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Autore: AxXx    06/11/2012    6 recensioni
I personaggi di KH sono in realtà degli studenti, ma questo non ne cambia il carattere.
Invece di affrontare heartless, Sora ed i suoi amici dovranno vedersela con i compiti in classe, con le loro storie di amore (Etero e non), con alcuni professori un po' troppo severi ed una banda di bulli.
Ci saranno tutti, ma proprio tutti.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Kairi, Organizzazione XIII, Sora, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun gioco
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                Primo giorno
 
 
 
Ore 7.30 bar del tramonto lungo la via del crepuscolo delle isole del destino.
 
 
Sora dette un morso al suo cornetto e bevve un sorso di caffelatte.
Era il primo giorno di scuola e non vedeva l’ora di rivedere i suoi amici e la sua fidanzata: Kairi.
Era da un mese che non la vedeva, dato che era andato con i suoi genitori in Europa a visitare le bellezze artistiche dell’Italia.
Aveva con se un sacco di foto del Colosseo, dei musei Vaticani, della Capella Sistina, del Palatino e di molto altri posti.
Oltre a Roma poi aveva visitato anche Venezia, Parigi e San Pietroburgo.
Quando aveva visitato Parigi, in particolare, sentì molto forte la mancanza della sua ragazza.
‘Come posso visitare la ‘Città dell’Amore’ Senza il mio Amore.’ Aveva pensato mentre osservava il tramonto sul fiume.
Alla fine però quella mattina l’avrebbe rivista.
 
 
 
Finì la sua colazione e uscì dal bar pagando il proprietario.
La scuola si trovava a duecento metri alla sua destra e per raggiungerla doveva attraversare la strada.
Mise il primo piede sulle strisce quando dovette subito scansarsi per evitare una moto seguita da altre due dello stesso modello.
“Diavolo!” Esclamò il ragazzo mentre osservava i tre ragazzi sfrecciare a velocità spropositata per poi esibirsi in una frenata con tanto di stridio delle gomme.
‘Ecco Vanitas e la sua banda di bulli.’ Pensò Sora mentre vedeva il ragazzo molto simile a lui ma dai capelli neri come le penne di un corvo.
Insieme a lui c’era un ragazzo dai lunghissimi capelli tenuti con una capigliatura rasta.
L’altro era un loro coetaneo alto e magro dal viso sfregiato e con un occhio in meno.
 
Xigbar si era ferito il viso in quel modo durante una corsa clandestina.
Era bocciato due volte e si aggregava ad ogni gruppo di bulli che passava per la sua classe.
A diciassette anni aveva rubato l’auto del padre ricchissimo e l’aveva usata per una corsa clandestina finendo fuori strada.
Il viso gli era rimasta sfregiato ed aveva perso un occhio, ciò nonostante sempre suo padre era riuscito a farlo riammettere per due anni di fila.
 
Xaldin invece era un tipo strano: lui viveva in una specie di istituto di riabilitazione, ma, per la sua buona condotta gli era stato concesso di entrare in una scuola normale e da tre anni frequentava la classe di Sora.
 
Vanitas era l’ennesimo ragazzo di buona famiglia che pensava di poter fare tutto per via dei suoi soldi e del paparino che lo difendeva in tutto.
 
 
 
Sora non aveva mai sopportato quelli come loro, ma non poteva farci niente, dato che non era ne il più forte ne il più veloce.
Certo faceva parte della squadra di scherma della scuola ed aveva fatto nuoto per cinque anni, ma non era un campione.
Insomma, non era Riku, che era cintura nera di karate.
E non era Laxeaus che era una montagna di due metri e dieci, nonostante avesse solo diciassette anni, in grado di sradicare una porta con una sola spinta.
Il trio di bulli si avvicinò al gruppo dei ragazzi del primo anno alla ricerca di una vittima da molestare, mentre Sora attraversava la strada.
 
 
 
La scuola era un grande edificio grigio che dall’alto aveva la forma di una ‘E’ con attaccato un grosso edificio dello stesso colore ma un po’ più basso di forma rettangolare un po’ più basso che ospitava la palestra.
Il cortile era una grossa area con alberi e cespugli con un viale dritto di cinquanta metri che portava dritto dalla porta principale della scuola, posizionata proprio sulla parte frontale della ‘E’, al cancello elettronico posto davanti al marciapiede.
 
 
 
Loro si trovavano proprio nel grande cortile interno.
 
