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Autore: TooSixy    16/11/2012    4 recensioni
Nonostante Las Noches sia a tutti gli effetti una città di morti, l'esistenza di una Fracciòn non è mai tranquilla o pacifica. Ma nemmeno per sbaglio.
Basti pensare alle incombenze di tutti i giorni: spiriti minori da cacciare, Shinigami da trucidare, Espada testardi e capricciosi a cui badare… insomma, bisogna essere un po' un incrocio tra un gladiatore e un baby-sitter. E malgrado tutto, diciamocelo, si ha pure la reputazione di essere "creature inferiori", poco più che docili schiavetti al servizio dei propri Espada.
Quando però una misteriosa entità compare a Las Noches, pronta a tracciare la sua scia di sangue perfino tra i pezzi grossi, sarà proprio una Fracciòn a rimboccarsi le maniche per fermarla. Armata della sua determinazione, di un dono tanto prezioso quanto molesto e di una Zanpakuto che si fa beatamente i fatti suoi, Rayen si prepara a combattere per la sua vita e per tutto ciò che le è caro.
E chissà, forse potrebbe scoprire di essere coinvolta in un gioco molto più grande e pericoloso di quello che immagina.
Genere: Azione, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jaggerjack Grimmjow, Kurosaki Ichigo, Nuovo personaggio, Shūhei Hisagi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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XIII. Enemy's embrace

Colui che gli Hollow chiamavano Cacciatore d’Anime era inginocchiato sul gelido pavimento di un salone immenso, che pareva interamente scolpito nel cristallo. Decine e decine di pilastri traslucidi si slanciavano verso l’alto, ornati per l’intera lunghezza da piccole esplosioni di fiamme e fiori ghiacciati; se le si seguiva, lo sguardo si perdeva nel vuoto, perché il soffitto era così alto da sparire nel buio, anche se qua e là ammiccavano brevi sprazzi di luce simili a stelle. Candelieri trasparenti fluttuavano da soli a mezz'aria, le estremità scintillanti di tremule fiammelle azzurre. Le pareti della sala erano quasi completamente spoglie, adorne solo dalla propria incredibile lucentezza.

« Ehi, Ryuuji, non mi aspettavo una tua visita! » tuonò una voce profonda e gioviale.  

Il Cacciatore d’Anime sollevò la testa. Un uomo alto e imponente gli stava venendo incontro, con un gran sorriso guizzante sotto i folti baffi neri. Era abbigliato secondo la divisa scura degli Shinigami, ma con una fascia rosso sangue drappeggiata attorno alle ampie spalle. All'altezza del cuore portava uno stemma candido, con un complesso ideogramma elegantemente ricamato in nero.

« Nishizawa-san. » La voce del Cacciatore era insolita, un rauco sussurro psichico che raggiungeva le menti dei suoi interlocutori senza che lui aprisse bocca. « Sono di ritorno da Hueco Mundo, dietro convocazione del Re Spirito. »

« Un’altra convocazione, eh? Piccola carogna, mai una volta che passi di qui per il semplice piacere di fare due chiacchiere! » Nishizawa gli abbatté una gigantesca mano sulla spalla con fare cameratesco. « Ah, a proposito, puoi pure alzarti in piedi. Il Grande Vecchio adesso è impegnato, credo che ci metterà un po’ a riceverti. »

« Ci sono stati problemi? » chiese Ryuuji.

