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Autore: Tactolien    03/11/2012    1 recensioni
Cosa succederebbe se due individui di un altro mondo piombassero nel Mondo Emerso?
Dopo "Il Potere Perduto" ecco un piccolo esperimento che mi frullava in testa già da un pò, con una storia che unisce i personaggi di Licia Troisi, con quelli di una mia storia originale. Spero che vi piaccia.
Per saperne di più... Cronache di Grimoire. Storie Originali Fantasy
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Rimasero ipnotizzate a guardare il ciondolo luminoso per quella che sembrò un’eternità, quando…

- E’ impossibile!- sbottò Kina, scattando in piedi.

Nihal la imitò all’istante, afferrandole un braccio e trascinandola fuori dalla casa di corsa.

- Nihal, Kina, che succede?- chiese Laio alle loro espressioni allarmate.

- Dov’è Ido?!-

- Sul retro- non aveva neanche finito di parlare che le due ragazze erano già sparite.

- E’ arrivato!- esclamò la mezzelfo.

- Calma, signorina. Di che stai parlando?- la ribeccò lo gnomo, intento ad affilare la sua spada.

- Il Lupo. E’ arrivato-.

Rimase di sasso. Lo sguardo assolutamente indecifrabile, come se non sapesse come reagire.

- Ehi!- esclamò qualcuno.

Jhof, che "passava" da quelle parti, per assicurarsi che tutto fosse a posto.

- Che ci fa quella lì ancora in giro? Non avevamo un accordo?!-.

- Piantala con queste sciocchezze!- si rialzò in fretta Ido - Siamo nel bel mezzo di un’emergenza!-.

Fu proprio nel momento in cui il fante aprì la bocca per rispondere, che tutti gli animali intorno a loro cominciarono ad agitarsi, piuttosto attivamente.

I cavalli nitrirono impennandosi, gli ingabbiati o legati come capre e galline andarono fuori di matto, facendo di tutto per liberarsi. E i draghi, inclusi Vesa e Oarf, ringhiarono nervosi, soffiando addirittura qualche lingua di fuoco dal naso.

- Ma che diavolo hanno?!- esclamò Laio, tra l’impressione e lo spavento. Non li aveva mai visti in quello stato prima d’ora.

Il Cristallo Benedetto di Kina, ancor più luminoso.

- Gli animali sono molto sensibili alla presenza dei Demoni- borbottò.

Com’era possibile che ci fosse un Demone da quelle parti? Era assurdo. Nessuno sapeva che lei era lì.

- Ehi! Tu!- echeggiarono alcune guardie - Chi diavolo sei?! Fermo, non ti avvicinare!-.

Da dove si trovavano, Nihal, Kina, Ido e Laio, poterono solo vedere dei grandi pezzi di palizzata di legno, ancora legati tra loro, volare per aria come spinti da qualcosa.

- KINA!!- urlò una voce, che la ragazza trovò subito familiare.

- E’ qui!- sguainò la spada la mezzelfo.

Il maestro seguì il suo esempio, agguantando il primo elmo che gli capitò a tiro, indossandolo.

- Portala via!- disse solo.

- Chi è?- li raggiunse Laio, con la sua vocetta infantile, senza conoscere nulla della situazione - Che succede?!-.

Si precipitarono di corsa: dovevano vedere coi loro occhi.

 

 
 

Guardie, fanti, Cavalieri di Drago, tuttì lì. Tutti gli abitanti della base, ad osservare con confusione e incredulità l’essere che aveva appena sfondato le loro porte come niente.

A loro, si unì anche Nelgar, che aveva appena ricevuto un dispaccio urgente da Makrat.

- Allora è vero- borbottò, portandosi la mano alla bocca.

Appena Nihal e i suoi amici uscirono allo scoperto… si bloccarono di colpo.

Laio non aveva idea di cosa stesse accadendo, quindi si limitò ad aggrottare la fronte senza fiatare. Ma lo gnomo e la mezzelfo, che si erano quasi aspettati di affrontare un mostro deforme dalla bocca piena di bava, si trovarono davanti a un semplice ragazzo vestito di nero, con due pugnali identici alla cintura.

