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Autore: dubhe7    07/11/2012    3 recensioni
La sala grande era addobbata per il Gran ballo.Draco aspettava la sua dama, era perfetto nel suo smoking nero. Le ragazze si giravano a guardarlo ma lui non aveva occhi per loro. La sua mente era proiettata su Hermione che stava scendendo le scale insieme a Harry e Ron. L'ultimo l'aiutava a scendere le scale, una gelosia pronfonda salì in Draco. Harry le stava parlando, lei sembrava imbarazzata dai molti sguardi che le si erano puntati adosso. Quando vide Draco appoggiato al muro accanto alla porta d'ingresso gli sorrise.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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cap 42 Chiedo umilmente scusa, ma ho avuto un blocco con questa storia non indifferente! Spero che apprezzerete lo stesso il capitolo e mi perdoniate per l'infinita attesa. Mi merito recensioni di insulti a nastro per cui date pure sfogo alle vostre lamentele. Vi chiedo ancora scusa, buona lettura. Dubhe


-"Dopo Venezia siamo andati a Barcellona. E' stato tutto perfetto, abbiamo litigato certo, qualche discussione l'hanno tutti no? Però è stato magnifico. Abbiamo festeggiato sulle Ramble. E' meravoglioso, dovete andarci." Hermione stava raccontando a Ginny e Luna del suo viaggio. Erano tornati a scuola ormai da un paio di giorni, ma loro tre non avevano ancora avuto occasione di stare insieme e parlare. Ginny aveva ascoltato la proposta di Draco almeno 3 volte con quella, ma le piaceva, vedeva gli occhi dell'amica illuminarsi ogni volta.
-"Herm, sono felice per te. I tuoi che hanno detto?" Chiese Luna abbracciando la grifona.
-"Oh beh, devo ancora dirglielo." Hermione si chiuse nelle spalle mentre rispose.
-"Se vuoi un consiglio, fallo presto. Non so quanto resiterà la mamma di Draco a iniziare con i preparativi."
-"Ragazze, visto che siamo solo noi. Volevo chiedervi una cosa. Com'è una cerimonia di fidanzamento?"
Ginny e Luna si guardarono.
-"Mi sembrava strano che non me lo avessi chiesto. Conoscendo la tua avversione verso le grandi cerimonie. Soprattutto se ti riguardano in prima persona. Ma pensavo ti fossi istruita con i tuoi amati libri."La prese in giro Ginny.
-"Beh, sono fatte in grande stile, in genere, soprattutto se sono tra purosangue o comunque famiglie degne di nota come i Malfoy."
-"Noi, a casa non rispettiamo quest'usanza come avrai notato. Se no anche Ron dovrebbe iniziare a preoccuparsi. Mamma e papà ci lasciano liberi." Ginny le fece un sorriso.
-"Sono certa che Harry è il meglio che vorrebbero per te, Gin. Stai tranquilla." le rispose Hermione.
-"Comunque, tornando alla tua domanda. L'anno scorso, per la cerimonia di Millycent, che si è messa con uno più grande, hanno fatto un mega banchetto con orchestra e tutto il resto. Sembravano nozze più che una presentazione." spiegò Luna.
-"Oh Morgana salvami." la grifona sbiancò all'idea di cosa poteva essere la sua presentazione.
-"Tranquilla Herm, parlane subito con Draco. Blocca la signora Malfoy prima che pianifichi tutto."

-"Che intendi fare con il rosso?"
-"Pensavo di scioglierlo dall'incantesimo, ma prima vorrei fargli fare qualche altra figuraccia."
-"Del tipo."
-"boh, farlo fidanzare con Pansy?"
-"Dra, se vuoi un mio consiglio lasciala perdere. Finchè ti sta lontana, lasciala dove sta."
-"1 a 0 per te. Hai qualche idea?"
-"Beh impedirgli di stare con Herm potrebbe essere una proposta. Fallo mettere in punizione. Da Piton magari, sarebbe divertente." Blaise rise della sua idea.
-"Stare con te, amico mio, mi fa tornare serpe!" Draco battè una mano sulla spalla di Blaise.

