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Autore: Aoimoku_kitsune    20/11/2012    3 recensioni
Persino gli angeli hanno i loro schermi malvagi. Nessuno è riuscito a salvarmi dalle tenebre che mi hanno accolto, dopo che te ne sei andato via. Ho pregato, urlato fino a non sentire più le corde vocali. Ho pianto finché la mia vista non si è macchiata di te… di noi.
***
E sorridi, tra le lacrime che hai versato, sorridi. Per me.
-Ho freddo.
E non m'importa più di nulla. Voglio solo starti accanto.
Sono pazzo. Psicopatico, ma tu lo sei più di me.
Forse è per questo che siamo migliori amici, Naruto?
-Non doveva finire così.
E strano come la mia voce si è fatta sentire. Un roco mormorio che è apparso come un urlo in quella valle.
I tuoi occhi si spengono piano piano, e li chiudi.
È finita, vero?
Ti ho ucciso, eppure mi sento libero.
Tu lo sapevi. Sorrido.
Insieme vivremo per sempre.
E chiudo gli occhi, crollandoti a fianco.
+++
-Né, teme… secondo te cos’è l’amicizia?
-Un sentimento inutile.
-E allora noi cosa siamo?!
-Siamo il più grande errore del creato, dobe.
Genere: Angst, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
- Questa storia fa parte della serie 'Diamonds'
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Love the way you lie


Sulla prima pagina della nostra vita il futuro sembrava così splendente.
Mi ricordo ancora in quegli anni dove le missioni che ci affidavano, erano semplicemente divertenti. Ci facevano stare insieme, ci siamo conosciuti più profondamente.
Abbiamo calato le nostre maschere poco a poco, scoprendo segreti oscuri che nascondevamo nell’anima.
Poi questa cosa si è rilevata essere un male.
Non so perché sono ancora sorpreso.
Ti ho mostrato com’ero. Ti ho mostrato pagina dopo pagina la mia solitudine, il mio dolore, ed io ho scorto il tuo.
-… come puoi capire il dolore che provo, tu che non hai mai avuto una famiglia?
Mi hai urlato queste parole, con rabbia, con rammarico con… tristezza in quegli occhi rossi del sangue versato fra noi due.
Persino gli angeli hanno i loro s
chemi malvagi. Nessuno è riuscito a salvarmi dalle tenebre che mi hanno accolto, dopo che te ne sei andato via. Ho pregato, urlato fino a non sentire più le corde vocali. Ho pianto finché la mia vista non si è macchiata di te… di noi.
Poi ho tentato di raggiungerti, spezzandomi le ossa. Assaporando il sangue e il sudore delle mie sconfitte. E tu li porti a nuovi estremi.
Ti ho rivisto dopo anni, ma è come se non ti avessi visto abbastanza.
Ma sarai sempre il mio eroe.
La mia montagna da scalare, da superare.
Anche se hai perso la testa. Anche se hai perso la strada, afferrerò la tua mano, portandoti con me oltre l’orizzonte, dove il dolore della perdita non esiste.
Dove la tua vendetta è nulla al confronto di tutto l’affetto che sono pronto a donarti.
Devi solo stare lì a guardarmi bruciare.
Lento. Mentre le fiamme della tua vendetta cercando di consumarmi le carni.
Ma va bene perché mi piace questo tipo di dolore.
Devi solo stare lì e sentirmi piangere. Mi farò carico del tuo dolore. Lo sopporterò e lo renderò mio.
E potrai dirmi che sono stupido.
Che non sono tuo fratello, il tuo migliore amico.
Ma va bene perché amo il modo in cui menti.

Adesso c’è dell’imbarazzo nelle nostre voci.
Tu mi appoggi una mano sulla spalla, me la stringi. Ti è mancato questo contatto?
Ti ricordi quando combattevamo insieme, per gioco, per diletto, lasciandoci alle spalle tutti i problemi.
Solo per quei pochi e interminabili minuti.
Ora stiamo combattendo. Io urlo il tuo nome, ma tu stai sparendo.
Il vetro è andato in pezzi nel litigio.
In questo tiro alla fune vincerai sempre tu.
Ed io ti seguirò ancora, mentre tu scapperai da me.
E poi tu cercherai la tua vendetta, mentre io cercherò te, perso in quella coltre di oscurità, talmente fredda e tagliente, che faticherò a respirare.
Ma va bene così. Amo il modo in cui mi fai del male.
Anche quando ho ragione io, tu cercherai di nasconderti.
Ora mi guardi spaventato.
Eppure ti ho solo ripetuto che tu sei il mio migliore amico.
Mi riempi con parole violente e minacce vuote, mentre io ti rispondo tranquillo che, se dovessi continuare su questa strada, preferirei morire insieme a te.
Preferirei essere trafitto dalla tua spada intrisa d’odio, cercando di assorbire tutto quel dolore nel mio corpo, per lasciarti respirare.
Per farti sentire libero almeno un po’.
Ed è disgustoso pensare che tutte queste battaglie sono quelle che mi mantengono soddisfatto.
Perciò forse sono un masochista.
E ti guardo ancora, perderti nel buio della tua anima. Itachi è morto, perché non ritorni a Konoha?
Cerco di scappare ma non voglio neppure partire.
E mi colpisci ancora, più forte, con più odio. Fallo. Sono qui.
Nel campo della guerra mi sferri calci e pugni. Io neanche reagisco. E sorrido, mentre le lacrime si mischiano al sudore, al sangue e alla polvere.
Finché i muri dei nostri ricordi sono eretti, rimarrò qui, a proteggerli, custodirli anche per te.
E cadi.
La tua maschera s’incrina.
Piangi.
Perché piangi?
Cerco di alzare una mano per asciugarti il viso, ma mi risulta difficile.
-Fa freddo…
Mormoro. Non so neanche il significato delle mie parole.
I tuoi occhi ora mi guardano come facevano un tempo. Quando eravamo piccoli. Su quel molo. Te lo ricordi, ‘Suke? Il sorriso complice che ci scambiammo?
-Non doveva finire così.
È finita, invece.
Sorrido e chiudo gli occhi.