Solo un paio di secondi dopo, notarono le orecchie a punta, gli strani occhi gialli con sclere nere, e gli artigli alle dita.

Dunque era quello il Lupo.

Lì per lì non sembrava avere intenzioni ostili, semplicemente si guardava intorno, ignorando le dozzine di soldati armati che puntavano su di lui.

Quando poi il suo sguardo si posò sulla Maga dai capelli castano-ramati…

- Kina!-

- Wolkan?- borbottò quella, più sorpresa che spaventata.

Nihal strinse la presa sulla spada.

Wolkan, si chiamava il Lupo.

Sì. Il nome che sussurrava nel sonno.

Dunque era così che stavano le cose: non solo si conoscevano, ma lei ne era così terrorizzata, da avere gli incubi di notte.

I due rimasero ancora un po’ lì immobili a fissarsi tra loro, ma non appena lui mosse il primo passo…

- Corri, Kina!- l’agguantò per un braccio, Nihal, trascinandosela dietro in tutta fretta.

Tanto bastò a far scattare il Demone. Si slanciò in avanti come una furia scatenata, facendo addirittura volare per aria i soldati che lo intralciavano.

- Kina! Vieni subito qui!- e la vide voltare dietro l’angolo di una casa, insieme a quella strana ragazza dai capelli blu.

Non ne fece un problema.

Una parte di lui avrebbe solo voluto passare in mezzo all’abitazione, sfondandone le pareti da parte a parte, invece si limitò a saltare sul tetto, scavalcandola.

Molti rimasero letteramente a bocca aperta: un salto innaturalmente alto, perfino Ido ne restò impressionato. Neppure nel Mondo Emero si vedevano cose del genere.

Si riscosse subito, cercando di correre con tutta la forza delle sue gambette corte. Doveva impedire a quell’individuo di raggiungere Kina e la sua allieva.

 
 

- Kina, ti vuoi muovere?! Dobbiamo scappare!-.

- No, aspetta!- provò a parlare lei, cercando di sottrarsi alla sua presa - C’è una cosa che ti devo dire…-

- E’ qui per ammazzarti!- urlò l’altra, senza lasciarla finire.

"Oarf!" pensò "Devo raggiungere Oarf".

Non sapeva quanto potesse essere pericoloso un Demone, perciò prima avrebbe messo al sicuro la Maga, e poi si sarebbe dedicata a lui insieme a tutti i suoi compagni.

Un brusco spostamento d’aria alle sue spalle… e si ritrovò il Lupo davanti.

Nihal sobbalzò. Come aveva fatto?!.

Non si fece prendere dal panico. Doveva vederlo come un nemico qualunque.

Mantenne la mente lucida, con una mano tendava la spada pronta all’attacco, mentre con l’altra stringeva il polso di Kina.

- Ahi!- esclamò quella.

Wolkan digrignò le zanne appuntite.

La mezzelfo deglutì. Accidenti! Sembrava proprio un animale predatore.

- Ridammela subito!- stava già per avventarsi su di loro, quando una lama calò dal lato sinistro della stradina.

CLANG… al Lupo bastò alzare un braccio per parare il colpo con uno dei suoi bracciali metallici.

Respinse la spada all’indietro. A stringerla era un misero ragazzetto dai biondi riccioli.

Laio, con l’aria più dura e determinata che qualcuno gli avesse mai visto in volto.

- Non ti permetterò di prendere Kina- sibilò - Dovrai passare sul mio cadavere!-.

- Laio, no!- urlò la Maga, mentre tornava ad essere tirata via dall’amica - Wolkan, non fargli del male!!-.

Quello si mosse di nuovo, ma lo scudiero gli si parò davanti, fronteggiandolo.

Tentò un fendente, ma non ebbe neppure il tempo di portarlo a termine, che l’avversario si portò al suo fianco, per poi colpirlo con una "leggera" gomitata alla nuca.

Laio stramazzò al suolo, tramortito, ma senza svenire. Un solo pensiero gli attraversava la mente: proteggere Kina.

