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Autore: RizafromKeron    04/06/2007    6 recensioni
Disse il foglio bianco:
“Sono stato creato puro come neve e tale resterò.
Preferirei finire preda delle fiamme che lasciarmi sfiorare da tenebre impure.”

L’inchiostro nero sentì quelle parole,
e rise gocciolando nel suo cuore scuro.
Genere: Malinconico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: Alternate Universe (AU), Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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11. RAINDROPS

         (Gocce di Pioggia)

 

I am not a child now.

I can take care of myself.

I mustn't let them down now-

Mustn't let them see me cry.

I'm fine.

I'm fine.


I'm too tired to listen.

I'm too old to believe

To all these childish stories.

There is no such thing as faith,

And trust,

And pixie dust.


I try,

But its too hard to believe.

I try,

But I can't see what you see.[1]

 

I’ll Try, Jonatha Brooke

(from “Peter Pan 2”, Disney)

 

 

 

Piove.

Lo so anche senza vedere le gocce.

Senza sentire l’aria pesante e afosa sulla pelle.

La finestra è isolata, non sento nemmeno il ticchettio.

Eppure piove.

E’ una certezza, la mia.

Il Maggiore viene sempre a trovarmi nei giorni di pioggia, col suo cappotto nero e i capelli completamente zuppi. Non importa se fuori ci sia pioggia leggera o un acquazzone, quando entra deve essere sicuro di lasciarmi in ricordo la sua bella pozza d’acqua. Mi piace l’idea che lo faccia per darmi una prova tangibile della sua presenza in quella stanza. Ma la verità è che, molto più semplicemente, aborrisce l’idea di ripararsi con un ombrello.

Tanto non lo renderebbe meno inutile.

Nei giorni di pioggia pare che la sua capacità perda di efficacia, così lo relegano al lavoro d’ufficio. Ma sembra non essere un patito delle scrivanie piene di scartoffie: lo fanno sentire improduttivo, così inventa una scusa e viene qui incurante delle proteste dei suoi sottoposti.

Viene sempre da me.

Con l’aria colpevole di un bambino che marina la scuola.

“Che fai, Elizabeth?” domanda.

La scusa di oggi si chiama “Elizabeth”, allora.

Volto la testa e lo osservo. E’ contro la parete chissà da quanto, a braccia conserte, e mi ritrovo a stringere le labbra. Non ho nemmeno sentito cigolare la porta quando l’hanno condotto dentro, e provo un senso di fastidio al pensiero di essere osservata in silenzio durante il sonno.

Scrutata con quel tenero distacco.

“Hai un bell’aspetto.”, aggiunge, un po’ a disagio.

“Si risparmi le bugie per i superiori.”

Lui tace.

Mi sollevo in fretta a sedere, risistemandomi la spallina della veste troppo grande che mi è scivolata sulla spalla. Deve essere se non tarda mattina primo pomeriggio, perché lui non è mai stato un tipo mattiniero. E io mi sono appena svegliata. Ho i capelli tutti arruffati e il segno del cuscino a sfregiarmi una guancia. Mi sento la bocca appiccicosa, all’angolo. Che schifo.

Ho sbavato ancora nel sonno.

Strizzo gli occhi cercando di mettere a fuoco.

Trovo piacevole il contrasto del nero contro bianco.

“Vorrei fare una doccia.”, dico. Come se potesse farci qualcosa.

Lui sorride e scuote la testa, sfilandosi il cappotto dalle spalle. Lo poggia sullo schienale della sedia, incurante del fatto che è l’unica della stanza e che se la infradicia di pioggia difficilmente ci si potrà sedere.

Tanto non si siede mai.

Vuole stare sempre più in alto.

Ci tiene al rapporto superiore-subordinato.

A dispetto dell’aria scanzonata di cui fa mostra.

E’ diventato anche un tipo preciso.

Ci tiene a fare bella figura.

