Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Samarskite    01/11/2012    4 recensioni
Saisilee sorrise, e cercando di uscire dalla tenda notò qualcos'altro che prima le era sfuggito.
Sul polso sinistro, Louis aveva disegnato con cura il simbolo di Superman con una penna a sfera.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Un lieve toc toc alla porta del bagno. Sam, d'istinto, cercò con lo sguardo il primo asciugamano o accappatoio nei paraggi e lo trasse più vicino a sè, senza però uscire dalla vasca.
"Si?", chiese con voce incerta. Sperava fosse Louis, ma con cinque esseri che vagavano per casa mezzi ubriachi era un'infima probabilità.
Infatti era Zayn.
"Sam? Oddio scusa, lo so che sei nella vasca, ma posso parlarti un attimo? È urgente.", disse lui dall'altra parte della porta. Sembrava sobrio. Sam stava per dire di no a prescindere, ma dal modo in cui sentì Zayn dire che era urgente decise che poteva anche fare un'eccezione. In fondo all'asta appesa parallelamente al bordo della vasca c'era una tendina bianca, sulla cui parte esterna Liam aveva disegnato col pennarello per tessuti una nota musicale che faceva la doccia, e accanto Harry aveva scritto: She has a nice XFactor. Sam la tirò in modo da distenderla ed essere al riparo dagli occhi di Zayn. Era uno dei suoi migliori amici, ma dopotutto un ragazzo single è sempre un ragazzo single.
"Vieni, Jawaad.", fece lei sorridendo. Zayn aprì con cautela la porta e mise il naso dentro il bagno.
"Oh, ok, posso entrare.", disse quando vide che era protetta dalla tenda.
Entrò nel bagno e chiuse la porta, poi si avviò verso il water, tirò giù il coperchio e vi si sedette sopra.
Tirò un lungo sospiro profondo: "Ieri ho sentito Perrie."
Sam annuì, ma poi si rese conto che non poteva vederla, quindi disse solo: "Oh."
"Ce ne siamo detti di tutti i colori.", aggiunse lui con una tale sofferenza nella voce che Sam voleva solo alzarsi e abbracciarlo.
"Lei dice che non vuole dipendere da me, non vuole che il suo gruppo debba il suo successo ai One Direction. Dice che a parte pubblicizzarla non ho mai fatto qualcosa di buono per lei, che non l'ho mai amata veramente. Che dovrei iniziare ad avere seri obiettivi nella vita a parte leggere fumetti e cantare."
Sam mosse la superfice dell'acqua con la punta del piede: "E tu cosa le hai detto?", chiese cautamente.
"Le ho detto che doveva solo pensare a coprirsi di più le tette e truccarsi di meno. I soldi che guadagna coi suoi cd dovrebbe spenderli non dal chirurgo estetico..."
Sam annuì di nuovo. "Ma non ci credi.". Non era una domanda, era un'affermazione.
Infatti Zayn confermò, con tono se possibile ancora piú sconsolato: "No. Affatto."
Sam tacque per un istante, poi aggiunse: "Zayn... Credi davvero che valga la pena?". Il moro non rispose. Dall'ombra che Sam poteva scorgere da dietro la tendina, vide che l'amico stava osservando intensamente il tappetino e stava facendo piccoli cerchi concentrici con il piede.
"Voglio dire, credi davvero che una persona per cui vale la pena combattere ti tratterebbe così?", aggiunse Sam con cautela.
"N...no?", chiese Zayn con voce incerta.
"No. Una persona per cui vale la pena sarebbe qui ad abbracciarti, a chiederti scusa, a dirti che ti ama così come sei. Ti direbbe che sa perfettamente cosa fai per lei ogni giorno, o cosa vorresti fare per lei anche se non puoi. Ti ripeterebbe che sei una delle persone più belle e perfette che esistano. Ti direbbe che, pur di riaverti, andrebbe in capo al mondo. Una persona per cui vale davvero la pena ascolterebbe le tue ansie e cercherebbe di capirle.", disse Sam osservando l'acqua increspata dai piccoli movimenti circolari che stava anche lei facendo con l'indice sulla superfice dell'acqua. "Un persona per cui ne vale la pena starebbe suonando il campanello, struccata, piangente. Starebbe ad ascoltarti ovunque, comunque.", concluse.
