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Autore: AxXx    08/11/2012    3 recensioni
I personaggi di KH sono in realtà degli studenti, ma questo non ne cambia il carattere.
Invece di affrontare heartless, Sora ed i suoi amici dovranno vedersela con i compiti in classe, con le loro storie di amore (Etero e non), con alcuni professori un po' troppo severi ed una banda di bulli.
Ci saranno tutti, ma proprio tutti.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Kairi, Organizzazione XIII, Sora, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun gioco
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                 Vanitas e Xion
 
 
 
Il primo giorno fu il solito presentarsi e ripresentarsi come tutti gli anni.
Ognuno di loro mostrava le foto dei suoi viaggi estivi in montagna, al mare, nelle grandi città storiche.
Heyner era stato in crociera insieme ai suoi genitori visitando quasi tutte le isole del loro arcipelago.
Demyx portò le sue foto di New York dove era stato due settimane partecipando anche ad un concerto.
Tutti molto interessanti, ma il professor Eraqus apprezzò molto le foto di Roma che Sora aveva portato, soprattutto i monumenti più antichi.
Anche il ragazzo doveva ammettere che, ritrovarsi negli stessi posti in cui avevano vissuto quelle genti era ancora molto emozionante.
La campanella suonò dopo solo tre ore, permettendo agli studenti di uscire dalle aule.
“Ehi, ragazzi, che ne dite di andare in spiaggia? Il tempo è ancora molto bello e abbiamo molto tempo prima di tornare a casa.” Propose Kairi abbracciando il suo fidanzato.
“Ok, andiamo, ma non appiccicarti troppo.” La rimproverò scherzosamente Axel mentre Sora le dava un bacio sulla guancia.
Scesero le scale e si radunarono nel cortile affollato.
Tutti parlavano.
C’erano coppiette un po’ ovunque che si sbaciucchiavano e si riabbracciavano, mentre gruppetti di ragazzi si informavano sulle nuove bande musicale e sulla nuova moda.
Sora ed i suoi amici stavano attraversando il cortile quando un urlo attirò la loro attenzione.
Vanitas aveva afferrato una ragazzina dai capelli neri per il collo e l’aveva sbattuta contro un albero del cortile, mentre una piccola folla di curiosi si affollava per assistere allo spettacolo.
“Mi chi ti credi di essere!?” Stava urlando il ragazzo stringendo i pugni mentre la sua minuta vittima si massaggiava la spalla.
“Mi hai dato una spinta!” Rispose lui afferrandola di nuovo per la spalla.
La ragazza urlò mentre Vanitas la tirava su per lo stesso braccio che aveva sbattuto contro l’albero facendogli tanto male da farle venire gli occhi lucidi.
“Lasciami! Mi fai male!” Gemette lei cercando di divincolarsi inutilmente.
“Prima chiedimi scusa.” Gli rispose lui attirandola più vicino. “Magari con un bel bacetto.”
Lei lanciò un altro gemito quando Vanitas le si fece più vicino con il viso cercando di baciarla sulla bocca, ma qualcuno lo tirò via.
‘Finalmente è intervenuta la squadra anti-Vanitas.’ Pensò Sora mentre Lexeaus sollevava di peso il bullo come se fosse una piuma per poi ridepositarlo a terra senza tanti complimenti, mentre Riku correva ad aiutare la ragazza che era finita a terra durante la colluttazione.
“Ehi, stronzone, vedi di farti da parte!” Disse Xigbar al gigante che sovrastava la scena come una montagna.
Senza dire una parola quello si voltò verso lo sfregiato come per cercare di capire quale fosse il braccio da staccare per primo.
Quello capì subito che non era una buona idea mettersi contro il gigante e decise che forse, per quella volta, era meglio stare buoni.
