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Autore: Minorin Kushieda    07/11/2012    7 recensioni
Lei lo amava.
Lui l'amava.
Quanto sarebbe piaciuto loro di rivelare quei dannati sentimenti,gli stessi che portavano avanti da giorni,mesi,anni. Sarebbero stati capaci di urlarli al mondo intero ma non ai diretti interessati. Perchè?
Perchè erano due babbuini e quale stagione se non l'inverno li avrebbe aiutati a farsi dichiarare? (si spera!)
Buona lettura,spero vi piaccia:D
Genere: Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Death the Kid, Liz Thompson, Patty Thompson, Tsubaki | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Perdonate gli eventuali errori ma non ho potuto ricontrollare il testo
SIX HOURSE AGO
-COSA..COSA AVETE FATTO AL MIO HOTEL? Finestre rotte, pareti rotte, porte in mille pezzi, caos, panni sparsi ovunque, gente mezza morta e dolorante per terra… IO VI FACCIO ARRESTARE!-
Urlò il proprietario dell’albergo, un tipo alto e gracile, il classico spilungone dai baffi alla francese e pochi capelli in testa.
Il tipo, che era diventato rosso dalla rabbia si avvicinò alla piscina dei ragazzi dove c’erano ancora Maka, Soul e Black*Star.
-VOI TRE!- disse indicandoli uno ad uno.
-ADESSO CHIAMERO’ LA POLIZIA E VI FARO’ FINIRE IN PRIGIONE! TEPPISTI!-
-Signore, si calmi o le prenderà un malore- disse apprensiva Maka.
-Al diavolo!-
-Wow, guarda Soul, quando urla si vede l’ugola muoversi a destra e sinistra!-
-Uh è vero! Che buffo, ahahahahaahahah!-
-VI STATE PRENDENDO GIOCO DI ME?-
-Li scusi, in teoria hanno l’aspetto di due tipici adolescenti ma in pratica sono peggio di due bambini di dieci anni-
-E guarda i suoi buffi! Cavolo, li voglio anche io- esclamò Soul con gli occhi sbrilluccicanti.
-Facciamo 8 anni!- disse con una risatina nervosa la ragazza.
-Non è divertente!-
-Ci scusi signore, non volevamo creare danno-
-MA LO AVETE FATTO, IDIOTI!-
Black*Star si avvicinò a Maka sussurrandole nell’orecchio un:
-Maka, sei una ragazza infondo .. usa le tue doti dolci e tenere per convincerlo a lasciarci stare-
La ragazza obbedì così sfoggiò uno dei suoi sorrisi migliori, aprì gli occhioni verdi e si sforzò con tutta se stessa di far comparire sulle sue guanciotte da bambina un colorito tendente sul pesca.
-Signore, siamo solo degli adolescenti, lo sa che questa è l’età in cui ci si da alla pazza gioia e soprattutto non si è consapevoli dei propri errori. Non volevamo distruggere l’hotel, volevamo… divertirci! Siamo solo dei ragazzi, di cui due di noi orfani, cerchiamo di distrarci facendo danni e poi alla fine ci pentiamo sempre-
A quel punto si fece uscire dei grossi lacrimoni.
-Ci scusi signore, ci scusi- singhiozzò.
Per quanto vile e senza cuore, l’uomo si intenerì davanti quella scena, il volto di Maka sembrava così dolce e angelico!
-Beh… io non lo sapevo, mi dispiace-
-Brava Maka!- sussurrò di nuovo Black*Star a cui arrivò una potentissima gomitata da parte di Maka in pieno stomaco.
-Allora forse, si, insomma, posso perdonarvi-
-Perdonarvi cosa?-
Una voce sin troppo conosciuta echeggiò nella stanza, come non riconoscere quella cupa voce?
Ovvio, era quella del professor Stein, come era anche ovvio che fossero fottuti.
 