Questa mattina ti sei svegliato, un raggio di sole ti ha colpito il viso imbrattato di trucco mentre siamo stesi sulla scia della distruzione.
E ti ho guardato, toccato al covo di Orochimaru, giusto per sentire quel calore che mi sono lasciato alle spalle anni fa. Quando ti ho lasciato indietro, intessendo sulla mia strada rovi di dolore e odio.
Non dovevi superarli.
Ti ho solo fatto soffrire, e mi piaceva. Mi ricordava che dietro c’era qualcuno che mi aspettava.
Poi le cose sono precipitate, sempre più giù, sempre più in fondo e ti ho perso.
La distanza da noi è diventata troppa. Non sei riuscito a raggiungermi perché non volevo farti vedere quello che sono diventato.
Urli, urli e piangi il mio nome.
Perche?
Perché continuo a farti del male?
Perché continuai a farti del male?
Silenzio, kit, parla delicatamente, dimmi che mi dispiacerà di averti spinto sul terreno arso della guerra la scorsa notte così posso spingerti lontano da me.
Che ti ho ferito, così lo rifarò ancora e ancora.
Cerca di toccarmi così posso gridarti di non farlo. Che tu non sei il mio migliore amico. Non sei nessuno.
Nessuno…
… nessuno!
Perché sei qui, Naruto? Ti prego vattene.
Corri fuori dalla stanza ed io ti seguirò come un cucciolo smarrito.
Naruto, senza di te non sono niente, sono perso, abbracciami, poi dimmi quanto sono bastardo, ma che mi vorrai per sempre bene. Poi, dopo di questo, spingimi nelle ripercussioni del sentiero della distruzione. Siamo due psicopatici, lo sai questo?
Siamo pazzi, malati uno dell’atro.
Legati da un sentimento incompleto.
Sappiamo che non importa quanti coltelli ci conficchiamo l’uno nelle spalle dell’altro, perché avremo sempre l’uno la schiena dell’altro.
Siamo stati fortunati a incontrarci.
Ci distruggeremo a vicenda.
Un calcio, poi un pugno.
Il mio sangue. Il tuo.
Le nostre lacrime trattenute.
Mi colpisci due volte, ma chi sta tenendo il conto?
Posso averti colpito tre volte, sto iniziando a perdere il conto.
Seriamente. Ho perso il controllo della mia cazzo di mente. Senza te sono fuori di testa.
Urlo.
E ti colpisco ancora.
Sono matto, noi siamo matti, ma mi sono rifiutato di andare in terapia.
Questa cosa è decisamente troppo enorme per entrambi.
Crolli sotto di me, stanco.
Le dita fredde e scheletriche della morte incombono sul tuo corpo.
Perché ora voglio scacciarle?
Spalanco gli occhi e ti guardo, come mai non avevo fatto in tutti questi anni.
E sorridi, tra le lacrime che hai versato sorridi. Per me.
-Ho freddo.
E non m’importa più di nulla. Voglio solo starti accanto.
Sono pazzo. Psicopatico, ma tu lo sei più di me.
Forse è per questo che siamo migliori amici, Naruto?
-Non doveva finire così.
E strano come la mia voce si è fatta sentire. Un roco mormorio che è apparso come un urlo in quella valle.
I tuoi occhi si spengono piano piano, e li chiudi.
È finita, vero?
Ti ho ucciso, eppure mi sento libero.
Tu lo sapevi. Sorrido.
Insieme vivremo per sempre.
E chiudo gli occhi, crollandoti a fianco.



-Ne, teme… secondo te cos’è l’amicizia?
-Un sentimento inutile.
-E allora noi cosa siamo?!
-Siamo il più grande errore del creato, dobe.


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In effetti non ho molto da dire. Sono le 23:40 del 19 novembre e sto dormendo in piedi. Ma avevo cominciato ad ascoltare delle musica… forse erano le otto, ma non ne sono sicura… e mi è capitata Love the way you lie di Rihanna, ed ho cominciato a scrivere. Un po’ triste, forse veramente tanto.
La prima parte è quella di Naruto, con le parole cantate di Rihanna e la seconda parte è quella di Sasuke, con le parole di Eminem…
   
 
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