Anime & Manga > Vampire Knight
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Autore: _Cramisi_    05/11/2012    5 recensioni
Allora premetto che questa storia è una sottospecie di Raund Robin.
La storia è ambientata alla Cross accademy e vedrà protagonisti oltre i nostri oc anche i veri pg dell'anime e del manga.
Passo alla trama.
Il direttore Cross, come sempre, ha avuto una delle sue folli idee per movimentare il progetto di scambio.
Nascerà qualcosa di buono da questa idea?
Bhè a questo punto spero vogliate partecipare.
PS Yuuki comparirà solo come personaggio marginale
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ballo (seconda parte)…

Il ballo, per i vampiri, o almeno per la maggior parte, non era felice di star lì.
Seppure si sforzavano di mostrarsi allegri, per i più di loro era ancora difficile trattenersi.
Molti, soffrivano per le troppe luci accese e continuavano a sfregarsi gli occhi in un breve tentativo di alleviare il bruciore.
Nonostante tutti questi disagi la serata proseguiva liscia.
Seppur alcuni trovassero fastidiose le ragazze si comportavano sempre con fredda cortesia.


********

Eleonor assisteva al ballo passivamente, guardando cosa facevano i suoi compagni di corso con quelle umane.
Lei essendo una sangue puro doveva aiutare a mantenere l‘ordine in quella accademia.
Dopo tutto, i vampiri nobili, seppur potenti, erano assoggettati a loro.
Nonostante ciò, trovava incredibilmente stupida la rigida suddivisione della società Giapponese.
A quanto aveva capito, non era la sola a pensarla in quel modo, infatti anche l’altra sangue puro era del suo stesso parere.
Mentre era in trance dovuta alla riflessione, un biondino dagli occhi verdi le si era avvicinato.
“Salve nobile Eleonor” disse sfoderando un sorrisone a trentadue denti
”Ehh?” chiese come se si fosse appena svegliata da un sogno”Ahh Icijo sei tu”
“Mi vuole fare l‘onore di ballare con me?” fece lui con una tenerissima faccina speranzosa
“Si a patto che …” disse lei con tono vago.
“A patto che …?” ripeté lui
“A patto che smetti di darmi del voi e che mi chiami semplicemente per nome”
“come desider …” si corresse “come vuoi tu,andiamo?”
“Bene, andiamo” e detto questo la giovane sangue puro trascinò il suo cavaliere, molto poco elegantemente, sulla pista da ballo.
“Sei veramente brava a ballare”
“Grazie, uno dei vantaggi di essere vampiri”
“E già”
Continuarono a ballare, non accorgendosi che tutti in sala avevano portato la loro attenzione su di loro.
Finita la canzone i due si staccarono arrossendo, finalmente coscienti di essere divenuti l’attrazione principale.

