SMETTERE DI PENSARTI

Siedo in questa stanza vuota e ti penso.

L’esigenza di vederti sta diventando opprimente. Riuscirò ad arrivare a stasera senza chiamarti, cercarti o, peggio ancora, venire da te?

Non lo so.

Ora sembra così difficile...

...praticamente impossibile.

Immagino il tuo sorriso ed il tuo sguardo trasparente e sornione e devo costringermi a rimanere qui seduta su questa sedia senza muovere un muscolo, senza poter alzare il telefono neppure per vedere comparire il tuo nome sullo schermo lucido del display.

E sorrido pensando che pochi mesi fa non sapevi cosa fosse un 'feletono'....

E sorrido pensando a te...

...come potrei non farlo?

Tu che mi hai stravolto la vita.

Tu che prendi i miei pensieri come nulla e nessuno mai.

Tu che non voglio vedere.

Non voglio pensare.

Non voglio desiderare.

Eppure ti penso, ti desidero, ti voglio come mai prima d’ora.

Perché io ho avuto altri uomini, ma, devi saperlo, mai ho sentito in me questo desiderio urgente, come con te.

Mai i miei piedi s’incamminavano da soli in strade che non conoscevo solo per un fugace tuo sorriso.

Mai ho desiderato tanto un bacio durante pochi istanti in ascensore.

Mai.

Io sono posata, controllata, riflessiva.

E ora sono qui e vorrei essere con te.

E non riesco più a studiare.

Io, lo avresti mai detto?

Non posso mangiare.

Non so concentrarmi su nulla che non sia tu.

Neppure il libro più appassionante aveva potuto tanto, togliendomi ogni volontà, ogni capacità di reazione, ogni consapevolezza.

Per questo ti scrivo.

Anche se non sapevo da dove iniziare e non ho potuto inserire un incipit.

Cosa avrei dovuto dire?

‘ Caro amore ’ ?

Non è amore questo.

E’ quella mancanza d’aria che mi fa trattenere il fiato ogni volta che un rumore mi distoglie dal pensiero di te.

E’ la passione incontrollabile dei nostri fugaci incontri.

E’ il desiderio di essere tua, ora.

E’ la voglia di un gelato, quello del bar proprio di fronte al tuo rinomato studio di pozionista...

....voglia di te.

Di baci ardenti.

Di sguardi di ghiaccio che bruciano la pelle come la più esperta delle carezze non potrà mai fare.

Dei tuoi gemiti di desiderio che si infilano sotto mia la pelle procurandomi brividi travolgenti.

Basta un tuo sospiro e vado a fuoco.

Un tuo sorriso e mi sento nuda.

Nuda, sì, intimorita e imbarazzata nella nudità travolgente del mio desiderio.

Lo stesso desiderio che mi farebbe alzare ora da questa sedia e da questa scrivania se non fosse per l’incredibile autocontrollo che ancora, dopo anni di esercizio, riesco incredibilmente ad esercitare su me stessa.

Troppe volte il mio orgoglio Grifondoro ha vacillato.

Ora basta.

Non posso permettere ancora a questi pensieri di dominare il mio agire.

Devo controllarmi.

Devo mantenermi lontana da te.

Devo smetterla di pensarti.

Nonostante tutto.

E capisco già che non posso.

Non riuscirò a fare tutto questo.

Posso vincere questa battaglia, ma non la guerra.

E alla fine cederò, come sempre, preda di desideri talmente potenti che mi travolgono.

Potenti come io non posso essere.

E ti cercherò.

Ti chiamerò.

Ti vedrò.

Sei una perdizione.

Ed io, Hermione Jane Granger, non posso sottrarmi a questa perdizione, Draco Malfoy.