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Autore: Nausicaa212    23/05/2007    3 recensioni
Piccola storia senza pretese di un incontro avvenuto per caso tra due mondi totalmente diversi... Grazie ad un cane ^__^ enjoy it
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E correndo mi incontrò lungo le scale

Quasi nulla mi sembrò cambiato in lei

La tristezza poi ci avvolse come miele

Per il tempo scivolato su noi due

Il sole che calava già rosseggiava la città

Già nostra ed ora straniera incredibile e fredda…

[Incontro- Francesco Guccini]

Cammino velocemente per la stradina che esce dall’ACI, poco frequentata. Sono le 7 di sera. Sto parlando al telefono con Fëdor, preoccupatissima.

- Si, Vera, lo so...ma devo nascondermi lo stesso. Questi qui non sopportano che si metta il naso nei loro affari, se capisci che intendo.-

- Lo so benissimo Fëd! Quello che intendo dire è che potevi- potevamo- fermarci prima!-

Parlo in russo con lui, non mi posso far capire. Alla fine della stradina, una ragazzetta con il cane.

Il cagnolino mi viene incontro, e lei lo scosta un po’ da me, probabilmente per non darmi fastidio. Continuo a camminare tranquilla, e sento che mi osserva. Odio essere osservata.

Continuo a camminare parlando con Fëdor.

- Ma non hai capito nulla allora! Vieni in Italia no?-

Sono preoccupata. Per lui, per me, per le mia vita, per tutto.

- Vera, non posso, mi troverebbero!-

Mi sembra di parlare con un condannato a morte.

- Fëd mi si spezza il cuore a saperti lì...per favore Fëd!-

- Vera, non so se posso...vediamo.-

- Si, dici sempre così!-

Non so per quanto tempo stiamo lì a parlare, vado al bar e prendo un cornetto nel frattempo, e ritorno in spiaggia, per stare più tranquilla. Due ragazzi si fanno le fusa. Vorrei che Fëd fosse qui.

Fumo una sigaretta. Poi due. Poi tre. Fëd mi richiama. Il tono di voce sembra tranquillo, ma è solo per fare stare tranquilla me. Parliamo ancora un po’. Ho bisogno di distrarmi.

E poi la rivedo. La ragazzetta col cane. Sta tornando dal promontorio, e il piccolo sembra eccitato. Mi si avvicina, e tendo la mano libera dal cellulare verso di lui. Davanti a me, il pacchetto di sigarette mezzo vuoto e mezzo cornetto.

Il cane mi si avvicina, e pure lei. La osservo con più attenzione. È piccola, ma è grande per la sua età. Ha un espressione indefinita. Occhi marroni, capelli castani con un taglio sbilenco (probabilmente se li aggiusta da sola), magliettina a righe blu e bianche e pantaloni giganti hip-hop portati con una cintura borchiata. Ai piedi, delle converse nere. La saluto.

- Ciao.-

- Ciao.-

Ha una bella voce, molto chiara.

- Come si chiama il cane?-

- Fëdor.-

Fëdor? Un nome russo? E per di più quello dl mio ragazzo?!

- Ah, nome russo! Come mai?-

- Boh...mi piaceva...-

Lo dico al telefono al mio Fëdor, e lo sento sorridere dall’altro capo. Poi gli dico che lo richiamo dopo.

Lei sorride e mi guarda con simpatia.

- Tu sei russa?-

- Si, io sono russa.-

Prendo ad accarezzare Fëdor, e guardo il mare calmo, rapita dalla sua bellezza. Fëdor annusa troppo avidamente il mio cornetto, e sia io che la ragazzina facciamo "no no no". Una coincidenza che mi fa sorridere.

- Tu vai ancora a scuola, vero?-

- beh, si...ho 15 anni...tu sei qui in vacanza?-

Oh, accidenti, e mo che le dico?

- No, sai, per lavoro...-

Palla colossale.

Pausa.

- Abito a Roma...-

- Wow, Roma è bellissima! È una città fantastica! Io ci sono nata...-

La guardo sorridendo. Chissà perché allora è qui.

- E fino a quando ci hai vissuto?-

- Fino ai due anni più o meno...ehhe...-

Risatina dispiaciuta.

- ...Poi sono venuta qui.-

- Beh, è bello abitare vicino al mare no?-

O no?

- Beh, si, ma per una della mia età la città è molto meglio! Qua non c’è nulla!-

- No? Nessuna discoteca...?-

Lei ci pensa un po’ su.

- Tre discoteche. Solo tre. Ma mamma è piuttosto...ehm...-

Fa il gesto di menare con le mani. Capisco al volo.

- E cosa fanno i ragazzi della tua età qui?-

- Assolutamente nulla.-

Sorride convinta ed io ridacchio. Si deve sentire stretta qui.

Lunga pausa, mentre continuo ad accarezzare il cane.

- Hai Fëdor da quando era piccolo o...-

- L’abbiamo trovato ad un anno per strada, investito da una macchina, probabilmente è stato abbandonato.-

Spiegazione succinta, ma il suo volto è triste. Sono dispiaciuta anch’io per il cagnolino e gli gratto le orecchie.

Si sta facendo tardi. Merda! Devo chiamare Fëdor!

- Beh, io ti saluto...-

Sorride e ci diamo la mano.

- Da.-

Si incammina con il cane su per la stradina che porta alla spiaggia. Faccio finta di andarmene da un'altra strada, e rimango ad osservarla. Probabilmente va via verso il suo mondo fatto di case accoglienti e spiriti ribelli.

Mentre mi volto per andar via, mi scende una lacrima inconsapevole giù per il viso.

Ciao! Ehm…questa one-shot mi è venuta fuori da un incontro appena avvenuto con una ragazza russa sulla spiaggia mentre portavo fuori il cane (Fiodor. Si scrive così il nome del cane, non alla maniera russa, ma dato che la narratrice è la ragazza che ho incontrato, lo scrivo alla russa.).

Ci tengo a precisare che questa persona non mi appartiene e non è veramente così ma è solo una rappresentazione che faccio del suo carattere. Mi sembrava così mesta che mi è venuta l’ispirazione. Non so il suo nome.

Enjoy^^

Nausicaa212

  
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