*********

Nel mentre Eleonor e Icijo facevano i piccioncini Nives scrutava annoiata la sala del ballo rifiutando, senza troppi complimenti, tutti i pretendenti.
Vide la chiome bionda e indomita di Aido andare da un capo all’altro della stanza.
Ad un tratto quella visione sparì, che se lo fosse solo immaginato?
No impossibile, aveva sentito distintamente la sua voce.
Prese un aperitivo, sapeva di fragola, si sedette su una poltrona.
Tornò ad osservare la sala, ma sta volta tenendo gli occhi puntati su una persona.
Nonostante lei guardasse imperterrita una persona gli altri sembravano non accorgersene e imperterriti a chiederle di ballare.
Cercava in tutti i modi di rifiutarli con gentilezza e garbo, ma la loro insistenza la stava irritando.
Stava perdendo quel poco di pazienza che le rimaneva.
“Vuoi ballare con me?”
Quella frase era stata ripetuta talmente tante volte che meccanicamente stava per rispondere di No.
Ma lei conosceva quella voce, l’aveva sentita tante volte nel primo  periodo in cui era divenuta una vampira.
Nel periodo in cui lei faceva ancora fatica a capire cosa le stesse succedendo.
Lo conosceva da quando aveva dodici anni, l’aveva sempre fatta divertire.
L’aveva fatta uscire quel baratro oscuro, lui insieme a Kinon, Ambra e Soul.
Anche se aveva origini umane , tutti in quella famiglia l’avevano accolta e avevano anche stabilito che lei fosse l’erede della famiglia.
Persa come era nei suoi pensieri, aveva scordato di rispondere alla richiesta che le era stata fatta. Puntò i suoi occhi divenuti verdi acqua in quelli blu del ragazzo.
Accennò un si con il capo e afferrò la mano.
Iniziarono a danzare lì, ai margini della sala, arrivando fino al centro.
In quel momento l’orchestra stava suonando un bellissimo valzer.
Lento e romantico, a lei non piacevano molto quelle smancerie.
In quel momento,però, non capiva perché quelle cose le piacessero, forse per la compagnia.
Continuarono a danzare, fissandosi sempre negli occhi.
Sembrava quasi che per qualche strano incantesimo non potessero staccare i loro occhi.
Quella delicata melodia sembrava avvolgere tutte le coppie presenti in sala come una luce avvolgente, una magia.
Quando la musica finì quella bellissima atmosfera che si era creata sparì.
Tutte le coppie si separarono per andarsi a rifocillare al bouffe, mentre altre sostituivano quelle che si erano allontanate.
“Scusatemi nobile Nives per avervi chiesto tanto, ma mi sembrava che steste per perdere la pazienza e …”
Iniziò a dire Aido accennando un  inchino e tenendo gli occhi bassi.
Nives gli mise l’indice sulle labbra costringendolo a tacere.
“Non ti  preoccupare” iniziò la ragazza”Piuttosto, continua a darmi del tu come hai sempre fatto”
“Ma un nobile non si deve permettere di tenere un comportamento confidenziale con una sangue puro”
Cominciò a protestare il ragazzo.
“Allora” disse mentre gli voltava le spalle “Consideralo come un ordine”
La vampira non poté vedere il sorriso che si dipinse sul volto del ragazzo.
“Non sei cambiata per niente ehh Niv?”
Sussurrò al vento il ragazzo.
Voltò le spalle anche lui e si diresse verso il gruppo delle sue fan riacquistando la facciata da ragazzo solare e allegro.
Nives tornò  alla poltrona su cui era seduta prima, con il cuore in tumulto.
Sentiva la faccia bruciare, era arrossita?
Vide Fil che la guardava con uno sguardo arrabbiato.
Sapeva che Fil odiava Aido, gli si avvicino, posò una mano sulla guancia di lui e poi si sedette.
A quel gesto lui abbassò gli occhi.
Nives per lui era tutto.

