Lo squillo del telefono mi sveglia. Guardo l'orologio sul comodino: 02.36. Chi è il matto che chiama a quest'ora ? Mio marito si agita nel letto e boffonchia: "Vai a rispondere tu ..." e si rigira nelle coperte. Il telefono pretende di avere una risposta e non smette di suonare.
Anche i bambini si sono svegliati e urlano infastiditi.
Mi precipito giù per le scale, scalza. Alzo la cornetta e sento la voce di Haymitch: "Dolcezza ... abbiamo un gran bel problema." Scuoto la testa, non capisco. "Ma di che parli ?" Mi risponde con aria seccata:"Vai a vedere nella cassetta della posta. Quelli di New Capitol City si ricordano ancora di noi, puttroppo."
Lascio penzolare il telefono ed esco fuori, nonostante la pioggia. Apro la cassetta e il mondo mi crolla addosso. Una lettera di New Capitol City. Rientro. La apro. Le mani mi tremano e non solo per il freddo. Leggo in fretta il suo contenuto.
Riprendo la cornetta in mano: "Cos'è questa storia ?" Agito il foglio che tengo nella mano libera. "Che significa ? Dimmi che è uno scherzo ..." Haymitch è abbattuto quanto me: "Vorrei che lo fosse, dolcezza. Ma non lo è."
Un brivido freddo scende giù dalla mia schiena, paralizzandomi.
Sento i passi di Peeta. Mi gaurda spaventato. Gli do la sua lettera. Vedo dal suo viso che riconosce il simbolo. Anche lui la apre stracciando la busta. Quando l'ha finita, mi fissa sconvolto. Sussurra: "Non può essere." Ride, ma è una risata nervosa, quasi isterica. "Ah, mi chiedono di prendere il posto di Caesar ... ma io non .... Non ci andremo, Kat. Non se ne parla nemmeno."
Haymitch ha sentito e ribatte: "Credo proprio che non abbiamo altra scelta. Cercate un posto per i bambini e preparate le valigie. Domani andremo al Distretto 14. Saremo i nuovi mentori dei Tributi dei 77° giochi. Non c'è nessun'altra soluzione." La paura mi invade totalmente.
Non ha alcun senso quello che sta accadendo. E non dovrei essere nemmeno spaventata. I miei figli non andranno nell'Arena. Ma allora ... perchè mi viene da piangere ?