secondi, scagliò un coltello nel petto del favorita.
Quello smise di ridere e, con un doloroso gemito, cadde in ginocchio.
“come… hai… fatto?”
“non sei imbattibile. Mai sottovalutare me!”
“io tornerò a casa… tornerò… vincerò…”
Il quattordicenne si accasciò, e in tutta l’ arena si udì un altro colpo di cannone.
 
Naira Draaciav si alzò dall’ erba del campo dei favoriti.
“vado a caccia.”
“buona fortuna.”
Appena fu nel bosco, la ragazza iniziò a correre. Aveva portato con sé dal campo una lancia. Sapeva che con
i favoriti aveva chiuso.
Li aveva abbandonati. Per sempre.
Da quel momento in poi, agiva da sola.
Avrebbe vinto da sola.
Guardò la sua conchiglia. E seppe di aver fatto la cosa giusta.
 
Hanna si insospettì non vedendo tornare il compagno di caccia.
Era forse fuggito?
Se lo aveva fatto, era un gran codardo.
Con l’ arco in spalla, la ragazza decise di tornare all’ accampamento.
Non sopportava le persone che fuggivano.
E lei, se non sopportava qualcuno, lo uccideva.
Richard, con lei, avrebbe avuto vita breve.
Nessuno può sfuggire ai favoriti.
 
Laser bevve un po’ di quell’ acqua che scorreva solo dai favoriti. Per gli altri, sarebbe stato faticoso
prenderla.
Avrebbero dovuto contare solo sugli sponsor.
Guardò il cielo. Si stava facendo sera.
Charlotte Hamm era seduta comodamente su una roccia.
Al campo erano rimasti in tre.
Gli altri erano scappati.
“siamo pochi. Meglio. Vuol dire che rimangono solo i migliori.” disse la ragazza dell’ 1
“già. Vinceremo. Non ci sono dubbi.”
Proprio allora nel cielo comparve il simbolo di Capitol City, con tanto di inno.
Dopodiché, si scoprì chi era morto quel giorno.
FANNY MICE. La sua foto coprì le stelle. La ragazza del distretto 8. Castana con occhi di color caramello. La
prima vittima del secondo giorno.
MICHAEL BLACKWAR. Uno dei favoriti più agguerriti. Distretto 10. Capelli neri e occhi verdi. Letale come
una bomba. Chi poteva essere riuscito ad ucciderlo?
Nell’ arena rimanevano undici persone pronte a tutto.
Per la seconda volta risuonò l’ inno, poi tornò a oscurarsi tutto.
La giornata era terminata.
 
 
 
 
 
 
  
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