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Autore: choises    06/06/2007    0 recensioni
[Robbie Williams] Un'intensa storia d'amore, sullo sfondo del tour mondiale più eccitante che sia mai stato creato...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sophie si sentì investire in pieno da un turbinio di emozioni che la lasciò senza fiato.
Fu come scagliata in un lontano passato..il passato di una liceale milanese la cui vita si divideva fra scuola e serate con gli amici, e la passione, l’ossessione per un cantante che stava scalando la vetta del successo.
Robbie Williams…era il suo punto di riferimento, l’uomo dei suoi sogni, che con la sua musica e le sue canzoni la comprendeva più di chiunque altro al mondo.
Cos’era successo da allora? Era arrivata l’università, aveva passato il difficilissimo test d’ingresso ed era divenuta una delle prime studenti del suo Corso.
L’erasmus l’aveva sempre affascinata, così dopo aver presentato domanda si era ritrovata un giorno a preparare le valige per il magnifico paese che aveva dato i natali a suo padre e al suo adorato Rob! Oxford era un sogno aldilà dell’immaginabile…ma da quando era entrata a farne parte, anke la sua vita era cambiata: ormai pensava solo alla laurea, al suo futuro e ad una carriera brillante. Tutto il resto era passato in secondo piano, il suo tempo era totalmente impiegato in esami, meeting, convegni e interminabili ore di tirocinio in varie strutture ospedaliere londinesi.  La sua passione era sbiadita, nn aveva neppure partecipato al tour del 2003 per mancanza di tempo.
E così ce l’aveva fatta, si era laureata con  pieni voti assoluti e lode, e nn solo..il rettore dell’università le aveva spianato la strada trovandole una magnifica sistemazione a L.A.! L’aveva raccomandata al direttore sanitario, indicandola come sua pupilla.
La sua intera esistenza aveva preso una piega del tutto diversa, che sembrava averla allontanata irrimediabilmente da quella celebrità per lei così importante…invece ora si ritrovava a fare i conti con il passato, e con un nuovo imprevedibile futuro.

La mattina del colloquio decise di ricacciare indietro i propri sentimenti, nell’angolo buio dove erano rimasti per 6 anni, e affrontare il nuovo incarico con tutta la professionalità di cui era capace. Quella donna, quella Josie Cliff..Eddie le aveva detto che era una tipa tosta e piuttosto pungente. “bene, avrà pane per i suoi denti” pensò Sophie infilandosi un paio di jeans leggermente scoloriti, una T-shirt bianca ed una giacca nera sciancrata che le sottolineava finemente la vita. Calzò rapidamente delle classiche scarpe nere con un basso tacchetto e si fiondò fuori dall’appartamento.

Mrs Cliff era in effetti una donna che emanava un senso di autorità misto a gelida cortesia. Sembrava decisamente soddisfatta di quello che leggeva nel curriculum vitae, Sophie se ne rese conto mentre osservava di sott’occhio lo sguardo della donna che scorreva rapido tra i fogli.
Ad un certo punto parve averne abbastanza ed appoggiò lentamente il piccolo plico sulla scrivania
-“Dott.ssa Drake…le sue referenze sono  straordinarie. Laureata ad Oxford con il massimo dei voti e lode, assunta ancora in specialità come vice primario in pediatria di una fra le cliniche più prestigiose d’America,  membro onorario del comitato per la lotta alle malattie infantili nel terzo mondo…raccomandata dal direttore sanitario in persona..insomma che dire. Averla con noi durante il tour che ci attende è un onore a cui nn oso ancora sperare. Perché ha preso questa decisione?”-
-“il Dott.Ross, il mio collega, nn l’ha informata al riguardo?”-
Mrs Cliff si tenne sul vago “Mi ha accennato alla necessità della supervisione di un progetto a Cape Town..sbaglio?”-
-“Non sbaglia” confermò Sophie “ di un ospedale pediatrico per l’esattezza. Dovrò verificare che i lavori svolti siano secondo tutti i criteri richiesti dalla commissione che ha preso in esame la proposta. Il governo sudafricano si è accollato le spese di costruzione, ma nn può permettersi di mantenerlo. Questo toccherà al nostro ospedale, e al fondo di beneficenza che verrà aperto in seguito. La commissione approverà la proposta solo se la mia analisi apparirà soddisfacente”-
L’assistente annuì e Sophie continuò “ voglio essere del tutto sincera con Lei, Mrs Cliff. L’unico motivo per cui sono disposta ad associarmi al vostro gruppo risiede nella necessità di recarmi in Sudafrica accompagnata da una certa protezione. Con questo nn intendo certo sottovalutare l’incarico che mi offrite, ma voglio sottolineare che per me si tratta di una fase transitoria, il mio lavoro è un altro e lei sa bene quale” così dicendo indicò significativamente con lo sguardo il curriculum appoggiato alla scrivania.
La donna aveva un’espressione rilassata “Me ne rendo conto. D’altra parte credo che dopo questo tour nn ci si presenterà per lungo tempo una necessità di questo tipo.
Devo essere tassativa su una cosa però: noi ci fermeremo in Sudafrica solo per le date stabilite, non prorogheremo oltre  il nostro soggiorno per nessuna ragione. E ci occorre un medico per tutto il tour” guardò Sophie con due occhi implacabili “se desidera pensarci..”
Sophie nn si lasciò intimidire e la interruppe “Nn ce né bisogno, Mrs Cliff. Il tempo a disposizione è ampiamente sufficiente.”
Josie Cliff sorrise. Anche quando sorrideva nn perdeva il suo piglio autoritario.
“venga con me, dott.ssa Drake. Le mostrerò il suo studio provvisorio mentre le illustro i dettagli”.

Quella sera a casa, Sophie si sentiva turbata ed eccitata al tempo stesso per due ragioni: la prima era legata allo strano rapporto che si era creato con quella Josie. Sapeva di piacerle, era una donna che mirava ad avere il meglio e lei era di certo superiore alle sue aspettative. Questo le garantiva un certo ascendente ma allo stesso tempo  la certezza di averla fra i piedi di continuo, cosa alquanto sgradevole.
La seconda ragione era legata alla posizione del suo “studio provvisorio”: una stanza con le pareti in vetro e cartongesso ricavata in un ampio locale dove il “principale” (Robbie!) e i suoi collaboratori si incontravano per discutere i testi delle canzoni e i dettagli del tour.
Anche se Josie l’aveva “rassicurata” dicendole che Robbie nn si vi si recava quotidianamente, e che cque nn l’avrebbe disturbata, il pensiero di essere a pochi passi da lui la rendeva nervosa.
Pensò che si stava comportando da stupida adolescente e si impose di considerarlo come uno qualsiasi di quei boriosi dirigenti che aveva incontrato fino a quel momento. Tuttavia quella notte si addormentò tardi e dormì male.

Fine capitolo secondo  

  
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