« Nah, niente che lui non sappia gestire… sai com’è fatto, per lui il termine ‘problema’ è un concetto molto vago. C'è una ragione, se è il Re di tutte le anime. » L’uomo scosse la testa, sempre sorridendo. « Piuttosto, parlami un po’ di te. È da tanto che non mi racconti qualche novità delle altre dimensioni. E così il Vecchio ti ha organizzato un'altra bella gita nel deserto? A che quota siamo, con gli Hollow? »

« Quarantasette. » 

« Niente male » approvò Nishizawa. « Altre quarantasette anime impacchettate, bollate e pronte alla spedizione. Si troveranno bene. Ameranno Eden Gan, senz’altro più di quanto non abbiano mai amato Hueco Mundo. » La sua voce si smorzò di colpo, abbassandosi ad un sussurro da cospiratore. « E parlando di Hueco Mundo... cosa mi dici di quella famosa questione? »

Ryuuji lo fissò. « Ho trovato Raiha. A Las Noches. »

« Lo sapevo! » Gli occhi neri di Nishizawa scintillarono. « Una Vasto Lorde? »

« Una Arrancar. »

« Maledizione, ho scommesso con Tensai che sarebbe stata una Vasto Lorde! » L'uomo si grattò la nuca, sbuffando. « Hmm, beh, un’Arrancar è pur sempre meglio di niente. Ehi, magari un giorno o l’altro ce la presenti, cosa ne dici? Quando conti di portarla con te a Eden Gan? »

« Quando la sua sorte si sarà compiuta, a meno che il Re Spirito non decida altrimenti, come sempre » replicò Ryuuji. 

Nishizawa annuì, poi aggiunse speranzoso: « E per quanto riguarda... lo sai, Kirio Hikifune? Hai scoperto qualcosa di nuovo? »

L'angelo si rabbuiò. « Temo di no. Ho supposizioni, solo supposizioni… nulla che possa concretamente aiutarvi a rintracciarla. E anche se la mia ipotesi fosse corretta, sai bene che né tu né io potremmo agire direttamente. Non possiamo condizionare gli avvenimenti della Soul Society, a meno che non abbiano un'influenza determinante anche sul Re. »

« Lo so, lo so. È solo che... » Nishizawa fissò il pavimento, e per la prima volta la sua maschera allegra e bonaria si spezzò, lasciando intravedere il suo vero sé: un uomo distrutto, che dietro le risate celava un dolore profondo e inguaribile. « Non riesco a rassegnarmi al fatto di averla perduta. Se almeno sapessi che il suo spirito riposa a Eden Gan potrei mettermi il cuore in pace, ma così... »

Ryuuji gli strinse gentilmente il braccio. Aveva rinunciato alle emozioni umane tanto tempo prima, ma ricordava ancora come ci si sentisse ad averle. Nishizawa lo guardò con serietà. 

« Ryuuji, so che non fai ufficialmente parte della Compagnia Zero, ma ti considero lo stesso uno dei miei compagni. Promettimi che se scoprirai dove si trova Kirio farai il possibile per riportarla da noi, fosse anche solo nei limiti stabiliti dal Grande Vecchio. »

Il Cacciatore d'Anime assentì. « Te lo prometto, Nishizawa-san. Farò tutto ciò che è in mio potere per salvarla. »

 

*

L’Escudo Templado si sgretolò in una pioggia di scintille azzurrine. Rayen chiuse gli occhi, ormai psicologicamente pronta ad essere arrostita da un Cero da un momento all’altro, ma l'unica cosa che la colpì fu una folata di vento freddo. Colta di sorpresa, sollevò cautamente le palpebre. Attorno a lei non c’erano mortali fiamme di reiatsu, solo una spruzzata di fiocchi di neve, che turbinavano e roteavano lievemente a mezz’aria come delicate farfalle di carta.

... un momento, doveva essersi persa qualcosa.

Rayen si guardò nervosamente intorno, nel timore di vedere Grimmjow piombarle addosso da un momento all'altro. Lo vide quasi subito, e il suo cuore ebbe un tuffo. A qualche metro di distanza da lei si ergeva un enorme blocco di ghiaccio, scintillante sotto i raggi del sole: al suo interno, congelato nell'atto di sparare un Cero, c'era Grimmjow, con la mano tesa di fronte a sé e il volto distorto da una rabbia selvaggia.