Fece uno sforzo e si rimise in piedi.

 

 
 

I passi del Lupo erano talmente agili e veloci che nemmeno sembravano toccare terra. Non c’era affondo o tattica che riuscisse a coglierlo di sorpresa: due soldati provarono perfino a nascondersi dietro due case, per poterlo colpire da ambe i lati, ma alla fine quel demonio li stese entrambi senza problemi, con una sorta di mossa acrobatica, come se già sapesse della loro presenza lì.

Neanche servì attaccarlo alle spalle, era come se avesse gli occhi pure dietro la testa.

 

 
 

"Dove diavolo è!?" ringhiò, saltando sui tetti delle casupole, in modo da muoversi indisturbato.

Erano giorni che cercava quella Maga, girando tutto il Mondo Emerso, senza avere idea di dove si trovasse, o quanta strada ci fosse tra loro.

Poi la svolta. Aveva percepito il suo odore, se pur lieve e prossimo a sparire, su quell’uomo, Roland, che gli aveva dato un’indicazione preziosa. E seguendola, infatti, si era imbattuto in un cratere nel terreno, perfettamente uguale a quello creato da lui all’arrivo: il punto di caduta di Kina, non c’era dubbio.

Infine era entrato in quella che gli altri chiamavano Terra del Sole, e di lì a poco aveva ricominciato a percepire l’aroma inconfondibile della ragazza. Sempre più forte e definito, da non poter essere un semplice passaggio, ma una vera e propria presenza stabile.

E ora che l’aveva ritrovata… non se la sarebbe più lasciata scappare.

- Kina!!- gridò, quasi graffiandosi la gola, saltando ancor più in là.

Ecco, ora la vedeva bene. Correva per strada, insieme a quella guerriera, verso quella che pareva chiaramente una stalla.

Una stalla per draghi.

Uno di loro… uno splendido esemplare verde smeraldo, dagli occhi fiammeggianti… sfondò il portone di legno, ruggendo al cielo, soffiando lingue di fuoco dalla bocca.

Wolkan digrignò i denti. Non poteva permettere che si dileguasse in volo.

Un altro paio di salti da un tetto all’altro, e finalmente riuscì a prendere il giusto slancio.

"Avanti!!" si disse, facendo forza con le gambe.

Sì. Raggiunse Kina alle spalle, senza che quella neanche se ne accorgesse. Tese una mano per prenderla giusto alla collottola, ma un "qualcosa" lo travolse come una valanga, facendolo cadere.

Si voltò, ringhiando furioso.

Uno di quegli gnomi, con la testa e la barba piena di treccine, gli era saltato addosso, trattenendolo per busto e gambe.

- Molla!- sibilò, colpendogli un braccio con gli artigli.

Tre lunghi solchi paralleli non troppo profondi, segnarono la pelle di Ido, sanguinando capiosamente.

Neanche allentò la presa.

Tenace, indubbiamente.

Appena si rimisero in piedi, il Cavaliere di Drago sguainò la spada, lunga, sottile, e leggermente ricurva.

Il Demone, invece, si avvalse dei suoi pugnali dalle strane lame bianche, e la guardia a forma di testa di lupo.

Entrambi in guardia.

Fu Ido a prendere l’iniziativa. Tentò con un fendente dall’alto, che fu prontamente parato e respinto, poi cominciò ad aumentare il ritmo, trascinando il ragazzo in una frenetica danza di scintille fatte di finte, stoccate e piccoli tocchi per irritare l’avversario, finendo addirittura per roteare le armi nella speranza di disarmarlo.

Tutto inutile. Neanche riusciva a sfiorarlo, nonostante la distanza ravvicinata.

Allora provò con la velocità, brandendo un pugnale d’acciaio nella mano libera, per avere entrambe le braccia armate come quell’altro.

Solo dopo un’altra decina di colpi, lo gnomo si rese conto di essere nettamente inferiore rispetto al quel demonio.

"Sono caduto in trappola!" strinse i denti, avvertendo i primi affanni.

Ormai non era più lui a reggere il gioco, l’aveva capito benissimo.

