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Autore: AxXx    14/11/2012    1 recensioni
Xemnas è morto e con lui l' organizzazione.
Ma qualcosa si è mosso nelle tenebre.
Il maestro Xehanort aveva due allievi segreti, a cui si è aggiunto un terzo. I loro compito è riportare in vita il loro maestro e porre fina alla guerra del Keyblade portando l' oscurità su tutti i mondi.
Sora e Riku, nominati maestri keyblade da Yen Sid, dovranno intraprendere un nuovo viaggio e con loro altri nuovi custodi per salvare i mondi dai loro avversari e dalla rediviva Organizzazione XIII.
Tra grandi battaglie e pericolosi viaggi il gruppo si dovrà confrontare con nuovi nemici, scoprendo che non tutto è come appare.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kairi, Nuovo personaggio, Riku, Sora
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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 Sora si trovò in una situazione tutt’altro che normale.
Rinoa sembrava sul punto di una crisi isterica, Selphie, si era rifugiata dietro una macchina urlando, Tidus stava a bocca aperta in mezzo alla strada e Wakka saltava sul posto indicando i tre keyblader scesi dalla gummiship urlando: “Gli alieni, gli alieni!”
Sora dal canto suo, aveva ben altro a cui pensare: gli heartless ed i nesciens stavano ancora avanzando.
Certo, ora poteva contare sulla forza di Terra, sull’agilità di Ventus e sui poteri quasi illimitati di Eraqus, ma le creature oscure, erano superiori di numero e a poco a poco tornarono ad accerchiarli.
“Avanti, dobbiamo resistere!” Urlò Naminé disintegrando un intero gruppo di heartless con una magia di luce.
“Sarà tutto inutile, se non distruggiamo quella sfera di energia oscura lassù!” Urlò Terra girando su se stesso, massacrando tutte le creature oscure nel raggio di due metri.
Ventus, combatteva con una velocità tale che alcune volte la sua lama spariva alla vista, mentre distruggeva i nemici.
Insieme il gruppo di custodi riuscirono a tenere a bada i mostri, allontanandoli dalla gente, ma rimaneva il problema dell’oscurità che incombeva.
Eraqus combatteva molto rapidamente ed era molto esperto, dato che combatteva l’oscurità da molto tempo.
Dal canto suo Sora menava fendenti molto veloci e precisi distruggendo anche cinque o sei creature oscure, quando fu accerchiato dai nemici evocò un tornado di fuoco che li travolse distruggendoli.
Naminé evocò tante sfere di luce, distruggendo un sacco di nemici mentre esplodevano a contatto con il terreno.
“Dobbiamo chiudere quel portale oscuro con il keyblade!” Urlò Eraqus mentre abbatteva un defender.
“Ci penso io!” Urlò Sora puntando il keyblade contro la sfera oscura.
“Copriamolo!” Fece Ventus disponendosi accanto a lui proteggendolo dagli heartless e dai nesciens che tentavano di fermarlo.
Terra abbatté due boxer e raggiunse il suo allievo più giovane, mentre Terra e Naminé continuavano a tenere lontane le creature dell’oscurità.
Anche Tidus ed il resto degli amici di Sora si erano messi a dare una mano.
Non potendo combattere aiutavano le persone in difficoltà ad allontanarsi.
Sora puntò il suo keyblade verso l’alto ed un raggio di luce entrò all’interno della sfera di oscurità che iniziò subito a restringersi, cessando di alterare la gravità del loro mondo.
“Rimani così per due minuti e dovresti riuscire a chiudere il portale oscuro.” Disse Eraqus distruggendo un gruppo di neoshadow con una raffica di sfere di luce.
In quell’istante un Darkside apparve a un centinaio di metri da loro.
“Dannazione, vogliono fermarci a tutti i costi!” Disse Terra preoccupato, osservando la creatura avanzare rapidamente verso di loro.
“Dobbiamo abbatterlo! Ce ne occuperemo io ed il ragazzo biondo che somigla a Roxas.” Iniziò Naminé per essere subito interrotta da quest’ultimo.
“Io mi chiamo Ventus!” la corresse il ragazzo.
“Sì, va bene, io e Ventus, lo combatteremo, voi tenete quelle creature lontane da Sora!” Concluse la bionda lanciandosi all’attacco insieme al suo nuovo compagno.
Naminé lanciò alcune sfere di luce contro l’immensa creature, che si muoveva lentamente, ma riuscì solo a rallentarla.
La creatura alzò il pugno e lo calò sulla ragazza tentando di schiacciarla, ma lei indietreggiò con un elegante salto, lasciando campo libero a Ventus che tentò di arrivare alla testa del mostro usando il braccio a terra per arrampicarsi, ma quello lo spostò subito lanciando alcuni proiettili oscuri.
“Aspetta, attacca al mio segnale!” Ordinò la custode bionda trattenendo il compagno.
Lanciò una raffica di sfere di luce contro le gambe con tutta la potenza che aveva facendolo barcollare.
“Ora!” Urlò tentando di non fermare il flusso di energia.
Ventus scattò in avanti con tutta la velocità che aveva e con un violento colpo trapassò il muso del Darkside disintegrandolo.
Nello stesso istante la sfera oscura che minacciava le Isole del Destino si dissolse.
 