 
 
La fermata dell’autobus era proprio sul marciapiede adiacente al cancello.
Il grande veicolo si fermò proprio quando Sora stava raggiungendo il cancello e da esso scese la sua bellissima rossa.
“Ciao Sora!” Disse lei abbracciandolo dandogli un bacio.
“Ciao, bellissima.” Gli sussurrò lui all’orecchio.
Dietro di lei apparve suo fratello Axel dalla stessa capigliatura rossa.
“Ehi, bello, non te la strapazzare troppo!” Disse lui allegro dandogli una pacca sulla spalla.
I due avevano molti tratti in comune, soprattutto i capelli rosso fuoco, ma i loro occhi erano diversi: quelli di Kairi erano azzurri come l’oceano, mentre quelli di Axel erano verdi come le fronde degli alberi.
Dietro di lui ed un gruppo di ragazzini di classi più basse c’era un gigante.
Lexeaus era malato di gigantismo, ma era una forma molto blanda, il che aveva permesso lui di mantenere un’altezza non troppo esagerata.
Inoltre aveva seguito una speciale dieta a base di calcio per rafforzare le ossa.
Questo gli aveva permesso di sviluppare una muscolatura incredibile che gli dava l’aria di un gigante.
Il suo migliore amicò lo affiancò subito.
Incredibile che Zexion, il più mingherlino e debole della classe, fosse amico di Lexeaus.
Quest’ultimo sembrava più la sua guardia del corpo che un amico.
Soprattutto per il fatto che il ragazzo più grande non parlava quasi mai; di solito lo faceva solo se interrogato o se interpellato direttamente.
Zexion era un ragazzo di famiglia poco danarosa, d’altro canto suo padre era un muratore e sua madre una segretaria, ma lui non se la passava nemmeno malissimo, se non fosse che era il bersaglio preferito dei bulli dopo i più piccoli ed i primini.
 
 
 
“Andiamo! La campanella suonerà a momenti!” Li incitò Kairi mentre attraversavano il cortile tenendosi a debita distanza da vanitas ed i suoi.
Al muro della scuola era appoggiato un ragazzo dai capelli d’argento con una borsa a tracollo e lo sguardo schivo.
“Ehi! Riku!!!” Urlarono i ragazzi del gruppo mentre quello si voltava verso di loro.
“Salve gente.” Disse laconico riportando lo sguardo verso i ragazzi del primo anno che subivano le angherie di Vanitas e dei suoi due compari.
Lui era fatto così: non parlava quasi mai e raramente con qualcun altro che non fosse Sora, Kairi o Ventus.
Inoltre sembrava provare un odio viscerale nei confronti di Vanitas e cercava sempre di fermare il moro ogni volta che andava ‘oltre’.
D’altra parte era uno dei pochi che poteva tenergli testa, dato che era cintura nera di karate ed aveva superato anche tre Dan.
 
 
 
Improvvisamente tutti si fermarono mentre la bella figura di una ragazza dai capelli blu si faceva strada, incidendo in un modo tale che al confronto le dive del cinema di Hollywood sarebbero sembrate zoppe vecchiette.
Aqua era sicuramente la ragazza più bella ed affascinante della scuola.
Il bello era che lei e Sora erano nella stessa classe.
Ogni singolo maschio della scuola sbavava per lei ed i pochi che erano stati con lei per più di una settimana sembravano usciti dalla casa di Afrodite.
La cosa migliore era che lei non approfittava quasi mai della sua bellezza, ma era sempre gentile e disponibile con tutti.
Motivo per cui Larxene le correva dietro.
Strano che Aqua fosse l’unica ragazza amica di quella maschiaccia, che, secondo alcuni, era anche lesbica.
Eppure tra le due c’era una sorta di amicizia strana, come se fossero sorelle, anche se era più che ovvio che Aqua fosse etero.
Oltre ad essere bella, poi, era anche il capitano della squadra femminile di pallavolo, quindi si poteva ben immaginare il fisico che aveva.
Anche Sora, che essendo fidanzato con Kairi non avrebbe dovuto avere occhi che per lei, non poté fare a meno di voltarsi verso la bella ragazza.
“Ehi!!!” Lo riportò alla realtà la rossa.
“Che c’è? Non ho fatto niente!” Si giustificò lui cercando di mettere su il viso più innocente possibile.
Kairi dal canto suo cercò di non sembrare troppo gelosa nascondendo la propria invidia per la bellezza mozzafiato di Aqua.
Dietro di lei c’era il fratello, meno bello e molto più odiato: Saix.
Avevano gli stessi capelli, per il resto erano diversissimi.
Lei amata, lui odiato; lei bellissima, lui appena accettabile.
Eppure, aveva una specie di schiera di ammiratori e ammiratrici che gli chiedevano favori: il motivo?
Era il cocco di un gran numero di professori ai quali faceva la spia per ogni minima cosa.
Questa sua pratica era anche incoraggiata da una parte del corpo insegnanti, ad esempio il professor Xehanort o il professor Xemnas.
Benché odiato dai più, però c’era un gruppo di studenti che speravano che lui li aiutasse e condividesse con loro un po’ del suo fascino verso i professori.
 
