Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Zwart Bloed    21/11/2012    5 recensioni
Scegliere ciò che si vuole diventare è facile, ma accettare tutte le conseguenze che comporta la tua scelta, no. Se diventi una come me, e ti capita di bere quel sangue maledetto, hai due sole opzioni.
O diventi come lui.
O muori.
Genere: Avventura, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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1. New Partner

Nuovo compagno

 

 

 

Mi svegliai tardi quella mattina.

In realtà sarei rimasta ancora a letto, ma qualcuno bussava alla porta. Era già la quarta volta che bussavano, e quel qualcuno cominciava già a spazientirsi quando decisi di alzarmi.

Andai ad aprire, e vidi che era mio padre.

Ciao papà..– lo salutai. Con un sorriso entrò in casa. Chiusi la porta e andando in cucina gli chiesi se volesse un caffè.

Oh, intanto preparalo, ma aspetteremo un ospite per berlo– mi sorprese.

Che cosa?– esclamai. Papà sorrise di nuovo, ma non mi disse altro. Pensierosa, tornai in camera a cambiarmi dato che ero in canottiera e pantaloncini. Quando tornai in cucina, l'ospite era già lì.

Papà, ma perché qualcuno dovrebbe...– mi bloccai sulla porta. –Oh, ciao Axel.

Il ragazzo mi salutò con un cenno del capo, mentre papà mi fece segno di sedermi. E io che pensavo che quella fosse casa mia.

Presi posto in mezzo ai due uomini.

Allora, a che si deve questa visita?– domandai al castano. Lui indicò mio padre.

Ne so quanto te. Domandalo a lui– mi disse, prima di rivolgersi verso l'uomo personalmente. –Allora, signor Richards..

Chiamami solo Michael– rise lui.

Michael, perchè mi ha fatto venire qui?– finì di domandare. Michael assunse un'espressione leggermente più seria.

Di' a mia figlia chi, o meglio, cosa sei, Axel– gli ordinò soltanto. Aspetta, ma che senso aveva quella domanda? Axel non era forse umano?

Dalla perplessità nel viso del giovane, però, non sembrava proprio così.

Io.. Io sono un Angelo senza Ali– esordì, guardando la tazza di caffè di fronte a lui. Sgranai gli occhi. Un cosa?

Fu esattamente quello che gli chiesi.

Un Angelo senza Ali, cioè un simile dell'Angelo Caduto– mi spiegò. Sgranai gli occhi ancora di più se possibile. Gli Angeli Caduti erano al servizio di Lucifer. Lo guardai truce, ma mio padre non sembrava così all'erta. Che stava succedendo?

Sta calma– mi disse Michael, intuendo la mia reazione. –Non è al servizio del Demonio.

Lo guardai scettica, spostando lo sguardo da lui all'Angelo.

Ah no?– risposi. –Ti sei dimenticato forse chi sono i componenti della Terza Cerchia?

Tra gli Angeli Caduti e gli Angeli senza Ali c'è una differenza essenziale, Calipso.– mi interruppe. Mi alzai da tavolo.

Sì, come no.– replicai scettica.

Papà continuò come se non avessi parlato.

Questa differenza fa sì che scelgano anche la parte da cui schierarsi. Dopo che Dio strappa le ali dagli Angeli e li fa cadere, i primi decidono di accogliere Lucifero come padre, e a loro crescono un nuovo paio d'ali, ma nere. I senz'Ali, invece, decidono di rifiutare il Demonio e non possono più volare. Al posto delle loro ali rimangono solo delle orribili cicatrici rosse. Axel e tre suoi compagni fanno parte di quest'ultima categoria.– spiegò a voce alta.

Oh, sì certo. E lui pensava che a me bastasse quello? Guardai Axel, truce, e notai che dalla sua espressione era profondamente triste e offeso.

Decisi di non insistere oltre riguardo a cosa fosse, ma non certo per bontà. Semplicemente ora mi interessavano altre cose.

Cosa centra che cos'è con il perché si trova qui?– domandai quindi. Michael sospirò, mentre Axel teneva ancora lo sguardo basso, mortificato.

Si da il caso che d'ora in poi sarete Partners.– annunciò dopo un attimo di tensione. Che scoppiò appena quella frase fu pronunciata.

CHE COSA??– urlammo insieme io e Axel. Io ero indignata, lui sorpreso.