 
 
 
 
Riku si svegliò improvvisamente.
Era in una specie di cabina di nave.
Tutto era fatto di legno e c’era poco o niente, se non un baule sul quale erano stati riposti i suoi vestiti.
Lui stava indossando solo un paio di pantaloni ed aveva un sacco di ferite di ogni genere su corpo, tutte coperte da fasciature.
“Stai bene.” Disse qualcuno che aveva aperto una porta che si trovava a due metri dal letto.
“Salve, principe Ceodore, come sta?” Chiese l’argenteo mentre cercava di controllare al meglio i suoi muscoli doloranti.
“Dovrei essere io a chiederlo. Grazie a te Damicyia non è caduta in mano a questo pericoloso nemico.” Rispose il ragazzo appoggiando alcune strane boccette su un comodino accanto al letto del ragazzo.
“Cosa sono?” Chiese l’altro afferrando quegli strani contenitori, osservandoli incuriosito.
“Pozioni.” Rispose semplicemente l’amico. “Servono a guarire più velocemente, anche se non credo che tu ne abbia bisogno.”
Riku si alzò con calma per non aggravare oltre la sua situazione.
Le sue ferite dovevano essere state davvero gravi.
“Dove siamo?” Chiese mentre zoppicava per un improvviso dolore alla caviglia.
“Sull’ammiraglia delle ali rosse, stiamo andando alla torre di Babele, dove abbiamo avuto informazioni su un gran numero di creature oscure.” Rispose il principe di Baron aiutandolo.
“Dove sono Xion e Faraia?” Chiese di nuovo il giovane maestro.
“La ragazza che era con te sulla torre sta riposando, dato che ha ricevuto ferite ben più gravi delle tue. La tua allieva è sul ponte con i miei genitori.” Rispose il ragazzo.
“Bene, vado a dare un occhiata, quando arriveremo alla torre?” Fece il giovane rimessosi in piedi.
“Tra un giorno, più o meno.” Rispose Ceodore uscendo dalla stanza lasciando solo Riku.
 
 
 
Merrik e Adele furono improvvisamente svegliati di Yang Po.
“Presto, dovete svegliarvi! Il comandante Mulan vuole parlare con voi! Tutto l’accampameno è in subbuglio.” Disse il ragazzo magro ed agitato.
I due corsero alla tenda del comandante.
“Che succede?” Chiese Adele trafelata mentre Merrik, fuori dalla tenda, notava che tutti i soldati stavano ripreparando le loro cose in fretta e furia.
“Sembra che questo fosse solo un diversivo! Shang Yu sta attaccando direttamente la capitale dell’impero e ci stiamo preparando a tornare!” Disse la donna indicando la mappa.
“Come hanno fatto!?” Chiese stupita. “Noi eravamo davanti a loro!”
“Sembra che qualcuno gli abbia condotti fino alle porte della capitale. Con il comandante Shang partito, la città e sguarnita, dobbiamo correre in loro aiuto.” Disse Mulan senza alcun timore.
“Va bene ci prepariamo.” Disse Adele trascinando fuori il fratello.
“Come mai così di fretta?” Chiese lui stupito dalla reazione della ragazza.
“Dobbiamo precederli alla capitale, temo che Masuru sia in pericolo.” In realtà lei pensava che fosse stato proprio il loro amico a tradirli.
“Va bene andiamo, ma come facciamo ad arrivarci così in fretta?” Chiese Merrik un po’ agitato.
“Useremo i nostri poteri per teletrasportarci a breve distanza per piccoli tratti, ci affaticheremo, ma dovremmo essere in grado di combattere.” Rispose lei in fretta.
Detto questo i due fratelli si prepararono a partire, sapevano che chiunque fosse a controllare i Necron aveva grandi capacità oscure, ma dovevano sconfiggerlo.
Mentre l’accampamento sulla montagna era ancora agitato i due ragazzi avevano già preparato i loro zaini ed erano pronti a partire.
“Ok, al mio via!” Disse Mrrik eccitato.
“Ok.”
“Via!” Urlò il giovane evocando il suo keyblade e avvolgendoli in una bolla di energia che li trasportò veloci verso la capitale.
 
