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Autore: Lady Cheshire    22/11/2012    4 recensioni
Ho cambiato il titolo a scanso di equivoci, spero che così sia meno... come dire...confondibile? Speriamo...
Dal capitolo 1:
Era stato in quel momento che era arrivata lei, come un fulmine a ciel sereno.
«SOPSTATIIII!» aveva urlato una voce femminile sopra di me, ma non avevo fatto in tempo a mettere a fuoco la cosa che lei mi era già caduta addosso.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                      11. Le sfumature del bianco

Restavano solo due cose da fare, scegliere l’abito e aspettare due settimane…un’ eternità in pratica, anche se i 5 anni appena trascorsi non erano stati esattamente corti. Avevamo deciso di frequentare entrambi l’università, ed ora eravamo entrambi laureati, lui in conservatorio, io in giurisprudenza ed ora eravamo ad un passo dal matrimonio e mi stavo avviando verso la boutique di abiti da sposa con Liz, Patty e Tsubaki, che si erano offerte di accompagnarmi. O meglio, Patty e Tsubaki si erano offerte, Liz mi aveva praticamente costretto a portarla con me, sbottando con un:
    «Sono la tua migliore amica da praticamente sempre, è mio dovere essere anche la tua consulente di moda, specie per l’abito delle nozze!» e quindi mi aveva persuaso. Due parole sui miei amici? Liz ha pubblicato il suo romanzo, vendendo oltre tredici milioni di copie, Patty era stata assunta come infermiera in uno studio veterinario, quello del suo fidanzato, e la sua fissazione per gli animali si era rivelata passione e non stupidità. Tsubaki era diventata maestra di scuola elementare, le piaceva un mondo stare in mezzo ai bambini, Star invece preferisce rapportarsi con ragazzi più grandi quindi, incredibile a dirsi, era diventato insegnante di educazione fisica al liceo, dove si rapportava con gli studenti con il suo personalissimo modo di fare, mentre Kid era diventato un medico famoso e direttore dell’ospedale come suo padre.
Tutte e 4 eravamo emozionate, le tanto attese nozze erano incombenti, e si sa, le damigelle sono tese quanto la sposa, chissà il perché. La cerimonia era già stata organizzata in ogni minimo dettaglio dalle mamme, mentre i padri hanno aperto i portafogli… La solita solfa insomma. Ora mi ritrovavo nell’atelier davanti ad una ragazza bionda, con gli occhi azzurri e un sorriso a trentadue denti…la classica Barbie insomma.
      «Ah, signorina Albarn, che piacere, venga la accompagno subito nel camerino» aveva detto, allargando il sorriso e dirigendosi verso il camerino… intanto mi assaliva il terrore. Insomma, sappiamo tutti come sono i gusti delle Barbie in fatto di moda. Fortunatamente, la Barbie ci aveva lasciato, dicendo di avere altri clienti, affidandomi alle cure di due ragazzi, probabilmente gemelli. Lei alta e longilinea, con i capelli castani raccolti in una coda alta e gli occhi azzurri e gentili e l’aria molto professionale, lui invece aveva l’aria più allampanata, i capelli castani un po’ spettinati e gli occhi verdi e simpatici.
       «Salve signorina, mi chiamo Katya, e lui è mio fratello Jake, siamo i suoi assistenti. Allora, lei e la sua amica avevate mandato alcune richieste per alcuni abiti giusto? Io vado a prenderli, Jake accompagna le signorine nel camerino»
      «Agli ordini capo!» aveva detto imitando il saluto militare per poi indicarci il camerino numero 50…ironico vero? Liz, come al solito curiosa fino al midollo, gli aveva posto subito una domanda delle sue.
   «Hei, Jake, come ti trovi a lavorare in mezzo agli abiti da sposa?»
      «Mah, insomma, mi piace molto come lavoro, fin da quando ero piccolo, ma non batto chiodo, sono tutte impegnate» aveva detto facendoci scoppiare tutte a ridere, nel mentre entrava Katya
       «Ma insomma Jake, pensi sempre a quello! Sii più professionale» aveva detto lei mentre portava cinque abiti nel camerino.