Ron intanto vagava per il castello, passava da una lezione all'altra, parlava con i suoi compagni, andava ad allenarsi a quidditch con la squadra in vista del torneo delle case, ma dentro di se, sentiva qualcosa che mancava. La stessa sensazione che aveva a casa. Hermione la vedeva di rado, ìn sala comune e alle lezioni, ma era sempre con Malfoy e se non c'era lui, Lavanda le stava sempre vicino, per non parlare di Harry e Ginny ma loro erano il male minore. Non riusciva a parlarle e quando voleva scambiare più di un ciao le parole gli morivano in gola.
Era passata più di una settimana ormai da rientro a scuola, ma Ron era già riuscito a beccarsi una punizione con Piton e proprio non si capacitava di come era successo. Mentre scendeva le scale, che conducevano allo studio di Piton, ripensava alla scena della mattina, a Hermione.
-"Professore non l'ho fatto a posta, mi scusi. Lasci che le pulisca il mantello." Durante la lezione, Ron aveva urtato il calderone con dentro una pozione che Piton stava facendo fermentare.
-"Weasley! Lei ha rovinato il lavoro di settimane! In punizione e meno 15 punti a grifondoro! Ora pulisci questo disastro, maldestro grifondoro."
Ron aveva passato la mattina a levare la sostanza appiccicosa che era caduta, ovviamente l'aveva dovuto fare a mano senza l'uso della magia.
I serpeverde presenti alla lezioni, non aiutavano il compito facendo cadere "casulamente" altre sostanze sul pavimento, sotto lo sguardo diverto di Piton.
-"Maledette serpi voi e il vostro unto professore."
-"Weasley hai detto qualcosa?" domandò Draco che stava portando il suo campione di pozione alla cattedra.
-"Ci sono problemi signor Malfoy?"
-"No lo so, professore. Mi è sembrato che Weasley ce l'avesse con il nostro casato." Draco era divertito dalla situazione, e come lui Blaise. Ma non sapeva che Hermione stava fremendo di rabbia.
-"Weasley ha qualcosa da dire?"
-"No." la sua risposta fu secca ma nei suoi occhi si poteva leggere tutto l'odio.
-"Bene. Immaginavo. Comunque si ricordi che l'aspetto nel mio ufficio questa sera."
Ron stava ancora cercando di pulire il pavimento quando la lezione finì, uscirono tutti tranne Hermione.
-"Ron? Vuoi una mano? Se fai così non finirai mai."
Ron alzò lo sguardo e vide Hermione mettersi una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro, mentre con l'altra mano teneva i suoi libri stretti al petto.
-"Non credo Piton approvi. Cosa sto sbagliando?" chiese in preda alla disperazione. Avrebbe dato tutto pur di ricevere un aiuto da lei.
-"Devi scaldare un pò l'acqua innanzi tutto. Poi inizia dell'esterno verso l'interno a pulire, così. Se no rischi di ampliare il danno. Come hai già fatto." gli sorrise.
Hermione si chinò accanto a lui, poggiò i libri, scaldò l'acqua con un incantesimo, gli prese la spugna e iniziò a grattare.
-"Vedi? Così fai prima."
-"Ehm ehm, signorina Granger? Se voleva una punizione bastava dirlo." Piton era uscito dal suo studio. "Lasci Weasley lavorare."
-"Si, mi scusi professore. Me ne vado. Ci vediamo in sala comune."
Hermione raccolse i suoi libri ed uscì dall'aula.

Draco era seduto sul corrimano insieme a Blaise, i due ridevano di gusto.
-"Ma hai visto? Ha fatto ancora meglio di quello che speravo." Disse il ragazzo biondo.
-"Ahahahahahah si si ho visto. Gli hai fatto un bello scherzetto." Poi però Blaise si zittì, non rideva più. Draco si voltò a guardare chi poteva averlo zittito in quella maniera.
Hermione stava salendo le scale. Il suo sguardo era omicida.
-"Voi due! Piccole serpi che non siete altro! Siete stati, perfidi, meschini! Ma tu, tu Draco sei stanco ancora peggio! Se Ron stava imprecando era più che giusto lo facesse! Che te ne importava!" Hermione stava puntando un dito nel petto di Draco. Blaise era immobile, vedeva l'amico prendersi gli insulti ma bollire di rabbia; sapeva che sarebbe scoppiato. Infatti, poco dopo Draco si lasciò andare.
-"Stai forse difendendo Weasley? Se l'è meritato! Ha cercato di portarti via da me, nei modi più squallidi. Ha cercato di possederti e tu lo difendi? Hermione sei proprio una sciocca grifona."
-"Sarò anche sciocca ma almeno io ho dei sentimenti."
-"Io li ho. E ti dovresti ritenere fortunata!"
-"E così è una fortuna? Beh se ti devi comportare così la tua fortuna te la puoi tenere." Detto ciò, la grifona prese e  se ne andò.
-"Ma ti rendi conto che carattere di merda che ha?" Draco era viola dalla rabbia.
-"Si, siete perfetti. Poi dimmi che abito devo indossare per la cerimonia!"
-"Scusa?" Draco sembrava indignato.
-"Non fare quella faccia. So che ti fa arrabbiare ma ti eccita anche e ti piace come si comporta. Il suo essere così orgogliosa e determinata mi fa impazzire." ammise con sguardo sognante la serpe.
-"Ehi! elimina quei pensieri osceni dalla mia ragazza."
-"Va da lei. Ti incazzi anche se te ne parlo io. Ormai sei fregato amico mio." Blaise tornò a ridere come poco prima. "Ah e poi leva quell'incantesimo, mi sa che è meglio non tirare troppo la corda."
-"Seguirò i tuoi consigli." Draco con un balzo scese dal corrimano e si diresse a passo rapido nella direzione nella quale era sparita Hermione.