“Bene, Riku. Se ti vuoi fare la ragazzina con l’eroismo fai pure, tanto a me non mi importa di quelle stupide che non guardano nemmeno dove vanno.” Disse Vanias cercando di salvare una parte della sua dignità mentre si allontanava furibondo sapendo di essere stato umiliato.
“Grazie, Lexe.” Disse Riku mentre tirava su la ragazza fai corti capelli neri che aveva gli occhi lucidi per lo spavento.
“Di niente.” Disse il gigante con la sua voce profonda tornando al fianco di Zexion poco lontano.
L’argenteo condusse la minuta ragazzina verso una panchina facendola sedere, mentre Sora, Kairi, Axel, Ventus e Roxas si radunavano intorno a loro.
“Ciao. Io sono Axel. A-X-E-L. Got it memorized?” Fece il rosso puntandosi il dito alla testa indicando il cervello.
La mora fece una risatina un po’ acquosa, ma simpatica.
“Io sono Xion, a proposito, grazie. Ho avuto un po’ paura quando ha tentato di baciarmi.” Disse con una voce ancora un po’ spezzata, ma molto più rilassata.
“ma cosa hai fatto per attirare l’attenzione di quello stronzo?” Chiese Ventus osservando Vanitas che si era subito messo a molestare un gruppo di ragazzini del primo anno.
“Non lo so. Io l’ho solo urtato mentre uscivo, ma gli avevo chiesto scusa, ma avevo fretta e mi sono voltata subito, e lui mi ha afferrata.” Disse lei con una lacrima che le scendeva dagli occhi che si affrettò ad asciugare.
“Che idiota. Pensa chi il mondo gli giri intorno.” Disse Kairi con uno sguardo di fuoco.
“Senti, noi andiamo in spiaggia, vuoi venire?” Chiese Riku mettendole una mano sulla spalla rassicurandola.
“Volentieri, ma io... io non... io non ho il costume con me.” Disse Xion arrossendo di colpo.
“Non importa, possiamo accompagnarti a casa tua e poi andare al mare, se abiti vicino.” Propose kairi.
“In effetti abito vicino al mare, possiamo passare dai miei.” Disse come se stesse parlando più con se stessa che con loro.
“Allora è deciso!” Annunciò Ventus battendo le mani allegro.
Il gruppo passò un attimo da casa di Xion per poi andare in spiaggia a godersi il sole ancora caldo di inizio autunno.
Sora era rimasto con il suo costume a pantaloncino come tutti gli altri e stava guardando Kairi nel suo completo rosa.
‘Mamma mia se è bella!’ Pensò mentre sentiva il suo corpo scaldarsi non solo per il sole.
Si misero a prendere il sole senza asciugamani, dato che non li avevano portati, ma comunque il bel tempo non ne faceva sentire la mancanza.
Xion aveva un bel completo nero che si intonava ai suoi capelli, ma Sora era troppo impegnato ad ammirare Kairi che si era messa a sedere sporgendosi verso di lui.
“Allora, come hai passato le vacanze lontano da me?” chiese mentre iniziò a dargli un bacio sul collo.
“Malissimo, quando sono stato a Parigi avrei voluto che ci fossi anche tu.” Disse accarezzandole i capelli mentre risaliva lungo il collo per arrivare il mento fino a ritrovarsi ad un soffio dalla bocca di lui.
“Solo a Parigi?” Chiese lei con un sorrisetto mentre gli negava il bacio.
“In realtà, mi sei mancata ovunque andassi, ma Parigi è detta la città dell’amore, no? Allora perché non c’eri tu?” Chiese cercando di avvicinarsi a lei per strapparle il bacio negato.
Lei non fece resistenza e, avvicinandosi ancora di più a lui si mise a cavalcioni sul torace del ragazzo.
“Ehi, ma non credete di esagerare, qui davanti a tutti!?” Chiese Axel ad alta voce facendo arrossire i due fidanzatini impegnati a strusciarsi tra le risate generali.
Il fratello di Kairi aveva un bel costume a pantaloncino neri con delle fiamme rosse e gialle disegnate sopra.
“Aspetta questa sera e non ti darò solo un bacio.” Sussurrò lei allusiva mentre si riposizionava ad una distanza di sicurezza.