« Grimmjow?! » 

Incredula, Rayen arrancò fino al suo ex Espada. Grimmjow non poteva essere morto... ci voleva ben più di una ventata fredda per metterlo in difficoltà. Era vivo. Per forza. La ragazza afferrò l'elsa di Trèbol, con una mezza idea di provare ad assorbire la reiatsu di ghiaccio con una Fuerza, ma una voce bassa e gentile attirò la sua attenzione. 

« Non preoccuparti, Ichigo, adesso ti libero da quest'affare! »

Rayen ruotò su se stessa, oscillando con la strana grazia conferitale dalla sua Resurreciòn. Dietro di lei, una graziosa Shinigami dai corti capelli corvini era comparsa accanto a Ichigo e ora tirava con tutte le sue forze la spada che gli trafiggeva le mani, cercando di svellerla. A ogni strattone, un lampo di sofferenza balenava nelle iridi del ragazzo, ma lui rimaneva stoicamente immobile.

« R-Rukia » ansimò.  « L'Arrancar… »

« Shh, non parlare. » La Shinigami – Rukia, a quanto pareva – si voltò verso Rayen, soppesandola con i profondi occhi violetti, ma dovette decidere che non costituiva una minaccia immediata, perché subito dopo riportò l'attenzione sulla spada. « Perché l’hai fatto, Arrancar? » chiese senza guardarla. « Hai affrontato quell'Espada e rischiato la pelle per Ichigo. Pensavo che Aizen vi avesse ordinato di ucciderci tutti. »

« Lunga storia. » Rayen rinfoderò stancamente Trèbol, senza nemmeno tentare la Fuerza. Si era schierata contro Grimmjow perché Ichigo sopravvivesse: ora doveva pensare a metterlo al sicuro. Ingoiò la tristezza, la rabbia e il senso di colpa e si avvicinò fluttuando alla coppia di Shinigami. « Per quanto riguarda voi due, vi conviene sparire dalla circolazione, e subito. In giro per la città ci sono altri due Espada, se vi trovano siete spacciati. »

« Se ci trovano, finiscono come lui » ribatté coraggiosamente Rukia, indicando con un cenno Grimmjow.

« Non dire cavolate, Shinigami, non siete in condizione di confrontarvi con loro. Meno che mai se Kurosaki è ferito. » Rayen intercettò di nuovo lo sguardo penetrante di Ichigo. Era uno sguardo che chiedeva delle risposte, risposte che lei non poteva e non sapeva dargli. La ragazza ebbe ancora la forte sensazione che tra loro due ci fosse una catena invisibile, una misteriosa connessione che li vincolava inesorabilmente l'uno all'altra. Le loro reiatsu ardevano insieme, sfiorandosi e fondendosi, troppo simili per lasciar credito a coincidenze.

« E tu, Arrancar? » domandò Rukia di punto in bianco. « Non sono sicura di come funzionino i rapporti da voi, ma ti sei opposta al comando diretto di un tuo superiore e hai salvato uno Shinigami. Alla Soul Society, trasgressioni del genere possono portare a punizioni molto severe. Se Aizen ha adottato i nostri stessi usi, non puoi tornare a Hueco Mundo come se niente fosse... ti farà giustiziare. »

Rayen impallidì. Nella foga del momento, non ci aveva pensato. Adesso aveva tutte le carte in regola per essere ufficialmente considerata una traditrice.

« Okay, Hueco Mundo è fuori discussione » ammise a malincuore. « Ma in qualche modo vedrò di cavarmela. Ora sbrigati con quella spada, potrebbe arrivare qualcuno. »

« Potremmo condurti con noi alla Soul Society » considerò Rukia. « Non ho mai sentito di Arrancar disposti a sacrificarsi per proteggere uno Shinigami, ma il Capitano-Comandante Yamamoto troverà di certo un modo per tutelarti. »

L'Arrancar alzò le spalle. « Sicuro, la Soul Society è proprio un rifugio coi fiocchi per un Hollow. Parlo sul serio, Shinigami: lascia perdere me e pensa invece a salvare la pelle. La tua e quella di Kurosaki, dato che ci sei. »  

In quel momento, uno scoppio cristallino risuonò nell'aria e una familiare ventata di reiatsu li colpì tutti e tre come uno schiaffo. 
Rayen, Rukia e Ichigo trattennero il fiato contemporaneamente. 

