Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: LadyRainbowCaos    11/11/2012    3 recensioni
Si legge dappertutto che Regina la si Shipperebbe(si lo so non esiste come verbo ma fa molto figo) con tutti e con tutto. Persino con un cucchiaino da te. Ed io concordo con questa teoria così ho voluto provare questo esperimento. Sarà una raccolta di One-shot con vari Ship tra Regina ed altri personaggi di Once Upon A Time. Vi avviso ci saranno ship di ogni tipo. E accetto suggerimenti. Il primo con cui partirò sarà lo Ship Regina/Archie. Buona Lettura e spero vi piaccia
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Regina Mills, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

REGINA&ARCHIE

Era passata una settimana.
Una settimana nella quale alle 15 precise bussava alla porta di Archie Hopper.
Una settimana che lui andava ad aprirle sorridendole e facendole cenno di entrare.
Una settimana che seduti su quel divanetto logoro e vecchio, in mano una tazza di tè bollente, parlavano del passato di Regina e di quello che doveva fare per redimersi.
Una settimana nella quale Archie era riuscito a strappare un paio di sorrisi genuini dalla fredda e disperata Regina.
Una settimana che accompagnandola alla porta Archie le sorrideva, le stringeva dolcemente la mano e le diceva

-Ci vediamo domani alla solita ora-

Una settimana che Regina  che non vedeva l’ora di parlare con Archie.

***************

Tutto era cominciato da quel pomeriggio quando Regina era stata obbligata ad usare la magia per lasciare andare finalmente Daniel.

Archie sentii bussare. Chi poteva essere, si ritrovò a pensare per poi sgranare gli occhi alla vista di Regina in lacrime davanti alla porta.

-è tornata?-

Regina si sentiva stanca.
Non una stanchezza fisica, era qualcosa di più emotivo. Il suo corpo dopo quello che era successo nelle stalle l’aveva portata davanti alla porta del dottor Hopper.
Non si ricordava realmente come ci era arrivata.
Sapeva solo che dopo aver visto scomparire davanti ai suoi occhi Daniel il suo primo pensiero fu parlare con Archie.
Ed eccola li, tremante e più fragile di quanto volesse dimostrare.

Deglutii cercando di fermare un singhiozzo

-Ho usato la magia!-

Archie potè vedere la delusione, la disperazione e il dolore trasparire da quei grandissimi occhi color cioccolato leggermente velati dalle lacrime.
Le sorrise e le fece cenno di entrare mettendole una mano sulla schiena con fare consolatorio

-Venga dentro e mi dica cosa è successo-

Regina si sedette all’angolo del divano verde acido.
Lo sguardo perso davanti a se mentre accanto a lei Archie si sistemava gli occhiali che lentamente erano scivolati sulla punta del naso.

Rimasero zitti per quella che fu un eternità.
Regina seduta compostamente, le mani intrecciate fra di loro, lo sguardo vacuo e perso nei ricordi.
Archie in piedi che trafficava con la teiera, nella mente tanti pensieri su quella donna che si trovava ora nel suo studio.

Archie era felice che Regina fosse ritornata, le era mancata e la cosa gli risultò strana.
Anche se in passato lo aveva offeso e lo aveva maltrattato c’era qualcosa negli occhi della donna che gli suggeriva di aiutarla e di starle accanto.

Dal canto suo Regina, non lo avrebbe mai ammesso, si sentiva al sicuro tra quelle quattro mura con accanto quel uomo occhialuto dai capelli color rame.
Era affascinante.

Regina prese fiato ed iniziò a parlare.
La voce tremolante venne fuori come un lieve sussurro. Archie che nel frattempo aveva poggiato le tazze di tè fumanti sul tavolino di legno davanti al divano, le si sedette accanto osservando il profilo della mora che aveva alzato il capo e tirato dietro le orecchio una ciocca di capelli.