Ma cosa ti viene in mente, papà?!– sbottai rossa di collera. Non ricevetti risposta e decisi di uscire a prendere un po' d'aria.

Mi allontanai dal tavolo e presi la mia pistola dalla sedia accanto.

Calipso, dove vai?– mi domandarono.

Via da qui– risposi uscendo e sbattendo la porta violentemente.

 

Me ne andai in terrazza e rimasi ad osservare il paesaggio di quella città perduta. Faceva piuttosto freddo.

Sentii un rumore alle mie spalle e mi voltai di scatto puntando la mia fidata pistola verso il disturbatore. La abbassai subito dopo, era Axel.

Che ci fai qui?– gli domandai aspra. Se volevo stare da sola dovevano lasciarmi in pace. Ma l'angioletto non sembrava intenzionato a farlo. Mi guardava deciso e agitato insieme, quasi come se volessi dirmi qualcosa ma non ci riuscisse.

Risi cinica, prima di dirigermi verso la porta. Fui però fermata da una mano forte che mi afferrò il polso.

Aspetta!– mi bloccò Axel. Guardai prima lui, poi il mio polso che liberai con uno strattone. Non mi piaceva essere toccata da uno sconosciuto. Questo sembrò demoralizzarlo.

Che vuoi?– gli domandai solo. Esitò per svariati minuti, tanto che stavo di nuovo perdendo la pazienza.

Perché mi odi?– riuscì a sussurrare infine. Sembrava ferito, e per la prima volta da chissà quanti anni mi sentii in colpa di odiare uno come lui.

Per quello che sei..– gli risposi, cercando di non far notare la lieve incertezza nella mia voce. In quel momento non mi sembrava la risposta giusta a quella domanda, anche se era così almeno per me. Axel sorrise e si appoggiò alla balaustra di marmo del terrazzo. Nei suoi occhi la tristezza era aumentata.

Per quello che sono..– mormorò, facendo da eco alle mie parole, guardando il cielo. –Nessuno sceglie quello che è..

Era vero in un certo senso. Non si può scegliere quello che si è, ma si può scegliere ciò che si vuole diventare. Io ad esempio avevo scelto di diventare una Cacciatrice di Demoni. Ma era veramente quello che volevo diventare?

Dammi una possibilità– riprese poi all'improvviso, distogliendomi dai miei pensieri. Stavolta mi guardava veramente deciso. Lo guardai sorpresa. Come può qualcuno cambiare così velocemente?

Per cosa?– commentai, non avendo capito le sue intenzioni.

Per quello che ci ha detto Michael. Per il fatto che da oggi sarò il tuo partner.

Per poco non scoppiai a ridere, poi mi accorsi che non faceva ridere. Io non avrei mai avuto un partner, stavo benissimo da sola. Non mi serviva un altro tizio tra i piedi, un Angelo Caduto. O senz'Ali che fosse.

Te lo scordi– replicai. –Io sto bene da sola. Sono arrivata a questo punto esclusivamente da sola. Comprendi, cocco?

Non essere arrogante– mi ammonì lui. Eh, no. Gli rivolsi un'occhiata assassina.

Non sono arrogante. Sono realista.– ribattei. Nessuno poteva rivolgersi così a me; nemmeno mio padre ci provava. Mi avvicinai a lui. –Non osare sfidarmi, angioletto. Non te lo consiglio.

Axel ghignò. Rispose alla mia provocazione sporgendosi verso di me.

Non ti sto sfidando, ragazzina.– rispose sussurrando. Sgranai gli occhi e gli ringhiai contro. Ragazzina? RAGAZZINA??

Brutto...– cercai di contenere la marea di insulti che avrei voluto urlagli e per un attimo sembrai riuscirci, ma Axel assunse un'espressione particolarmente derisoria e io persi le staffe. Gli urlai contro per una buona mezz'ora.

Allora me la concedi o no questa possibilità?– sospirò infine, sorridendo. Rimasi con la mandibola a terra. Non potevo crederci, mi aveva ignorata! Mi prendeva in giro e neanche ascoltava la mia risposta! Ero tentata di dirgli no; anzi probabilmente l'avrei fatto. Ma dovevo mettere che aveva fegato e una grande sfacciataggine.