      «La fai facile, intanto tu il fidanzato ce l’hai!»
       «Si, si la conosco la tirofila! Venga signorina, la aiuto con il primo abito» e detto questo avevo provato un abito dopo l’altro, sentendo sempre commenti diversi per ognuno. Alla fine la scelta era ricaduta su un abito semplicissimo, con il bustino stretto fino ai fianchi e poi una gonna morbida che scendeva fino alle caviglie, senza strascico, la paura di inciampare era sempre viva in lei, e il velo molto corto, perché le dava fastidio, copriva solo gli occhi. Queste sue due scelte scatenarono le proteste di Liz, sulla sua mancanza di buon gusto e romanticismo. Così, tra un dettaglio e l’altro, era arrivata la tanto attesa mattinata, e lei era sotto le esperte mani di Liz, che le acconciava i capelli con dei piccoli fermagli con gli strass. Non appena ebbe finito anche con il trucco, non riuscivo a riconoscermi nello specchio, sembravo un’altra persona!
     «Sei bellissima amica mia…»
«Tutto merito tuo Liz.» ecco, cominciavo a sentire gli occhi pizzicare.
     «No, sei bella di tuo, io non fatto altro che esaltarlo! E non piangere, che rovini il mio capolavoro!» aveva detto, mentre mi abbracciava. Liz era sempre stata come una sorella, e lo aveva dimostrato in molte occasioni. Era arrivato il momento di andare in giardino, avevamo scelto di evitare la chiesa, troppo banale, e quindi mi ero  messa a percorrere i tappeto rosso, al centro delle due schiere di sedie, a braccetto di mio padre, in elegantissimo smoking. C’erano i vari parenti delle famiglia, mia madre che era venuta apposta, Star che fischiava e Tsubaki che applaudiva composta e con gli occhi lucidi, Patty gioiva esaltata al braccio del suo fidanzato, Luke, Liz piangeva e Kid mi guardava mentre applaudiva compito, come al solito, e mi guardava orgoglioso. Capivo subito cosa voleva dirmi, ed ero felice che nonostante le reciproche relazioni continuiamo ad avere lo stesso rapporto di sempre, Soul aveva ragione. Ed eccolo li, l’uomo che a momenti sarebbe  diventato mio marito, se ne stava in piedi davanti all’altare e si allentava leggermente la cravatta, segno del suo nervosismo. Con il suo completo nero con la camicia vermiglia stava veramente bene, mentre lui si voltava e mi guardava con un sorriso. Non appena lasciato il braccio di mio padre per prendere il suo, Soul si era chinato vicino al mio orecchio per sussurrarmi:
  «Sei meravigliosa…» frase che mi fece arrossire in maniera inverosimile, riusciva sempre a farmi questo effetto nonostante gli anni. Forse non dovrei dirlo, ma la cerimonia era stata molto noiosa, ma finalmente eravamo arrivati al momento dello scambio delle promesse, e le parole che aveva detto Soul quel giorno, non le scorderò mai, mentre mi stringeva le mani aveva detto:
  «Oggi sono qui, davanti a tutti i miei familiari, davanti a tutti i miei amici e, soprattutto davanti a te, amore mio. Sono qui per rendere ufficiale quel ti amo che ti avevo sussurrato sotto quella grande quercia, dove ti ho incontrato per puro caso. Sotto quelle fronde poteva esserci chiunque, ma per fortuna c’ero io, perché il fato o chi per esso aveva deciso che dovevo incontrarti, desiderarti e amarti più di me stesso. Tu, che sei entrata nella mia vita, come un raggio di sole che filtra dalla finestra, mi hai sconvolto, cambiato, reso vulnerabile ma mi hai accettato per quello che ero e che sono, e per questo ti dico grazie. Grazie di esistere, di essere qui, di aver scelto me. E grazie a chi ha scelto di metterti sulla mia strada… Ti amo Maka, e sarà così per sempre» a quelle parole mi ero veramente commossa come mai prima d’ora, infatti quando era venuto il momento dei si, non mi ero nemmeno scomodata a rispondere, mi ero direttamente tuffata su quelle labbra che avevano pronunciato quelle parole stupende, che erano rivolte soltanto a me, e a nessun’altra. Dopo le varie congratulazioni dei parenti, la madre di Soul si era messa a scherzare con noi al ricevimento.