Hermione camminava rapida nel cortile.
-"Piccola serpe infida, mi da l'anello, mi chiede di sposarlo e poi... Poi si comporta come il purosangue degli anni passati. Brutto, lurido troll..."
Draco la prese per le spalle, aveva il fiato leggermente affannato, le guance rosee.
-"Si può sapere dove stai scappando? E perchè mi stavi chiamando troll?"  il suo sguardo era duro, serio.
-"Scappo da te, non ti puoi comportare così. Principe delle serpi o meno, Ron è stato un mio amico, ha fatto degli errori certo, ma anche te ne hai fatti."
-"Oh beh, i miei errori sono stati diversi dai suoi. Ma mi sembra che ho rimediato." Draco prese la mano di Hermione e le baciò l'anulare sinistro. "Dov'è l'anello?"
-"Non lo metto a scuola, te l'avevo detto." Hermione sembrava imbarazzata.
-"Fai come credi, ma sei e rimani la futura signora Malfoy."
La grifona arrossì. Poi si lasciò andare nelle braccia di lui. nessuno dei due chiese scusa all'altro, non ce n'era bisogno e poi, nessuno l'avrebbe mai ammesso di essere in torto.
-"Però, mi vuoi dire il perchè?" domandò Draco, mentre le accarezzava i capelli.

Durante la cena, in sala grande, Draco dal suo tavolo, liberò Ron dall'incantesimo.
-"Beh intanto le punizioni con Piton non gliele leva nessuno." disse dando una lieve gomitata a Blaise.
-"Hai già deciso la data?"
-"Penserà a tutto mia mamma. Ma, non ti ho più visto con la Brown."
-" Oh, beh abbiamo litigato durante le vacanze, mentre eri via. Non ci vediamo più."
-"Bla, amico mio, mi sento cambiato, si sono sempre lo stesso stronzo di una volta ma, oltre all'oro e rosso vedo di più. Che è successo?"
-"Wow, questa me la segno, tu che mi vuoi dare consigli? Non ci credo." dettò ciò Blaise scoppiò a ridere.
-Sai qual'è la cosa più divertente? Che ti credi simpatico.- Draco tira una gomita all'amico seduto accanto a lui.
-Ma io sono simpatico. Comunque non c'è nulla da dire. Lei è una stupida grifona, io una serpe. Non possiamo andare d'accordo. Pretendeva che non andassi a vedere l'allenamento di quidditch degli Arrows per farmi conoscere la sua migliore amica.
-Donne. Non capiscono lo sport. Hermione poi..- Draco agitò platealmente la mano.

Harry arrivò al tavolo dei grifondoro quando ormai erano rimasti solo in pochi, pochissimi. La scopa ancora in mano, la divisa dei Cannoni sporca di fango.
-Che ti è successo?- Chiese Ginny preoccupata.
-Niente sono caduto dalla scopa per colpa di un bolide. Che è rimasto per cena?
-Potevi basta farti la doccia.- Esclamò Hermione, facendo un rapido controllo dell'amico, per verificare se era ancora tutto intero.
-Dov'è Ron?
-Piton.
-A già, poveretto, non vorrei essere in lui.- Harry si riempì il piatto con il poco che era rimasto dal banchetto.
-Si neanch'io vorrei esserci.- Blaise e Draco si avvicinarono al tavolo dei grifondoro, ormai nessuno gli prestava più attenzione. Un solo muovimento però attirò l'attenzione dei ragazzi, Lavanda che era rimasta alla tavolata con le gemelle Patil, si alzò e se ne andò.
-Blaise?- Il ragazzo aveva gli occhi di Hermione e Ginny puntati adosso.
-Che c'è?- Disse aprendo le braccia.
-Vai! Seguila stupido di un serpeverde! Con lo sguardo non la blocchi mica!-
Detto fatto, il ragazzo inseguì la grifona fuggitiva. La raggiunse prima che lei varcasse il portone d'accesso alla Sala Grande.
-Bene e anche questa è sistemata.- Disse Draco mentre si chinava per baciare la sua fidanzata.-Caduto dalla scopa Potter?-
-Da cosa lo deduci Draco?-
-Intuito.-

