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Autore: Migiri Born    06/11/2012    1 recensioni
Vigilia di Natale, Gotham City. L'ex secondo Ragazzo Meraviglia si appresta a dare una strigliata a chi ancora non si arrende al suo potere di Signore del Crimine, ma i suoi piani saranno sconvolti dal protettore di Bludhaven, il vigilante Nightwing.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia nasce come candidata di un contest natalizio e volevo testarla qui ^^ Devo ammettere in realtà che l’idea che lancio di Nightwing è stata costruita un po’ repentinamente nella mia testa e prima d’ora non avevo mai preso in considerazione questo lato del personaggio, quindi..bah, fatemi sapere cosa ne pensate, buona lettura! ^^

 

Verde e rosso

 

 “Non ho più un sedere.”

Jason Todd ne era più che convinto.

“Dovrei inventare uno scalda-chiappe per momenti come questo. Dio..” si lamentò fra sé e sé il giovane, strofinandosi sgraziatamente le natiche, nel tentativo di scongiurarne il congelamento totale.

Più che occuparsi di un appostamento, in quel momento avrebbe preferito cento volte una scazzottata.

“Un po’ di movimento almeno mi farebbe scaldare.” rifletté distrattamente.

Per un secondo rimpianse di non essere rimasto nella sua camera d’Hotel quella sera.

Nonostante si trattasse della vigilia di Natale, sembrava che i criminali di Gotham fossero in agitazione, e come qualsiasi rispettabile Signore del crimine, Cappuccio Rosso avrebbe dovuto tenersi costantemente aggiornato.

L’ex Ragazzo Meraviglia si sedette svogliatamente sul cemento del palazzo dov’era appostato, stiracchiandosi. Erano passate più di due ore dal suo arrivo.

Le cimici che aveva sistemato nell’edificio non riportavano alcun movimento significativo ed il giovane cominciava a convincersi che quella sera non avrebbe cavato un ragno dal buco.

Da lì a qualche giorno girava voce che una cellula della bassa malavita di Gotham avesse dato il via ad un canale segreto del traffico di droga fuori dal suo controllo.

Jason si stupiva ogni volta della testardaggine dei balordi di quella città; c’era ancora qualche furbo che voleva alzare la cresta senza fare i conti con l’oste.

“Forse hanno bisogno di essere persuasi meglio..” aveva pensato il ragazzo, stabilendo che il primo carico di suddetto canale non sarebbe mai arrivato a destinazione.

“In effetti non ci sarebbe arrivato ugualmente.” si corresse fra sé e sé. Erano pochi coloro che sapevano che fine facesse la droga che passava tra le sue mani.

Se così non fosse stato, nessuno avrebbe più fatto affari con Cappuccio Rosso.

Ma nonostante tutto, quella sera non stava accadendo nulla. Qualcosa era andato storto.

Jason lasciò perdere i suoi pensieri e si concentrò sulla figura che aveva percepito dietro di sé, a pochi metri di distanza.

- Se aspetti il carico, sprechi il tuo tempo. È stato intercettato alla periferia della città.  – asserì il vigilante.

- Ottimo. Così posso andare a casa e sorprendere Babbo Natale che infila il suo sederone nel mio camino. Grazie Grayson. – ironizzò Todd, incontrando lo sguardo del primo Ragazzo Meraviglia. In realtà il fatto non lo rallegrava per niente; avrebbe dovuto inventare un altro modo per intimidire la feccia rivoltosa.

- Chissà perché ero convinto che non avessi un modo migliore di passare il Natale. – rispose l’altro, rimanendo dov’era.

- E tu allora? Non dovresti essere a casa a sistemare i marshmallow nella cioccolata di “Papà”? –

- Non fare lo spiritoso. –

- Oh non oserei mai, sei tu la sagoma, qui. –

- Già, tu sei quello “cupo”. –

Silenzio.

- Ok, ammetto di non aver passato una bella serata e non vorrei peggiorarla avendo sulla coscienza il tuo bel faccino tutto pesto, quindi se non hai nulla in contrario, alzerei i tacchi.. – soffiò Jason, facendo per andarsene.

- Non posso dire di non capire perché ti ostini a comportarti in questo modo, Jason, ma quello che davvero non capisco è perché continui a stare a metà fra due strade. –

- Non sono in vena di prediche, Ragazzo Meraviglia, benché meno da te. – lo interruppe l’altro, passandogli oltre.

- Oltre al fatto di non essere davvero malvagio, Jason.. –

- Me ne sto andando, Grayson, mi vedi? Sono già a quattro passi di distanza. –

- ..credo che tu non passi totalmente dall’altra parte perché pensi che sia l’unico modo per tenere vivo il legame con Bruce. –

Jason si fermò, sbuffando.