Fu un istante. 

Prima che uno di loro potesse accennare a muoversi, un bagliore si sprigionò dal punto in cui Grimmjow era stato congelato e un raggio incandescente colpì in pieno Rayen alla schiena, scaraventandola dalla parte opposta della strada e facendola volare contro la vetrina di una cartoleria, che s'infranse all'impatto. La ragazza cadde faccia in avanti in un ventaglio di schegge di vetro. Il dolore, liquido e cocente, le inondò i muscoli come una colata di metallo fuso. Stordita, udì urla e scalpiccii attorno a sé: l'improvvisa - e soprattutto immotivata - esplosione della vetrina aveva allarmato gli umani. 

Masticando una maledizione, s’asciugò un filo di sangue che le usciva dall’angolo della bocca e si rimise in piedi. Il suo tachi era stato sbalzato sotto il tavolo della cassa. Fece per prenderlo, ma la sua mano fu di scatto imprigionata da dita lunghe e forti, gelide come la morte. Un'ombra enorme incombeva su di lei. Con orrore, Rayen riconobbe due occhi azzurri accesi da una furia omicida.

« Grimmjow » esalò.

« Fie » ringhiò lui.

Uno schiocco secco, e una fitta atroce le saettò attraverso il braccio. Rayen si morse il labbro a sangue per non urlare, stringendosi al petto il polso rotto. Provò a reagire con un calcio, ma Grimmjow parò e trasvolò fulmineo alle sue spalle, per poi afferrarle la testa. Il suo palmo cominciò a risplendere di Cero. Rayen lottò con tutte le sue forze, graffiando e scalciando disperatamente, senza riuscire a liberarsi da quella presa d'acciaio.

« Ehi, Arrancar! » Rukia fece irruzione nel negozio in un turbine di fiocchi di neve, la spada in pugno. « Lasciala stare, sarò io la tua avversaria. »

« Ma non farmi ridere, nanerottola! »

Rukia si lanciò avanti con un fendente, e Grimmjow suo malgrado fu costretto a mollare Rayen. La ragazza crollò a terra, dolorante. Sentì confusamente il sibilo di due lame che cozzavano con violenza, poi i rumori si attutirono: la Shinigami e l'ex Espada erano trasvolati nella strada. 

Rayen si rannicchiò su un fianco, respirando affannosamente. La Resurreciòn palpitò di un lieve chiarore argenteo e scomparve, lasciandola sola e tremante nella sua forma umana. Il polso le faceva male da impazzire, ma doveva rialzarsi... ora avrebbe cercato il tachi e sarebbe accorsa al fianco di Rukia... 

La sua visuale s'illuminò di botto, dilaniata da ondate di colori psichedelici. Un nuovo Focus bussava con insistenza alla sua mente, pretendendo di entrare. Rayen oppose debolmente resistenza, ma ben presto i suoi muri interiori cominciarono a cedere e un flusso di immagini scrosciò nella sua coscienza, forte e denso come un torrente in piena.

*

Si rimette in piedi, impolverata e ansante. Non indossa i suoi soliti indumenti bianchi, ma abiti blu e grigi, di bizzarra fattura, ora laceri e imperlati di sangue. Proprio di fronte a lei c’è una ragazza minuta e sorridente, che avanza verso di lei a passi lenti e aggraziati come quelli di una ballerina, brandendo con tutta naturalezza un tachi identico a Trèbol. La ragazza in questione porta i capelli neri tagliati corti, in una specie di caschetto, ma con due ciocche verdi spartite ai lati del viso che le scendono fin quasi al seno; i suoi occhi sono stranamente spenti, quasi vitrei. Sembra un poco più giovane di Rayen, più vicina ai quindici anni che ai venti, ma la minacciosa reiatsu che crepita come un ventaglio elettrico attorno alla sua figura esile è un avvertimento più che sufficiente. 