In realtà era Wolkan che aveva preso poco a poco il sopravvento su di lui, accelerando i suoi movimenti, costringendo lo gnomo a seguirlo come poteva.

Bastò un colpo ben assestato, e il pugnale d’acciaio volò via.

Ido indietreggiò a distanza di sicurezza, non era abituato ad avere il fiatone dopo soli pochi minuti di combattimento, ma non poteva mollare adesso: doveva guadagnare altro tempo per Kina e Nihal.

Ripartì all’attacco.

Azzardò un affondo, il Demone si limitò a cozzarlo via di lato, dando al Cavaliere il giusto slancio per la sua mossa: prendendo forza dal tocco del nemico, girò velocemente su se stesso, tornando al suo posto con un secondo affondo, cogliendolo di sorpresa.

Sentì chiaramente la lama conficcarsi del corpo avversario.

Sì, ce l’aveva fatta! Quello si era scoperto, e lui l’aveva trafitto in pieno petto.

Il Lupo lasciò cadere a terra i pugnali, l’espressione sconcertata, e gli occhi sgranati.

Per un attimo fu come se il tempo rallentasse, e le voci intorno a loro sbiadissero contemporaneamente. Il volto di Ido fu attraversato da un moto di trionfo, ma passò presto nell’accorgersi che dalla ferita non usciva sangue.

Ancora in piedi davanti a lui, il ragazzo dagli occhi gialli e neri, piegò le labbra in un sorriso non troppo cordiale.

Un colpo secco… e si mosse in avanti, verso lo gnomo, sprofondando ancor di più nella sottile lama ricurva, passandosi da parte a parte.

- Cosa?!- esclamò sconvolto, Ido, senza però mollare la presa o indietreggiare.

Non ebbe neppure il tempo di rendersene conto, che il Lupo era già arrivato all’elsa.

Agghiacciò quando lo vide sollevare una mano artigliata, incrinandogli l’elmo con un dito.

Già avvertì la punta dell’unghia sulla fronte, ma all’improvviso…

Zhak… Una sagoma nera e blu piombò al loro fianco.

Il braccio del Demone volò via per svariati metri, reciso dal gomito in giù.

- Ehe…!?- storse gli occhi quello.

Voltandosi, ebbe solo il tempo di vedere quella strana ragazza dai capelli cobalto, manare un secondo fendente laterale con la sua lama nera, puntando dritto all’altezza del collo.

Fulmineo, Wolkan si abbassò quel tanto che bastava per evitare il colpo, e scattò all’indietro, sfilandosi la spada dal petto.

Un altro paio di balzi, e si fermò a recuperare il braccio.

Non una sola goccia di sangue uscì dalla mutilazione.

 


 

Appena aveva visto il maestro in difficoltà, Nihal non aveva esitato un attimo a lasciare Kina elle cure di Oarf, per correre in suo aiuto.

- No, Nihal!!- urlò la Maga, senza riuscire a scendere dalla groppa del drago - Tu non capisci!-.

Ma lei non l’ascoltava: Ido aveva bisogno di aiuto. E subito!.

- Non ti avevo detto di scappare con Kina?!- fece lo gnomo, burbero come sempre, anche nelle situazioni più assurde.

- Lei sta bene. Sei tu quello che stava per farsi bucare il cervello-.

L’altro non ribattè. In altre occasioni non avrebbe esitato due volte a darle una bella lavata di capo, ma stavolta la sua allieva zuccona aveva ragione.

Riportarono l’attenzione sul Demone, ancora inginocchiato a terra.

Be’… almeno erano riusciti a tranciargli il braccio. Però non sembrava sofferente.

Si rialzò in piedi. Ido e Nihal tornarono in guardia. Aveva veramente intenzione di continuare a battersi anche in quelle condizioni?.

Ci vollero appena pochi secondi. Fu così che, tra lo stupore generale, quello riposizionò l’arto mozzato al suo posto, lasciando che le due estremità si riunissero, rinsaldandosi del tutto, come se la ferita non fosse mai esistita.

Neanche la cicatrice restò.