**********

Tess aveva appena finito di ballare con uno dei vari ragazzi che glielo avevano chiesto.
Lo  aveva fatto solo per non dare nell’occhio.
Spostò lo sguardo da un capo all’altro della stanza osservando i movimenti di persone ben precise.
In quella sala, per i suoi gusti, c’erano fin troppi hunter, uno dei quali era quasi un livello E.
Quel ragazzo, era quello che la spaventava di più.
Continuava a fissare tutti i vampiri in sala come se fossero bestie.
Non ci voleva un genio per capire che era davvero così che lui gli vedeva.
Quegli hunter le facevano davvero paura, non a caso erano gli hunter più temuti da tutti i vampiri.
Sentiva l’aura delle armi antivampiro, e questo non faceva altro che aumentare il suo terrore.
Aveva iniziato a girare tutto, sentiva che le gambe stavano per cedere, ma prima che potesse cadere a terra  sentì due forti braccia sostenerla.
S girò e vide Alex Storm che la sosteneva, era un ragazzo davvero bello, però le era sembrato troppo taciturno.
Aveva saputo che lui poteva neutralizzare le armi degli Hunter.
Gli sorrise grata, prese la sua mano e lo trascinò al centro della pista.
Lui non sembrava dispiaciuto dal gesto e appena partì la musica iniziò a condurre il ballo.
Tess si sentiva al sicuro con lui vicino, e non solo per i suoi poteri, sfidava chiunque a non sentirsi al sicuro vicino ad un ragazzo con quel fisico.
Continuarono a danzare, con maestri, dopo tutto erano vampiri, loro la grazia ce l’avevano innata.
Il vestito le dava un pò di impiccio nei movimenti, tuttavia i suoi movimenti erano leggiadri e puliti.
Sembrava che stessero danzando due ballerini professionisti.
Nessuno faceva caso a due ragazzi che danzavano, quel giorno era una cosa abbastanza comunica.
Tuttavia la loro destrezza non poté non attirare sguardi delle coppie che volteggiavano attorno a loro.
Erano sguardi ammirati da parte delle ragazze e invidiosi da parte dei ragazzi.
C’è da dire che i ragazzi della Night class ormai erano abituati ad essere sottoposti alle varie invidie da parte degli studenti della Day.
Tess alzò gli occhi verso il suo partine, e ad un certo punto ricordò che lo aveva già visto.
Se non sbagliava durante una mostra di sua madre.
Appena la musica finì il ragazzo si diresse verso un angolino appartato, e lei lo seguì dopo un cenno di incoraggiamento da parte di Alex.
“Alex come mai sei venuto alla Cross?”
chiese un po’ titubante la ragazza
“Non ci sono venuto di mia spontanea volontà”
Rispose semplicemente lui.
“Mi sono trovato sull’aereo senza sapere ne come , ne quando mi ci hanno messo”
Aggiunse vedendo la faccia confusa della ragazza.”
Tess faticò a non mettersi a ridere, se lo immaginava sbraitare a destra e a manca.
“Ahh, quindi non ti piace stare qui”
Affermò la ragazza, ma la pose come una domanda,ed era sinceramente curiosa di sapere la risposta.
“Non è così male, in definitiva, non mi dispiace essere qui”
Per la prima volta dall’inizio della conversazione si girò a guardarla.
Quello che vide lo stordì letteralmente, stava sorridendo, e quel sorriso era meraviglioso.
Si sentì istantaneamente ricaricato di energie.
Dal canto suo Tess non sapeva perché gli avesse sorriso, forse perché gli era grata di averla aiutata.
Voleva passare molto tempo con lui.
Voleva conoscere ogni sfaccettatura di quel carattere freddo e disinteressato, almeno in apparenza.
Quel vampiro nobile era intrigante.
Entrambi si recarono in terrazza e stettero tutta la notte fermi lì, in silenzio, ad osservare le stelle, dato che, quella notte la luna aveva deciso di non degnare della sua vista i presenti.
Ma questo, per i due vampiri andava benissimo, loro non avevano bisogno della luce per vedere al buio.
Ma anche se così non fosse stato, le stelle, quella sera, erano talmente splendenti, da competere con la luna, in quel momento assente.

*********

Raven quella sera, non aveva per niente voglia di andare a quel ballo.
Tutta quella gente non faceva altro che farla sentire a disagio.
Non era mai stata molto brava a socializzare, inoltre, era la prima festa a cui partecipava senza lo sguardo iper protettivo, e a volte omicida verso i ragazzi che le si avvicinavano, di Igor.
Se ci pensava le veniva da ridere, si ricordava perfettamente la faccia di ogni vampiro, nobile o sangue puro che fosse, quando incrociava lo sguardo di suo fratello.
Si consolò un po’ rincorrendo quei piccoli ricordi.
Spaziò la sala con lo sguardo, alla ricerca di qualche persona che conoscesse.
In mezzo a tutte quelle chiome scure, ne vide spuntare una chiara, candida per l’esattezza.
Conosceva quei capelli, Nives, l’aveva conosciuta ad un dei balli organizzati da sua madre.
All’inizio le era sembrata snob, ma poi, sotto varie incitazioni da parte dei fratelli, aveva cercato di legarci, e alla fine avevano passato tutta la notte a scimmiottare tutti i nobili presenti in sala.
Naturalmente le battute e gli scoppi di risa erano sempre seguiti o da un occhiata inceneritrice di Kinon o un’occhiataccia di Ella.
Alla fine però si erano divertite.
In quegli ultimi anni, si erano un po’ perse di vista, vide che si stava dirigendo verso le poltrone, aveva appena finito di ballare.
Aguzzò la vista e notò che il cavaliere altri non era che Aido, l famoso Idol.
Lo conosceva più di fama e di vista che altro.
Ma le poche volte che lo aveva scorto, per lo più  a casa di Nives, le era sembrato un pagliaccio.
Ma a quanto sembrava a Nives piaceva, certo sarebbe morta piuttosto che ammetterlo.
Conosceva la sua amica, anche lei a volte credeva che fosse stupido, ma se le piaceva qualche pregio lo dovrebbe possedere,o almeno ci sperava
Tornò a guardare nella direzione di Nives, vide che poggiava la mano sulla guancia di Fil e poi si sedeva.
Decise di andare a parlarle, dopo tutto con loro non aveva problemi.
Conosceva anche Fil, era una specie di maggiordomo per Nives, e si capiva da come guardava la sangue puro che per lui, la giovane sangue puro era tutto.
“Ciao Niv, è da un po’ che non ci si vede”
“Raven, qual buon vento” disse con un ghigno Niv
“Senti, tu conosci le persone che ci sono qui?”
“A parte te e Fil conosco solo Aido e Kain ed Eleonor” finì l’albina
“Capisco …”
“Comunque Aido mi ha illustrato tutti i componenti” e da lì partì la lunga lista.
“I membri principali sono Kuran Kaname, il sangue puro snob per eccellenza, non che capo dormitorio”
Indicò il vampiro castano che danzava con la disciplinare.
“Poi c’è Takuma Icijo, il vice capo dormitorio, quel ragazzo ha un sorriso da accecare anche il sole”
Puntò l’indice sul biondino che danzava con un gruppetto di ragazze della Day.
Raven seguiva l’indice della ragazza, poi ad un certo punto vide un ragazzo, capelli marroncini rossastri, e degli occhi azzurri-violetti.
“Quello chi è?”
Chiese puntando il suo indice questa volta.
“Ahh quello che balla con Rima? È Shiki, è un modello, è molto amato, ma a me sembra un po’ apatico”
“Per me è bellissimo” si lasciò sfuggire.
Rimase l’intera serata a guardare il ragazzo trascinato a destra e a manca dal vice capo dormitorio.
Dopotutto, sarebbe stata un esperienza interessante.