 
 
 
Masuru si mosse rapidamente.
Dopo essersi spiegato con la regina e l’imperatore l’avevano accolto ed avevano ascoltato le sue supposizioni su una possibile spia.
Aveva riposato un po’ ma improvvisamente una guardia l’aveva svegliato informandolo che c’erano decine di e forse centinaia di heartless ed altre creature oscure alle porte della capitale.
‘Ma come hanno fatto ad arrivare qui?’ Si chiese il ragazzo mentre evocava i suo keyblade.
Si mosse rapido lungo i corridoi del castello cinese senza incontrare resistenza e raggiunse la sala del trono.
“Maestà, com’è accaduto!?” Chiese trafelato.
“Rilassati, non c’è pericolo, il grosso dell’esercito unno sta attaccando, ma stranamente in maniera molto blanda, dovremmo essere in grado di resistere.” Lo rassicurò la regina.
“In effetti è strano. L’attacco era violento, ma con tutta la loro forza avrebbero potuto lanciare un attacco su larga scala molto potente, perché esitano?” Si chiese l’imperatore sottoponendo anche i presenti al suo problema.
“In effetti è strano.” Concordò la regina.
In quell’istante una guardia trafelata entrò nella sala del trono.
Era ferita e sanguinava copiosamente.
“Mio signore! Alcuni nemici potentissimi sono penetrati nel palazzo, sono pochi, ma hanno decimato le guardie. I superstiti stanno ancora combattendo nel cortile!” Disse senza fiato.
‘Era questo il loro piano!’ Pensò Masuru. ‘Attirare le truppe fuori dal palazzo e attaccare per uccidere la regina.’
“Dobbiamo fermarli, guardia! Aggira i nemici e richiama le truppe!” Ordinò l’imperatore.
“Io cercherò di fermare gli intrusi!” Affermò il ragazzo con fermezza seguendo la guardia oltre la porta principale della sala del trono.
Attraversò rapidamente i corridoi vuoti e silenziosi dell’edificio per raggiungere il cortile mentre in mano la sua Fenrir tremava.
Non voleva ammetterlo, ma aveva un po’ paura.
Si era allenato, certo, ma non si era mai trovato in una situazione del genere e temeva di non riuscire a vincere.
Il cortile era un lago di sangue.
Le guardie che avevano tentato di fermare il nemico erano tutte morte e molte delle loro ferite erano profondissime.
Il terreno era scivoloso e si respirava un aria di morte, ma del nemico nessuna traccia.
“Fatevi vedere, chiunque voi siate!” Intimò Masuru mettendosi in posizione dandosi un po’ di coraggio.
Come a rispondere al suo ordine si aprirono tre portale oscuri dai quali uscirono altrettanti individui incappucciati.
“Ecco il ragazzo di cui ci ha parlato il maestro.” Disse uno di loro.
Dai cappucci il custode della luce non poteva vederli in faccia, ma poteva dire che avessero più o meno la sua età.
“Io dico di farlo a pezzettini e poi portarlo al cospetto del maestro!” Propose il ragazzo al centro.
Solo l’individuo al centro non aveva parlato.
Tutti e tre evocarono dei keyblade.
‘Custodi oscuri! Come quelli che abbiamo affrontato nella giungla profonda!’ Pensò Masuru lanciandosi all’attacco.
L’attacco fu violento.
La sua arma aveva una portata più lunga di quelle dei suoi avversari, ma loro avevano il vantaggio dei numeri ed erano spietati.
‘Come fanno a combattere in maniera così risoluta, avranno la mia età!’ Pensò Masuru lanciando un ampio fendente.
I custodi oscuri si ritirarono rapidamente per evitarlo e si lanciarono all’attacco da direzioni diverse.
Il custode della luce si mosse più velocemente che poteva parando i fendenti che gli venivano lanciati con precisione.
Cercò lo spazio per contrattaccare, ma i tre nemici continuavano a serrarlo in un attacco continuo senza dargli possibilità.
Indietreggiò scavalcando il cadavere di una guardie e lanciò un incantesimo di ghiaccio contro di loro.
Uno rimase immobilizzato sul posto, ma gli altri due riuscirono ad evitare o parare il resto dell’incantesimo.
Di nuovo fendenti veloci e rapidi ricominciarono a piovere su di Masuru che rispose con altrettanta foga parando ed attaccando ad un ritmo sfrenato.