- E’ uno scherzo?!- sbottò lo gnomo, avvertendo un brivido lungo la spina dorsale.

Al suo fianco, la mezzelfo s’irrigidì sgranando gli occhi tra l’incredulità e la paura.

"Un momento…" tremò, ripensando a quanto le aveva raccontato Kina "Non sarà mica…".

Tra tutte le domande che le aveva fatto sui Demoni, solo una, la più importante, si era dimenticata di fare.

Come si uccideva un Demone?.

"Non sarà mica immortale!?".

 

 

Un’altra decina di soldati si unirono a loro, armati di spade, asce, mazze e pugnali.

Nihal notò che molti di quelli erano già stati colpiti dal Lupo nei pressi del portone. Erano fortunati a essere ancora vivi, e ora ritentavano la sorte per proteggere la loro base.

- Un Mago!!- gridò la voce di Nelgar in lontananza - Ci serve un Mago!!-.

Wolkan digrignò i denti a quelle parole. La ragazza se ne accorse subito.

Ne arrivarono solo due: i Maghi dell’infermeria. Li conoscevano tutti.

- Perché i Maghi, Nelgar?- chiese qualcuno.

- Perché so chi è quell’essere- fu la risposta - Stamane ho ricevuto un avviso dall’Accademia. Il Sommo Raven ci avverte di una nuova creatura del Tiranno. Bisogna usare la magia contro di lui-.

La mezzelfo non disse niente. Era naturale che pensassero di avere a che fare con un nuovo mostro nato dalla magia Proibita come i Fammin. In fondo… era tipico di Aster, no?.

- Vai- le disse Ido all’improvviso.

- Come?-

- Qui ci pensiamo noi, tu torna da Kina-.

Annuì controvoglia, rinfoderò la spada e si precipitò da Oarf.

Appena i due Maghi entrarono in azione evocando contemporaneamente delle sfere di energia, il Demone Lupo ringhiò infastidito, e flettè appena le gambe.

Al momento giusto, balzò velocemente verso l’alto, evitando gli incantesimi, e lasciando che tutti i guerrieri intorno a lui venissero accecati dal gran polverone di terra e sabbia, che si era formato all’impatto.

- Aargr… Maledizione!- imprecò Ido, coprendosi gli occhi con un braccio. La spada saldamente in pugno.

 

 
 

Oarf ruggì con disappunto al comportamento della Maga, quasi volesse trattenerla da quella pazzia.

- Mi dispiace- disse Kina, scendendo dalla sua groppa, nonostante Nihal le avesse esplicitamente proibito di farlo - Devo andare da loro. Devono sapere- e corse via.

Era ormai quasi arrivata al luogo dello scontro, quando qualcuno sbucò da dietro un angolo, colpendola al volto.

Stramazzò a terra, rotolando nel fango.

- E’ colpa tua!!- urlò Jhof, sovrastandola con occhi folli.

La ragazza lo guardò incredula, il labbro spaccato e il naso sanguinante.

- Lurida strega!- e alzò la spada, pronta al fendente.

Kina non ebbe neppure il tempo di urlare spaventata, che il Demone piombò su di lui dall’alto, schiacciandolo al suolo.

- Wolkan!- esclamò lei.

Quello fece giusto per agguantarla a un braccio, ma in una sequenza quasi comica, qualcun altro si mise di mezzo.

Nihal lo spintonò con una violenta spallata, riuscendo addirittura a sbalzarlo via.

- Avanti, andiamo! Presto!- la rimise in piedi, constringendola a correre.

- No, Nihal, aspetta!-

- Dobbiamo andare!-.

- Che cavolo!- imprecò il ragazzo dagli occhi gialli, rimessosi in piedi.

Neanche l’occasione di un passo, che un secondo "qualcosa" lo colpì alle spalle, ributtandolo a terra.

I due Maghi ripartivano all’attacco, seguiti a ruota da Ido, e altri soldati.

Uno di loro approfittò di quell’attimo di stordimento per saltargli addosso, conficcandogli una pesante ascia bipenne nella schiena con tutte le sue forze: qualsiasi uomo normale sarebbe morto a un simile colpo.