Sotto, la divisa è sempre perfetta: tutta lucida e in ordine, quando ad Ishbar se non fosse stato obbligato a indossarla sarebbe andato in giro mezzo nudo. Se stesse qui non sarebbe una cosa di cui andare orgogliosi: il dottore lo chiamerebbe comportamento ossessivo. Che è un’espressione che conferisce un’aria infida a qualsiasi normale attività quotidiana. Fuori è normale parlare, voler stare un po’ da soli, avere vestiti in ordine. Qui non è mica così semplice.

Qui il tempo non passa.

Gocciola.

Come stille colate da un soprabito nero.

Poi, visto che non ho intenzione di farlo io, parla.

E’ un vero chiacchierone, il nostro Maggiore.

No, “Tenente Colonnello”, mi corregge.

Per meriti di guerra, però, non lo precisa.

L’essere salito di grado non ha inibito le sue doti oratorie.

Mi riempie sempre la testa con un sacco di parole, ora che non posso sparargli. Parla anche di cose che sarebbe meglio tenere per sé. Io lo ascolto in silenzio: guardo la pioggia che cade, e in quel bianco uniforme che è la mia testa cerco di ricordare se abbia il suono basso e un po’ viscoso della sua voce, o rassomigli piuttosto al picchiettio degli stivali sul pavimento. Mi chiedo anche se quest’unica persona che viene a trovarmi provi davvero un senso di affezione nei miei confronti, se abbia fiducia nel fatto che proteggerò i suoi segreti, o se non sia piuttosto un triste, patetico individuo che non ha nessuno con cui sfogarsi.

Io sono pazza.

Manco di credibilità.

Sono la confidente perfetta.

E il pensiero non mi è più così antipatico.

Perché adesso ho solo quelle labbra che sanno di pioggia a tenermi insieme.

 

Eppure potrei scappare quando voglio.

Me l’ha garantito.

Lo fa sempre, prima di andarsene.

Mi prende il viso tra le mani e si assicura che lo guardi.

Quando la pioggia smette di cadere e il grigio del cielo si sfalda.

E io gli credo. Gli credo perché se riesce ad entrare quando vuole nella stanza di una paziente confinata lì dentro (il solo pensarlo mi rende fastidiosamente consapevole del bracciale che mi arde al polso), può anche farla uscire.

Perché è diventato bravo a leccare il culo ai piani alti per ottenere quello che vuole. Perché desidera che lo segua.

“Perché non sei pazza.”

Sorrido.

Ma lo so già.

Sto solo aspettando.

Sono un cecchino, so attendere.

Il momento in cui quest’uomo avrà davvero bisogno di me.

 

FINE

(Stavolta davvero! XD)

 

 

Bene, e con questo si conclude la fan fic “Piccole cose”.

Innanzitutto avviso che FINALMENTE sono riuscita a rispondere a TUTTE le recensioni di TUTTE le mie storie! XD Le trovate dopo la fic, a fondo pagina, per cui se siete interessati andate pure a leggere i miei deliri! XD Ah, e questa storia è diventata la preferita di 6 persone! *_* Come non amarvi? XD

 

Detto questo.

Ringraziamenti noiosi di fine fic:

- Innanzitutto un grosso grazie va a me stessa per aver avuto la costanza di finire questa storia senza lasciarla marcire per anni come una cosa su X files che ho nel pc e che non vedrebbe mai la luce nemmeno se mi pagassero un milione di dollari sulla fiducia (no, in quel caso un pensierino ce lo farei più che volentieri! XD)

- Poi vorrei ringraziare tantissimo i recensori che mi hanno lasciato un segno del loro passaggio, con menzione d’onore alle ragazze che coi loro temi hanno fatto la mia gioia e rallentato di ore il postaggio di un nuovo capitolo visto che a momenti ci mettevo più a replicare ai commenti che a scrivere il capitolo (questo vale in special modo per le drabble! XD)

- Ringrazio i lettori, chi ha trovato la mia fic gradevole e degna di essere seguita anche se non mi ha lasciato un segno della sua presenza. Mi piace ricevere un segno di vita, ma capisco che il tempo è tiranno e non sempre è possibile (e se non lo so io che vergognosamente diserto quasi sempre lo spazio commenti. Mi vergogno tanto! T_T)

- Ringrazio Monica Geller di Friends anche se non c’entra niente con la storia, perché ha degli occhi bellissimi e un paio di acconciatura che prima o poi tenterò su me stessa.