« Che ti prende, Rai-chan, non avrai mica paura di me? » la canzona la ragazza.

Rayen impugna la sua Zanpakuto con più determinazione. « Sì, nei tuoi sogni. »

L’altra scoppia in una risatina, poi si mette a sua volta in posizione d’attacco. La sua espressione è allegra, un filo beffarda; quella di Rayen attenta e concentrata. Le due ragazze si fronteggiano, le lame sguainate.

Le loro voci si levano nello stesso istante: « Erabe... ».

*


« … Trèbol! »

Ma le dita di Rayen strinsero solo aria. Frastornata, l'Arrancar tastò intorno a sé alla cieca, all’istintiva ricerca della propria spada. Non la trovò da nessuna parte. Si alzò faticosamente a sedere, sentendosi la testa sul punto di scoppiare. Qualcosa di pesante le fasciava il polso: qualcuno glielo aveva steccato, forse applicando anche della reiatsu curativa, perché non avvertiva più alcun dolore, solo un lieve prurito. Altre bende le cingevano le costole. 

Rayen non s’aspettava bene cosa vedere – forse la sua stanza, o l’infermeria di Las Noches, o più probabilmente qualche girone dell’inferno – ma fu comunque sorpresa di trovarsi circondata da una selva di sbarre. Era in una specie di cella.

Fece rapidamente mente locale, cercando di capire come diavolo fosse finita là dentro. Aveva partecipato al secondo attacco a Karakura… aveva incontrato uno Shinigami che aveva blaterato qualcosa a proposito di una loro presunta amicizia… aveva rivisto il ragazzo del suo Focus, Kurosaki Ichigo, si era opposta a Grimmjow per salvarlo... e per poco non ci aveva lasciato le penne. Rabbrividì. Ricordava il breve scontro nella cartoleria, ma poi? Cos'era successo, poi?

Si trascinò fino alle sbarre e cercò di scrutare al di là di esse. Dapprincipio non vide nulla, se non un confuso mescolarsi di ombre, poi le sagome si schiarirono poco a poco e Rayen finalmente capì dov’era.

Ovvero, nel letame fino al collo.

Una fila di pallide luci al neon attraversava il soffitto della stanza, rischiarando tavoli pieni di becker, ampolle e flaconi di ogni tipo, perlopiù ricolmi di liquidi viscosi e forme indefinite (alcune delle quali parevano un po’ troppo vive per i gusti di Rayen). In un angolo giaceva una strana macchina dai bracci tentacolari, proprio accanto ad una sorta di grossa croce metallica irta di chiodi dall’aria molto poco rassicurante. Ancora accanto c'era quella che sembrava una piccola fucina. 

Sarebbe anche potuto passare per il laboratorio di un certo Espada di sua conoscenza, se non fosse stato che Rayen lo aveva già visitato. E quello definitivamente non era il laboratorio di Grantz.

« Bene, bene, la nostra ospite è sveglia! »

Rayen sobbalzò. A meno di venti centimetri da lei era apparso un volto dipinto di bianco e di nero, tagliato in due da un enorme e grottesco sorriso di denti d'oro. Sotto quel volto c'era una divisa nera che lo contrassegnava come Shinigami... lo Shinigami più inquietante che lei avesse mai visto, con una luce di follia nei roteanti occhi gialli. 

« Mayuri-sama, le amministro un’altra dose di sedativo? » chiese una fredda voce femminile. Dalle tenebre emerse una donna Shinigami alta e snella, con una lunga treccia di capelli scuri. 