*********

Anastajia non stava facendo altro che annoiarsi, era venuta lì per cercare di scoprire qualcosa sulla morte di suo marito.
Allora, cosa ci faceva ad un ballo studentesco , pieno di ragazzine con gli ormoni su di giri?
Certo, le poteva capire, i vampiri hanno un fascino che attrae.
Ma i predatori sono sempre affascinanti, proprio per incantare le ignare prede che incautamente si avvicinavano a loro.
Comunque, era certa che quella sera nessuno avrebbe causato problemi, dopo tutto Kaname Kuran lo aveva ordinato.
Tutti quei nobili gli ricordavano dei cani al guinzaglio, tranne i nuovi arrivati.
In totale c’erano tre sangue puro, da come Kaname le aveva guardate, si capiva che non bramava altro che impossessarsi del loro poteri.
Ma sapeva che non avrebbe osato sfiorarle, per un semplice motivo, il casato Nightwish e il casato Honey erano due delle famiglie sangue puro più potenti al mondo, affiancato naturalmente dagli Hishka.
Vide tutti gli hunter presenti in sala girare circospetti.
La maggior parte erano a malapena studenti.
“Vorresti ballare con me?”
Sentì una voce calda e sensuale porle quella domanda all’orecchio.
Stava per rispondere con un no secco quando si sentì tirata verso la pista da ballo.
In cinque secondi stava danzando un lento attaccata al tipo soprannominato Kage.
A quanto pare aveva preso il soprannome dalla sua spada, non se ne separava mai.
A lei sembrava solo un grande pallone gonfiato, e in più farfallone.
Aveva visto come faceva la corte a tutte le ragazze.
Le ragazzine della Day Class erano cadute ai suoi piedi come niente.
Ma lei non era una stupida ragazzina.
Le persone come lui la infastidivano
Alzò la testa e disse:
“Non avevo ancora risposto alla tua domanda”
“Non mi importa, volevo comunque ballare con te”
Fu la sfacciata risposta del ragazzo
“Non è comunque educato”
Smise di guardarlo e si concentrò sui suoi piedi.
La musica finì e lei si allontanò, notando che il ragazzo sembrava impalato, perso nei suoi pensieri.
Si aspettava che le avrebbe fatto sorbire un altro ballo.
Invece se ne stava lì impalato a guardarla.
Chi sa cosa gli sarà preso.
Non riusciva proprio a capirlo, ma aveva il presentimento che non se lo sarebbe facilmente tolto dai piedi.
Come se non bastasse, risiede nel suo stesso dormitorio.
Avrebbe dovuto avere molta pazienza …
 