Con stupore sentì le ossa del Lupo spezzarsi sotto la sua arma, senza però ferirlo veramente. Di nuovo… non una goccia sangue, esattamente come col braccio.

Riprendendo il controllo di sé, Wolkan si slanciò in alto, scrollandosi l’uomo di dosso, partendo di corsa con ancora l’ascia in corpo.

- Ma come diavolo fa?!- esclamò qualcuno.

 

 
 

- Svelta, sali!- le ordinò Nihal, aiutandola a rimettersi sopra di Oarf.

- Ti prego, Nihal, lasciami parlare-

- Sì, appena saremo al sicuro- e spronò il drago al volo.

Kina si strinse all’amica, incassando il volto tra le sue scapole, senza avere il coraggio di guardare in basso. I capelli scompigliati, e il vento freddo che le sferzava le braccia scoperte.

Fu quasi subito dopo il decollo che Oarf ruggì, infastidito da qualcosa.

 

 
 

Eccole! Ora riusciva a vederle, finalmente!.

Kina e l’altra ragazza erano là, in sella a quel bestione verde, che si accingeva a volar via.

Ringhiò ferocemente, aumentando la velocità delle gambe.

No! Non poteva permetterlo! Non poteva!.

Se solo quegli umani smettessero di dargli addosso…

Un arciere sbucò fuori da un angolo, a neanche una ventina di metri più in là, tendendo l’arco dritto verso di lui.

- Fuori dai piedi!!- urlò esasperato Wolkan, senza pensarci due volte.

Divelse l’ascia bipenne dalla sua schiena, e la scagliò con forza contro il soldato.

- Argh!- urlò quello, colto alla sprovvista, nel vedersi arrivare quell’affare roteante.

Si scansò all’ultimo secondo, lasciando cadere l’arco, e lasciando che la doppia lama si conficcasse nel muro di mattoni dietro di lui, a un palmo dalla sua testa.

Con le ginocchia tremanti, stramazzò a terra impressionato da tanta energia.

Sì! Ce l’aveva fatta!.

Il Lupo sorrise trionfante. Ancora poco, e sarebbe riuscito a saltare addosso a quel drago, impedendogli di partire.

O almeno, così sarebbe stato se un secondo drago di un rosso vivace, dagli occhi gialli bordati di verde, non gli fosse piombato davanti, tagliandogli la strada.

In groppa, Ido.

Il Demone strinse gli occhi. Ancora quell’ometto.

Vesa ruggì ferocemente, spalancando le fauci, e sputando fuoco. Il Demone ne fu subito investito, sparendo in mezzo ad esso.

- Sì! Questo dovrebbe bastare!- esultarono i soldati al riparo.

- L’ha ridotto in cenere-.

L’animale rosso non aveva neanche finito di chiudere la bocca, che il ragazzo corse fuori dalle fiamme, senza una sola ustione o scottatura.

Arrivato a debita distanza… saltò verso la testa di Vesa.

"Strano" pensò "Non l’ho già vissuta questa scena?".

Già. Esattamente come l’altro gnomo e il suo drago nero. Che brutta fine aveva fatto quell’ultimo.

"Per fortuna, ora non ce ne sarà bisogno".

Alla giusta altezza, riuscì a poggiare un piede sulla fronte del bestione, e a prendere il giusto slancio per raggiungere il drago verde, che già si allontanava in aria.

A Ido non venne fatto in graffio.

 

 
 

Solo per un pelo Wolkan riuscì ad aggrapparsi a Oarf.

- Kina!- urlò ancora.

Le due ragazze sobbalzarono, chinandosi a guardarlo, incredule.

Che audacia! Si teneva stretto con una sola mano alla zampa posteriore dell’animale, sospeso a decine, forse centinaia di metri d’altezza. E ancora non mollava.

- Wolkan, che ci fai qui!?!- esclamò Kina, con una domanda decisamente fuori luogo.

- Come sarebbe!- fece l’altro, aggrottando la fronte - Sono qui per te, ovviamente!-.