 
 
NOW
-Maka, mi passi il martello per favore?-
-Certo, tieni Tsubaki-
-Grazie- disse la mora afferrando l’oggetto offertogli dall’amica e poi portò a batterlo sul legno.
-Ma vi sembra giusto che ci tocca ricostruire una porta? Insomma, io sono un Dio, non posso ridurmi a fare il riparatore di porte!-
-Non lamentarti Black*Star, infondo ci è andata bene, Stein voleva farci riparare l’intero hotel! Il proprietario è stato sin troppo buono con noi-
-Si,la tua recita ha riscosso successo-
-Già!-
Maka si accorse che Tsubaki non si immischiava nella conversazione, dopotutto aveva litigato con l’amico, ma vederla così taciturna e con quello sguardo spento e triste le venne una grande voglio di fare qualcosa, qualsiasi cosa. Aveva sempre pensato che quell’idiota di Black*Star non meritasse Tsubaki, lei era così bella, alta, dolce, intelligente, lui era… lui. Ma non aveva mai visto una coppia affiatata come loro e nonostante fossero uno l’opposto dell’altro insieme erano la perfezione.
Così, prese una decisione, lei avrebbe fatto da cupido, li avrebbe fatti riappacificare a tutti i costi!
Per prima cosa andò da Black*Star e gli sussurrò in un orecchio:
-Smamma, che devo parlare sola con Tsubaki!-
-Cosa? E la porta?-
-Vuoi si o no fare pace con lei?-
-Ovvio, ma..-
-ALLORA SFANCULA, GRAZIE.-
-Okay, ciao- disse spaventato il ragazzo e uscendo dalla stanza.
Maka si girò verso l’amica sfoderando uno dei suoi sorrisoni, a quanto pare facevano colpo e le si avvicinò con fare angelico.
-Ei, Tsubaki, tutto bene?-
-Si, perché?-
-Avanti, vuoi darla a bere a me?-
-Beh, sono triste per quello che è  accaduto con Black*Star, litigare con lui era proprio l’ultima cosa che volevo-
-E allora perdonalo e tutto tornerà come prima-
-Non è così semplice- sussurrò la mora posando l’attrezzatura e sedendosi curva a terra. Maka la imitò e le si sedette a fianco.
-E allora dov’è il problema? In fondo non ha fatto nulla di così grave, ha solo aiutato un amico..-
-Ma anche tu sei sua amica, Maka-
-No, cioè si… oppure no… beh, sai che rapporto abbiamo io e Black*Star, tre volte andiamo d’accordo e dieci no. Più che amici siamo rivali quindi tra rivali si fa questo ed altro-
-Lo so, ma…ecco… tu e lui non siete rivali! E non siete neanche amici-
-Bhe, si- disse Maka riflettendoci e cercando di seguire il discorso di Tsubaki che capiva sempre meno.
-E allora cosa siete?-
-Questo non lo so neanche io-
-Però voi tenete molto l’uno all’altro-
-…Si, per lo meno, io si-
-Anche lui.-
-AHHA sicura che non mi hai confusa per qualcun'altra?-
-No, sono sicurissima. Ricordi quella volta in cui hai combattuto per la prima volta con Aracne ed eri rimasta come paralizzata?-
-Come dimenticarlo? Ho saputo per la prima volta cosa si provasse a restare chiusi in una barra da morto…brutta storia…-
-Beh, saprai anche che a seguito di quell’episodio Black*Star ha fatto irruzione nel suo castello-
-Si-
-Lo ha fatto per te, per vendicarti.-
-COSA?-
-..Si-
Maka non poteva crederci, Black*Star che voleva vendicarla? Sapeva che un minimo tenesse a lei, ma cavolo, rompere mezzo castello di una strega non era cosa da poco! E lei che lo aveva sempre  preso in giro ed odiato… forse doveva dargli meno Maka-Chop…
-Oh… wow! Non me l’aspettavo. E’ stato un gesto carinissimo, stupido, ma… carinissimo.-
-…-
-Ma cosa c’entra questo con voi due?-
Tsubaki aprì la bocca, ma non vi uscì nulla, era come se le parole le fossero morte in gola.
-Niente, sono solo un po’… confusa. Non so a cosa pensare e a cosa no, ma una cosa è certa, cioè: NON voglio perdonare Black*Star-
E detto questo tornò a lavorare alla sua porta.
 
 
 
 
 
