Mi
dispiace…
Far entrare
i peluche nel Tardis non fu un impresa facile.
Soprattutto
l’orso, alto quasi quando il Dottore e largo il doppio.
“Matthew,
mi ricordi perché abbiamo preso tutta questa
roba?”, con un ultimo sforzo
riuscì a spingere il tutto all’interno ed entrare
nella cabina.
“Perché hai
usato il cacciavite sonico per vincere ai giochi!”.
Sì, il
Dottore aveva manomesso le “macchine prendi
peluche” pur di veder il sorriso
trionfante del bambino e farlo felice.
“Già, per
fortuna che il mio Tardis è più grande
all’interno…ora sarà meglio tornare a
casa o mamma e papà si accorgeranno della nostra
assenza!” strizzò l’occhio al
piccolo complice, Matthew era raggiante di gioia.
Per tutto
il viaggio girò attorno ai comandi del velivolo e quando il
Dottore gli
permetteva di schiacciare qualche pulsante o tirare qualche leva, si
riempiva d’orgoglio,
sentendosi realizzato.
Osservava
tutto, ogni singolo movimento dell’uomo veniva fotografato
dagli occhietti
vispi e immagazzinato nella giovane e brillante mente. La sua
curiosità rimase
ben presto bramosa di nuove scoperte. Iniziò a guardarsi
attorno, alla ricerca
di qualche nuova attrazione. Il Dottore lo notò,
“Sei il mio aiutante e nuovo
compagno di viaggio, quindi sei libero di andare dove vuoi!”.
Inizialmente
non si mosse da fianco dell’uomo; iniziò poi a
fare qualche passo incerto, fino
ad allontanarsi in esplorazione.
Tornò
qualche minuto più tardi in preda all’eccitazione.
“Dottore!
Dottore! C’è una piscina e una biblioteca immensa,
hai davvero letto tutti quei
libri? Poi c’è una stanza buia e sul soffitto
brillano delle stelle! Poi ho
visto uno stagno e ci sono dei coccodrilli! Perché hai dei
coccodrilli?”,
sorrise a tutte quelle domande, era da tanto che qualcuno non si
interessava
alla sua vita.
“Beh quelli
sono Bill e Maggie, due regalini di nozze da parte di Cleopatra. Un
po’
insistente quella donna, un po’ come tutte le donne
certo…. Sono scappato dalla
sua fustigazione…emmm…siamo arrivati!”.
L’atterraggio
non fu dei migliori. L’aiuola di rose, che Rory con tanto
amore stava
coltivando, fu appiattita dal Tardis.
Era notte fonda ormai.
“Resta qui
controllo la situazione!” il bambino annuì
ubbidiente.
La porta
sul retro era socchiusa come l’avevano lasciata,
così i
Pond non li avrebbero sentiti.
Quando
l’aprì cigolò terribilmente, il Dottore
la zittì con un “shhh” per poi entrare
a passi felpati. Non fece in tempo ad arrivare
all’interruttore che si ritrovò
steso a terra, placato da qualcuno.
Si accesero
le luci.
Strizzò gli
occhi accecato.
Un’Amelia
Pond infuriata era a cavalcioni su di lui e gli puntava alla gola un
coltello
da macellaio.
“Pond!
Pond, sono io! Calma!!”, la donna si calmò appena
si accorse di aver placato il
Dottore e non un pazzo omicida. Il Dottore… .
Tornò alla
carica più arrabbiata di prima,
“Dov’è
Matthew?! Che hai fatto al mio bambino?!” lo
strattonò per il colletto della
camicia.
“Calma!
E’…è qui…Matthew entra per
favore!”, il bambino comparve sull’uscio.
La donna
fece cadere il coltello, che per poco non colpì il Dottore,
e spalancò gli
occhi imitata da Rory che fino a quel momento aveva fatto da spettatore
alle
sfuriate della moglie.
Il loro
bambino… .
“Cosa..cosa
hai fatto a nostro figlio?!”, ora era Rory ad urlare come un
isterico.
“Ci sono
stati dei problemi, ma è sempre e comunque vostro figlio
Matthew, solo che
adesso ha 4 anni!”, cercò di sembrare rilassato e
normale, ma la voce gli si
incrinò “Mi dispiace…”.
Amy si
alzò, le gambe le tremavano, mentre gli occhi le si velavano
di lacrime. Rory
non era mai stato tanto arrabbiato in vita sua,
“Mi
dispiace? Mi DISPIACE?!! Le tue scuse non riporteranno indietro nostro
figlio!!
Devi sempre rovinare tutto!....se solo Amy non ti avesse mai
incontrato...”, lo
guardò sprezzante e rivolgendo un cenno di saluto alla
moglie e al piccolo,
andò al lavoro, il turno di notte lo attendeva.
Matthew,
che era rimasto in disparte tutto il tempo, iniziò a
piangere in silenzio. Amy
gli si avvicinò e, fattagli una carezza, lo prese in braccio.
“Vieni
piccolo sarai stanco”, quella notte avrebbe dormito con loro.
