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Autore: Itsaminilisa    06/11/2012    1 recensioni
Lisa e Sean. Sean e Lisa. Partono insieme per un viaggio. Sono stanchi della loro stupidissima città, vogliono andarsene, scoprire mondi nuovi, vogliono uscire da quella palese, noiosa cittadina chiamata Soffiolieve. Esploreranno Unima in lungo ed in largo, riportando alla luce segreti che forse potevano anche rimanere sepolti per il resto dei loro giorni, giusto per mantenere la sanità mentale del mondo.
Sviluppato in un momento di pazzia.
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Eccomi. Dopo mesi di assenza in cui
1. Non avevo tempo
2. Non avevo idee
Sono riuscita di nuovo ad infestare il magico mondo di EFP. Nel frattempo mi sono iscritta a Feisbuc, ma va beh.
Volevo ringraziare Calciatrice_2000 & Achamo, che sempre leggono e recensiscono :) Ah, anche tutti quelli che se la leggono e basta :)
Se magari chi legge vuole anche recensire non è che mi fa un dispiacere, eh. COMUNQUE questo prendetelo come un capitolo 'di passaggio', che serve ad introdurre le vicende avvenire. Forse.
Beh, ciao.

[Lisa_Chan.
 
Our journey.
 
Alla scoperta di Quattroventi.
O meglio, alla scoperta del Centro Pokémon di Quattroventi.
 
Sean. 
 
 
Eravamo già sul percorso 1: mentre abbandonavamo Soffiolieve ad appena qualche kilometro dietro di noi, eravamo completamente coscienti (o quasi) di quello che dovevamo aspettarci dinanzi. Ma per ora, riuscivamo a vedere solo una pianura lunghissima, all' apparenza infinita. Un piccolo sentiero disegnava la nostra strada, l' unico punto di riferimento di quella mappa immaginaria.
Il silenzio regnava sovrano tra di noi.
E' un fatto curioso, dato che solitamente tutti e due siamo restii a parlare quasi all' infinito.
Stavo guardando davanti a me, imperterrito, quando una delicata ciocca color oro mi svolazzò davanti agli occhi.
Mi girai verso la fonte del gioco di colori: I suoi capelli.
Quel giorno avevano stranamente abbandonato il loro solito pigmento ramato per dipingersi di un colore che poteva sembrare sabbia, luminosa, partendo dalla nuca, fino al laccio che teneva tutti i componenti della sua folta chioma saggiamente uniti, per poi lasciarli andare di nuovo liberi accarezzando l' aria e la schiena. Davanti, una  potente ciocca minacciava di coprire uno dei suoi grandi occhi che grazie al sole risplendeva, come d' altronde il gemello, di spruzzi color azzurro, mescolato con un tenue verde prato più interno che man mano, giungendo verso le pupille color pece, lasciava posto ad uno strano color bordeaux.
Oh, mi ero perso un' altra volta a guadarla.
 
Sul tardi, ma comunque non ancora al tramonto, giungemmo in un paesino descritto dalla professoressa come la città di Quattroventi. Precisamente eravamo in piazza, dove stavano allestendo un piccolo palcoscenico. Probabilemnte ci sarà un concerto...
- Oh, un concerto! Lo andiamo a vedere appena c' è? - Lisa interruppe i miei pensieri. Come in altre innumerevoli volte.
- Eh, va bene. Penso che sia stasera. Ma non esiterò un attimo a tagliare la corda se danno del metal. Piuttosto, dov' è il Centro Pokémon? -
- A ore 3. -
 
Le porte scorrevoli di quell' ingente edificio si aprirono velocemente, lasciando scrutare ai nostri occhi ogni angolo del salone. Alla nostra destra, dietro ad un grosso bancone, sedevano due uomini che vendevano degli "Oggetti per la cura dei vostri Pokémon in sconto!"
...
Oh, ma da quando i nostri Pokémon sono in sconto??
Comunque, davanti a noi, dietro ad un bancone ancora più grosso, albergava una donna sulla ventina, completamente rosa.
E quando dico "completamente rosa" non sto scherzando: Dal vestito alle iridi.
Dietro di lei era posizionato un macchinario gigantesco, grande più o meno quanto un Wailord.
Alla nostra sinistra, infine, un' area relax: numerosi divani color verde acqua erano sparsi, seppur stranamente sistematicamente, per quella parte di salone, reggendo ogni tanto i culi di allenatori in erba e esperti che aspettano chissà cosa, farneticando parole tipo "cucci cucci" o "picciniiiiiiiinooooooo" al Pokémon che tenevano in grembo. Devo vomitare.
Su uno di questi divani, precisamente quello più vicino a delle scale che portano chissà dove, sedeva la Professoressa Aralia.
Ci avvicinammo, sperando che potessimo saperne di più di questo nuovo posto.
- Allora: basta che date le vostre Pokéball a quella tro...- tossì vistosamente - tizia là e ve li cura. Vi dirà tutto lei. Ciao. - E in un attimo la Professoressa si dileguò.
 
Non avendo altro da fare, ci avvicinammo al bancone dove una ragazza trafficava con le sue unghie.
Non appena volse lo sguardo verso di noi, con un gesto fulmineo gettò all' indietro la lima usata fino a poco fa e si preparò ad accoglierci con un grande (quanto incredibilmente falso) sorriso.
- Saaaaaaalve, come posso aiutarvi? - allargò a un' ampiezza disumana i suoi muscoli facciali. Piegò i gomiti ed appoggiò sui palmi aperti delle sue mani il mento.
- Abbiamo bisogno di un po' di informazioni riguardo ad i Centri Pokémon: siamo allenatori in erba... - spiegò Lisa.
- Oh, certo! - sorriso. - Qui curiamo i Pokémon, basta che li affidiate a noi e li rimettiamo in sesto! - sorriso. - Ci sono dei Centri Pokémon in tutte le città, sono tutti uguali a quest' edificio - sorriso. - Quindi non sarà troppo complicato trovarli! - sorriso. Mi stava dando sui nervi. - Dovete sapere anche che qui potete passare la noette in comode stanze letto, un po' come un Bed&Breakfast! - sorriso. - Rivolgetevi a noi infermiere Joy e vi daremo le chiavi per una stanza con: o un letto matrimoniale, o due letti, o tre... -
- Oh bene, vorremmo prenotare per questa notte, una stanza con due letti singoli, grazie. - Rimasi un attimo spaesato da come Lisa interruppe di colpo l' infermiera Joy davanti a noi.
- Ok, allora sono 50 pokè a testa. Diventano 80 a testa se inclusi nel prezzo volete anche cena e colazione. - improvvisamente, quella donna sembrava essersi trasformata in una strozzina.
- Affare fatto. - Lisa si preparò a sganciare la grana. Era semre stata un' ottima affarista: si era preoccupata del salario della madre sin da quando aveva imparato a contare, poi teneva (e tiene tutt' ora) sotto controllo luce, gas, IVA, BTP, BUND tedeschi e quant' altro di cui io non ho alcun interesse.
Beh, intanto abbiamo la sistemazione per la notte.
  
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