-Whale.. Whale ha riportato in vita Daniel-

Archie sgranò gli occhi continuando però ad aspettare che fosse la mora a spiegarle tutto.

-Non so come abbia fatto. So solo che Daniel non era del tutto.. Daniel-

Regina tirò su con il naso, ringraziando poi Archie che le passava un piccolo fazzoletto di carta.
Si soffiò il naso e poi accartocciandolo su se stesso lo fece sparire nella tasca della giacca.
Si voltò a guardare Archie che continuava a non proferire parola preferendo aspettare.

-Ha ferito Whale e stava per far del male anche a Henry. Siamo arrivati in tempo.-

-Lei e chi?
-

Archie interruppe la donna che stava letteralmente crollando davanti ai suoi occhi.
Le mani che continuavano a sfregarsi una contro l’altra come a cercare il calore che mai nella sua vita aveva ricevuto.

-David… James.-

Archie annuii poggiando istintivamente la sua mano su quelle di Regina per farle fermare.
A quel gesto Regina sentii una scossa che la raggiunse fino al cuore.
Lo sguardo che prima si era perso negli occhi del dottore, ora vagava su quella mano grande e  calda che accarezzava le sue.

-Vada avanti-

Regina annuii prendendo un bel respiro e cercando di non far caso alla mano di Archie ancora posizionata sopra le sue.

-Daniel non si ricordava di me. James mi ha chiesto di eliminarlo con la magia. Ma non potevo. Lui era Daniel. Il mio Daniel.. Io…-

Fece una pausa nella quale la mano di Archie che prima sostava sulle sue mani incominciò a massaggiarle la schiena per farla calmare.
Per Archie quei movimenti erano venuti del tutto naturali.
Le mani di Regina erano fredda ma così morbide che Archie si ritrovò a desiderare di poterle sentire sul suo viso.
Scosse leggermente la testa per allontanare quei pensieri ed aspettare che Regina andasse avanti con il suo racconto

Regina chiuse gli occhi cercando di scacciare via quella sensazione di piacere e di protezione che aveva provato sentendo la mano di Archie sul suo corpo.

-Ho convinto James a farmi parlare con Daniel. Sono rimasta sola con lui nelle stalle. Da fuori sembrava lui. I suoi occhi, i suoi capelli. Tutto come l’ultima volta quando mia madre lo uccise. Ma non era realmente lui. Dopo aver tentato di uccidermi è ritornato in se. Voleva.. voleva che lo lasciassi andare e che tornassi ad amare. Io.. sono  stata costretta-

-A fare cosa?-

Archie prese la sua tazza di tè e ne bevve un lungo sorso riflettendo su quello che era appena successo a Regina.
Questo colpo basso da Whale non ci voleva.
Sapeva che per la donna cercare di redimersi era difficile.

-Ha perso di nuovo la ragione. Lui voleva uccidermi.. di nuovo. Ho usato la magia.. L’ho fatto… l’ho fatto scomparire-

Questa volta Regina, sebbene il suo autocontrollo di ferro, non riuscii a trattenere i singhiozzi e le lacrime che velocemente andavano a bagnarle la pelle leggermente ambrata del viso.
Rinchiuse quest’ultimo tra le mani tentando di nascondere i sentimenti che la scuotevano e tentando di riprendersi.

-Calma. Respiri profondamente. È  tutto finito-

Archie seguendo l’istinto la prese tra le braccia incominciando a cullarla ed accarezzandole i capelli.
Erano come seta sotte le sue mani ruvide e callose.
La donna che in passato le sembrava così invincibile, grande e senza paura spariva tra le sue grandi braccia.

Regina sgranò gli occhi sorpresa dell’abbraccio di Archie ma non si scostò.
Aveva bisogno di quel contatto, soprattutto ora che si sentiva sola più che mai.
Si strinse di più al petto dell’uomo aspirandone il profumo.
Era un misto tra camomilla e il profumo delle pagine ingiallite dei libri antichi, qualcosa che andò a calmarla subito.