“Ehi gente, ma non vi sembrano un po’ accaldati!?” Urlò Ventus alzandosi posizionandosi furtivamente alle spalle di Sora.
“Sì, è vero. Perché non li rinfreschiamo?” Chiese Axel ad alta voce intuendo le intenzioni del biondo.
In quattro e quattr’otto afferrarono il loro amico per le braccia e le caviglie e lo gettarono in acqua.
“Daaaaiii! R-ragazzi, l-l-l’acqua è f-fredda.” Balbettò lui mentre sputacchiava per togliersi il sapore salato dalla lingua, mentre tutti ridevano.
“Guarda che ora tocca a te!” Annunciò Axel alla sorella che non la smetteva di ridere.
“No, dai. Ragazzi. No. Non ci provate.” Cercò di protestare lei cercando inutilmente di scappare, ma prima che potesse anche solo girarsi Ventus l’aveva già afferrata per le braccia ed Axel per le caviglie.
“No! Dai. Non fate i cretini! L’acqua è fredda!” Protestò lei cercando di divincolarsi.
“Bene, così di rinfrescherai, perché voi due stavate rischiando l’autocombustione.” Scherzò Axel mentre iniziava a dondolare la ragazza per farle fare un volo in acqua.
Alla fine anche Kairi dovette sputare il liquido salato che le era entrato in bocca, mentre Sora, che ormai si era abituato allo sbalzo termico, nuotava con facilità intorno a lei.
“Ehi, vedo che non è stata solo una nostra idea venire qui!” Disse una voce poco lontana.
Il cervello della parte maschile del gruppo, compreso quello di Riku, andò in pappa quando si accorsero che a parlare era stata Aqua che indossava un costume blu mare intero che, metteva in risalto il suo fisico tonico e mozzafiato.
“Ciao!” La salutò Kairi mentre gli altri si mettevano a balbettare saluti confusi.
“Come state? È bello rivedervi dopo così tanto tempo!” Disse felice mettendosi a sedere sulla sabbia accavallando le gambe attirando ancora si più l’attenzione del pubblico maschile.
“Ehi, Ciao!” Disse Aqua notando Xion, che stava sdraiata a faccia in giù per prendere il sole. “Sei Xion, vero, la nuova arrivata nella nostra classe.”
“Oh, sì, scusa, non mi sono presentata, grazie per avermi notata, siete stati tutti molto gentili.” Disse la mora alzandosi a sedere grattandosi la testa un po’ imbarazzata.
“Ho sentito di quello che è successo fuori dalla scuola, ti consiglio di stare il più lontano possibile da lui e dalla sua banda fino a natale, comunque se stai insieme a Sora e gli altri non ti torceranno un capello.” Consigliò Aqua sorridendo porgendole la mano.
Xion la strinse rispondendo con un sorriso di rimando: “Grazie del consiglio.”
“Ehi, Aqua!” Chiamò una ragazza dai capelli biondi con due ciuffi tirati all’indietro con un costume arancione scuro formato da due pezzi.
“Larxene, vieni, dai!” Chiamò la ragazza dai capelli blu cercando di attirarla verso di loro.
La bionda si mise sdraiata accanto ad Aqua.
“Ciao, ragazzi!” Disse allegra mentre con un gesto abbastanza insolito metteva un braccio sulla vita di Aqua che sembrò stranamente imbarazzata da quel contatto, ma non lo interruppe.
Ventus osservò in malo modo quello strano contatto di Larxene.
Sora capì al volo il motivo dell’occhiataccia: girava voce che la bionda non fosse etero, ma che le piacesse uscire con altre ragazze ed uno dei peggiori timori dell’universo maschile della scuola, il che includeva anche ven, era di non poter più avere possibilità con Aqua.
“Sentite, tra poco dobbiamo andare a pranzo, dovremmo tornare a casa.” Annunciò Riku controllando l’orologio.
“Ok, ok, andiamo!” Disse Sora mentre si asciugava con un asciugamano che gli aveva prestato Roxas.
“Ci vediamo sta’sera.” Gli disse Kairi all’orecchio mentre si rivestiva.