Le settimane passavano, Hermione non aveva ancora detto nulla a Draco riguardo alla cerimonia. Aveva paura di offenderlo, di offendere sua madre e suo padre. Aveva paura che a causa della sua stessa paura Lucius gli portasse via Draco. Cosa che aveva già tentato di fare in passato.
-Hermione non devi avere paura di parlarne con lui, se ti ama lo capirà.- Harry stava ancora cercando di pulirsi la divisa d'allenamento passando ripetutamente la mano sopra le chiazze di fango.
-Si ma se...
-Hermione Jane Granger, cosa ti prende? Non mi dirai che hai paura di affrontare un serpeverde?
-Uno no, ma una famiglia al completo si.

-Harry?
Il ragazzo si stava rimettendo gli occhiali dopo essersi fatto la doccia.
-Oh ciao Ron. Com'è andata con Piton?- Disse mentre si frizionava i capelli neri, nel tentativo di farli asciugare ma ottenendo solo un'acconciatura da pazzo.
-Solito.-Rispose il rosso con un'alzata di spalle.- Harry?
-Dimmi Ron.
Il fratello della sua ragazza continuava a rigirarsi in mano una foto, poi puntò gli occhi in quelli dell'amico.
-Ho fatto un casino con Hermione.-
-Ormai è passato.- Harry tirò quasi un sospiro di sollievo, andò nel baule ed estrasse un pigiama nuovo.
-No, non hai capito, ho fatto realmente un casino. Lei ora è con Malfoy, ma io mi sento male, sento come se qualcosa dentro di me non andasse.
Il cercatore di grifondoro si girò a guardare l'amico aspettando che proseguisse.
-Ti ricordi quando mi hai fatto credere di aver bevuto la Felix?- L'altro annuì.- Ecco io ora mi sento così, solo non in positivo. Mi sento come se le mie azioni passate siano state eseguite da un altro me. Io non mi ricordo quasi Natale. Non mi ricordo come ho fatto a prendere la punizione, cioè mi ricordo ma non riesco a spiegarmi come ho fatto. Quasi l'avessi fatto a posta.
Harry ascoltava senza sapere cosa dire. Il tutto era partito dalla foto di loro tre, loro due ed Hermione. Lei era la chiave di tutto. E se c'entrava lei, sicuramente c'entrava Malfoy.
I vecchi pregiudizi non erano del tutto assopiti, Harry non si fidava del tutto di Draco per quanto fosse migliorato il loro rapporto per il bene della stessa Hermione.
-Non ti preoccupare. Sarà solo stress.- Disse al portiere della sua squadra.

Narcissa stava scrivendo su una pergamena tutti gli invitati che avrebbero ospitato in casa loro per il grande evento. La donna fremeva dall'eccitazione, suo marito, seduto sulla poltrona accanto al camino, intento a leggere la copia sportiva della Gazzetta del Profeta, non era dello stesso avviso.
Temeva che il suo unico figlio facesse un errore, che non era quello che realmente desiderava, che fosse solo un capriccio adolescenziale.
-Lucius?
-Dimmi Cissy.
-Secondo te, 1200 invitati sono ecessivi?
L'uomo strabuzzò gli occhi. -Secondo te? Hai chiesto ai ragazzi?
-No, ma a loro andrà bene.
-Sai, conosco meno di te Hermione..
-Ovvio, non gliene hai dato l'opportunità. E a proposito di questo, basta sospiri, basta rimurginare, loro sono perfetti. Come lo eravamo noi alla loro età.
-Noi eravamo già sposati alla loro età.
-Vero. Però hai capito cosa intendo.
-Posso finire?- La donna annuì.- Non credo che alla futura signora Malfoy piacciano le grandi cerimonie. Soprattutto se in mezzo a un branco di serpeverde.
Narcissa sembrò pensarci su, poi aggiunse.
-Ne parlerò con Jane. Andiamo a letto?
   
 
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