Archie poggiò il viso sul capo della donna che lentamente si stava calmando.
Sentii il dolce profumo di rose selvatiche entrargli sin nel profondo.

Quel pomeriggio dopo la rivelazione di Regina non parlarono molto. Si limitarono a bere il tè in silenzio.


*******************************************

Regina aveva preso quegli incontri come una dolce abitudine.
Le piaceva parlare con Archie perché stranamente lo sentiva vicino a lei.
In alcune sedute precedenti lui gli aveva raccontato il suo passato, prima di essere la voce della coscienza quando viveva di razzie insieme ai genitori.
Di tutte le persone a Storybrooke non aveva mai pensato di trovare un qualcuno simile a lei proprio nel dottore occhialuto che ora le apriva la porta.

Regina però si spaventò allo sguardo di Archie.
Non le sorrise facendola entrare, manteneva le distanze e nella stanza non c’era quel tipico odor di tè alle erbe che di solito preparava un paio di minuti prima del suo arrivo.
Non l’accompagnò al divanetto come soleva far di solito.
Si limitò solo a guardarla mentre Regina si sedeva comoda e lo fissava.

-Qualcosa non va?-

Di solito era lui a iniziare.
Di solito le chiedeva come andava, se aveva sentito Henry o se avesse un argomento specifico da affrontare quel giorno.

Archie sbuffò.
Quello che stava per fare non era giusto nei confronti di Regina.
Quello che stava per fare l’avrebbe delusa e forse tutto il lavoro di quella settimana sarebbe stato gettato alle ortiche.
Ma non poteva più.
Non dormiva la notte e il giorno non riusciva a concentrarsi per causa sua.
Era diventato un chiodo fisso e per lui non era professionale.

Regina deglutii a fatica.
Non aveva mai visto Archie così e francamente le mancava quel sorriso che sembrava ogni giorno proteggerla da qualsiasi tragedia potesse capitarle. Si alzò in piedi incapace di stare ferma e desiderosa di avere una risposta da quell’uomo che tanto le era entrato dentro.
Gli toccò un braccio.

Archie a quel toccò si ridesto dai suoi pensieri e guardo negli occhi  scuri la donna.

-Le sedute devono finire oggi-

Regina spalancò la bocca e indietreggiò.
Lo stomaco le si attorciglio mentre le mani riprendevano a tremare

-Cosa? No.. Perché?-

Balbettava mentre Archie colpevole abbassava lo sguardo.

-Deve sapere solo che per delle buone motivazioni non possiamo continuare-

Regina rimase in silenzio mentre Archie si infilava le mani in tasca e spostava il peso da un piedi all’altro.
Alla mora sembrò di vedere un bambino colpevole di aver mangiato le ultime caramelle.
Si sentii ferita.
Aveva bisogno di quel tempo speso con Archie.
Era importante.
Lui era importante, pensò. 
Una strana consapevolezza che aleggiava nella sua testa.

Archie fissava il pavimento.
Regina non poteva sapere il vero motivo per il quale non poteva più andare avanti.
Lo stesso motivo per il quale non riusciva a guardarla negli occhi, lo stesso motivo che gli faceva fare strane pensieri sulla bruna.

-Quali sono le motivazioni?-

Regina aveva indossato di nuovo la sua maschera fredda e indifferente.
Si era raddrizzata e con tutto il suo autocontrollo aveva smesso di tremare.
Era delusa, delusa e disperata e prima di andarsene a rinchiudersi nella sua casa fredda e vuota voleva sapere almeno il motivo per il quale era stata abbandonata

Archie guardò la donna.
I folti e ormai lunghi capelli neri che ricadevano sulle spalle e gli enormi occhi scuri che lo guardavano con disprezzo.
Chiuse gli occhi massaggiandosi le tempie mentre il viso di Regina continuava a inondargli la mente