- Naturalmente ringrazio Roy e Riza per essere così belli insieme, anche se io e le mie personalità dissociate ci riserviamo il diritto di cambiare idea nel caso i cui la possente autrice trovi il modo di entrare nel manga di FMA e far strage dell’innocenza dei suoi personaggi.

 

Grazie per essere arrivati fin qui, per aver letto tutti i miei deliri, per avermi sopportata, per non aver bollato questa fic come una schifezza, per avermi dato fiducia, per aver deciso di mandare dei soldi per farmi scrivere un seguito (beh, io ci ho provato! : P). Insomma, grazie a tutte, di cuore.

 

E ora basta con queste sconcezze strappalacrime e pensiamo a rispondere ai commenti!

 

Mintgirl: XD Grazie! Ma penso che all’inizio fosse impossibile capirci qualcosa (non che alla fine migliori, ma è già qualcosa in più!). Grazie anche per l’apprezzamento verso il mio nick, io lo adoro! *_*

 

Elyxyz: E’ curioso e affascinante questo parlare di follia proprio in un capitolo della storia in cui Riza si comporta da pazza ma non si dichiara tale! XD A me sembra ironico, a te no? XD Son sempre molto contenta quando dimostrano di apprezzare le mie drabble, perché immagino sempre che siano così corte che la gente le salti e le ignori, senza farsi lasciare davvero molto (quando secondo me sono fondamentali!). Per cui grazie, innanzitutto per questo. Davvero. Poi, non so se rispondere con un “mi dispiace”, per la tua “vicinanza” alle tematiche di questa storia, ma mi suonerebbe ipocrita, mi imbarazza dire queste cose, o se essere contenta per essere riuscita a risultare realistica. Nel dubbio, come al solito, taccio.

O mi costruisco un modellino di Gundam, non ho ancora deciso. ^.^

Grazie mille per i complimenti!

 

Mao_chan91: L’introduzione, consolati, è di quelle che secondo un me un senso lo si trova solo quando si dà la chiave di lettura. Ma è bello così non potrei mai cambiarlo, ormai. Il primo riassunto m’era veramente venuto a noia, di una banalità spaventosa! Va detto che io e i riassunti siamo nemici atavici, è un dato di fatto. Ma una volta tanto ne sono soddisfatta. Yeeeh! XD Questo capitolo nella mia idea avrebbe dvuto rappresentare la fine della fic, quindi in linea teorica l’epilogo sarebbe dovuto risultare superfluo. Hmpf hmpf hmpf, povera folle che sono! XD Però in effetti hai colto il punto fondamentale. La precarietà del personaggio. Che si è definitivamente spezzato. Ora, si può pensare a mille motivi per questo. Il mio preferito è che sia stato Roy. Ma può anche essersi svegliata una mattina con l’idea in testa per davvero, senza una chiara motivazione. Forse era solo la bambina che cercava di uscire. Non credo che sia tanto importante conoscere il motivo preciso. Secondo me il messaggio più importante è che quella Riza non era umana, e che bene o male alla fine un essere umano rimane tale per quanto ci si sforzi di negarlo. L’asprezza era necessaria, l’immagine volutamente forte. E’ una fine e un punto d’arrivo. Dice fallimento, il titolo, ma per me è un successo. Secondo me il finale ti ha dato tanto da pensare, non sentirai la mancanza di questa fic incomprensibile! XD Tra parentesi, credo che non leggerò la seconda drabble per qualche mese. L’avviso “non ci sono spoiler, più o meno” basta a farmi venire le paranoie! XD Appena mi sentirò al sicuro non mancherò di commentare.