“Ciao, gente, noi stiamo qui tutto il giorno!” Disse Aqua salutandoli con la mano.
Sora raggiunse a piedi casa sua accompagnato da Riku che era suo vicino di casa.
Le loro case erano due villette a schiera di due piani.
“A domani, Sora.” Lo salutò Riku salendo le scale per giungere alla porta di casa sua mentre l’altro faceva altrettanto.
“Sono a casa, mamma!” Annunciò lui mentre sua madre Arianna si preparava ad uscire.
“Ciao, tesoro, ti ho preparato da mangiare, scsa se non rimango, ma sono in ritardo.” Disse la donna dai capelli neri e dagli occhi dolci mentre prendeva la borse per uscire.
“Non ti preoccupare ma’ starò bene.” Disse lui abbracciandola.
Sua madre era sempre occupata e spesso lo lasciava anche per tre quattro giorni da solo, dato che lavorava su un’altra isola abbastanza lontana.
“Starai via tanto?” Chiese il figlio mentre lei si avviava alla porta.
“Temo che starò via anche due giorni, in ufficio c’è bisogno di più personale.” Spiegò lei tristemente.
Sora non prendeva male questa situazione, da una parte sua madre gli lasciava grande libertà, e poi lei gli voleva molto bene e non mancava di ricordarglielo ogni volta che poteva.
Anche in quel momento aveva fatto tardi per preparare da mangiare a lui.
“Ciao, mamma.” Disse Sora, mentre osservava la snella figura della madre ancora bella, nonostante i passati quarant’anni.
“Ciao, tesoro, fai il bravo.” Disse Arianna uscendo e prendendo la macchina.
Sora prese coltello e forchetta ed iniziò a mangiare.
Insalata e fettine di carne di suino preconfezionate.
Be’, almeno l’insalata era genuina, poi non poteva certo lamentarsi, con sua madre che lavorava come segretaria di banca, aveva molte comodità, ma sua madre gli preparava spesso cibi preconfezionati per il poco tempo.
Il resto della giornata lo passò come suo solito.
Si mise a guardare la TV fino alle tre del pomeriggio, per poi uscire ed andare a farsi un giro da solo.
Vide anche un paio di suoi compagni di classe, come Heyner e Luxord, ma li salutò e basta scambiandosi solo qualche battutina o parola.
Verso le sei se ne tornò a casa a giocare con la sua PS3 per un ora di fila per andare a cenare da solo come ogni sera in cui mancava sua madre.
Lui, però, aspettava quella sera in particolare, infatti verso le nove e mezzo qualcuno bussò alla porta.
“Ciao, bellissima.” Disse Sora aprendo la porta a Kairi.
La rossa entrò in casa sua guardandosi intorno.
“tua madre non c’è.” Disse semplicemente.
“Accidenti, come hai capito che ero da solo?” Chiese Sora ammirato.
“Dal fatto che non c’è né la borsa, né il giacchetto di tua madre?” Domandò lei.
“Eh, sì, dovrà fare gli straordinari.” Disse lui grattandosi la testa.
“Mi dispiace.” Disse Kairi abbassando la testa.
“Oh, non c’è problema, avremmo più tempo per noi stessi.” Rispose Sora baciandola.
La sera la passarono a vedere un film, per poi arrivare alle undici di sera con gli ormoni abbastanza in subbuglio.
“Che ne dici se andiamo su, in camera tua?” Chiese Kairi alzandosi sul divano a gattoni guardando Sora come una gattina.
“Non male come idea.” Rispose Sora iniziando a baciarla sul collo conducendola al piano di sopra.
 
 
 
 

 
 
 
Ufff, ennesimo capitolo, forse un po’ forte ed un po’ troppo allusivo, ma non credo di aver esagerato, per un reating rosso, dopotutto ho tagliato la scena più piccante.
Comunque da questo capitolo un po’ meno esplicativo e più interessante per certi aspetti, si può intuire una parte della trama.
Per il resto spero possa piacervi e che le recensioni che mi invierete siano tutte positiva.
AxXx

  
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