 
 
“Ecco che arriva lo spione.” Disse Ventus che si era avvicinato a Sora mentre Zexion e Lexeaus se ne andavano a sedersi su una panchina.
“Ciao, Ventus. Ma chi è quello?” Chiese Sora vedendo un ragazzo uguale al suo amico.
I due ragazzi erano due gocce d’acqua e potevi vedere che avevano anche le lentiggini disposte allo stesso modo.
“Ah scusate, lui e il mio gemello Roxas, studiava fuori città, ma poi è venuto qui, si è trasferito da poco.” Rispose l’esuberante tirando il fratello per le maniche, mentre questi sembrava intento a trovare la formula dell’invisibilità.
“Salve.” Disse semplicemente senza nemmeno alzare lo sguardo.
“Ehi! Un po’ di allegria!” Disse il fratello cercando di coinvolgerlo nella conversazione di musica che aveva appena iniziato con Sora.
“Su, dai, non ti mangiamo mica.” Disse Axel sorridendo mettendogli una mano sulla spalla.
“Ok, io però non ho niente da dire.” Rispose Roxas continuando a tenere la testa incredibilmente bassa.
‘Ma non gli viene il torcicollo a quello!?’ Si chiese Riku mentre osservava i suoi amici da sotto la frangia.
 
 
 
Nello stesso istante arrivò la controparte maschile di Aqua.
Il migliore giocatore di football, nonché bersaglio di ogni ragazza della scuola, entrò nel vialetto in tutti i suoi centottanta centimetri di altezza.
Terra era sicuramente il ragazzo più massiccio della scuola dopo Lexeaus, ed essendo un tipo molto alla mano era molto apprezzato da tutte le ragazze dell’isola.
“Carino, non trovate?” Chiese Kairi seguendo con gli occhi il giovane che si posizionava su una panchina venendo subito attorniato da ragazze più grandi e più piccole di lui che si tenevano a distanza parlottando tra di loro mentre cercavano di trovare il coraggio di avvicinarsi alla sua panchina.
“Cosa!?” Chiese Sora guardando la SUA rossa con l’aria di chi ha appena preso un ceffone.
Lei, per tutta risposta, si mise a ridere.
“Si stava vendicando.” Spiegò Riku mentre il suo amico arrossiva così tanto da sembrare un pomodoro maturo, mentre la ragazza continuava a ridere per la reazione del giovane.
Sora mise il broncio girandosi dall’altra parte: “Cattivi.”
“Daaaaaii, Sora, non facevo sul serio.” Disse Kairi abbracciandolo da dietro e dandogli un bacio sulla guancia.
Sapeva che questo avrebbe fatto calmare il ragazzo ed infatti lui sciolse le braccia lasciando che la sua fidanzata lo coccolasse un po’.
La campanella suonò pochi minuti dopo e tutti si fiondarono dentro alla ricerca del posto in fondo alla classe.
Sora ebbe una discreta fortuna ed era riuscito ad accaparrarsi un posto in terza fila su cinque file di banchi.
Dietro di lui si era sistemato Axel, alla sua destra Kairi, alla sua sinistra Riku e davanti Roxas.
 
 
Pochi secondi dopo erano entrati tutti gli studenti tra i quali si potevano riconoscere i soliti ragazzi dell’anno prima, in particolare Demyx che, come suo solito si era messo a fare casino.
 
 
Tuttavia dovettero mettersi tutti subito a posto quando entrò il corpo insegnanti al completo.
“Benvenuti ad un nuovo anno scolastico.” Annunciò il Preside Eraqus con un sorriso bonario.
“Quest’anno sono felice di annunciare la mia presenza personale nella vostra classe come professore di latino.” Continuò mentre alcuni sbuffi sfuggirono dalle bocche di alcuni studenti.
Eraqus aveva la fama di essere gentile ma intransigente, ed averlo come professore di latino non aiutava ad allentare la tensione.
E Sora non faceva eccezione.
‘Sarà meglio che quest’anno studi di più.’ Pensò ricordando il sei scarso dell’anno scorso mentre il preside presentava gli altri insegnanti.
Il professor Vexen avrebbe preseduto la cattedra di scienze e matematica.
Il professor Ansem quella di Storia dell’arte e di inglese.
Il professor Xehanort, vicepreside della scuola, avrebbe avuto il maggior numero di ore dato che si occupava di storia, filosofia e letteratura.
Infine il più giovane dei professori, Xemnas, avrebbe fatto educazione fisica.
 
 
 

 
 
Che cavolata pazzesca!
Il mio cervello si sta rivoltando nella scatola cranica, il che non è bene, ma dopotutto non ho potuto fare a meno di scrivere questa storia.
Avviso che questa storia AU tutti i personaggi hanno diciassette anni e frequentano tutti la stessa classe delle Isole del Destino che fanno parte della terra praticamente.
Questo ovviamente non vale per i professori che hanno la loro età vera e propria.
Siccome è una stupidaggine non uccidetemi, ma recensite.
AxXx

  
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