 

Shatzy: Il titolo in effetti l’hai capito benissimo! XD Per cui tutte le tue elucubrazioni sono più che corrette. A cominciare dalla traduzione: sì, Failure vuol dire proprio “fallimento”. Si dice di un sistema computerizzato quando questo si arresta, si dice di un progetto, o di un esperimento. In questo caso è proprio quello che dici tu, è Riza che come esperimento, come macchina da guerra, come cyborg, come assassina di compagni (il numero è 81! ^_-) fallisce su tutta la linea. Perché alla fin fine non si può ignorare il fatto che sia una persona. Questa è una visione un po’ ottimistica, dal momento che tutti i giorni si sente parlare di assassini che di sicuro non hanno subito questi traumi, che hanno molta meno umanità della mia Riza. Ma cavolo, è una fic, mi posso permettere di essere ingenuamente ottimistica. Nessuno mi mangerà viva per averlo fatto. XD Tranne forse la mia personalità dissociata Emo, che mi disprezza, adesso, perchè sono una traditrice che ha offerto un messaggio di speranza.

Una speranza un po’ strana, un po’ distorta.

Ma tutti i valori di Riza sono distorti, perché anche come persona è un fallimento non si può pretendere che venga fulminata sulla via di Damasco e diventi normale da un giorno all’altro! XD Comunque te mi avevi spaventata dicendo che non avresti capito niente, e invece… Non farmi mai più prendere simili colpi, capito? XD

Sull’incontro col Maggiore… Anche a me piace pensare che sia stato quello a determinare la svolta. Un po’ perché il mio animo shipposo (l’ormai famoso putto fagioloso) lo esige altrimenti non mi fa dormire la notte. O peggio, non mi fa sognare cose porno. Ipoteticamente però potrebbe davvero essersi svegliata uan mattina e il Maggiore potrebbe non averle fatto né caldo né freddo! XD Ma ovviamente questa spiegazione non ci convincerà mai! XD In effetti nell’altro sembrava che sarebbe crollato Roy, che fosse lui sul punto di lasciarci con una pistola ficcata in bocca (e qui ogni riferimento a puntate dell’anime varie è totalmente casualeeeee! : P), invece sorpresa sorpresa ci resta Riza.

Questo è stato un voltafaccia mica malvagio, ammettilo! XD

Tra parentesi, non è che Riza permetta a Roy di starla a guardare.

Sostanzialmente lui l’ha ricattata dicendole che se non lo fa lui dice a tutti i soldati che lei fa sto giochetto e l’ubicazione del suo posto segreto, di modo tale che non possa più stare in pace (segno che i suoi compagni di squadra sono dei bei rompipalle! XD). Non è importante ma la cosa mi divertiva! XD Non ho capito, deve fare lo stronzino solo con Edward? XD

L’idea in effetti era proprio che per la prima volta è lei a trovarsi dall’altra parte del grilletto. Anzi, peggio, è lei a trovarsi in reale pericolosi vita, perché anche se qualcuno le ha puntato la pistola contro dubito che si sia mai fermata a pensare “Oddio mo’ questo mi ammazza”. Adesso invece dipende tutto da lei, è tutto nelle sue mani. E’ una sua decisione. E’ una cosa per cui davvero tutto può finire con un clik. E come capisce anche lei, non è poi così facile togliere una vita (A meno che certo non sei Kimbley, come dici anche te! XD Che a me nemmeno dispiaceva, non era brutto. L’unica cosa era che toglieva la scena a Roy perché anche lui mandava a fuoco qualcosa, ma Roy aveva più classe innata! XD).

Sulla pazzia è volutamente non chiaro! XD

E’ pazza? No?

In fondo che ci importa?

E’ stata forse normale finora? XD

Questa faccenda dell’AU però farà impazzire me e te. Ma dico io, lasciamocelo nella fic tanto per pararci il sederino, e poi sentiamoci libere di pensare quello che vogliamo nel nostro intimo! XD Per cui alla fin fine, prendiamocela comoda! XD Alla fine di tutta questa storia dell’AU la morale è “Che ce ne frega?” E’ un bel messaggio da portare ai giovani! XD Insieme a quello di Riza che raccoglie margheritie danzando vestita solo di pochi veli. : P

Evviva, secondo te posso togliere la scritta! ^.^

Grande risultato, grande risultato! Ti ho convinta!!!!