Terminati i lavori, i ragazzi poterono dedicarsi alle loro attività.
In giornata non vi era nulla di programmato, il che voleva dire che potevano ozieggiare tranquillamente in hotel, senza però scatenare una terza, anzi, una quarta guerra mondiale.
I nostri protagonisti erano seduti sul divanetto di pelle nero, troppo stretto per loro, infatti erano schiacciati, piegati e messo l’uno sopra l’altro, Maka era praticamente sommersa da Liz e Black*Star si dimenava per far spuntare fuori da quel mucchio un braccio per puntare il telecomando alla televisione e cambiare canale.
Mentre gli altri erano impegnati a vedere la televisione Maka pensava ad un modo per far riappacificare quei due, soprattutto ora che aveva saputo ciò che  Black*Star aveva fatto per “ vendicarla “, insomma, gli doveva un enorme favore e sapeva che nulla l’avrebbe reso più felice di riavere la sua Tsubaki tra le braccia.
Ma per aiutarli aveva bisogno di informazioni, tante informazioni; quindi prese per la maglia Black*Star e lo condusse ad un angolo della Hall per parlare a quattr’occhi con lui.
-Che vuoi?-
-Ho parlato con Tsubaki-
-..e?-
-E niente, non vuole perdonarti, ma ho un piano!-
-Ovvero?-
-Non deve interessarti, basta che tu mi faccia avere  una lista con scritta qualche paroluccia d’amore, come vi siete messi insieme, primo appuntamento e canzone, okay?-
-Ma a cosa..-
-Grazie, ciao!-
-Aspetta!-disse afferrandola per un braccio.
-Uffa, che rompiscatole! Facciamo così, alle 4 in camera mia, ti spiegherò tutto-
Detto questo la bionda scomparve lasciando un confuso Black*Star nell’angolo della stanza che si grattava la testa come una scimmia, seguire i ragionamenti da nerd di Maka era troppo complicato, avrebbe aspettato, nonostante la sua pazienza fosse davvero limitata.
A vedere la scena vi era però un’altra persona…Tsubaki.
La ragazza aveva un’aria strana, molto strana e ad accorgersene fu Soul, una delle poche persone sane di mente ancora sedute su quel divano.
-Tsubaki, tutto okay? Sembri un po’… assente-
-Eh? Ah, si, no sto bene-
-Non farò finta di crederti-
-Ahaha, è la verità! Insomma, non è nulla di importante, una delle mie pippe mentali-
-Sarà sempre più interessante che vedere Liz che parla col tipo del film, patty che dorme e Kid che si taglia le doppie punte-
La ragazza sorrise e Soul fu orgoglioso di essere riuscito a strapparle quel piccolo ma dolce e sentito sorriso.
-Beh, si tratta di Black*Star-
-Immaginavo, so che le cose non vanno bene..-
-Già-
-Ascolta, è un coglione  e questo lo sappiamo, ma è un umano e come tutti anche lui sbaglia. Non credo che tu debba condannarlo per quello che ha fatto, ha sbagliato certo, ma scusami se te lo dico, non mi sembra motivo per lasciarlo.-
-Hai ragione, ma mi ha dato veramente molto fastidio ciò che ha fatto e mi ha delusa.-
Disse la ragazza abbassando lo sguardo.
-Ma..?-
-Ma cosa?-
-C’è dell’altro non è vero?-
La mora guardò davanti a se nervosa, scoperta!
-Si, in effetti c’è dell’altro-
-Ma immagino che non tu non voglia dirmelo-
-Okay, se te lo dico mi prometti che non lo dirai  a nessuno?-
-E a chi lo vado a dire secondo te? Sono circondato da una massa di idioti , al massimo posso dirlo ai muri, almeno sono più intelligenti!-
-Ecco io credo che… oddio è una cosa così stupida e mi vergogno molto a pensarlo, ma mi spaventa il rapporto tra Black*Star  e  Maka..-
-Non preoccuparti, sembra che si odiano, ma non è proprio così. Insomma una cosa è certa: non si uccideranno!-
-No, è il contrario, cioè io penso che tra loro…- e divenne rossa in faccia.
-COSA? BLACK*STAR E MAKA? AHAHAHAHHHAHAHAAHHAAHHAAHHAHHAAHHAHHAHAHAHAHAAHHAHAHHAHAAHAHAHAHAHHA-
Tsubaki si sentì quasi stupida a quella affermazione.
-Hai ragione, però… insomma hanno un rapporto così unico, lui non l’avrà mai con nessun altra, le vuole molto bene, la difende sempre e le da molte attenzioni, quasi come volesse conquistarla. Idem per lei, poi ogni tanto scompaiono e riappaiono, fanno i misteriosi, come se avessero qualcosa da nascondere..-
-Beh, questo l’ho notato anche io, ma insomma…NO!-
-Ti è venuto il dubbio, eh?!-
-Cosa? No.. cioè.. forse.-
-Lo so che è assurdo, ma io non posso fare a meno di pensarlo-
-A me sembra così assurdo che non mi è mai passato per il cervello… ma ora che me lo fai notare, perché sono sempre così misteriosi?-
-Non lo so… per questo non voglio perdonare Black*Star, io non voglio essere presa in giro da nessuno. Voglio dargli del tempo, tempo per chiarire chi e cosa vuole. Io sono disposta ad aspettare-
-Tu,IO NO!Insomma, se capisse di amare Maka, anche lei cederà!-
-Beh, credo di si-
-NO, è tutto sbagliato!-
-Ma se si amano cosa possiamo farci? Non possiamo di certo condannarli, innamorarsi non è un crimine di nessuno, accade e basta. E se proprio Black*Star deve stare con qualcuna preferisco che sia la mia migliore amica.-
-Come sei saggia!-
-Grazie-
-MA IO NON LO SONO,QUINDI DOBBIAMO IMPEDIRE CHE TUTTO CIO’ ACCADA; TU DEVI STARE CON BLACK*STAR E IO CON MA..- Quando si rese conto del nome che stava per pronunciare si imbarazzò diventando tutto rosso in faccia, così si girò dall’altro lato sperando non si notasse.
-Ahahaah, si, con Maka. Non devi vergognarti Soul, io l’ho capito, tutti l’hanno capito, tranne lei… -
-O forse se ne è accorta, ma non mi da alcuna risposta perché in realtà non le interesso –
-Non lo so, Soul, non lo so-
Dopo quella frase rimasero sul divano senza dire nulla, riflettendo sulla complicata situazione che si era creata.
 
