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Autore: winnie343    19/11/2012    2 recensioni
E se Rachel Berry andasse a New York per frequentare l'università, insieme al suo amico Kurt? E se incontrasse una ragazza più bella di Quinn, che frequenta i suoi stessi corsi e che mostra di possedere grandi doti? E se scoprisse che quella ragazza così fastidiosamente piena di talento, condividesse l'appartamento accanto al suo, con un suo ex? E se comparisse ... basta con i se ... la storia è incentrata su Rachel/Jesse, Kurt/Blaine e il caro vecchio Puck.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jessie St. James, Noah Puckerman/Puck, Nuovo personaggio, Rachel Berry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XVII

Gone



Elisabeth era sdraiata sul divano del suo appartamento con la gamba ingessata. Erano ormai tre settimane che fingeva di essere infortunata. Una volta giunta in ospedale con il suo fascino e una buona dose di faccia tosta era riuscita a convincere un medico a mentire sulla sua condizione. Gli aveva spiegato che era per una buona causa e lui era stato molto comprensivo. Ovviamente poi gli aveva anche dovuto promettere di uscire con lui, ma per realizzare i sogni di suo fratello Jesse, questo le era sembrato il minimo. Le sue grandi doti recitative avevano fatto il resto. Tutti le avevano creduto, perfino Puckerman che da quando si era piazzata sul divano, con la finta ingessatura, si era prodigato per non farle mancare nulla. Come previsto, la sua parte, quella di Giulietta, era andata a Rachel. Le si accapponò la pelle al pensiero di quanto quella ragazza avrebbe rovinato la splendida rappresentazione shakespeariana e dovette metterci tutta se stessa nel considerare che il motivo per cui faceva tutto ciò era la felicità di Jesse. L’unico problema era, però, che da quando era murata in casa, non era riuscita ad avere grandi informazioni su come si stavano evolvendo le cose. Jesse era sempre fuori casa e quando tornava, spesso e volentieri, era talmente stanco da buttarsi sul letto e dormire. Suo fratello aveva delegato ogni incombenza che la riguardasse a Puck. Non che la cosa le dispiacesse, quel ragazzo in fondo la faceva ridere come nessun altro. Però a volte al pensiero che stava facendo tutto per suo fratello e lui non le prestava quasi la minima cortesia, un certa rabbia l’assaliva; ma poi Jesse arrivava con il suo dolce preferito e tutto le passava. Alla fine, per sapere come andavano le cose, era stata costretta a contattare Kurt che benché contrariato, aveva accettato di tenerla informata. Il ragazzo, l’unico a sapere tutto della sua messa in scena, all’inizio era stato molto parco di informazioni, ma con il passare del tempo e corrotto da un po’ dei dolcetti che Jesse le portava, si era lasciato andare. Ma purtroppo da quello che le aveva detto le cose non stavano andando come lei aveva sperato. A detta di Kurt, Jesse e Rachel, invece di sembrare due giovani innamorati, arsi dalla passione, davano più l’idea di due vecchi coniugi sposati da almeno 50 anni, giunti alla battaglia finale. Il regista aveva provato in ogni modo a far migliorare le cose tra i due, imponendo loro anche di passare più tempo insieme, ma invece di migliorare, la situazione era degenerata velocemente, fino ad arrivare al punto che i due non si parlavano più da giorni. Elisabeth sospirò al pensiero degli ultimi racconti di Kurt, già l’idea di aver rinunciato alla parte della protagonista e quel maledetto gesso la tormentavano, ma sapere addirittura che tutti i suoi sforzi non erano serviti a nulla, la facevano sentire inutile e stupida.

Kurt entrò come una furia in casa, facendola sobbalzare e rischiando di farla cadere dal divano. Elisabeth, però, non ebbe il tempo di redarguirlo per la poca gentilezza, perché il ragazzo le si sedette accanto, prendendole la mano. Il suo sguardo era strano e la ragazza non riusciva a comprendere se fosse un buon segno o l’inizio della tragedia. Esasperata urlò:

  • Insomma Kurt, parlami!

  • Finn e Rachel si sono lasciati e lui è tornato a Lima – Kurt si fece uscire quelle parole tutte d’un fiato

  • Cosa?

  • Finn e Rachel si sono …

  • Ho capito! – Elisabeth tagliò corto – perché?

  • Perché cosa? – Kurt la guardò perplesso

  • Perché si sono lasciati?

  • In realtà non ho capito molto. Credo perché lui è stanco di lavorare tanto e di non vederla mai, perché lei è sempre distratta dalle prove e non gli dedica la minima attenzione

  • E questo cosa c’entra con Jesse?