Nihal sgranò gli occhi. Dunque era vero, quel tipo era lì per ucciderela. Non sapeva perché, ma di certo non era quello il momento per le spiegazioni.

- Non te lo lascerò fare!!-.

Si guardò intorno, pensando come agire. Erano in pieno volo, e lei restando in groppa non sarebbe mai riuscita a colpire il Demone con la spada da quella distanza. E di certo non poteva neanche avvicinarsi da sola, lasciando Kina senza appiglio.

Non vedeva altra soluzione: doveva obbligarlo a mollare la presa.

- Oarf!- disse rivolgendosi direttamente al drago - Fagli vedere chi sei! Stringiti forte, Kina!!-.

Maga e drago capirono immediatamente, infatti… lei avvinghiò le braccia intorno all’amica, quasi volesse soffocarla, e lui strinse gli occhi a due fessure scarlatte, aumentando il battito d’ali.

 


 

Con sorpresa ritrovarono Jhof ancora vivo e cosciente, nonostante il Demone gli fosse letteralmente saltato addosso. Aveva qualche osso rotto qui e là, ma sarebbe sopravvissuto: l’armatura che aveva su petto e schiena l’aveva protetto quanto bastava.

Nessuno era morto, o ferito in modo troppo serio. Incredibile, nonostante tutto.

- Ma che diavolo sta facendo?- chiese qualcuno, guardando verso l’alto.

Molti sgranarono gli occhi nel vedere il drago verde di Nihal, compiere ogni genere di acrobazia aerea, tra cui piroette e giri della morte come fosse impazzito, con ancora il Demone attaccato alla zampa.

- Sta cercando di farlo cadere, non lo vedi?-

- Bisogna darle una mano!- li esortò Ido, ancora in groppa a Vesa - Tu!- indicò uno dei due Maghi - Salta su, ho in mente qualcosa-.

 


 

Kina fece del suo meglio per trattenere nello stomaco l’ultima cosa che aveva mangiato, ma soprattutto fece del suo meglio per non svenire, e tenersi stretta alla ragazza dai capelli blu, che insisteva a far volteggiare Oarf, dandole alla testa.

In basso, Wolkan resisteva, tant’è che aveva addirittura conficcato gli artigli nella pelle dell’animale per tenersi meglio.

- Bha… Così non possiamo continuare- borbottò, riusciendo ad aggrapparsi anche con l’altra mano.

"Oh, no" pensò Nihal nel vederlo.

- Ti prego, amico, ancora una volta-.

Il grugnito stanco e affannato fu l’unica risposta che ricevette. Ormai Oarf era esausto, e già scendeva di quota. Non mancava molto prima che atterrasse del tutto.

Una mano, poi un’altra… e tira su.

Così il Lupo risalì la coscia del drago, trovando sempre più punti di presa.

"Sì, ci sono quasi! Appena mi riprendo Kina…" una violenta botta alla schiena interruppe i suoi pensieri, facendolo scivolare e tornare al punto di partenza, incidendo le squame verdi con le unghie.

Tutti e tre, Nihal, Kina e Wolkan si voltarono a guardare: Ido, insieme a Vesa, li inseguiva poco più in basso, con il Mago appresso che si preparava a lanciare una seconda sfera magica.

"Non posso cedere proprio ora!" ringhiò l’altro, ricominciando a risalire la zampa poco alla volta. L’animale che continuva ad agitarla pur di toglierselo di dosso.

- Avanti, mettici più forza!- strepitò lo gnomo, all’uomo dietro i lui.

- E’ quello che sto facendo-.

Quasi stentava a crederlo, egli era un semplice Mago inadatto alla battaglia, che nessuno aveva voluto, e che aveva messo a frutto le sue arti per curare tagli e ustioni di poco conto. Era a dir poco paradossale che uno come lui si trovasse proprio lì… a darle di santa ragione a una sorta di mostro immortale.

 

 
 

A terra, Laio assisteva alle peripezie aeree col cuore pieno d’ansia.