     «Bene, le nozze sono fatte, a quando il battesimo? Io e Kami ci siamo divertite un mondo ad organizzare tutto» e mentre noi ci prendevamo un momento per assimilare l’informazione, i papà protestavano contro le spese folli delle rispettive compagne, anche se ne era valsa la pena. Io e Soul eravamo comunque rimasti scioccati dall’affermazione della donna… Battesimo? Voleva già un nipote? Beh, allora sarebbe stato più facile del previsto.
  «Mamma, non ti sembra di correre, un tantino poco? Cioè per me non ci sono problemi ma…» aveva detto Soul, prendendosi uno sguardo fulminante di mio padre, mentre io ridavo sotto i baffi, cosa che non era sfuggita alle due donne.
   «Cos’hai da ridere Maka?»
«E’ che il nipotino non lo dovrete attendere a lungo!» a quelle parole Soul e mio padre, che stavano litigando, si erano girati con una faccia traumatizzata, mentre il padre di Soul… Aveva una faccia da ebete! Forse già pregustava il momento di quando sarebbe diventato nonno, non era così male come persona se lo sapevi prendere. Le mamme erano già super esaltate, pensavano già ai nomi, lascio intendere. Le faccio più buffe erano quelle di Soul e mio padre, mio marito era…come dire…perplesso. Papà era sotto schok, ma che si aspettava? Che rimanessi casta per tutta la vita? Ma sono convinta che non gli dispiacesse poi così tanto l’idea di essere nonno.
  «Maka, è uno scherzo?»
«No, no, sono serissima. Ho fatto gli esami l’altro ieri» dissi mostrandogli le ecografie.
  «E IO DOV’ERO SCUSA?»
«Maka-Chop! Non urlare ad una donna incinta, non gli fa bene»
  «Ahiii… vedo che però le forze non ti mancano»
«Ovvio, ti devo tenere a bada in qualche modo no?»
  «Mi aspetteranno tempi duri…» aveva detto sarcastico, per poi sorridere. «Posso vederlo?»
«Certo!» avevo detto porgendogli e ecografie, dove era ritratto solo un puntino celeste.
  «Non vedo l’ora che nasca…ti amo Maka, da morire»
«Anche io Soul»

   «Ero io quel puntino mamma?»
«Si Kiara, eri proprio tu, quando eri nella mia pancia»
   «E io stavo qua dentro?» aveva detto indicando la mia pancia
«Si, proprio come il tuo futuro fratellino» avevo detto toccandomi il ventre rigonfio
  «Bene, Kiara, sei soddisfatta?»
   «Si papà, la vostra storia è proprio romantica! Spero di viverne anche io una così, un giorno»
  «Aspetta, non è un po’ presto?»
«Che c’è Soul, sei geloso di tua figlia?»
  «Mia figlia e mia moglie sono solo mie, se le guardano troppo poi si consumano» aveva detto baciandomi la fronte e abbracciare Kiara.
   «Tranquillo papà, ti vorrò sempre bene. Ora vado, devo finire di studiare» ed era salita di sopra tutta contenta.
«La nostra bambina… Chissà se lo dirà anche lui»
  «Lo spero… Maka?»
«Si?»
  «Lo sai che ti amo?»
«Si, lo so, ma non mi stanco mai di sentirtelo dire» un amore che durerà per sempre!

Bene gente che mi ha seguita, con estrema pazienza, e mi scuso se aggiorno solo ora, vi ho lasciato per mesi sospesi al penultimo capitolo, mi scuso fortemente con voi, spero che il finale vi abbia soddifatto. Minori-san vi saluta, e vi aspetta con ansia alle sue prossime storie, se vorrete seguirla. :)
  
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