********

Alex si stava annoiando, non gli piaceva danzare, tanto meno stare fermo.
Camminava avanti e indietro per la sala quando i suoi occhi si posarono su una figura stranamente famigliare.
Notò che stava divenendo sempre più pallida e che presto sarebbe svenuta, le si avvicinò silenziosamente da dietro e la sostenne.
La ragazza gli sorrise, doveva essere il suo modo per ringraziarlo
Sentì la piccola mano della nobile afferrare la sua e trascinarlo in mezzo alla pista da ballo.
La canzone era iniziata da una manciata di secondi iniziarono a danzare e in una manciata di secondi tutti si erano fermati a guardare lo spettacolo.
Al termine della canzone si diresse fuori, fece segno alla ragazza di seguirlo.
Era stanco di tutta quella calca, andò in un posto isolato.
Sentì i passi della ragazza, aveva un passo nè troppo lento, né troppo veloce.
Rallentò la sua andatura per permettere alla ragazza di raggiungerlo.
La sua figura gli sembrava familiare.
Ad un certo punto ebbe un Flash, era ad una mostra di una famosa pittrice, certo, era Tess, Tess Sparks, la figlia della pittrice.
L’aveva vista di sfuggita alla mostra, e i suoi occhi gli erano rimasti impressi a fuoco nella mente.
Quel giorno si erano limitati a guardarsi.
Era felice di averla rincontrata, nonostante tutto, forse la permanenza alla Cross non sarebbe stata così terribile.
“Alex” iniziò un po’ titubante la ragazza”Come mai sei venuto alla Cross?”
“Non ci sono venuto di mia spontanea volontà” rispose freddo lui
Vide la faccia della ragazza farsi prima cupa e confusa.
Dedusse che la sua risposta l’aveva ferita, ma non ne capiva il perché.
Decise di spiegare meglio come era accaduto.
“Mi sono trovato sull’aereo senza sapere ne come , ne quando mi ci hanno messo”
Vide la ragazza faticare a respirare, stava cercando di trattenere le risate.
In quel volo aveva perso tutta la sua calma, si era messo a sbraitare contro le hostess, che poverine non avevano colpa.
La voce delicata di Tess ruppe nuovamente il silenzio riflessivo che si era creato.
“Ahh … quindi non ti piace stare qui”
Quella della ragazza era chiaramente un’affermazione, tuttavia il tono usato era come quello di una domanda.
Infatti se ne stava lì ad attendere una sua risposta
“Non è così male, in definitiva, non mi dispiace essere qui”
Vide, per la seconda volta il sorriso ammaliante di quella vampira.
Per lui aveva qualcosa di speciale.
Si avvicinarono al grande balcone che dava sul giardino centrale.
Entrambi si poggiarono sulla ringhiera e portando le teste in su si misero ad osservare il paesaggio.
Quella sera era luna nuova.
Tuttavia loro non necessitavano della luce per vedere di notte.
Ma quella notte le stelle erano talmente tanto fulgide che anche un umano avrebbe visto perfettamente.
All’improvviso rammentò un quadro che aveva veduto in quella mostra.
Uno sfondo totalmente blu, con tanti puntini bianchi così vicini da sembrare una strada luminosa nel mezzo dell’oscurità.
Associò istintivamente quel quadro alla ragazza che in quel momento le era affianco.
Era vero.
Per lui Tess era una luce in un mondo oscuro.
Forse l’unica luce che i suoi occhi potevano tollerare.

