21/11/2012
3 recensioni
The Harvests
16 anni
- Mi offro volontaria come tributo! -
Quando Peeta sentì queste parole si lasciò sfuggire dalle labbra un urlo soffocato.
La folla attorno a lui era stupita per il gesto della ragazza. Voler andare volontariamente agli Hunger Games per una persona del Distretto 12 era come affermare di voler morire. Mai era accaduta una cosa del genere prima di quel momento, mai nessuno era arrivato a tanto nel distretto tanto che Effie, nel suo abito color verde acido, non seppe cosa rispondere.
Ma per quanto tutti fossero stupefatti dal gesto di Katniss, mentre Prim urlava il suo nome e lei si dirigeva verso il palco affiancata dai Pacificatori, Peeta non era sorpreso. Sapeva che la ragazza avrebbe fatto qualsiasi cosa per la sorella, lo aveva sempre saputo. Eppure maledì il destino.
Una delle sue paure più grandi era di dover partecipare ai giochi della fame, ma forse la più grande di tutte era proprio quella di veder lei partecipare e osservarla impotente mentre moriva, senza potersi permettere di mandarle qualche sponsor per salvarle la vita.
Katniss si voltò verso tutto il distretto e Peeta vide per la prima volta un riflesso di paura negli occhi grigi. La sentì pronunciare lievemente il suo nome, la voce tremante e flebile come un sussurro.
Fu il primo a portarsi le tre dita della mano sinistra alle labbra e poi alzarle verso il cielo quando Effie chiese un applauso per il coraggio della giovane donna. Gli altri lo seguirono e il silenzio s’impadronì della piazza.
Voglio proteggerla.
Peeta non staccò mai lo sguardo dalla ragazza, che osservava i volti davanti a sé stordita, insolitamente confusa.
La donna di Capitol, non sapendo come reagire di fronte a quella folla, decise di estrarre il nome del giovane uomo senza perdersi in ulteriori chiacchiere.
Lui strinse i pugni fino a far sbiancare le nocche. Aveva già deciso, dentro di sé, che qualsiasi nome sarebbe stato estratto, lui si sarebbe offerto volontario. Non gli importava se così facendo sarebbe morto, era l’unica occasione che aveva. Forse non sarebbe mai riuscito a salvarla, forse sarebbe morto subito rendendo vano il suo sacrificio, ma questa era la sua possibilità.
Quando Effie aprì il biglietto, Peeta stava già per candidarsi come volontario ma, con suo stupore, non ce ne fu affatto bisogno.
- Peeta Mellark! -
Per la prima volta, la buona sorte era stata a suo favore.
Note Autrice : Chiedo enormemente scusa per averci messo una vita ad aggiornare.
In realtà questo capitolo era pronto già quando pubblicai lo scorso, ma ottobre è stato un mese pieno di impegni ( e sfighe varie ) e novembre è pure peggio.
Sono al lavoro senza internet e siccome anche a casa funziona non troppo bene, non ho trovato occasione di pubblicare. Ma adesso mi pareva doveroso farlo, quindi mi sono impegnata affinché riuscissi a farlo almeno oggi. Perciò perdonatemi...
Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Mi rendo conto che di nuovo non c’è nulla, poiché è come riscrivere il libro... però dagli occhi di Peeta. Riflettendoci, ho pensato che, se non fosse stato per gli Hunger Games lui non sarebbe mai riuscito a parlare con Katniss, anzi, probabilmente lei non sarebbe nemmeno sopravvissuta. Perciò ho creduto che per Peeta, sebbene all’inizio la cosa lo abbia turbato e spaventato, dopo si sia reso conto di quanto in realtà sia stato fortunato, anche se in un modo un po’ ironico...
Insomma mi sto dilungando come sempre, chiedo perdono.
Grazie a Sil ed Elisita che mi seguono sempre! Grazie davvero! E grazie a chi leggerà e se vorrà lasciarmi un segno del suo passaggio.
Il prossimo capitolo è l’ultimo ç_ç sigh sigh
Selhin <3