Quelli erano i suoi amici. Nihal, la sua compagna d’Accademia, e salvatrice durante la "prova della battaglia". Ido, il Cavaliere che l’aveva accettato come scudiero. E Kina, indiscutibilmente il suo unico vero amore, altro non c’era da dire.

- L’avevo detto che quella era solo fonte di guai- ansimò Jhof, tenuto in piedi sottobraccio da un altro fante.

- Taci!- inveì Laio. Se avesse avuto ancora con sé la spada… gli avrebbe tagliato la testa. Non gli era sfuggito il fatto che era stato proprio lui ad attentare alla vita di Kina.

"Proprio come volevo fare con quell’altro" pensò, massaggiandosi la nuca, dove Wolkan l’aveva colpito "Che debole sono. E io che volevo proteggerla".

 

 
 

Il Mago ci riprovò per altre tre, quattro e cinque volte, ma la sua magia sembrava ormai aver perso ogni effetto. Aveva centrato il Demone tutte le volte, ma quello si limitava a rallentare mezzo secondo, come se si fosse già abituato all’intensità dei colpi, e ora era quasi arrivato alla groppa di Oarf, puntando dritto alla ragazza dai capelli castano-ramati.

- Fa’ qualcosa, maledizione!- continuò Ido, spronando Vesa.

Fu allora che l’uomo andò come in escandescenza.

- Che il Consiglio mi perdoni!- urlò, struggendosi il cuore.

Lo gnomo non si intendeva molto di magia, ma appena sentì il Mago recitare una strana litania che faceva accapponare la pelle… capì immediatamente che si trattava di magia Proibita.

Una sfera grigia apparve nella sua mano, che poco a poco andò a farsi sempre più grande, fino a raggiungere le dimensioni di un’anguria.

Fu il massimo che riuscì a ottenere.

La scagliò con tutte le sue forze, per poi afflosciarsi sulla schiena del drago rosso, privo di coscienza. Sarebbe caduto se Ido non l’avesse trattenuto.

- AARRGG!!- urlò finalmente il Demone, colpito in pieno tra testa e schiena, mollando la presa. Vestiti e capelli fumanti, emanavano un forte odore di bruciato.

- Sì, è fatta!- esultò Nihal, facendo virare Oarf.

Con espressione indecifrabile Kina guardò il suo inseguitore precipitare nel vuoto, col volto contratto in una smorfia di dolore.

- Wolkan…- sussurrò.

Al momento dell’impatto… il Lupo piombò proprio su una torretta di mattoni dal tettuccio di legno.

A quella volocità, tutto crollò sotto il suo peso di caduta libera.

Rotolò per un’altra decina di metri prima di fermarsi a terra supino, immobile.

Cinque secondi.

Nessuna reazione.

Venti secondi.

Ancora niente.

I soldati continuarono a fissarlo a debita distanza, scudi alzati e spade in pugno in caso di qualche brutto scherzo.

Naturalmente… solo quando qualcuno cominciò ad avvicinarsi un po’ troppo, quello prese a sussultare, tossicchiando sabbia e polvere, mugolando stordito.

- Ma come?!-

- E’ ancora vivo!-

- Ora basta!- sbottò la voce di Ido, appena atterrato insieme a Nihal - Io gli stacco la testa!- sguainò la spada - Vediamo se come si rimette in piedi senza testa!-.

In genere lui non era tipo da infierire su un avversario che non era in grado di difendersi, ma quello era veramente troppo pericoloso.

Stava già per calare il colpo, quando…

- No!!- gli si parò davanti Kina all’improvviso.

- Dannazione, ragazza, potevo ucciderti!-

- No, vi prego, fermi. Vi prego-.

Molti mormorarono rumorosamente. Che stava facendo quella sciocca? Si allontanasse, almeno! Era troppo vicina! Quell’essere avrebbe potuto saltarle addosso e tagliarle la gola.

- Allontanati, Kina- disse appunto Nihal, pronta ad aiutare il maestro - E’ qui per ucciderti!-

- Uccidermi!?- fece quella, sinceramente sorpresa.

Si voltò verso il Demone, allargando le braccia tra lo stupore generale.

- Il mio migliore amico, lui è!-.

 

  
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