I colpi volavano, mentre le lame cantavano la loro macabra canzone di morte accompagnando la danza dei combattenti.
Il custode delle luce dovette evitare un incantesimo oscuro dei suoi avversari e ne lanciò un altro che dette fuoco al mantello di una dei due, mentre quello congelato si riprendeva e ricominciava ad attaccare.
‘Non posso andare avanti all’infinito!’ Pensò mentre evocava una barriera per deviare una fiammata nera.
Masuru lanciò una raffica di fiamme auree, cercando di tenere lontani i nemici, ma riuscì solo a rallentarli.
‘E va bene, l’avete voluta.’ Pensò mentre aspettava che si preparava a lanciare il suo più potente attacco.
Aspettò che fossero vicine e liberò una grande quantità di energia di luce.
L’onda d’urto fu violentissima e lasciò i suoi avversari a terra.
Il giovane custode non perse tempo: si lanciò all’attacco trafiggendo al petto il custode oscuro più vicino uccidendolo.
Quello dietro di lui cercò di alzarsi, ma Masuru gli era già addosso.
I due si scambiarono un paio di colpi, ma la ferita che aveva subito era grave, fu quindi facile per il giovane averne ragione uccidendolo.
Era rimasto solo un avversario.
Il custode della luce si preparò a combattere, ma qualcosa lo fermò.
All’avversario era caduto il cappuccio.
Era una ragazza di uno strano colore di capelli verde chiaro e gli occhi erano celesti molto chiari, in effetti erano un po’ strani.
Il suo keyblade somigliava all’artefatto di Sora, ma qualcosa non andava.
L’arma era avvolta da strane catene che sembravano formate da fumo nero e lei era avvolta da un aura nera e lei si stava muovendo in maniera troppo meccanica per essere sua natura.
“A… iu… ta… mi.” Sussurrò la ragazza mentre il suo corpo si muoveva verso Masuru puntando il keyblade mentre lei cercava di opporsi.
“Sta tranquilla, ti libererò!” Urlò il ragazzo preparandosi a combattere.
Con un fendente la disarmò, ma il corpo di lei lanciò una magia oscura.
Lui la evitò.
‘Come diavolo faccio a liberarla?’ Si chiese mentre la osservava.
Non voleva uccidere più di quanto fosse necessario.
In quel momento l’occhio fu attirato dal keyblade.
Era avvolto da catene oscure, quindi anche il cuore della ragazza doveva essere imprigionato da qualcosa che la teneva ancorata alla volontà di un altro.
Con una rapida mossa puntò il suo keyblade contro il petto della giovane che aveva davanti sprigionando un fascio di luce.
Lei urlò di dolore mentre la luce si espandeva sul suo corpo, come se volesse avvolgerla del tutto.
Il fumo nero si fece più intenso, cercando di soffocarla ancora di più nella sua morsa, ma Masuru mantenne il contatto e dopo un minuto la ragazza fu libera, dato che le catene si spezzarono.
Lei cadde a terra venuta ed il ragazzo andò ad aiutarla.
“Ehi, come stai?” Chiese preoccupato, temendo di averla uccisa.
“Ora bene, grazie.” Rispose lei con voce flebile per il dolore.
La ragazza si guardò intorno cercando qualcosa.
“Dov’è mia madre? Dove mi trovo?” Chiese spaesata mentre riacquisiva le forze.
“Non ricordi nulla? Nemmeno il tuo nome?” Chiese Masuru inarcando le sopracciglia.
“Il mio nome è Aurora, di questo non ho dubbi, ma non ricordo: sono stata presa da alcune orribili creature bianche, poi sono stata messa in una specie di segreta ed infine mi hanno portato al cospetto di un gruppo di individui incappucciati di nero.” Disse lei scuotendo la testa più volte per schiarirsi la mente.
Poi improvvisamente i suoi occhi brillarono come se si fosse ricordata qualcosa.
“Presto, devi tornare nella sala del trono!” Disse allarmata. “Non ricordo tutto, ma prima di venire qui hanno detto che noi dovevamo essere un ‘Diversivo’!”
“Cosa, presto andiamo!” Disse Masuru incamminandosi.
Tuttavia dovette fermarsi quando un ondata di energia quasi lo travolse.
“Ma che...?” Iniziò il giovane voltandosi.
“Perché mi hai attaccato!?” Chiese stupito quando riconobbe Adele.
“Non parlo con i traditori!” Urlò lei lanciandosi all’attacco.
 