 
 
 
 
Nel frattempo Maka aveva organizzato un piano geniale, ma per far si che si avverasse aveva bisogno dell’aiuto di Black*star, se voleva riconquistare Tsubaki doveva muovere il culo anche lui.
Così si recò nella stanza del ragazzo per riscuotere quelle che aveva richiesto.
-Hai la roba?-
-Oddio, sembra che stiamo spacciando! Comunque si, ecco la nostra canzone e come si è svolto il nostro primo appuntamento-
-Allora diamo un’occhiata… l’hai portata sul terrazzo della scuola? Uhh, romantico. Poi…ohoh, cenetta a lume di candela e avete ballato la canzone “Isn’t she Lovely”. –
-Si, soddisfatta? Ancora non ho capito a cosa ti serva!-
-Sei proprio un idiota! Ho intenzione di ricreare il vostro primo appuntamento! Si scioglierà davanti a tale dolcezza e non potrà fare altro che perdonarti-
-Woow! Non ci avevo pensato…è un’ottima idea. Come mai ti stai impegnando così tanto?-
-Come perché? Voglio che tu e Tsubaki vi rimettiate insieme-
-Ma non sei mai stata d’accordo, insomma, tu hai sempre voluto che lei stesse con qualcuno migliore di me-
-Sai, ora come ora, penso che quel qualcuno sia proprio tu e nessun altro- disse Maka abbassando lo sguardo, fare complimenti a Black*Star la imbarazzava, era come lodare il nemico, ma infondo lui era anche il suo miglior nemico. Quando rialzò lo sguardò lo ritrovò in lacrime e smucciolante.
-C..che succede ora?-
-MAKAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!- urlò abbracciandola forte.
-Scusa se ti do della secchiona, senza tette, deficiente, cogliona, se spesso ti prendo in giro, o ti tiro pugni o se per sbaglio ti lancio addosso le mie attrezzature o se ti affogo quando siamo al mare o..-
-BLACK*STAR, ARRIVA AL PUNTO-
-Ti voglio bene.- e con questa frase concluse stringendola ancora di più.
-Anche io, tanto più di quanto voglia ammettere-
In quella scena, forse la più bella, regnava l’amicizia, la fiducia, l’affetto, ma allo stesso tempo il dolore, dolore che stava provando una sagoma affacciata alla porta del ragazzo che vide solo l’ultima scena fraintendendo il contesto.
-Bene, allora vado a mettermi all’opera, entro stasera tu e Tsubaki tornerete ufficialmente insieme. Ciao ciao e buon cena!-
-Si, a che ora?-
-Otto, camera mia-
-Ci sarò-
 
 
-SOUL, DEVO PARLARTI, ORA-
Urlò Tsubaki a Soul che stava giocando all’xbox con Kid.
-Aspetto, Tsub, devo finire la partita, sto per vincereeee-
Ma la ragazza staccò la spina della corrente irritata e agitata.
-HO DETTO CHE DEVO PARLARTI, OKAY?-
-Si, andiamo- disse il ragazzo capendo l’argomento del discorso.
-Si,ma ora io come gioco?- esclamò con le lacrime agli occhi Kid.
-TI FOTTI-
 
