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Autore: BlackKay97    01/11/2012    4 recensioni
[Storia scritta a quattro mani]
Quarant'anni terrestri dopo la Grande Guerra contro l'Ingannatore nuovi eroi sono chiamati a combattere contro una nuova minaccia.
Il compito è più arduo del previsto, infatti, dopo un lunghissimo periodo di pace gli abitanti della Scacchiera hanno dimenticato o vogliono ignorare il passato, ma la nuova Guerra sta cominciando più spietata di prima.
(Robin Round)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Era sicuro. L’aveva visto entrare in quella città. Ormai erano giorni che gli stava dietro e finalmente l’avrebbe preso. Doveva solo avere pazienza: poco mancava al tramonto ed allora sarebbe entrato in azione. Forse non era conveniente lavorare senza conoscere territorio ed usi dei cittadini, ma non aveva scelta. Il cappuccio calato sul volto, s’aggirava con naturalezza per i vicoli. In realtà pedinava la sua vittima. Si era fermata in un ostello, segno che non si sarebbe trattenuto a lungo. Avrebbe voluto ascoltare la conversazione, ma c’era troppa gente nei dintorni, così s’appoggiò al muro dell’edificio ed aspettò. Poco dopo un uomo prese il cavallo della vittima e lo ripose nelle stalle dell’ostello. Buon segno. L’incappucciato s’avviò per i vicoli alla ricerca di un posto dove riposare prima del lavoro.

Quando si svegliò, volse uno sguardo alla Luna. Le undici di sera. S’alzò e fece la sua mossa. Arrivò all’ostello avvolto nel mantello e con passo felpato. La gente sulla via non s’accorse della sua presenza: esattamente come sperava. Si guardò attorno e dovette attendere una mezz’ora buona prima che un gruppo di signori se ne andasse. Anche quel poco tempo gli era parso un’infinità: così vicino alla sua preda senza poterla ancora ottenere.
Una volta solo, prese a tastare il muro e le sue mani esperte trovarono un appiglio quasi subito. Procedette così nella scalata, tenendo le orecchie ben tese a scoprire eventualmente qualcuno in avvicinamento. Infine arrivò ad una finestra aperta. Perfetto!
Entrò con movimenti calcolati e senza fare rumori. Non era la stanza giusta. S’avvicinò alla porta: era chiusa, ma la chiave non era inserita. Estrasse il set da scasso che portava sempre con sé. In breve fu sulle scale. Cominciò ad avviarsi verso le camere più in basso, sapendole più vicine ad una via di fuga, quando fu colto da una fitta alla tempia e ancora le solite immagini confuse. Era doloroso ma utile. Cambiò direzione e corse su per le scale tenendo il passo leggero, abbastanza da non essere sentito.
Non aveva bisogno di chiedere ancora aiuto al suo compagno. Sapeva come agire. Controllò le serrature fino a che... al penultimo piano non trovò quello che cercava: una serratura più complessa. Poteva essere il padrone dell’ostello, ma il suo compagno gli aveva mostrato che osti e mercanti tendono a dormire accanto ai soldi. In quel caso al piano terra, vicino al bancone con la cassa. Ma lui non era lì per i soldi. Osservò ancora una volta la porta. Quella era sicuramente la stanza che cercava. La esaminò: c’erano un paio di chiavistelli che complicavano notevolmente le cose. Chiamò il suo complice e lasciò che a lavorare fosse lui. In pochi secondi la porta s’aprì silenziosa. Entrambi esultarono dentro e l’incappucciato entrò. L’uomo dormiva girato su un fianco a dargli le spalle. Utile per non farsi vedere una volta aperta la porta, male perché il tipo portava la “preda” su una cintura legata al petto.
Camminò lungo l’ombra del muro ben stretto nel mantello. Voleva scappare. Il cuore gli batteva alla follia ed era convinto che avrebbe svegliato tutta la città con il suo martellare impazzito, ma il suo compagno gli bloccò la fuga assicurandogli che era solo un’impressione. S’abbassò a sfiorare il pavimento e si portò accanto al letto mentre cercava di controllare il respiro. Eccoli! Come previsto stavano sulla cintura. Sei splendidi pugnali da lancio finemente ricamati e probabilmente appartenuti a qualche pedina del passato. Cominciò a respirare più nervosamente: non ce la poteva fare, troppa tensione. Lasciò agire il complice e, chiedendogli perdono, si lasciò totalmente sopraffare. Vide le mani guantate dell’altro muoversi e sfilare lentamente i pugnali, arretrare d’un passo... e poi l’incappucciato tornò in sé. Si ritrovò i sei oggetti in mano ed andò nel panico. Il compagno gli tenne a freno i pensieri come meglio poté con parole d’incoraggiamento, ma il respiro dell’incappucciato si fece troppo rumoroso ed il mercante d’armi, addestrato ad essere sempre vigile, si svegliò. Afferrò la spada che gli pendeva al fianco e si lanciò contro l’incappucciato sperando di non farsi notare ed ucciderlo. Il complice, però, fu più veloce. Estrasse il lungo pugnale e con uno scatto in avanti affondò l’arma  nel cuore dell’uomo fino all’elsa imbrattandola del sangue che schizzava fuori dal corpo. Il mercante s’accasciò a terra. L’incappucciato rimase boccheggiante a guardare gli occhi vitrei ed inquietanti del cadavere. Il suo compagno gli urlava nelle orecchie di scappare, ma lui non riusciva a muoversi. Si guardò le mani: rosse di sangue. Il complice insisteva quasi come una supplica: dovevano andare. Aveva ragione: avevano ciò che volevano e avevano ucciso. Ma la mente dell’incappucciato era sospesa su un filo d’irrealtà. Continuava a rivedere la lama che colpiva e sentire il cuore tenero e pulsante esplodere. Era cosciente di doversene andare, ma non poteva. Aveva ucciso! Doveva restare a pensare, quelle erano riflessioni che non potevano essere rimandate. Alla fine, anche il suo compagno, tacque.

Angolo di Kay e del Ladro (Crazy version)

Kay: Ciao a tuttiiiii!!! Questo capitolo l'ho scritto io! Yuppiiiii! ^^
Ladro: Oh! Ti prego! Non ne farei un vanto!
Kay: :( Che cattivo che sei!
Ladro: Lo so! Zono dando truzzo!!! XD
Kay: Si può sapere che ti prende??? Questa è un'affermazione senza senso! >:(
Ladro: Lo so... sono depresso... T_T
Kay: .... Ne parliamo dopo! A nessuno interessa di te! ^^
Ladro: ma... ma... ma... D'8
Kay: Bene, che ne dite? Questo capitolo l'ho scritto che avevo appena finito le Guerre del mondo Emerso... forse lo avete notato... so solo che ho scritto con uno stile diverso dal mio solito... non vi pare??? Uhm...
Ladro: A nessuno gliene frega niente di te! U.U
Kay: Eh, ma che permaloso! E poi, taci! Gran parte dei lettori ti vorrebbe morto compresa la tua Milla... ops! La Milla di Ryan!
Ladro: ... ... ... ... D""X! *fugge piangendo*
Kay: Ora lo dovrò consolare io... :'D Eheheh! Un saluto a tutti! Ciao!!!

Kay ed il Ladro

   
 
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