Prova a rallentarmi, e sei morto.– ordinai infine. Axel sorrise contento e soddisfatto. Suo malgrado se la meritava una chance.

Agli ordini, capo– esultò a modo suo, continuando a sfottermi. Gli lanciai un'occhiata divertita stavolta e proprio mentre stavo per andarmene mi venne in mente una domanda.

Axel..– gli domandai, fermandomi all'entrata. Il ragazzo mi prestò la sua attenzione.

Sì?

Come mai ti hanno strappato le ali?– fu la mia richiesta. Sul suo volto passò un'ombra.

Beh, per essere cacciati da Sopra devi infrangere delle regole. Ad esempio non devi avere rapporti con gli umani, non devi abbandonarti alle loro guerre..– cominciò lui, con sguardo assorto. Lo risvegliai.

Lo so. Intendo, quale di queste regole hai infranto?– lo interruppi, svelta. Arrossì di colpo, lasciandomi perplessa.

Una delle cose più gravi e difficili a cui rimediare.– disse distogliendo lo sguardo da me e sorpassandomi. Si fermò a un passo dalla porta. –Mi sono innamorato della mia protetta.

Detto questo se ne andò, lasciandomi confusa.

 

Neanche due giorni dopo ci spedirono in missione a Como. Ovviamente ci andammo con la mia moto e ovviamente guidavo io.

Arrivammo verso le tre di pomeriggio, e il sole era già alto. Prendemmo una stanza in un hotel per aspettare che calassero le tenebre.

Allora,– mi disse Axel. –Qual'è il piano?

Bevvi un po' d'acqua dalla bottiglietta prima di rispondergli.

I Demoni sono creature oscure, prediligono la notte. Ovviamente, organizzeremo una trappola. Io sarò la solita vittima di quei mostri, tu poi attacchi per primo e io uccido il secondo tizio.– spiegai brevemente lanciandogli la bottiglia. Alzò un sopracciglio in risposta.

Cosa vorresti dire con la solita vittima?– domandò. Sospirai. Fortuna che essendo Angelo doveva sapere tutto perché ci aveva visti da Lassù.

I Demoni hanno un metodo di cacciare particolare. A volte, la loro caccia è relativa al solo sesso, altre al solo sangue, altre ancora relative ad entrambi. In poche parole, i nostri nemici ci proveranno con me e, pensando che io sia una comune umana come fingerò, abbasseranno la guardia quel tanto che ci permetterà di farli fuori.– spiegai ancora. Se mi chiedeva qualcos'altro di ovvio sarei impazzita.

In realtà, Axel si incupì soltanto come se fosse contrariato. Da lì in poi non parlammo molto, eravamo occupati a pensare ai fatti nostri.

Erano le nove di sera quando decisi che era arrivato il momento giusto per attaccare. Feci un cenno all'Angelo e uscii dall'hotel. Avevo solo una borsa con me e feci il giro dei negozi più vicini, dovevo pur passare il tempo, no? Solo verso le dieci, ormai con le vesciche ai piedi ma ancora in forze, conclusi il mio giro e cominciai a vagare per le vie della città. Il mio personaggio era quello della turista persa. Un luccichio cremisi mi fece sobbalzare, e capii che mi stavano seguendo. Dentro di me esultai, avevano abboccato fin troppo facilmente.

Accelerai un poco lanciando delle occhiate preoccupate alle mie spalle. Ogni tanto si vedevano ancora quei luccichii fino a che non comparvero sei ragazzi bellissimi. Sobbalzai rimanendo nel personaggio, ma una volta di spalle aggrottai la fronte. Non erano previsti così tanti Demoni.

Osservai meglio la strada e notai un cunicolo scuro. Quando vi passai accanto notai che vi era un settimo Demone. “Le cose si complicano..” pensai, indietreggiando e cominciando a correre. Lanciai un'occhiata ai tetti sui quali Axel saltava agilmente, e soprattutto silenziosamente, per starmi dietro. Con lo sguardo mi chiese il permesso di intervenire, preoccupato, che io gli negai.

Senza rendermene conto superai di qualche metro il parcheggio dove avevo lasciato la mia moto, e svoltai in un secondo cunicolo. Ma era un vicolo cieco.

Mi bloccai guardando con astio quel muro che mi impediva la via di fuga. Però non era ancora tutto perduto; se non altro i Demoni credevano sul serio di potermi vincere senza difficoltà.