 
 
 
 
Maya e Neos furono portati al cospetto di Re Tritone.
“Così, conoscete Sora?” Chiese il sovrano degli oceani dopo aver ascoltato la loro storia.
Maya aveva voluto omettere il fatto che Neos fosse un custode oscuro, anche perché aveva la sensazione, che non avrebbero apprezzato.
Erano, quindi venuti a sapere che quella donna che avevano aiutato era la figlia del re che quest’ultimo aveva trasformato in una donna umana per poter sposare il principe Eric.
Quel giorno Tritone avrebbe dovuto conoscere la nipotina appena nata, Melody, ma Morgana la sorella di Ursula, una strega che Sora aveva distrutto definitivamente l’anno prima.
“Quindi vuole vendicarsi.” Dedusse Neos mettendosi le mani sul mento.
“Esatto, per questo ha attaccato Ariel. Per prendere il mio tridente. Con esso potrebbe controllare tutti i mari.” Spiegò Tritone stringendo il tridente.
“Per ora sembra se ne sia andata.” Osservò Maya.
“Non se ne andrà, ma comunque non è importante. Il pericolo maggiore è quella donna che la aiutava. Era molto potente ed io non avevo le capacità per fermarla, pur avendo il tridente.” Fece notare Re tritone.
‘Con Xehanort che l’aiutava avrebbe potuto distruggere questo mondo.’ Pensò Neos ricordando l’aura del maestro che si sovrapponeva a quella della strega.
“Dobbiamo fermarla!” Disse subito Sebastian muovendo le chele in maniera convulsa.
“Certo, ma noi dobbiamo fermare Morgana, potreste aiutarci e cercare la strega sulla terraferma.” Propose il re.
“Ottima idea!” Concordò Maya facendo una capriola in acqua.
 
