La fissavo da lontano, nascosto tra gli alberi della Foresta Proibita perché, se mi avrebbe scoperto, sicuramente si sarebbe infuriata con me riempendomi di insulti come suo solito.
Sorrisi tra me pensando che era davvero adorabile quando si arrabbiava. Le sue guance diventavano della stessa tonalità di rosso dei suoi capelli, stringeva solitamente le piccole mani in pugni serrati e i suoi occhi, quei stupendi occhi verdi, emanavano una luce particolare.
Era un dato di fatto amavo qualsiasi cosa di Lily Evans, conoscevo ogni piccolo dettaglio delle movenze del suo corpo che mi facevano capire immediatamente se era irritata, felice, arrabbiata, triste...
Era seduta sul prato verde vicino al Lago Nero insieme alla sua amica Mary e rideva felice sfogliando assorta un libro. I suoi capelli rossi fluttuavano leggeri nel vento autunnale e sembrava che stessero danzando.
Involontariamente sospirai, quanto mi sarebbe piaciuto stringerla forte tra le mie braccia per proteggerla da qualsiasi cosa, da chiunque potesse ferirla. Quanto avrei voluto baciare le sue labbra rosee e piene per farle capire che lei era mia, solo mia e di nessun altro, volevo farle comprendere che il mio amore per lei era sconfinato e che nessun essere umano avrebbe provato un sentimento così forte per qualcuno.
Era indescrivibile non riuscivo ad esprimerlo a parole o a quantificarlo ma mi sembrava che lei fosse ovunque qualsiasi, cosa me la ricordava: il profumo dei libri presente in biblioteca, quello dei fiori primaverili che sbocciavano, il canto degli uccelli, l'odore dell'erba appena tagliata...
Ma mi sarei accontentato, l'avrei osservata in silenzio da lontano senza che lei si accorgesse di me perché, ne ero certo, un giorno sarebbe stata mia.