Zayn tacque per metabolizzare quello che Sam stava dicendo, poi parlò molto lentamente: "Un po'... un po' come te."
Sam chiuse gli occhi e lasciò che una lacrima silenziosa scendesse lungo la guancia e andasse a fondersi, salata, tra milioni di altre dolci. "Io lo sto facendo perchè sei uno dei miei migliori amici. E questo fanno gli amici. Si dicono la verità."  
Sentì Zayn cambiare posizione, scavallare le gambe e poi riaccavallarle. "Giusto. Però lei una volta non era così."
"Le persone cambiano."
"Non è vero."
"Si, invece. Soprattutto se... se sono in compagnia di quelle sbagliate.", replicò Sasi con forza.
"Sbagliate?". Lo stupore nella voce di Zayn non era mai stato più evidente di così.
"Non ti merita." sentenziò l'altra.
"Non mi merita.", ripetè lui pensieroso.
"Esatto. Ora, se esci, magari mi vesto.", aggiunse l'altra con maggior dolcezza.
"Il fatto è che... probabilmente hai ragione. Ma mi sento comunque così... svuotato. Deluso. Triste.", continuò Zayn ignorandola o, più probabilmente, senza recepire le sue parole.
"E se noi continuassimo la conversazione una volta vestita?"
"Non so nemmeno dove andare, perchè tutto in Londra mi ricorda lei, o le passeggiate che facevamo.".
Sam sbirciò attraverso la tendina. Per Zayn, il tappetino sembrava ancora la mappa che lo avrebbe portato alla soluzione per tutti i suoi problemi. Se avesse tirato su leggermente gli occhi, avrebbe potuto vedere non solo gli occhi scuri di Sam, ma anche qualcosa un pochino più in basso.
"Sai cosa faccio io quando sono triste, Jawaad?"
"Cosa?", chiese lui tornando ad ascoltarla di soprassalto.
"Convoco un po' di gente nel bagno mentre sono nella vasca."
Zayn rise. "Scusa, davvero. Mi spiace.", ma ancora non si alzava da lì. Era perso nei suoi pensieri. Cosa che a Sam, se non fosse stata bloccata nella vasca, sarebbe andata benissimo.
"I ragazzi volevano andare a dirgliene quattro, ma non ho voluto", aggiunse ancora il moro.
"I ragazzi! Ecco, chi mancava! Perchè diavolo non li ho invitati qui dentro? Senti,  c'è un sacco di spazio, potremmo metterci tutti a discutere..."
"Oh, come sei stupida."
"Jawaad, ti ho avvertito. Io tra trenta secondo esco da questa vasca, e poi te la vedi tu con Tommo. Vediamo di levare baracca e burattini, eh, tesoro?"
Zayn alzò le mani in segno di resa spanciandosi dalle risate e si alzò dalla sua postazione meditativa. "Ok, ho capito. Ti passo l'accappatoio."
Le tese il panno coprendosi gli occhi e poi si voltò per uscire. Poco prima che aprisse la porta, però, si sentì chiamare: "Jawaad?"
"Oh, ehm. Posso... come dire, voltarmi?"
"Si, ho l'accappatoio."
Zayn si voltò aggiungendo un: "Dimmi."
Sam lo squadrò per un attimo con affetto infinito, poi aggiunse: "Non buttarti giù, ok? Sappi che se hai bisogno di qualcuno da baciare sotto il vischio, stasera, io ci sono."
Zayn sorrise e annuì: "Grazie, Saisilee."
"E di cosa? Te l'ho detto, è un piacere installare un confessionale provvisorio mentre sono in bagn...".
Zayn non la fece finire: ridendo, agitò la mano su e giù come per dire "ed io che sto ad ascoltarti", e poi uscì dal bagno.
Sam rimase coi piedi nudi sul tappetino, in una nuvola di vapore, sorridendo. Si vestì rapidamente e, prima che potesse rendersi conto di quello che stava succedendo, sentì Louis bonfonchiare dal corridoio con voce allarmata: "MALIK! Cosa facevi nel bagno in cui c'era la mia ragazza?"
Sam sgranò gli occhi e si affacciò oltre la porta, rimasta aperta. Louis stava osservando Zayn, che uscendo aveva imboccato il pezzo di corridoio opposto a quello in cui si trovava l'altro, e che ora stava fissando Louis stralunato.
