Serie TV > Doctor Who
Segui la storia  |       
Autore: El_Roy    21/11/2012    0 recensioni
Un terribile omicidio ha avuto luogo nella Londra vittoriana. Chi aiuterà il Dottore, Amy e Rory a districare la complicata matassa di eventi e ad acchiappare il farabutto?
Buona lettura!
Genere: Avventura, Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11, Rory Williams
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



"Immagina di voler volare, ma non di non avere le ali."  disse Ylliana, i capelli rossi al vento e gli occhi puntati verso un punto non precisato dell'orizzonte. 
"E' così che mi sento ogni giorno della mia vita. Sono libera e in catene." Korugar la ascoltava, beandosi come sempre della sua compagnia e del suo profumo. Ne era perdutamente innamorato, ma per lei non era niente più che un caro amico.
"E' per questo che fai tutto...insomma, tutta questa follia?" chiese mentre le poggiava una mano sulla spalla. Erano sopra un picco altissimo del loro pianeta natale, immersi nel grigio argentato dei loro splendidi boschi. Sotto di loro la civiltà arrancava frenetica, imprigionata dalle convenzioni e da tante altre brutte parole che finiscono sempre in -ioni. Ylliana si strinse nelle spalle, poi si staccò dalla presa di Korugar e come un cobra si arrampicò su un albero, strappandone uno dei dolci doni che vagamente ricordavano una mela. E che effettivamente era una mela.
"Una volta ho letto che vale sempre la pena mettersi nei guai pur di avere una bella mela fra le mani." disse lei mentre si sedeva sul ramo più alto e guardava giù verso l'amico. "Se ciò è vero, vale sempre la pena mettersi nei guai anche per un po' di libertà. Non ho intenzione di passare tutta la mia vita su questo pianeta, io voglio vedere l'universo. Ho sentito storie di pianeti inondadi da fiumi di dolcezza, di globi dorati che splendono ogni istante della loro esistenza, di distese rosa, blu, e di colori per i quali ancora non esiste un nome che si perdono a vista d'occhio. Il metodo più veloce per fare tutto ciò, è unirci e raccimolare qualcosa." Korugar aggrottò un secondo la fronte.
"Ma Yllias è pazzo. Lo sai, vero? Quel bruto è solo affamato e non riesce a saziarsi. Finiremo nei guai se lo seguiamo. Ho sentito anche io le sue belle parole; parole di mondi lontani, di ricchezza, di fama e di tutto ciò che le nostre belle speranze non possono darci; ma fidati di me, Ylliana, che non andrà a finire bene." Lei scese con un balzo dal ramo e posò un frutto nel palmo di Korugar.
"Non credo che Yllias sia pazzo. E' solo un po'..."irruento". Ad ogni modo, se tutto andrà male, se non altro avremo colto la nostra mela." Jaled si ricordava benissimo di cosa aveva fatto dopo ciò; aveva sorriso alla ragazza, strappato un morso alla mela e pensato che forse valeva davvero la pena combattere per ciò che voleva, per la sua libertà. Che in fondo in fondo, era anche la sua.
Solo che adesso le cose si facevano complicate. Su un tetto, con quattro bizzarri estranei e quel pazzo alle calcagna non era esattamente ciò che Korugar avrebbe descritto come una "giornata ideale".
"Ok, ok!" esclamò il Dottore sbattendo le mani insieme e gettando un'occhiata malfidata verso il baratro, oltre il cornicione. "Dopotutto non era così saggio scappare sul tetto, ma ormai dovremo inventarci qualcosa." Ad interrompere i pensieri che stavano tranquillamente intraprendendo un'avvincente partita a ping pong nella mente del Dottore, furono i colpi di Yllias alla porta che dava sul tetto.
"Bussano e qualcosa mi dice che non è il postino." disse Amy. Rory si parò davanti a lei, sempre pronto a difenderla a daga tratta come ogni romano che si rispetti. Conan Doyle disegnava cerchi nell'aria, intento a seguire qualche piano che li avrebbe condotti liberi da quel posto, ma scuoteva la testa. Qualche istante dopo la porta saettò verso di loro, e Korugar dovette schivarla per evitare di essere travolto. Il primo sulla strada del mastodontico alieno era Rory, che fu catapultato via assieme ad Amy dal lungo braccio del Kalaxxiano. Conan Doyle si teneva lontano dalla rissa, mentre il Dottore e Jaled erano vicino al cornicione.