Speriamo che con questo capitolo non si faccia un passo indietro però! XD

Il capitolo, sì, in teoria avrebbe dovuto essere più lungo in quanto non sarebbe stato proprio un capitolo normale “PSYCHE” ma l’epilogo. Però non riuscivo ad unire queste poche righe col resto e ho detto “Ma sì, che me ne frega, mettiamone due, tanto non mi corre mica dietro nessuno contratto alla mano dicendo “Signorina, lei doveva rispettare l’accordo di scriverne solo 10!” XD Meglio così, ci sono più parole da amare per voi lettori! XD

Come sono modesta! XD

La vecchia introduzione, ed è più vergognoso per me visto che l’ho scritta, me la sono proprio dimenticata! XD Mi pareva insignificante e l’ho modificata quando ho finito la storia e avevo una vaga idea di dove volessi arrivare! XD Se ti aiuta, a Mao chan e Onda nello scorso capitolo ho spiegato quello che intendevo io con l’introduzione ermetica! XD

Per la fine… Oddio adesso mi commuovo. Vuol dire tantissimo per me essere riuscita ad emozionare una persona che a queste cose è un po’ nuova (cioè, la prima volta che mi misi a piangere per una storia puccia – era una Roy Ed, una doujinshi in cui lui era più femmina che più femmina non si può – un po’ piangevo e un po’ gemevo “Ma com’è possibileeeeeee?” XDDDD). Son contentissima. Credo che mi metterò a ballare anche se le mie capacità in questo senso sono veramente animalesche! XD Amo definirmi “una scopa con un cetriolo nel sedere” XD Da parte mia posso dire che mi ha divertita tantissimo risponderti, e sentire le tue elucubrazioni, e “discutere” con te delle tue perplessità. Sei stata una lettrice attenta e ti amo tanto! XDD E poi i temoni li adoro! : P Grazie ancora e un grosso bacio! ^.^

 

Onda: Innanzitutto una nota tecnica: mi puoi dire se ti è arrivata la mail? E’ stato un casino mandartela, ho avuto problemi di posta! XD Se non t’è arrivata te la rispedisco (non è un invito a sbrigarti con la correzione, ho l’ansia da mail balorda! XD). Poi, la recensione. Allora… Ti dico la verità, sono abituata ad avere a che fare con una beta che sapeva già la fine da quando ho cominciato a dire di voler scrivere una storia, per cui non mi dice mai (e ha ragione a non dirne! XD) cose come: uuuuh che voltafaccia originale, uuuuh che sorpresa, e altre cose così! XD Per cui vado avanti con la convinzione di non scrivere nulla di così esaltante, quindi non puoi immaginare come ci resto quando qualcuno mi dice “Mii non me l’aspettavo”. Sono da un lato stupita, e dall’altro contenta, perché in una storia del genere se non puoi stupire almeno un po’, sai che palle? XD Allora uno che riflette a fare se alla fine capisce tutto? XD Che gusto c’è? Io non faccio testo, mi basta il più piccolo indizio che so quello che succede. M’è bastato UN bannerino trovato in un forum per farmi fare supposizioni su Pride che bastano per un anno e mezzo! *_* Se ci ho preso e mi sono rovinata una sorpresa (anzi, DUE! >_<) prenderò l’autore e userò il suo bannerino come suppostone!!! Per il momento sto attraversando una fase di negazione (“Non è come penso, non è come ho capito”. Ma lo facevo anche per L, e poi…) Questo sempre a proposito di ipotesi su ipotesi XD

Tornando alla fic (mamma che chiacchiera oggi! XD), e al concetto di gioco, tu mi spaventi, ormai è appurato. Cioè, notare ste cose… Manco mi scoperchiassi davvero la testa… E poi dici di non notare il particolare del maglioncino rosa e bianco che è una vaccatona, questo è molto più nascosto! XDDD