- Tieni ancora a lui, nonostante il tuo rancore ti impedisca di ammetterlo. Ed è anche il motivo per cui non potrai mai tornare sotto la sua ala. O almeno è ciò di cui ti sei convinto. –

Jason si avvicinò al vigilante a grandi falcate – Se vuoi posso dimostrarti come sono diventato “cattivo” prendendoti a sprangate fino ad ucciderti. Poi saresti contento? –

- Dimostreresti solo quanto soffri ancora per quello che è successo, Jason. Me lo stai dimostrando ora. –

- Io non voglio dimostrare niente a nessuno, “Nightwing”. E non sono a metà di nulla. Quando si torna da un viaggio nell’aldilà non si è da nessuna parte, ed è proprio dove voglio rimanere. Non me ne frega niente delle sue ali, le strapperei a morsi pur di non sentirmi ancora il suo fiato sul collo. –

- Allora perché non l’hai ucciso quando ne avevi l’occasione? E non dirmi che non ne hai avute. Siamo stati addestrati entrambi da lui, entrambi conosciamo i suoi trucchi, le sue abitudini. –

- Oh, andiamo, non gli do più tutta questa importanza. Tentare di ucciderlo due o tre volte mi è bastato. E poi è meglio sapere che si contorce la notte pensando a me, non ti pare?  -

- Tu desideri spasmodicamente che lui pensi a te. Sei TU che non riesci a liberarti di lui. –

Jason si mosse repentinamente, dando un pugno ben assestato nello stomaco dell’avversario, che caduto sulla schiena riuscì a reagire solo parzialmente, fermando il pugnale che stava per raggiungergli il collo.

- Grand’uomo, sei geloso del legame che unisce me ed il Pipistrello? – chiese l’altro, tenendo salda la mano sull’impugnatura dell’arma – Sei geloso di un morto? – ironizzò ancora.

- Non sono uno psicopatico con l’età cerebrale di un ragazzino, Jason..uh..ritengo solo malsano quel legame, e sinceramente…spero per il bene di entrambi che venga reciso..in un modo.. – Nightwing riuscì a prevalere sulla forza dell’altro, eliminando la minaccia del pugnale - ..o nell’altro!! – concluse, facendo per ribaltare le posizioni.

Jason rimise l’avversario al suo posto con una testata poderosa – Se non geloso, Ragazzo Meraviglia, sei infastidito che un cadavere abbia così influenza sul vecchio. –

Il ragazzo fu scagliato giù dall’edificio, seguito a ruota dal vigilante.

I due erano abbastanza robusti da non rimanere danneggiati da una caduta di tre piani, inoltre una scala antincendio aveva attutito il tutto.

- E’ commovente vedere come ti scaldi quando si tocca quella nota, sai, Pettirosso? – ridacchiò Jason, evitando i colpi dell’altro e rispondendo a dovere.

- Sei fuori strada, Jason! Forse si tratta solo di sensi di colpa, ma sono convinto che Bruce avrà i suoi buoni motivi per preoccuparsi ancora di un ragazzino immaturo come te! Voglio solo capire quali siano! –

- Si? E’ questa la favoletta che ti racconti? – Jason s’infilò in fretta un tirapugni pescato fra i suoi giocattoli e scagliò tre colpi calcolati, di cui solo due andarono a segno.

Furono però sufficienti a mettere fuori gioco il vigilante per qualche secondo, il tempo necessario a Cappuccio Rosso per bloccare l’altro contro il muro di un’abitazione.

- Qualche acciacco al braccio destro, eh? Ho notato che non affondi bene con quello. Tornando al nostro discorso, Grayson.. – Jason si tolse l’elmetto - ..visto che siamo in pieno buonismo natalizio.. –

Dick non fece in tempo a capire realmente cosa stesse succedendo, finché le labbra dell’altro non premettero prepotentemente contro le sue, aprendo la strada alla lingua del suo avversario.

Il silenzio di quei pochi istanti fu interrotto solo dal respiro veloce e rabbioso del vigilante, che esprimeva il suo dissenso ispirando ed espirando rumorosamente dal naso.

Il secondo Ragazzo Meraviglia al contrario si godette l’unione fino a quando entrambi non dovettero riprendere fiato.

Appena il contatto fu terminato, un’energica ginocchiata raggiunse la pancia del Rosso.

- Ouch…era..Il mio regalo di Natale, “Dick”.. – rise lo stesso, premendosi la parte offesa con una mano - È un presente che non riceverai mai da lui, lo sappiamo tutti e due. Dopotutto siamo stati entrambi addestrati dal Pipistrello, no? – dichiarò Jason, tossendo lievemente.

Dick continuò a fissarlo con rabbia.

- So con che occhi lo guardi, Grayson. Sono gli stessi occhi che cercavo di nascondergli quando ebbi l’età per capire. Ma noi siamo stati i suoi fedeli compagni di battaglia, i suoi “Robin” e lo saremo sempre. O almeno tu. – Jason fece una pausa – e finché lo sarai non potrai guardarlo con “quegli” occhi, per paura che lui possa allontanarti. È questo il vero motivo del tuo rancore nei miei confronti. Io sono lontano da lui, eppure potrei riavvicinarmi in qualsiasi modo. Lui può vedermi come vuole, ormai. E scommetto che tu hai cercato di fare lo stesso diventando “Nightwing”, cosicché lui potesse “vederti” davvero, non più come la sua fedele spalla. –

- Basta così, Jason, ti sei spinto troppo oltre. –

- Sai che è la verità. –

I due tacquero.

- Puoi venire da me quando hai bisogno di essere “consolato”. Per te, uno dei vantaggi che rappresenta il fatto che io sia “cattivo” è che…puoi sempre dire di essere stato corrotto. –

Concluse il giovane, scomparendo nelle ombre della città.

Nightwing osservò per qualche minuto ancora lo scintillio della neve schiacciata dall’avversario.

La sua attenzione fu poi catturata da una piccolo ramoscello attaccato al portone della casa vicino a cui i due avevano combattuto.

Vischio.

Irritato, Dick distolse lo sguardo e riprese la sua ronda.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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