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Autore: orso1992    14/11/2012    0 recensioni
credo che questo potrebbe essere il sogno di qualsiasi neo single con rancori verso la/il proprio ex
Genere: Azione, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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era mattina presto... i pezzi di fre giacevano su un panno di lino davanti a me, come le volte precedenti posti in ordine maniacale, dall'ultimo al primo.
ancora un controllo... un minuzioso... singolo... controllo...
la mano scivolava decisa sui vari componenti, con un panno puliva quelli che dovevano essere impeccabili, mentre con una vecchia bomboletta di lubrificante spruzzava otturatore e leva di caricamento.
una volta rimessi in sede, controllò varie volte che il sistema caricasse e scattasse a dovere.
era pronta.
erano le 11 del mattino, avvolgeva fre in un panno e la riponeva nella tracolla per basso, le parti libere venivano riempite con proiettili, una p99, un coltello, teli mimetici urbani e qualche vettovaglia.
sul tavolo un fascicolo con due foto, mesi di lavoro e ricerche erano li... sotto i suoi occhi: orari di lavoro, orari dei tram, della metro e dei treni, abitudini e mappe della zona.
un ultima lettura del programma giornaliero... uscita ore 19.00 rientro alle 22.00, quella la sua finestra temporale: 10 minuti dall'uscita e 10 minuti dal rientro. infine prese le ultime carte sinottiche della zona, pioggia. non poteva scegliere serata migliore come palco per il suo spettacolo... un ultima controllata, la pipa, c'era tutto...
era pronto...
-----------------------------3 ore dopo------------------------------
gettò delle monete all'uomo che elemosinava fuori dalla metro, era di buon umore, il capellino nero nascondeva un paio di occhi sereni nonostante l'avvenire... salito sul tram come suo solito timbrò il biglietto e si appoggio al vetro sudicio della vettura.
ripensandoci la maggior parte dei ricordi erano legati ai tram, un sorriso tracciò un solco sul suo viso... era la sua fermata.
sceso dal tram seguì un percorso memorizzato nella sua mente fino all'edificio prescelto, una vecchia sala di registranzione, anonima e dal tetto ampio...
entrò seguendo la massa di giovani armati di chitarre e vari strumenti e si pigiò con loro nell'ascensore.
mano a mano che si saliva l'ascensore si vuotò, finche non rimase solo.
arrivato all'ultimo piano scese e controllando di non essere osservato entrò nella tromba delle scale e raggiunse il tetto.
appese alla porta il cartello "biohazard" seguita dalla scritta "amianto" (che non era cosa strana per quella parte della città) e si chiuse la porta alla spalle, le quinte erano pronte... salito sul tettuccio di quello che doveva essere la stanza con il motore dell'ascensore, sistemò il telo sopra una struttura fatta a gazebo alta 50 cm col tetto piatto e lo appesanti con dei mattoni trovati in giro.
tirò fuori fre dalla sua custodia e gli montò il silenziatore da 20 cm, apri il cavalletto e usando una bussola puntò il palazzo dei bersagli... ora non restava che aspettare.
tutto era pronto.
------------------------------5 ore dopo---------------------------
la pioggia batteva ormai da qualche ora, la pipa faceva alzare l'acre fumo che si sparpagliava portato dal vento, 5 nodi circa verso est, pensò, perfetto.
con un gesto quasi meccanico caricò l'otturatore che con un cling portò il proiettile in camera di scoppio.
un'occhiata all'orologio da polso e si alzava il sipario.
portato l'occhio alla mirino telescopico 15x mise a fuoco la zona dove l'obbiettivo sarebbe stato da li a poco.
ed eccola, in compagnia di lui che camminavano abbracciati...
un respiro profondo e trattenne il fiato, i batti rallentarono, il mirino si spostò per contrastare il vento...
via la sicura e un leggero rinculo fece indietreggiare il fucile, neanche un secondo dopo il bossolo venne espulso mentre il secondo colpo veniva a sua volta caricato
mezzo millimetro a destra  con il mirino, ed un altra scossa fecce spostare appena il fucile.
sul tetto del palazzo un altro bossolo disegnava un arco sotto la tenda e 300m piu in la nella pioggia serale due corpi giacevano sul marciapiede.
senza pensarci neanche il ragazzo ripose il fucile nella custodia per il basso, pulì la zona con amoniaca e tolse la tenda facendo fare il resto alla pioggia.
alzandosi vide i due bossoli, li raccolse, se li mise in tasca e voltandosi nella sera disse "addio amore...  non ti dimenticherò mai..." detto questo scoppiò a ridere e rientrò nella palazzina.

fine





  
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