L’hai detto tutto tu alla perfezione ma se non ribadisco un po’ i concetti io che scrivo e che ci sto a fare qui? XD L’idea in effetti era proprio che per la prima volta è lei a trovarsi dall’altra parte del grilletto. Anzi, peggio, è lei a trovarsi in reale pericolo di vita, perché anche se qualcuno le ha puntato la pistola contro dubito che si sia mai fermata a pensare “Oddio mo’ questo mi ammazza”. Adesso invece dipende tutto da lei, è tutto nelle sue mani. E’ una sua decisione. E’ una cosa per cui davvero tutto può finire con un clik. E come capisce anche lei, non è poi così facile togliere una vita. Che poi nemmeno penso che volesse ammazzarsi, Riza. Cioè, non è una cosa che spiego a chiare lettere, per cui può essere come dici tu, o non esserlo, ma nella mia testa si è solo svegliata una mattina con la voglia di ficcarsi una pistola in bocca. Magari pensando “Chissà cosa provano quelli contro cui punto l’arma” (e il fatto che dal capitolo precedente si evinca che la punti contro Roy, mi fa shippare per giorni interi! *ç*). Magari on pensando proprio a niente. Ha preso e ha fatto quello che VOLEVA. Una volta tanto. Le hanno scelto il nome, il soprannome-cognome-quel che è, le hanno plasmato i pensieri, distorto le percezioni… Questo l’ha deciso lei. E poteva decidere lei di premere il grilletto. E forse all’inizio ha avuto solo paura della libertà di quel gesto, e dopo ha pensato alle sue vittime. Oppure no, a dire il vero non penso sia importante! XD Bello, prima mi faccio mille pippe sopra poi dico che non è importante. Non sono un’autrice meravigliosa? XD

Failure vuol dire proprio “fallimento” (e sì, mi riferivo allegramente al system failure dei sistemi informatici, anche se io e il computer abbiamo in corso delle pratiche di divorzio perché lui dice che gli procuro traumi fisici e psicologici. Ma anche ad un esperimento, fallito)! XD. E’ Riza che, come hai capito benissimo tu, fallisce come esperimento, come macchina da guerra, come cyborg, come assassina di compagni (il numero è 81! ^_-) fallisce su tutta la linea. Perché alla fin fine non si può ignorare il fatto che sia una persona. Questa è una visione un po’ ottimistica, dal momento che tutti i giorni si sente parlare di assassini che di sicuro non hanno subito questi traumi, che hanno molta meno umanità della mia Riza. Ma cavolo, è una fic, mi posso permettere di essere ingenuamente ottimistica. Nessuno mi mangerà viva per averlo fatto. XD Tranne forse la mia personalità dissociata Emo, che mi disprezza, adesso, perchè sono una traditrice che ha offerto un messaggio di speranza.

Una speranza un po’ strana, un po’ distorta.

Ma tutti i valori di Riza sono distorti, perché anche come persona è un fallimento non si può pretendere che venga fulminata sulla via di Damasco e diventi normale da un giorno all’altro! XD Il punto poi direi che è proprio quello, ovvero: “Questo è un ottimo spunto per riflettere sul toglierla agli altri, la vita”. E’ un punto di partenza, più che una fine. Riza fallisce come esperimento, ma è un inizio tutt’altro che fallimentare. Non una fine. Ma questo non lo dirò mai, perché non credo ci sia bisogno di spiegarlo. E’ così, è come hai detto tu, hai spiegato tutto quello che è sottinteso tra il capitolo 10 e l’11. Grazie, mi hi dato certezze, non ci saranno altri capitoli esplicativi! XD

E’ un bene che tu abbia trovato esplicativo il capitolo 9 per il capitolo 10, vuol dire che non scrivo le cose a cazzo di cane! XDD A parte la trovata del “uccidimi se non riesco più ad andare avanti”, che non si riesce a capire se non la spiego e quindi sono triste. XD No, scherzo, non sono triste, però mi dispiace che non sia più chiaro di così.