 
I due iniziarono a nuotare da Atlantica verso la superficie.
“Cosa ne pensi?” Chiese la ragazzo al giovane che sembrava pensieroso.
“Penso che dovremmo stare molto attenti quando ci troveremo davanti a lei.” Disse preoccupato. “Aveva l’aiuto del mio maestro, il che la rendeva molto più potente di quanto non fosse in realtà.”
“ma il tuo maestro è davvero così potente?” Chiese Maya preoccupata.
“Credimi, stava solo giocando con noi quando ci ha raggiunto a Cocoon.” Disse mestamente il giovane.
“Ma fu sconfitto in passato.” disse lei perplessa.
“Si lasciò sconfiggere da vecchio per far cadere Terra in trappola, per il resto, quando prese possesso con il suo corpo aveva bisogno di assestarsi all’interno del suo nuovo involucro. Ciò lo indebolì, come dopo essere tornato in vita.” Spiegò Neos ricordando la relativa debolezza del maestro nero quando era stato riportato in vita.
“Ce la faremo!” Disse lei convinta.
“Si hai ragione.” disse lui afferrandola per la mano e portandola in superficie.
Arrivati in superficie furono accolti da Ariel.
“Allora? Che ha detto mio padre?” Chiese preoccupata.
“Ha detto che dobbiamo cercare la donna che ha attaccato la nave, quella che si è trasformata in drago.” Spiegò diretto Neos una volta tornato in forma umana.
“Vi daremo tutti gli uomini disponibili per cercarla.” Propose subito la sovrana.
Avrebbe fatto di tutto per proteggere sua figlia.
“Non importa, noi ci occuperemo di cercarla, voi blindate il palazzo.” Rispose l’argenteo.
La regina fece cenno di sì con la testa e si incamminò verso il grande palazzo sulla costa dove abitava con il marito.
“Dove credi che si trovi?” Chiese Maya a quel punto.
“Bella domanda, credo che potrebbe trovarsi ovunque, ma non riesco a percepire la sua presenza: potrebbe anche essere in un altro mondo, per quel che ne so.” Rispose il ragazzo mettendo una mano sul mento per pensare.
“Sappiamo una cosa.” Disse Maya.
“Cosa?”
“Lei vuole conquistare questo mondo, non tenterà di aprire la serratura che ne protegge il cuore?” Chiese lei pensosa.
“In effetti sì, ma dove si trova la serratura di questo mondo?” Chiese Neos perplesso.
“Forse lo sa Re Tritone.” Concluse lei pronta a rimettersi in acqua.
Si decisero a visitare un po’ l’ambiente marino prima di fare ritorno da re: per sapere come muoversi in quell’ambiente e stare un po’ insieme.
“Che farai una volta sconfitto il tuo maestro?” Chiese Maya ad un certo punto mettendosi a sedere su una roccia.
“Se mai lo sconfiggeremo.” Rispose lui assumendo un aria malinconica.
“Fa lo stesso, cosa faresti?” Chiese sempre più curiosa.
Lui osservò la parte superiore del mare perso in chissà quali riflessioni.
“Per me, vivere è sempre stato solo una questione di dominio. Dovevo unirmi ai miei fratelli al dominio insieme a Xehanort, poi riportarlo in vita. Dopo la sua morte tutti gli scopi della mia vita cesserebbero, ma potrei venire sull’isola. Con te.” Disse dopo alcuni istanti.
“Sempre che io torni sull’isola.” Disse lei mestamente.
“C’è qualche problema?” Fu la domanda del ragazzo, che le si avvicinò mettendole una mano sulla spalla.
“Solo che, dopo tutto questo, dopo aver visto la verità oltre il mio mondo, non riesco a capire come sia possibile, per me, tornare sull’isola. Il mondo là era tutto chiuso in se stesso, uguale e familiare. Ora invece vedendo la grande immensità dell’universo non credo di potermi fermare.” Disse mestamente, pensando che non avrebbe più rivisto la sua famiglia.
“Già, hai ragione anche su questo, ma comunque io resterò al tuo fianco, te lo prometto.” Disse abbracciandola.
I due rimasero stretti in quell’abbraccio per un minuto fino a quando la ragazza non si separò, seppur con riluttanza.
“Credo che dovremmo andare dal re.” Disse con un sorriso stampato sulle labbra.
Lui annuì e si diressero di nuovo verso Atlantica dove si mossero rapidamente per giungere a palazzo.
Re Tritone ascoltò la loro richiesta senza battere ciglio.
“Sì, so dove si trova, ma credo sia sicuro, dato che il vostro amico l’ha sigillata due anni fa.” Disse infine il sovrano lisciandosi la barba.
“Quella strega potrebbe riuscire a riaprirla.” Lo avvertì Neos alzando le mani.
“E sia, la serratura si trova appena fuori da Atlantica, dentro una caverna.” Disse il re dopo aver riflettuto un attimo.
“Grazie, vostra maestà, vi prometto che cacceremo la strega dal vostro regno.” Lo rassicurò Maya.
“Avete trovato Morgana?” Si informò l’argenteo.
“Quella fattucchiera potrebbe nascondersi per anni senza farsi vedere, ma noi siamo intenzionati a scandagliare tutte le acque degli oceani e se necessario anche dei mari, dei laghi e dei fiumi, a costo di prenderla.” Affermò con sicurezza Re Tritone.
“Col vostro permesso, noi ci congediamo.” Disse Neos con un inchino prima di avviarsi al cenno di assenso del re.
I due si mossero rapidi, la città era quasi deserta e solo le guardie controllavano la zona, mentre la gente era rintanata in casa dopo la ricomparsa degli heartless.
I due uscirono dalla città fatta di coralli e raggiunsero la roccia che il sovrano gli aveva indicato.
“Deve essere quella.” Disse Neos vedendo una roccia un po’ smossa.
I due presero a nuotare, ma appena furono vicini un folto gruppo di heartless acquatici li circondò.
“Attenta!” Urlò l’argenteo afferrando la pinna caudale di Maya bloccandola impedendo ad un tridente di trafiggerla.
“Grazie!” Disse la ragazza mentre si mettevano schiena contro schiena circondati da strani heartless verdi armati di tridente ed altri a forma di medusa.
Iniziarono a combattere contro quelle creature, ma affrontarle in acqua non era la stessa cosa che affrontarle sulla terraferma.
Mentre Neos sembrava più a suo agio nelle vesti di tritone, ma Maya non era abituata a combattere e a muoversi con le pinne.
Le mancava la coordinazione e fu solo la fortuna che le impedì venire colpita dalle creature oscure.
Alla fine riuscirono comunque ad averne ragione.
“Be’ sembra che gli heartless si stiano radunando intorno alla serratura.” Disse Maya riprendendo fiato.
Però il giovane era di tutt’altro parere.
“No, erano troppo pochi, inoltre la strega non c’è, dov’è lei?” Chiese perplesso mettendo la testa sulle mani per pensare.
In quell’istante una strana esplosione attirò la loro attenzione.
“Viene da Atlantica!” Urlò Neos nuotando velocemente in quella direzione.
I due furono più veloci possibile, e, appena superarono le rocce che li separavano dalla città videro uno spettacolo terrificante.
Malefica si era trasformata di nuovo in drago, ma di una specie diversa: era più lungo e flessuoso, le zampe più corte e il muso più allungato.
“Non credevo potesse trasformarsi in questo modo.” Disse stupita Maya in un sussurro.
“Con l’oscurità si può arrivare ovunque.” Rispose Neos lanciandosi in avanti per attaccare la creatura che stava distruggendo la città sottomarina.
 