"Salve, bel tipo!" iniziò il Dottore che si parava davanti al ciuffo rosso di Korugar. "Posso suggerirti di calmarci e provare a ragionare tutti insiem..." la frase, il cui destino era di non venir mai completata, fu troncata quando Yllias afferrò il Dottore per la gola e si avvicinò con il volto al suo. Il Dottore poteva sentirne l'alito caldo sulla guancia, mentre gli sbiascicava: "Ho un po' di tempo per te." Come cogliere una margherita da un campo, Yllias sollevò il Dottore da terra che iniziò a sgambettare una volta avvertito il distacco dal suolo. La presa alla gola del Dottore si stringeva sempre di più, una morsa mortalmente mortale e maledettamente molesta. Il Signore del Tempo tentò di dimenarsi e di allentare la mano, ma quello iniziò a camminare verso il cornicione. Amy e Rory urlarono dalla loro postazione in direzione della scena. Conan Doyle senza pensarci un attimo si scagliò contro l'imponente figura, salvo poi rotolare goffamente su un fianco dopo che la mano del rivale l'aveva scacciato come una mosca. Un passo alla volta, lentamente eppure rapidissimo, Yllias salì sul cornicione e tenne sospeso il Dottore per la gola il quale digrignava i denti e cercava di acchiappare qualche sbuffo d'aria.
"Dottore!" urlò Amy iniziando a correre.
"Addio, Dottore." sorrise beffardo il Kalaxxiano.
E tutti caddero.
Cadde il Dottore perchè Yllias aveva allentato la presa, sebbene non nel modo che aveva sperato. Cadde Yllias, perchè qualcuno si era gettata come un lancia, disperata e implacabile, sul suo tronco e l'aveva travolto portandolo giù con sè, in una folle doppia caduta come Moriarty e Sherlock Holmes. Cadde Korugar Jaled alias "Brian Connor" perchè quel qualcuno era lui; e mentre cadeva pensò che forse, questa mela, poteva anche non coglierla e continuare a vivere tranquillo, senza guai. Poi solo l'asfalto, per due sagome di Kalaxxiani che per quanto forti non lo erano abbastanza per una caduta di dieci piani. Un'altra figura sventolava come una bandiera poco sotto il cornicione dato che Arthur Conan Doyle aveva avuto l'accortezza di afferrare la mano del Dottore prima dell'inevitabile, perdendo il monocolo nell'abisso. Poco dopo fu aiutato da Rory ad issare il Dottore dalla parte non pericolosa del parapetto e i tre si sedettero per terra e scoppiarono a ridere, la classica risata per stemperare la tensione e scaricare l'adrenalina. Il Dottore poi abbracciò Conan Doyle e gli stampò un bacio in fronte prendendogli la testa tra le mani.
"Mh..." fece Arthur Conan Doyle rileggendo cosa aveva appena finito di scrivere. "Forse questo pezzo è meglio se non lo cito." Cancellò con un frego d'inchiostro la parte del bacio e riprese da lì.
Arthur Conan Doyle non rivide più il Dottore e i suoi bizzarri compagni, ma si ricorda bene del loro addio e di come il Signore del Tempo pareva crucciato dal fatto che il povero Korugar li avesse salvati a costo della vita. E si ricorda anche del rumore che quella strana cabina della polizia fece prima di scomparire per sempre, verso altre strane avventure chissà dove.
Fine.
"Meglio." commentò guardando il foglio scritto. Sir Arthur Conan Doyle si alzò dalla sua scrivania e andò verso il caminetto acceso, stringendosi nel suo cappotto. Dietro agli occhi aveva ancora impresse le immagini della straordinaria avventura da poco terminata. Guardò il manoscritto, ponderando il da farsi. Poi con un gesto rapido della mano lo tramutò in cenere gettandolo nelle fiamme e concedendosi poco dopo un sorriso.
"Il mondo non è pronto per tutto ciò. Sarà la mia storia perduta!"
L'abbaiare di un cane fuori dalla finestra distrasse lo scrittore dai suoi ragionamenti. Un po' spazientito scostò la tenda e si sporse fuori dalla finestra, dove un grosso mastino stava abbaiando come un ossesso.
"Baskerville! Ehy, Baskerville!" un uomo fece capolino nel giardino dove il cane abbaiava, con un cappello da caccia in testa. "Fai tacere quel diavolo di un cane!"
"Mi perdoni, Mr.Doyle!" fece lui scuotendo la mano e prendendo il cane per il collare.
"Terribile bestia." commentò Arthur Conan Doyle.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: El_Roy