Io la trovo così figa come trovata! *ç*

Lieta che piaccia anche a te! XD Non fa tremendamente Roy/Riza, tra parentesi, questo affidare la vita nelle mani dell’altro? *_*

Sulla frase finale, ammetto di essere stata indecisa fino alla fine se postarla o meno (infatti mi ha pure fatto sforare dalle mille parole, la odio! XD). Perché doveva dare l’idea di una cosa casuale ma che casuale non era. E qui in questo capitolo si capisce perché dico che non è casuale il riferimento alla pazzia. Tutto quello che hai detto non posso che quotarlo: è volutamente ambigua, può riferirsi a qualsiasi cosa. Al suo gesto, a una persona che l’ha vista disarmata in giro e le ha detto che era pazza… Può esserci andata davvero in giro senza armi, oppure può essere una cosa metaforica (nella mia testa, mia ovvero di una persona sostanzialmente materialista! XD, c’è andata davvero disarmata, infatti è un miracolo che sia viva! Ma penso che la realizzazione di trovarsi faccia a faccia con quell’arma le abbia fatto venire proprio il ribrezzo. Non è tanto una pazzia quanto un “non riesco più a sopportare la vista e il tocco di un’arma. E’ una cosa improvvisa e violenta, un rifiuto dettato dallo sconvolgimento.). Ma non avrei dovuto dire niente nemmeno su questo punto, devo ripetertelo che come al solito hai capito tutto? XD

Sulla fine, non penso di aver risolto molti quesiti! XD

Mi odi molto? XD

Ma visto che sono una material girl farò finta che la storia finisca al capitolo precedente e mi prenderò tutti i complimenti, ignorando amabilmente i “ma che cavolo è successo?” che seguiranno a questo capitolo qui! XD Come al solito i complimenti mi imbarazzano, grazie, grazie, sono felice che la mia storia ti sia tanto piaciuta FINO ALLA FINE (XD). No, scherzi a parte. Quando ho cominciato a scrivere questa storia non mi aspettavo recensioni così belle e articolate, e dico davvero. Per cui qualsiasi cosa ci sia da dire o criticare sulla fine, sono soddisfatta comunque. E tanto, non sai quanto. Non sono brava a fare la seria e ad esprimermi in questi casi, finisco sempre per fare la buffona e sdrammatizzare, deve essere nella mia natura! XD Argh, lo sto facendo di nuovo! Preso, ti saluto prima che la mia parte idiota prenda il sopravvento e questi ringraziamenti si trasformino in uno sketch di Zelig!

E sempre viva il Taisa!!! XD

E termino la recensione lasciando al vento poche note: “Perché Taisa è il nostro re” NOSTRO non so, mio di sicuro! *ç* Anche se Mao_chan non apprezza, picchiala tu che la conosci, come osa? XD


 


[1] So che avrei dovuto fare una citazione più corta di questa canzone ma è troppo bella, dolce (concedetemelo, sono una Prode Emogirl con gli stivali in incognito, lo dice anche il mio account) e la trovo adattissima alla storia. Ho già tagliato troppo, fosse per me l’avrei messa tutta! XD Se avessi proprio dovuto tagliare di più avrei messo solo il secondo paragrafo. Comunque, visto che non tutti sanno l’inglese, vi traduco la canzone sperando che sia utile a qualcuno! ^_^ Se vi capita di avere il film in casa ascoltatela almeno in italiano nei titoli di coda, è bellissima!

“Non sono più una bambina / So prendermi cura di me stessa. / Non devo lasciare che mi demoralizzino. / Non devo lasciare che mi vedano piangere. / Sto bene. / Sto bene.

Sono stanca di ascoltare / Sono troppo vecchia per credere / a tutte quelle favole per bambini. Non esistono cose come Fede / e Fiducia / e Polvere di Fata.

Ci provo / Ma è difficile credere. / Ci provo / Ma non riesco a vedere quello che vedi tu.”



 

  
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