02/11/2012
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Shang si sciacqua il viso con l’acqua gelida dello stagno.
Sono solamente le quattro del mattino, ma può già notare il lieve chiarore aranciato del sole nascente dietro alle montagne.
L’aria è fresca, e certamente la sensazione che prova quando il volto bagnato viene a contatto con essa non è piacevole, ma almeno lo rende sveglio.
Passa qualche minuto prima che si accorga di una presenza alle sue spalle, a causa del lieve rumore di fogliame calpestato provocato da quest’ultima, e, senza rendersene conto, scatta in piedi e si volta, in posizione di difesa. L’animo del guerriero è forte, dentro di lui, e agisce prima del cervello.
Questa volta, però, Shang se ne vergogna.
E’ solo Ping.
Che sembra confuso, allarmato e spaventato allo stesso tempo.
Shang cerca di ricomporsi, tentando di assumere una postura il più possibile naturale.
-Ehm… buongiorno, Ping-, borbotta, leggermente mortificato.
Il ragazzo è più bravo a riprendersi dalla sorpresa.
-Buongiorno, capitano-, risponde all’istante.
-Come mai in piedi a quest’ora?-, gli domanda gentilmente Shang, osservandolo di sottecchi. Nota di sfuggita una lieve ombra scura sotto gli occhi, e sente una specie di fitta attraversargli i muscoli del petto.
Ping fa una smorfia. -Il fiato dei miei compagni durante la notte non somiglia esattamente al suono di un erhu*…più che altro ho la sensazione di dormire in mezzo ad una mandria di bisonti-.
Shang si sorprende. –Credevo che dormissi da solo, in tenda-.
-E’ così, capitano, ma il vento trasporta molte cose-.
Il giovane comandante si trattiene a stento dallo scoppiare a ridere.
Non avrebbe nemmeno dovuto farla, questa domanda.
Per come ha imparato a conoscere Ping, è ovvio che lui abbia il sonno delicato.
Non è come gli altri uomini, ma questo Shang lo sa già da un pezzo.
-Potresti spostare la tenda. Avvicinarla alla mia zona di accampamento-.
Ping questa volta non riesce a nascondere il lampo di stupore che gli attraversa il volto.
-Cioè..insomma...intendevo, dal mio lato c’è molto meno rumore, tranne il frinire dei grilli…mi servi sveglio, Ping, se voglio battere gli Unni-.
Passa qualche secondo prima che il ragazzo abbozzi un sorriso (triste?),e che si allontani senza emettere una sola parola.
E lo lascia lì, con il cuore galoppante, la mente confusa e la gran voglia di ridere tramutata in voglia di piangere. Non voleva che se ne andasse.
Ma poi…perché non si è fermato a lavarsi?
Questo è l’ultimo confuso pensiero che la mente affaticata di Shang produce, prima che egli si immerga completamente nell’acqua gelida.
*erhu=violino a due corde tipicamente cinese
*angolo autrice*
Salve a tuuuuuuuutti! Sono stra-emozionata per aver postato questo capitolo, erano anni che non lo facevo! Diciamo che l'ispirazione mi coglie sempre durante i periodi di vacanza(strano eh?), e questa volta sono anche abbastanza soddisfatta di ciò che il mio diabolico cervellino ha prodotto...spero possa piacere, e, vi raccomando, recensiteeeeeeee! bacibacibaci, Lules