  • Nulla!

  • E allora perché sei entrato come se dovessi darmi la notizia più esplosiva del mondo?

  • Beh, ma perché ora magari Rachel potrebbe farsi consolare da Jesse e …

  • E poi tornare da Finn? – Elisabeth gli lanciò uno sguardo severo

  • Beh … - Kurt rimase confuso – non .. ma .. o insomma! Io neanche lo volevo questo ruolo

  • Quale ruolo? – Elisabeth alzò un sopracciglio

  • Quello di cospiratore – Kurt si alzò dal divano – tra l’altro io sono amico di Finn e Rachel e si presume che dovrei fare il tifo per loro, non per quell’idiota di tuo fratello?

  • E allora perché non lo fai? – Elisabeth si alzò di scatto, rischiando di franare su Kurt

  • Perché … - Kurt si alzò velocemente, sostenendo Elisabeth e il suo gesso - … immagino … perché sento che tra Rachel e Finn non c’è più un futuro!

  • Che vuoi dire? – la voce di Elisabeth si fece più dolce

  • Io ho visto Finn e Rachel a scuola … così carini e pieni d’amore l’uno per l’altra e sinceramente – Kurt abbassò lo sguardo – quelli che vedo qui a New York mi sembrano una coppia sbiadita e mal assortita

  • Tempo di andare avanti! – Elisabeth sospirò

  • E tu per andare avanti, per Rachel hai pensato di affibbiarle un altro ragazzo che ha avuto a scuola? – fu il momento di Kurt per alzare il sopracciglio

  • Io penso che Rachel e Jesse debbano avere la loro occasione. Non so se andrà bene, ma se non provano non lo sapranno mai

  • Un’occasione come quella che tu ti sei presa con Blaine? – lo sguardo di Kurt si fece duro

  • Senti Kurt – Elisabeth sospirò – so di averti creato dei problemi e mi dispiace. Anche io ho voluto la mia occasione con Blaine, è vero, è ho fallito

  • Certo che hai fallito – Kurt rispose stizzito – Blaine è gay!

  • Blaine è innamorato di te! – Elisabeth sorrise – per questo ho fallito, Kurt. Ma io non penso che Rachel sia ancora innamorata di Finn

  • Ne sei sicura? – Kurt addolcì il tono della sua voce

  • Sicura – Elisabeth si fece pensierosa – diciamo che lo spero … perché se non Jesse andrà incontro ad ulteriore dolore

Il volto triste e preoccupato di Elisabeth addolcì Kurt, che preso dal momento si spinse ad abbracciare la sua ex nemica, ora complice.



Rachel stava osservando le costumiste realizzare gli abiti di scena. Se da una parte i suoi occhi erano fermi nell’osservare le sapienti mani delle due donne fare e disfare dei vestiti bellissimi, la sua mente era persa nel ricordo della sera prima.

  • Finn, non te ne puoi andare!

Il mio ragazzo sta facendo le valige ed io non riesco a trattenerlo. Sono così stanca da non riuscire neanche ad afferrare il senso delle sue parole. Ho passato tutto il giorno a tentare di non litigare o discutere con Jesse che alla fine le mie energie si sono volatilizzate, ed ora tutto quello che riesco a dire al mio ragazzo è “non te ne puoi andare!”? Che banalità. Finn, chiusa la valigia si volta per guardarmi. Odio quel suo sguardo da uomo maturo. Si avvicina e mi mette le sue mani sulle spalle.

  • Senti Rachel, ci abbiamo provato. E’ evidente però che non funziona

  • Perché dici così?

  • Avanti Rach, per tutto il tempo che sono rimasto qui a New York, quanto tempo ci siamo visti?

  • E’ per lo spettacolo. Quando sarà finito ..

  • Ce ne sarà un altro

  • Lo sai che questa è la mia carriera .. vuoi che faccia una scelta?

  • No, Rachel – Finn mi sta sorridendo – sono io che scelgo per noi. E’ evidente che io non ho il tuo talento ed ora ho capito che non voglio rimanere qui ad aspettare che tu torni la sera.

  • Finn, per favore … io ti …. – Finn mi mette una mano sulla bocca

  • Non dirlo Rachel

  • Perché non vuoi che lo dica?

  • Perché non voglio lasciarti sentendo una bugia

  • Cosa? – sgrano gli occhi – non è una bugia

  • Rachel, tu non mi ami più … o almeno non come prima. Lo sento da quando sono tornato

  • Che cosa pretendi da me? – rispondo arrabbiata – dopo aver saputo che mi hai tradito con Brittany pretendi anche ti perdoni con un colpo di spugna?