« Non serve, Nemu, non serve » replicò lui scuotendo la testa. « Perché l’esperimento funzioni, è necessario che la cavia sia in stato vigile. L’estrapolatore polimnemonico è quasi carico. »

« L’estrapola-che? » Rayen si sentì i sudori freddi. « Fermi tutti, aspettate un attimo… chi siete voi? Perché mi avete portata qui? Dove sono Rukia e Ichigo? »

« Oh? Riesci già a parlare? Ottimo, ottimo. » L’uomo, Mayuri, inclinò lievemente la testa di lato, guardandola con espressione indecifrabile. « Kuchiki-san e Kurosaki-san sono rientrati alla Soul Society poco dopo il tuo arrivo. Voglio essere chiaro con te, Arrancar. C’è circa un 82.6% di possibilità che tu non sopravviva fino a domani, quindi trovo piuttosto inutile perdere tempo in presentazioni. Ti basti sapere che sei stata prelevata dalla città di Karakura da uno dei miei subordinati, dopo la ritirata degli altri Arrancar, e che adesso ti trovi nei laboratori della Dodicesima Compagnia del Gotei 13. Il Capitano Comandante mi ha autorizzato a studiare liberamente i nostri prigionieri di guerra. Dovresti sentirti onorata, perché sarai il sesto soggetto a partecipare ad un tipo di sperimentazione molto ambizioso… »

« Cioè? » chiese nervosamente Rayen.  

« Cioè cercare di invertire il processo di trasformazione in Hollow, restituendo all’anima un cuore e una memoria! » completò Mayuri con evidente soddisfazione. 

« Invertire il processo… » Rayen trasalì. « Ma stai scherzando, Shinigami? Gli Hollow non possono tornare ad essere anime Plus, a meno che non vengano uccisi da una delle vostre Zanpakuto. E poi, noi ce l'abbiamo già, un cuore. »

« Ah, dipende dal punto di vista, Arrancar » ribatté lui sempre sorridendo. « Certo, possedete il muscolo cardiaco, ma siete privi di un cuore spirituale in grado di ispirarvi l'intero spettro delle emozioni. Se aggiungiamo quello e lo integriamo con i vostri ricordi umani, la vostra anima potrebbe risultare purificata anche senza l'uso di una Zanpakuto, anche se come ti ho già detto è una pratica ancora prettamente sperimentale. Nemu, sto per attivare l’estrapolatore, sei pronta? »

« Sì, Mayuri-sama. » La donna, Nemu, pose in avanti le mani. « Bakudo numero 4: Hainawa! »

Una fune di vivida energia dorata si dipanò dai suoi palmi, avvolgendosi strettamente attorno a Rayen e bloccandole le braccia dietro la schiena. Rayen s’irrigidì. 

« Il primo passo » cominciò Mayuri sollevando l’indice « sarà cercare di ricomporre la tua memoria. Non temere, Arrancar, non sarà doloroso… non molto, almeno. Sì, c’è sempre una probabilità abbastanza alta che la tua anima non regga agli impulsi e finisca distrutta, ma… »

« Ma un corno! Non v’azzardate a toccarmi, maledetti! »

Senza Trèbol e con le mani immobilizzate, Rayen indietreggiò, tentando di liberarsi dal bakudo di Nemu, tuttavia la Shinigami non fece una piega: aprì la cella e sfoderando una forza insospettabile la trascinò fuori di peso, verso la macchina tentacolare. Rayen udì un tintinnio metallico, come di catene, e un secondo dopo diverse fasce fredde e lisce le serrarono le caviglie, la vita e la gola. 

« Contatto! » comandò Mayuri. 

Le catene che la cingevano parvero incendiarsi, prendere vita. Di colpo, Mayuri e Nemu svanirono, e così l’intero laboratorio: tutto fu ingoiato da un vortice di pura tenebra. Rayen chiuse gli occhi, nauseata. Poco a poco, con lentezza quasi esasperante, il buio dietro le sue palpebre iniziò ad animarsi, popolandosi di luci, di suoni, di immagini...

Di ricordi. 