Ehi, piccola..– mormorò il primo Demone biondo, entrando nel cunicolo avanzando verso di me. Dentro di me ghignai: nonostante gli imprevisti la trappola sarebbe continuata e avrei vinto io. Inoltre dovevo aver un'espressione davvero spaventata a giudicare dal bel ghigno sui volti dei sette. Guai a chi mi avesse detto che non sapevo recitare.

Chi s-siete?– balbettai, prendendo a tremare. Il biondo era ormai ad un passo da me. Mi sfiorò la guancia, provocandomi dei brividi di gelo. Cercai di scappare, in realtà lo finsi, e quindi lui mi bloccò con le spalle al muro. Mi sfiorò con le labbra il collo, aumentando la paura.

Tranquilla, piccola, non ti faremo del male...– sussurrò, facendo ridere gli altri, mentre mi posava una mano sulla coscia e stringeva. Fu il momento adatto.

Lanciai un'occhiata ad Axel e puntai di colpo la mia pistola al petto del biondo. Ora non tremavo più.

Io invece sì– dissi prima di sparare. La distanza ravvicinata fece sì che il proiettile trapassasse il suo petto e colpì il Demone dietro di lui, uccidendo entrambi. Ricaricai la pistola e la puntai contro il terzo, sparando due volte, mentre gli altri se la davano a gambe. Axel ne fece fuori due dal tetto su cui stava prima di sparire. Io invece mi misi ad inseguire gli ultimi a piedi.

Sentii il rumore di un motore a me conosciuto e mi voltando continuando a correre. Ghignai divertita e irritata allo stesso tempo. Axel stava guidando la mia moto, probabilmente aveva preso le chiavi in hotel. Quando mi passò accanto saltai sulla sella con lui e cominciammo a inseguirli più velocemente.

Erano molto veloci e ogni tanto davano fuoco ad alcuni cestini per bloccarci, tipico potere dei Demoni.

Fu facile prenderli, però: dopo due curva arrivammo in una piazzetta e con una sbandata di Axel saltai dalla moto rotolando a terra. Mi rialzai su un ginocchio e sparai due soli colpi. Morti, uno preso sulla testa, l'altro sulla schiena.

Che precisione– mi lodò Axel. Sorrisi stizzita, rialzandomi in piedi e spolverandomi i vestiti. Lo spostai dal mio posto e mi sedetti davanti a lui, mettendomi il casco però.

Abbiamo fatto in fretta.

Mi voltai ancora verso di lui, prima di accendere il motore del motorino spento.

Tsk. Spero che tu non consideri questa missione come la tua prova. Era maledettamente facile– gli dissi deridendolo. In realtà non volevo ammettere che mi aveva piuttosto stupito per la sua prontezza. Axel rise e mi afferrò la vita con un braccio per reggersi e non cadere dalla sella. Rise contro i miei capelli mossi dal vento.

Presto dovrai imparare ad avermi tra i piedi, mia cara.– replicò più che deciso, con un tono tra il derisorio e l'amareggiato che mi confuse. Gli rivolsi solo un'ultima domanda a bruciapelo.

Chi era la tua protetta?

All'inizio sembrò stesse per rispondere, ma dovette capire il trucco perchè non me lo disse.

Fatti gli affari tuoi– mi rimproverò bonariamente mentre entravamo in autostrada. Ridemmo insieme. Non glie l'avrei data vinta così facilmente, mi promisi.



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Ebbene sì, eccomi qua con un nuovo capitolo (che sarebbe anche il primo dopo il prologo) Di Demon's Wife.
So che alcuni di voi non hanno capito il titolo, ma fidatevi, non sono pazza. Centra con la trama anche se non sembra.
Lo capirete più avanti u.u adesso godetevi sto capitolo e commentate in tanti mi raccomando!
Un ringraziemento speciale a S_Anonima_E, LailaOsquin, AnnabelletheGhost, Secretly_S e Shikame Nanake per aver recensito il prologo.
Ringrazio inoltre AryaDaughter, LailaOsquin, Secretly_S e Winter Wendy per aver messo la storia tra le seguite.
Vi invito anche a fare un salto a questo bellissimo forum: 
http://fantasygate.forumcommunity.net/
Al prossimo capitolo,
Aredhel Of Dorthonion 

 

   
 
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