Dopo averlo messo
sotto le coperte, gli diede un bacio sulla fronte, e lo
rassicurò dicendogli
“Non devi
preoccuparti, vedrai che andrà tutto bene. Mamma
veglierà sempre su di te!
Buona notte piccolo mio”.
Anche il
Dottore si diresse nella sua camera, confuso e amareggiato, non si era
mai
sentito tanto triste e…solo. Girò la testa verso
la finestra e guardò la luna.
“Se solo
Amy non ti avesse mai incontrato…” .
Non faceva
che combinare guai e deludere le persone che amava. E non era
così insensibile
come voleva far credere. Delle lacrime iniziarono ad inumidirgli gli
occhi, ma
le ricacciò indietro.
Non voleva
piangere, non doveva piangere. Lui era forte, o così gli
piaceva credersi.
Si stava
per addormentare quando qualcuno entrò nella sua camera,
“Matthew
che ci fai qui?”, il bimbo chiuse la porta avvicinandosi al
letto a due piazze.
“Posso
dormire con te Dottore?”, dapprima rimase sorpreso e restio,
poi si addolcì.
“Certo!
Vieni!”. Matthew salì sul letto e, timidamente,
arrivò gattonando al suo
fianco. Gli si accoccolò vicino e l’uomo gli diede
sulla fronte un bacio della
buona notte, proprio come faceva con Amy tempo addietro.
“Grazie
Dottore…di tutto. Ti voglio bene”
Sorrise,
Matthew era riuscito ad entrare in entrambi i suoi due cuori come non
aveva mai
fatto nessuno, il suo nome vi era inciso come una cicatrice che mai se
ne
sarebbe potuta andare.
Ti voglio
bene Matthew.
La mattina
arrivò prima del previsto.
Amelia, con
una manata, spense la radiosveglia che si era messa a suonare
all’impazzata e
si girò su un fianco, aspettandosi di vedere il suo
bellissimo bambino ormai
cresciuto. Rory russava rumorosamente con un filo di bava che gli
usciva dalla
bocca, ma Matthew non c’era.
L’ansia e
la rabbia l’assalirono. Si alzò diretta verso la
camera del Dottore, pronta a
scatenare una bufera. Spalancò
la porta
e una scena dolcissima le si presentò davanti.
Matthew,
girato su un fianco, dormiva con la testa appoggiata al petto del
Dottore,
mentre questi lo circondava con un braccio stringendolo a
sé.
Entrambi
dormivano profondamente con la bocca socchiusa.
Rimase
incantata a guardarli, fino a che i raggi del sole mattutino non
svegliarono il
Dottore.
Si
stropicciò gli occhi, per poi spalancarli nel vedere Amy in
camera sua.
Delicatamente si scostò dal bambino, alzandosi
silenziosamente per non
svegliarlo.
“Che ci fai
qui?”
“Non sapevo
che Matthew avesse passato la notte con te”. L’uomo
guardò il bambino,
“Penso
volesse consolarmi per ieri” la guardò negli occhi
mortificato e spostò subito lo
sguardo per terra.
“Ha fatto
male...”, quelle parole gli arrivarono come una pugnalata in
pieno petto,
“Pond mi
dispiace io, io non ne avevo intenzione, io…”
s’interruppe vedendo Rory
avvicinarsi.
Senza
considerare il Dottore, baciò Amy e uscì
sbattendo la porta di casa alle sue spalle. Il
Dottore cercò nuovamente di scusarsi, litigare con la donna
era una della cose
più brutte che gli potessero capitare, ma lei non lo
ascoltò neppure.
“Vuoi
qualcosa per colazione?”, l’uomo scosse la testa in
segno di diniego,
“Ma se vuoi
posso preparare io qualcosa…anzi oggi mi occuperò
io di casa Pond, tu vai pure
a riposarti!”. Alla donna veniva da ridere, il Dottore, il
SUO Dottore, si
stava offrendo per fare lavori casalinghi?! Doveva essersi proprio
pentito
allora!
Accettò
l’offerta senza dimostrarsi molto entusiasta, voleva fargli
penare ancora un
po’ il suo sbaglio, ma per l’uomo quel misero
sì rappresentava un briciolo di
speranza nella via della riappacificazione.
-CONTINUA-
-Eccomi!-
Eccomi qui
con il nuovo capitolo!
Il tanto
temuto ritorno a casa…povero Dottore, viene trattato male da
tutti! Q_Q
Riuscirà a
farsi perdonare? Ma, soprattutto, riuscirà un Signore del
Tempo ad occuparsi
delle faccende domestiche senza combinare disastri?
Caro
lettore lo scoprirai nel prossimo capitolo! ;D
Ti
ringrazio per aver continuato a leggere la mia storia e spero vivamente
che ti
sia piaciuta! Apprezzerei consigli su come migliorare il mio stile o
altro,
perciò non trattenerti dal fare anche una piccola recensione
(“anche una piccola
cosa può cambiare il mondo”), le accetto
volentieri!
Grazie
mille per il sostegno! Ciao alla prossima! :D