Non faccio promesse. Non so quando scriverò qualcos'altro.
Ma se sono qui, è anche per dirvi grazie.
Grazie di seguire la mia storia, nonostante io sia così altalenante con i tempi.
Grazie di cuore.
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“Io non so chi tu sia.
Non so quali deserti tu abbia attraversato, in quali oceani ti sia tuffato.
Non so se tu abbia mai visto il mare.
E le lucciole?
Non so chi tu sia, nemmeno quando la notte scende e le palpebre cadono giù come un sipario.
Se sogni mai.
E se i tuoi sogni ti piacciono.
Fai spesso incubi?
E il suono dell'acqua ti rilassa?
Una volta, quando formulai domande simili, mi dissero che non basta sapere queste cose, per conoscere una persona.
Dissero, dovresti prima chiedere il nome, l'età, se vive vicino alla tua casa o nell'altro quartiere.
Pensai, non capite niente.
Nomi? Tutti hanno un nome. Perchè dovrebbe distinguerti dagli altri? E l'età, allo stesso modo, cosa significa?
Nulla.
Sai perchè faccio queste domande strane?
Perchè mi piace pensare che, quando ti incontrerò là fuori, in mezzo alla folla, non ti chiamerò per nome. No, io mi avvicinerò a te e dirò “Sei tu” e tu saprai di esserlo.
Io ti vedrò, in mezzo a tutti quei nomi e a quelle età, e saprò che tu sei quello a cui piace così tanto la pioggia che non t'importa di bagnarti.
Io non so chi tu sia.
Hai mai visto l'alba con qualcuno di speciale?
E un cane aspettare il suo padre con gioia e nostalgia?
Hai mai pianto tanto da non avere più voce? A me è capitato. Non so in che modo siano collegate lacrime e voce, ma ti giuro che è successo.
Beh, chiunque tu sia.
Se ti piaccia o meno la cioccolata.
Grazie.”
Lo trovai sulla scrivania accanto al mio letto, il giorno dopo.
La sua grafia era lievemente sbieca, i segni erano tracciati con cura, ma nonostante ciò sembrava disordinata.
Sorrisi dentro.
-Al?
-Dimmi fratellone.
-Come sta la ragazza?
-Meglio.
-Ti ha detto qualcosa di lei?
-No.
-Capito.
Ed guardò il divano, dove la ragazza riposava.
-Credi che...
-?
-Cosa dobbiamo fare di lei, Al, una volta che sarà guarita?
-Aiutarla, fratellone, ma certo.
-Certo.
-Eh.
-Al.
-Eh.
-Ho perso l'orologio.
-Eh.
-AL NON ABBIAMO SOLDI COME FACCIO A BADARE ANCHE A LEI.
-Ahhh.
-Smettila di esprimerti così...
-Ok..
-…
-…
Ci rincorremmo per tutta la casa come bambini.
Forse la svegliò il baccano, o semplicemente aveva finito con il suo sonnellino.
Fatto sta che alzò il busto stiracchiandosi.
Io non me ne accorsi, ma quando mi girai e vidi i suoi occhi brillare mi fermai, e Ed di conseguenza.
-…
-…
-…
Sorrise.
Ed io in quel momento avevo vinto.