-Motivazioni che non devo spiegarle Regina.. Io..-

-.. Voglio saperle.. Me lo devi Archie-

Era la prima volta che gli dava del tu cancellando tutte le formalità di quella settimana.
Era la prima volta che non lo chiamava Dottor Hopper.
Il suono nome detto dalla sua voce sembra più bello e più armonioso di quanto pensasse.
Sospirò consapevole di non poter rispondere a quella donna che nel frattempo si era avvicinata nervosamente

-Rispondimi..-

-Regina.. Io..-

Regina non ci vedette più, una lacrima che scorreva solitaria lungo il suo viso per poi scivolare per il collo e sparire nelle pieghe del colletto della camicia azzurra che indossava.

Si trovavano davanti alla porta dello studio.
Archie con le mani a penzoloni lungo i fianchi e Regina con uno sguardo ferito

-Lo sapevo.. Lo sapevo. Pensavo veramente di aver trovato qualcuno che mi potesse aiutare. Ma sei come tutti gli altri. Volevi sapere qualcosa di me solo per studiarmi e insieme a tutta la città sconfiggermi vero?-

-Regina no!-

-Volevo solo fermare tutto questo. E tu sembravi .. tu sembravi la persona giusta. Mi sentivo bene a chiacchierare con te. Bene come non mai. Ma era tutto in inganno-

Regina piangeva.
Era distrutta.
Tutto quello che aveva rincominciato a provare, le emozioni che pensava non poter più sentire erano solo un inganno.
Una presa in giro.
E come a farla stare male, l’inganno proveniva da quell’uomo al quale aveva riposto la sua fiducia.

Alzò il braccio pronta a schiaffeggiare Archie quando quest’ultimo esausto la fermò stringendogli delicatamente il polso nella sua mano.

-Perché? Voglio sapere il perché-

Archie non ne potè più di quella scena.
Chiuse le orecchie a tutte quelle vocine che gli dicevano che era sbagliato e unii le sue labbra a quelle di Regina che sconvolta rimase immobile.
Fu solo un leggero sfiorarsi di labbra  che però racchiudeva tante domande, tante paure e tanti desideri.

Quando Archie si staccò guardo Regina che immobile si portò una mano alla bocca cercando di metabolizzare cosa era successo.
Si lasciò andare stancamente contro la porta e abbassò lo sguardo

-Per questo. Per questo che non possiamo più continuare, non è professionale Regina io..-

La frase gli morii in gola quando Regina inaspettatamente si fiondò  sulle sue labbra premendo il suo piccolo corpo contro quello possente di Archie.
Regina aveva finalmente compreso quello che la spingeva ad amare le sedute di Archie.

Archie sorrise sulle labbra carnose della donna quando comprese che forse quello che stava succedendo non era sbagliato.

Mise le sue mani sui fianchi minuti della donna mentre quest’ultima stringeva convulsamente il maglioncino che indossava.
Con un movimento ribaltò la situazione schiacciando contro la porta Regina che emise un gemito divertito mentre circondava con le lunghe braccia il collo del dottore.
Poi la lingua di Regina bussò alle labbra di Archie che l’accolse facendola incontrare con la sua in una danza senza fine.
Si assaporarono per un  paio di minuti fino a quando la mancanza di ossigeno non li obbligò a staccarsi e poggiarono le fronti una contro l’altra.
Poi Regina scosse la testa per spostare i capelli dalla faccia e sorrise timidamente

-Non voglio che mi abbandoni. Non tu. Ti prego-

Archie sospirò posizionando un bacio sul naso della mora e annuii

-Scusami. Non ti abbandono Regina. Mai e poi mai.-

Le loro bocche si rincontrarono così come i loro cuori.

Consapevoli della verità che tra quei dolori, quella rabbia e quella disperazione stava nascendo qualcosa.
Consapevoli che tra quel divanetto logoro e quei quadri vecchio stili, sotto gli occhi amorevoli di Pongo che sostava nella sua cuccia, stava nascendo l’amore.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: LadyRainbowCaos