*********

Sixy: che dire, siamo tornati ai vecchi standard notturni XD mezzanotte e cinque, e rieccoci qua! Spero di non stare danneggiando troppo la vostra psiche. Vi dirò che in più di un'occasione rileggendo quello che scrivevo mi veniva spontanea la domanda "ma che cazz...?!" Però alla fine ho deciso di buttarmi lo stesso, o la va o la spacca :3 

Rayen: -.- 

Sixy: oh, e Ray è scontenta, tanto per cambiare. Potevo crearmi un personaggio meno piantagrane? Ovviamente no! 

Rayen: t'aspettavi forse che ti saltellassi intorno ricoprendoti di petali di rosa spalmati di Nutella? -.- 

Sixy: considerando che ti ho portato fino al capitolo XIII sana e salva... *la occhieggia meglio* ... uhm okay, diciamo salva e basta... sì, mi aspettavo un pelo di gratitudine in più! 

Rayen: il tuo è tutto sadismo! Voglio una petizione! Unitevi anche noi, proteggiamo i diritti dei poveri personaggi innocenti barbaramente torturati da autori crudeli!

Sixy *le dà una padella in testa*: smettila di piagnucolare e datti tono... 

Rayen: sigh ç.ç cosa potrebbe capitare di peggio?

*Uno schermo gigante cala dall'alto e parte la musichetta introduttiva di Beautiful, mentre si vedono le immagini di Uryu, Ichigo, Chad, Grimmjow, Ulquiorra, vari capitani e il resto della comitiva che sfilano avanti e indietro a effetto rallentatore facendo i fighetti*

Gin (voce fuori campo): benvenuti alla puntata numero 93892 di Bleachful *.* riassunto delle puntate precedenti! Nello scintillante universo della moda di Los Ange... ehm, di Las Noches, due grandi aziende stilistiche, la Kurosaki Kreations e la Aizen Fashions si scontrano in un'epica battaglia all'ultimo spillone!

Uryu: ma perché si chiama 'Kurosaki' e non 'Ishida'?! Io copro il ruolo di stilista, capo disegnatore, direttore generale, amministratore delegato, modello e all'occorrenza anche di portinaio dell'azienda! è.è

Ichigo: perché io sono il più figo u.u

Aizen: *sorriso enigmatico*

Uryu e Ichigo: *indicandolo contemporaneamente* che ci fa lui negli uffici della Kurosaki Kreations??

Aizen: *si riaggiusta gli occhiali con gesto figo* quand'è che avete cominciato a cullarvi nell'illusione che io non ci fossi?

Uryu: ... qualcuno gli dia una botta in testa, vi prego... 

Ichigo: non so come tu sia entrato, ma so benissimo perché sei qui è.é vuoi sedurre la disegnatrice Hinamori e rubare i design dei nostri abiti!

Aizen: perché mai dovrei? *tira fuori dal nulla un grafico recante la scritta livello di popolarità* come potete vedere, la Aizen Fashions è molto più amata della Kurosaki Kreations, e questo perché io, da vero dio quale sono, so cosa piace alle fan! (ossia vedere i magnifici fisichetti dei miei Espada, secondo la regola 'meno vestiti hai addosso meglio è', vedi Grimmjow e Ulquiorra in segunda etapa

Ichigo: sciocchezze, solo noi della Kurosaki Kreations conosciamo il cuore degli spettatori è.é Uryu, all'opera!

[... to be continued... ]

Rayen: ma anche no! Cos'è questa mostruosità? O.o

Sixy: Bleachful, la soap opera più seguita di Hueco Mundo! 

Rayen: sì, solo da Loly e Menoly -.- 

 

... deliri a parte ...

Un altro capitolo finito *.* un po' di personaggi nuovi, un po' di approfondimenti... se tutto va come deve andare, la storia dovrebbe essere di circa una trentina di capitoli. Vedremo, vedremo :) 

Ciao a tutti, bacio!

Sixy

 

 

 

 

 

  
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