Louis si rivolse a Sam, non ottendendo risposta dal pakistano: "Beh?"
Sam s'innervosì: "Stavamo parlando di orsi che s'ingroppano."
L'altro la guardò leggermente accigliato, come a dire che non era situazione in cui fare dello spirito.
"Della Edwards, idiota!" , sbottò Sam facendo sobbalzare Zayn.
"E non potevate aspettare che tu uscissi dalla vasca?"
"No, Zayn ci teneva a vedermi le tette. Mi sono coperta, ovviamente, no?"
Louis pareva in uno stato d'animo intermedio, in cui ancora non aveva deciso se arrabbiarsi e ingelosirsi o meno.
"Se non ti fidi di lei, non ti puoi fidare di nessuno.", intervenne Zayn con la fronte semi-corrugata. Louis lo guardò. "Lo so, amico. È per questo che la amo."
Sam lo guardò con gli occhi lucidi e gli sorrise. Fece per tornare dentro e asciugarsi i capelli, ma sentì qualcuno che la prendeva da dietro per la vita e se la caricava in spalla. Era Zayn.
"JAWAAD! METTIMI GIÙ ORA!"
Ma Zayn si girò, voltandosi verso la direzione che stava imboccando prima e consentendo a Sam di vedere negli occhi il proprio ragazzo.
Qualcosa nella risata di Lou le fece capire che, nella frazione di secondo in cui lei si era voltata per rientrare in bagno, Zayn avesse lanciato un'occhiata all'amico, piena di significati: mi dispiace, ti voglio bene fratello, posso farle uno scherzo?, non lasciartela scappare.
"Zayn, dove cavolo mi stai portando?"
"Servizio taxi Maliiik! Servizio taxi Maliiik! Servizio taxi delle diciannove e trenta!", si mise a urlare l'altro come un cretino per tutta la casa.
Liam si affacciò sulla porta della propria stanza: "Oh, no! Lo volevo io il servizio taxi!"
"Eeee stavolta è toccato a lei, amico. Servizio taxi Malik, destinazione ignota!", continuò a strombettare il moro superando a grandi falcate la porta di casa e uscendo in strada.
Una volta scese le scale e arrivato sul marciapiede, era evidentemente in procinto di attraversare la strada quando per poco un essere non identificato in bicicletta non rischiò di gambizzarlo con la ruota anteriore.
Quella che si scoprì poi essere una ragazza frenò bruscamente: "Cosa diavolo... Oh mio Dio.", fece lei calcando sulle ultime tre parole.
Zayn si diede subito un tono preparandosi a chissà quali urla isteriche, ma l'attenzione della ragazza era focalizzata su chi il pakistano aveva in spalla.
"Brennan... Cosa cavolo ci fai in spalla a Zayn Malik?", chiese la ragazza togliendosi una ciocca di capelli castani dalla fronte e assicurandosi che le pizze che teneva nel cestino fossero ancora intatte.
Sam la guardò negli occhi per un attimo e sorrise riconoscendola: "Oh, ciao, Des. Beh, sono successe molte cose da quando è finito il liceo."











Angolo me dal mio divano, su cui sto ingrassando a mangiare Fonzies

Ovviamente io non ci sarò a maggio. Se ci penso ho una rabbia che non sapete. Giuro. Una rabbia assurda.
Anyway, ha fatto il suo ingresso un nuovo personaggio, dopo un capitolo speso a gettare merda a palate sui capelli biondo platino della Peralda sperando di scurirli. E' che boh, proprio non mi piace. Per carità, stronza come l'ho dipinta magari no, ma era necessario ai fini della storia.
La nostra Des è apertamente dedicata a quella figa di
  MaliksEyesx_   , donna meravigliosa e meravigliosamente saggia. Lei è la mia Malik e io sono la sua Tomlinson e.e
Dato che il personaggio è ispirato a lei, datemi tempo per trovare una prestavolto, ma la troverò mooooolto presto u.u Vi amo, adesso mi dileguo. (ah, la situazione del bagno è PALESEMENTE tratto da Franny e Zooey di JD Salinger, autore che amo.)
Non ascoltate Little Things, potrebbe portarvi a fregarvene di cosa dice la bilancia. #muchlove
Sam
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Samarskite