-Che succede?- chiese preoccupato Soul.
-Soul ,penso che avevamo ragione. Alle sei più o meno mi sono affacciata nella vostra stanza e dentro c’erano Black*Star e Maka che si dicevano di volersi bene, si sono abbracciati e questa sera faranno un cena a lume di candela-
-C…cosa?-
-Già, sono arrivata in ritardo, questo è stato tutto ciò che sono riuscita a capire-
Soul si fece scivolare sulla sedia, era come se gli stesse cadendo il mondo addosso, Black*Star e Maka? Insieme? NO! Il suo migliore amico e la ragazza di cui era innamorato?NO! Da quando? Come? Perché? Come aveva fatto a non accorgersene?
Troppe domande lo assalirono all’improvviso e si sentì spaesato, il suo mondo girava attorno a Maka e a Black*star, le due persona a cui teneva di più e ora si sentiva tradito proprio da loro.
Cosa doveva fare?
-Soul?-
-..si..?- Poi alzò lo sguardo e vide Tsubaki in lacrime. La scena lo colpì tanto, troppo.
L’amica le fece una grandissima pena, si stava sentendo proprio come lui ed era orribile.
-Tsubaki, non piangere-
-Scusa- disse asciugandosi gli occhi.
-Ma figurati. Ascolta, piangere non servirà a nulla! Anzi, che ore sono?-
-Le otto e cinque-
-PERFETTO, ANDIAMO!-
-Dove?-
-Alla cena, ovvio-
-..Per fare cosa?-
-Per rovinargliela e per uccidere Black*Star-
-Cosa? No!-
-Okay, forse non ucciderò Black*Star, ma devo parlare con lui e con Maka, lui non si prenderà la mia ragazza.. o futura ragazza, quello che è- e con fare deciso prese la mano di Tsubaki trascinandola verso la stanza dell’amico.
Aveva detto alla Camelia che non avrebbe usato la violenza, ma in realtà l’unica cosa che voleva era rompere la faccia a Black*Star e lo avrebbe fatto.
Altro che piangersi addosso! Se c’era una cosa che Maka gli aveva insegnato era proprio quella di reagire e combattere… beh, lui lo avrebbe fatto, per lei.
 
 
 