 
 
 
 
 
 
“Ora mi spiegate chi siete!” Insorse Rinoa mentre Terra cercava di spiegarsi.
Vicino alla gummiship Ventus stava parlando con Naminé  e Roxas, che era uscito dal corpo esanime di Sora.
I due si erano ritrovati a guardarsi con diffidenza, ma dopo alcuni minuti erano riusciti a parlare normalmente scoprendo una buona affinità.
Sora intanto era caduto svenuto dopo aver difeso il suo mondo, mentre Eraqus lo curava.
‘Strano, somiglia tanto a... No, quando era giovane, magari, ma per il resto non si somigliano per niente.’ Si disse l’anziano maestro mentre lanciava una magia di cura sul ragazzo.
“Wow, che forza, noi veniamo con voi!” continuava a dire Tidus entusiasta.
Terra intanto sospirò, mentre cercava di trattenere quei ragazzini.
“Va bene, ma cerchiamo di mantenere la calma.” Disse mentre li faceva accomodare sulla nave.
 
 
 
 
 
Demyx osservò il suo heartless a terra che si stava dissolvendo.
A quel che aveva capito lui si era ribellato.
Voleva tornare ad essere una persona e l’aveva raggiunto nel mondo di Rediant Garden.
“Mi dispiace.” Disse il nessuno, mentre l’heartless spariva nell’oscurità.
In quell’istante il cuore di quella creatura si liberò e si ricongiunse al corpo.
In quel momento lui tornò qualcuno: Ydem.
 

 
 
 
 
 
 
Allora, ce l’ho fatta, inoltre ho fatto questo cap. (Escluse le note) di autore di, esattamente 4000 parole!
Grazie ai miei recensori, che si stanno rivelando anche dei buoni amici, sto andando avanti.
Siamo più o meno a metà della storia e ci stiamo avviando verso la parte più avvincente e pericolosa.
Da adesso il sangue scorrerà a fiumi e non sarà solo quello dei malvagi.
Molti moriranno e la battaglia finale si avvicina, quindi attendete e recensite, io andrò avanti.
AxXx    

  
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