  • Io non pretendo niente, Rach. So che non abbiamo futuro. L’ho capito e non c’e’ altro da aggiungere

  • Finn!

Il mio ragazzo prende la valigia ed esce dalla stanza senza neanche voltarsi ed io comincio il mio melodramma.

E così era stato. Rachel ripensò al comportamento che aveva avuto dal momento in cui Finn aveva varcato la porta dell’appartamento e se ne era andato. Era stata orribile con tutti, con Blaine, con Puck, con il ragazzo delle pizze in particolar modo con Kurt. Lo aveva trattato male e lo aveva quasi fatto piangere. E per tutta la notte si era sentita così male che aveva pianto per ore, crogiolandosi fra il dolore per la perdita di Finn e la vergogna per il modo in cui aveva trattato i suoi amici. Sapeva di dover risolvere le cose con Finn, ma doveva aspettare la fine dello spettacolo. Non le sarebbe capitata un’altra occasione come questa e per il momento sentiva di dover accantonare la sua storia d’amore. D’altra parte non poteva continuare però a trattare i suoi amici come zerbini. Aveva bisogno di trovare una soluzione, una valvola di sfogo che le permettesse di non impazzire. Quando vide entrare Jesse, non potè fare a meno di pensare che aveva trovato la soluzione ai suoi problemi. E fu così che durante tutte le prove si comportò in maniera orribile con il suo partner, lasciando nello sgomento sia il regista che gli altri attori. Lo sguardo che Kurt le lanciò durante una delle sue sfuriate sull’incapacità di Jesse di stare al passo con la sua recitazione, fu quasi grottesco, ma nulla valse. Rachel continuò a comportarsi da matta per tutta la durata delle prove. Sentiva che stava superando il segno, ma non riusciva a fermare se stessa. Ad un certo punto, stanco delle continue lamentele di Rachel, Jesse fece cadere il copione e se ne andò senza dire nulla. Fu a quel punto che il regista dichiarò concluse le prove, ma obbligò Rachel a trattenersi. I due attesero che il palco fosse vuoto. Poi il regista prese una sedia e la invitò a sedersi, mentre lui si accovacciò sul palco.

  • Miss Berry, chi è lei?

  • Cosa? – Rachel sgranò gli occhi

  • La domanda è semplice – il regista sorrise bonariamente – chi è lei?

  • Io … sono una ragazza che ama cantare e recitare e che un giorno sarà famosa! – Rachel cercò di sfoggiare il suo sorriso migliore

  • No, signorina Berry – il regista scosse la testa – lei è una ragazza che se continua così verrò rinchiusa in qualche manicomio, oppure che finirà morta sul fondo del fiume, uccisa probabilmente da uno dei suoi colleghi!

  • Io … – Rachel lo guardò sconvolta

  • E chi si crede di essere? – il regista proseguì, ignorando lo sguardo contrariato della ragazza

  • Io … chi mi credo di essere? Nessuno. Io sono Rachel Berry

  • No! – il regista alzò il tono della sua voce , schizzando in piedi come un grillo– lei si crede di essere Meryl Streep, la grande attrice, o Barbra Streisand, la grande interprete! Ma LEI NON E’ NESSUNO!!! Ha capito! NESSUNO! E le posso assicurare signorina Berry che se continuerà ad avere questo atteggiamento, farò in modo che rimanga tale! Ha capito?

  • S…si – Rachel annuì spaventata più dalle urla del regista che dalle minacce

  • E ora, miss Berry – il registra riprese la sua posa – lei andrà dal suo partner e gli chiederà scusa e farà di tutto per fare in modo che il pubblico creda al vostro amore. Non mi interessa come, ma lei dovrà fare credere al pubblico che verrà a vederla che Jesse St. James sia il suo Romeo. Questo è quello che voglio da lei e non mi frega se deve pagarlo, andarci a letto o qualunque altra cosa lui voglia. Ha capito?