 
Nel frattempo Maka era in camera sua in compagnia di Black*Star. Al centro della stanza vi era un tavolo tondo munito di candele profumate, un’ottima cena, posate d’argento, bicchieri di cristallo e tovaglia ricamata, tutto perfetto.
Per non parlare della casse che aveva fatto montare appositamente per loro, con all’interno già inserito il disco dove vi era registrata la canzone di Tsubaki e Black*star.
-Accidenti Maka, è perfetto, ma come hai fatto?-
-Volere è potere, Black*Star. Perfetto, adesso io la porto qui, tu le dai la rosa, le chiedi di nuovo scusa, dici che sei un coglione e cose varie, ti piangi addosso per intenerirla, poi la fai sedere a tavola, parlate, le prendi la mano, ti alzi e la inviti a ballare, schiacci play, fai partire la musica, ballate, ricreate l’atmosfera, vi baciate e tutto tornerà come prima, okay?-
-Aspetta, sono rimasto al “intenerirla”- rispose il ragazzo annotando sul block notes.
-Ma che fai, prendi appunti?-
-..si-
-Da qua!- disse afferrando l’oggetto in malo modo. – Dicevo..- Ma non riuscì a terminare la frase che qualcosa di duro e ruvido le arrivò in piena faccia, anzi no, naso e labbra; poi il nero.
-BLACK*STAR, IO TI AMMAZZOOOOOOOOOOOOO-Urlò Soul furioso, che aveva appena distrutto la porta della stanza seguito da una Tsubaki spaventata.
-Soul?- chiese confuso il celeste.
-Tsubaki!- disse poi con aria sognante.
-Black*Star!- rispose la ragazza sorpresa e seria.
-MAKA!- Disse infine sconvolto Soul, vedendo la sua Maestra d’armi a terra.
-Che cazzo è successo?- chiese spaventato.
-idiota, sfasciando la porta le è finito un pezzo in faccia-
-Cosa? Oddio, scusa Makaaaaaa-
-E’ svenuta, non ti sente!-
-Fa qualcosa, imbecille!-
-Io imbecille? Non sono io quello che distrugge le porte-
-Almeno io non rubo la ragazza al mio migliore amico-
-Certo che no! … Un momento cosa intendi?-
-Fai anche il finto tonto?-
-Non capisco di cosa tu stia parlando-
-Ma guardati, sei tutto elegante, hai organizzato tutto questo per lei… ma come hai potuto?-
-Io voglio solo riconquistarla, Soul ,la amo!-
-La ami? Ma da quando?-
-Praticamente dal giorno in cui l’ho incontrata-
-E perché non me lo hai detto?-
-Perché ancora non lo sapevo!-
-Oddio, che ti serve  qualcun altro per capirlo?- Soul si fermò, era stanco di urlare.
Guardò il suo amico pensieroso e le uniche parole che uscirono dalla sua bocca furono:
-La ami davvero?-
L’amico lo guadò intensamente e questa volta seriamente.
-Si, Soul-
-Allora, beh, mi farò da parte-
-Ma perché anche a te piace Tsubaki?-
-No!-
-E allora?-
-Infatti non stiamo di Tsubaki-
-E di chi allora?-
-DI MAKA!-
-Maka..aspetta, tu credi che mi piaccia Maka?-
-Lo hai appena detto-
-Credevo ti riferissi a Tsubaki!-
Un silenzio imbarazzane scese su di loro.
-uh- fu tutto quello che Soul riuscì a dire.
-Ma…come vi è saltato in mente che io e maka…?-
Soul si guardò attorno spaesato e con fare innocente, indicando Tsubaki e lavandosene le mani.
Tsubaki, sentendosi chiamata in causa, arrossì e cercò di giustificarsi balbettando
-Io… ecco… insomma, ho visto che eravate così intimi e passavate tanto tempo insieme...e…-
-Un momento, ho una domanda! A cosa serve la cena se non per te e Maka?- chiese Soul.
-La cena l’ha organizzata Maka per me e Tsubaki, per farci fare pace, aveva programmato tutto così bene…- Rispose Black*Star.
-Lei ha fatto tutto questo per noi? Oddio, che amoreee! Appena si sveglia dovrò chiederle scusa.- Poi guardò il ragazzo- beh sarebbe un peccato se tutto questo lavoro venisse sprecato-
-Cioè..?- disse il celeste con gli occhi che gli brillavano.
-Vieni qui!-
Black*Star non se lo fece ripetere due volte, si alzò con le lacrime agli occhi e prese in braccio quella che finalmente poteva ricominciare a chiamare “ la sua ragazza “, posata a terra la guarda negli occhioni blu che tanto le erano mancati e la baciò, sapete uno di quei baci dei film, allegri, dolci, appassionati, raggianti e giocosi? Ecco, quelli.
Soul assisti alla scena sorridendo, era contento per loro, ma soprattutto tanto, tanto sollevato del fatto che Black*Star non fosse innamorato di Maka, in verità l’idea di lasciarla all’amico non gli piaceva affatto, di lasciarla a lui come a qualsiasi altro, lei era la SUA Maka, peccato che questo lei ancora non lo sapeva.
A proposito..
-RAGAZZI, TUTTO CIO’ E ‘ MOLTO TOCCANTE, MA MAKA HA UN PALLONE AL POSTO DELLA FACCIA!-
-ODDIO, GIUSTOOOO!-
 
 
 
 
 
*sbuca dall’angolino*
Em…Ciao, posso uscire o mi uccidete?! AHAHAHA!
Ciao bellezze, scusate l’eterno ritardo, avete tutte le ragioni per essere arrabbiate, per odiarmi e qualsiasi altra cosa, ma se vi dico che non ho avuto un attimo libero mi credete?
La scuola non mi sta stressando, di più! L’anno scorso è stato abbastanza semplice devo dire, ma quest’anno è molto, molto dura, studio dalle 3 alle 9 per poi prendere uno striminzito ma sempre buon accetto sei!;)
Sono davvero stanca e ho pensato di chiudere la FF, ma sinceramente mi dispiaceva troppo anche perché siete cresciute così tantoo, siete in numerose a  seguirmi e non me la sentivo proprio quindi pubblico questo capitolo.
Non è nulla di che, anzi, ho combinato un vero casino, ma mi serviva un qualcosa per rincominciare.
Il capitolo è molto confuso, l’ho iniziato un mese fa, poi l’ho ripreso una settimana fa, poi un altro giorno, un altro ancora.. insomma scritto tutto a pezzetti, chiedo perdono se non è un granchè, ma rimedierò!:)
Adesso vado, un bacione a tutte, non faccio i ringraziamenti per mancanza di tempo, ma vi amo tutte, siete fantastiche e spero di risentirvi in tante!:’)
UN BACIO, A PRESTO!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

  
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