***********

Filip aveva presenziato al ballo sotto richiesta della sua sinora.
Non era stato un ordine, glielo aveva solo chiesto, con gentilezza, senza presunzione, senza volerlo obbligare a fare qualcosa che non voleva.
Lui aveva capito dal tono della sua voce che lei ci teneva.
Per questo l’aveva accontentata.
 La sua signora gli aveva salvato la vita, aveva accolto nella sua casa uno sconosciuto di cui non sapeva niente.
I sui genitori non lo avevano mai considerato parte della famiglia.
Per la sua famiglia era solo lo schiavo dei fratelli, nulla di più.
Scappò da quegli incubi, da quei dolori e dalla crudele realtà che per la sua famiglia lui non era nulla.
Tanto è vero che non gli avevano neppure dato un nome.
Il nome gli era stato donato da lei.
Era arrivato sfiancato in un piccolo parchetto, e dato che c’era il sole si era nascosto sotto una siepe.
Lì lei lo aveva scovato.
Seguendo la sua aura.
Aveva solo dodici anni quando lo aveva trovato e lui appariva come un ragazzino di quattordici anni.
Lei aveva chiesto se avesse un nome.
Lui aveva chinato il capo, aveva capito che era una sangue puro, e scosso la testa negativamente.
Lei allora formulò una sola parola.
“FILIP”
Per lui l’erede dei Nightwish divenne tutto.
Con lei per la prima volta si era sentito libero di scegliere.
Il nobile Kinon gli aveva offerto di essere il servitore della figlia.
Aveva due alternative, avrebbe potuto vivere libero andandosene, Kinon aveva inoltre detto che se non voleva, poteva rimanere in casa fino a completa guarigione e poi si era offerto di trovargli un lavoro.
La nobile Nives era seduta sulla poltrona, intenta a leggere un libro, spostò lo sguardo su di lei.
La sangue puro sentendosi osservata portò a sua volta lo sguardo verso di lui e gli sorrise.
Scelse di vivere come un servitore per tutta la sua vita.
L’unica cosa che desiderava, era vedere sempre il sorriso sulle labbra della sua signora.
Tuttavia, in quel momento si stava maledicendo con tutto se stesso per essere venuto.
Stava osservando da molto la nobile Nives, la teneva sott’occhio per evitare che qualcuno le facesse del male.
Ma adesso lei era la al centro della pista, a danzare con Aido.
Lui in generale odiava tutti i vampiri, tranne la famiglia Nightwis, ma quelli che in assoluto non poteva vedere erano Aido e Kuran.
Kuran bramava il potere della nobile Nives, ma nn dubitava sul fatt che non l’avrebbe mai attaccata.
Sarebbe equivalso ad attirare le ire di una delle più potenti famiglie di sangue puro del mondo.
Aido invece lo odiava perché lo riteneva stupido e fastidioso.
Inoltre ronzava sempre vicino alla sua padrona.
E questo non faceva altro che innervosirlo.
Vide che la sua padrona si stava avvicinando nella sua direzione.
Quando gli fu vicina, piegò leggermente il busto, inchinandosi.
Lei gli fece segno di alzare la testa, lui ubbidì tornando in posizione eretta.
Vide la mano della nobile Nives muoversi e poggiarsi sulla sua guancia.
Piantò i suoi occhi bicolore in quelli mutevoli della sua padrona.
Lei gli sorrideva, tuttavia in quel sorriso non cera gioia, era un sorriso triste, quasi spento.
Quella breve carezza finì, e lei si sedette sulla poltrona.
Gli occhi le divennero neri, era immersa nei suoi pensieri.
Decise di non disturbarla, aveva anche lui da riflettere, cosa significava quel sorriso triste.
Si portò dietro la poltrona occupata dalla ragazza e si appoggiò allo schienale, iniziando a guardare per aria.
Non gli importava di quelle stupide ragazzine che urlavano in continuazione e che incessantemente e ostinatamente cercavano di attirare la sua attenzione invitandolo a ballare.
Le ignorava, come avrebbe ignorato una mosca troppo fastidiosa.
L’unica ragazza importante per lui era lei …
Nives.

**********

Igor Hiscka era partito non appena suo padre gli aveva comunicato la possibilità di andare ad insegnare al collegio dove in quel momento stava sua sorella.
Aveva deciso, anche se per lui era stato difficile di lasciarla andare, ma poi aveva saputo che la maggior parte degli studenti della night class erano maschi, alcuni dei quali poco affidabili.
Così avendone la possibilità si era diretto senza indugio al collegio.
Ieri notte aveva fatto il biglietto e questa mattina si era imbarcato.
Avrebbe insegnato Chimica.
Certo avrebbe voluto insegnare all’università.
Ma anche la Cross andava bene per fare pratica.
E poi tutto pur di tenere d’occhio sua sorella.
“Raven aspettami sto arrivando”
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Angolo autrice(ormai prossima ad un esaurimento nervoso)


Allora oggi l’angolino sarà breve.
Sono contenta che vogliate che continuo la storia.
Mi avete resa felice.
Bhè spero che anche i lettori silenziosi trovino il tempo di lasciare un commentino.
Fatemi sapere che pensate del capitolo.
Se sono stata troppo romantica o il capitolo non è stato di vostro gradimento e volete tirarmi i pomodori, avvisatemi in anticipo che metto l’impermeabile e prendo l’ombrello.
PS: se ho reso i vostri pi oc fatemelo sapere, cercherò di rimediare.
PPS scusate il ritardo.
  
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