Rachel annuì ed il regista senza aggiungere altro, dopo aver sorriso, si alzò ed uscì dal palco. La ragazza si guardò intorno spaesata e confusa. Solo per aver provato a sfogarsi e a liberare un po’ della frustrazione provata, ora si ritrovava a dover supplicare Jesse di perdonarla. La ragazza si soffermò ad osservare un punto nascosto del retropalco ed è lì che incrociò il suo sguardo con quello di Jesse. Il ragazzo, tornato sui suoi passi per scusarsi del suo comportamento poco professionale con il regista, aveva assistito a tutta la scena e nonostante il fatto che fosse arrabbiato con Rachel per il modo in cui lo aveva trattato negli ultimi tempi e a dispetto del fatto che si era ripromesso di non concedere più a quella ragazza di insinuarsi nei suoi sentimenti, vedendola così smarrita ed in difficoltà, aveva provato la voglia di correre dal regista e chiedergli di smetterla. Sapeva che Rachel aveva sbagliato e che un comportamento del genere, se permesso, avrebbe rovinato lo spettacolo e la compagnia, ma al tempo stesso conosceva quella ragazza e faceva fatica ad inquadrare la dolce Rachel Berry con quell’arpia che fino a poco prima gli aveva urlato contro tutta quella rabbia

Rabbia. Perché sei così arrabbiata, piccola Berry?

Jesse non riuscì ad evitare che il suo cuore si stringesse un po’. Quando si accorse che Rachel lo aveva visto, il ragazzo le andò incontro, cercando di mantenere la sua espressione più neutra. Rachel, dal canto suo, furiosa per essere stata vista, si rivolse a lui con tono aggressivo

  • Contento? Ora sarai contento, vero? Mi hai visto umiliata!

  • Ma non dovresti essere più gentile con me? – Jesse sfoggiò il suo sorriso migliore

  • Vai al diavolo!

Rachel mise da parte le sue buone maniere e dopo averlo mandato a quel paese, si girò sui suoi tacchi e corse via, non avrebbe mai chiesto scusa a Jesse e non le importava dello spettacolo, se non altro avrebbe avuto il suo motivo per correre da Finn. Ma quando il braccio del ragazzo afferrò il suo e un brivido le corse sulla schiena, Rachel si spaventò per quell’emozione improvvisa. Jesse la obbligò a voltarsi.

  • Ti chiedo scusa per aver usato il sarcasmo. Non era mia intenzione farti arrabbiare. Pensavo solo che avrei potuto stemperare la situazione – Jesse ammorbidì il suo sguardo

  • Io – Rachel rimase confusa nel sentire le sue scuse – ok

  • Ti va di ricominciare?

  • Ricominciare? – Rachel si stupì

  • Si. Ripartire da zero. Mi sembra che ultimamente lo stiamo facendo spesso, per cui, magari ricominciare ancora una volta ci porterà ad un risultato migliore

  • Io – Rachel scosse la testa – non voglio ricominciare. Voglio andare avanti, uscire da questo incubo

  • Io sono un incubo? – la voce di Jesse si fece più dura

  • Non tu, tutto. – Rachel cercò di scacciare le lacrime

  • Che vuoi dire? – Jesse era sorpreso

  • Finn mi ha lasciato – Rachel non permise al ragazzo di dire nulla, aveva bisogno di sfogarsi e quello era il momento in cui sentiva di doverlo fare, pazienza se ad ascoltare vi era Jesse e non uno dei suoi più cari amici – se ne è andato dicendo che non ci vediamo più e che io sono diversa dal giorno di Capodanno …

  • Ed è così? – il cuore di Jesse accelerò. Possibile che Rachel avesse dei ricordi della loro notte insieme?

  • Certo che è così! Voglio dire lui è andato a letto con Brittany

  • Come scusa? – Jese rimase interdetto

  • Io – Rachel si mise le mani sulla bocca, rendendosi conto di aver parlato troppo – senti Jesse non fa nulla … è meglio che vada

Altro tentativo di fuga e altra stretta di mano sul braccio. Rachel sentì nuovamente quel brivido sulla schiena. Voltandosi ed osservando lo sguardo di Jesse rimase confusa da ciò che vide, perché gli occhi del ragazzo erano misteriosi

  • Finn ti ha tradito? Quando?

  • Non so di preciso, io l’ho scoperto durante le feste di Natale

  • E nonostante questo lo hai perdonato? – lo sguardo di Jesse si fece duro

  • Si – Rachel abbassò lo sguardo

  • Capisco – Jesse tentò di riprendere il controllo – e lui ora ti ha lasciato?

  • Si – Rachel guardò Jesse ancora più confusa

  • Perché? – Jesse stava combattendo una battaglia per tentare di mantenersi distaccato

  • Perché dice che il nostro tempo è finito

  • Ed è vero?

  • Io – Rachel si perse negli occhi di Jesse e senza rendersi conto disse ad alta voce quello che non era riuscita a dire a se stessa nelle precedenti ore

  • Forse si

  
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