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Autore: aliciablade    12/06/2007    10 recensioni
Usagi beve accidentalmente una pozione d'amore ed inizia a comportarsi molto stranamente...specialmente verso un certo nemico alquanto disprezzato. ATTENZIONE:questa fanfiction è tradotta da lithtys col permesso dell'autrice.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Note di lithtys: questa ff è tradotta da lithtys col permesso dell'autrice.

LOVE POTION No 19

By Alicia Blade

CAPITOLO 7 - LOVE IS IN THE SELF-HELP AISLE

"Mamma, a che ora apre la libreria?", urlò Usagi dalla tromba delle scale, mentre si infilava le scarpe.

Kenji sollevò sospettosamente lo sguardo dal giornale, mentre Ikuko fece cadere la frittella che stava saltando e girando in padella. Si scambiarono un'occhiata sorpresa.

"Ehm, Usagi?", la chiamò Ikuko.

"Si?", rispose, facendo capolino dalla porta della cucina con indosso un grazioso vestitino arancione con la borsa gettata sulla spalla.

Simultaneamente, i suoi genitori controllarono l'orologio, prima di girarsi nuovamente verso di lei.

"Ikuko?".

"Si, Kenji?".

"Sono davvero le 8.30?".

"Si, tesoro".

"Del mattino?".

"Si, caro".

"E Usagi è...?".

"Si, amore".

Kenji posò lentamente il giornale, si alzò dalla sedia e si diresse verso la camera da letto. Usagi lo guardò allontanarsi, silenziosamente, prima di rivolgere lo sguardo a sua madre, che appariva stranamente colpita e pallida.

"Mamma?".

"Si, cara?".

"A che ora apre la libreria?".

Ikuko increspò le labbra e rimase in silenzio per un lungo momento, prima di girasi con calma e rimuovere la padella dal fornello.

"Tesoro, riguarda quel ragazzo?".

Usagi puntò la punta della scarpa sul tappeto. "Che cosa intendi?".

"Perché sei in piedi alle 8.30 di domenica? E perché vuoi andare in libreria? Ti stai comportando molto stranamente ultimamente e mi stavo solo chiedendo se centrasse quel ragazzo".

Scrollò le spalle. "Forse. Pensavo solo che forse potrei trovare un libro che mi possa aiutare in questa situazione".

"Che situazione?".

"Sai, cercare di fare innamorare qualcuno di te. Cioè, c'è un libro per tutto, no? Ho pensato che potrei trovare qualcosa che mi possa aiutare".

Ikuko sospirò e scosse la testa. "Tesoro, sei meravigliosa così come sei. Non hai bisogno di un libro per dimostrarglielo".

"Già, ma ogni piccola cosa può aiutarmi. Oh! Mamma, te l'ho detto?".

"Cosa, amore?".

"Non mi odia!".

"Beh, naturalmente".

"Potrei anche piacergli!".

Ikuko sorrise al viso raggiante della figlia. "Beh, lo spero. Sarebbe un idiota, altrimenti".

"Grazie, mamma. Allora, la libreria?".

Ikuko roteò gli occhi, capendo che sarebbe stato inutile cercare di convincere Usagi ad abbandonare il piano a cui stava lavorando. "Non so a che ora aprano, Usagi. Perché non telefoni?".

"No, faccio che andare a vedere. Grazie, mamma. Tornerò più tardi!".

"Affascinante", sussurrò, ergendosi sul libro che aveva in grembo. Se qualcuno si fosse chiesto perché ci fosse una ragazza di quattordici anni seduta nel mezzo del corridoio dell'area 'sesso e relazioni', apparentemente ammaliata dalla pila di libri che aveva messo di fronte a lei, non aveva detto nulla. E due ore più tardi, quando il collo aveva iniziato a farle male, Usagi si sentì come se avesse estratto qualche valente informazione. Chi se lo aspettava che i libri sapessero così tante cose sull'amore?

"Se gli uomini arrivano da Marte, che cosa si potrebbe dire di Rei?", rifletté Usagi, sfogliando l'indice. " 'Come segnare punti con l'altro sesso'. Questo suona bene". Saltò a quel capitolo e iniziò a leggere i sottotitoli, aspettando che qualche epifania saltasse fuori da quelle pagine e le dicesse come rendere suo Mamoru. Presto, arrivò ad una lista di idee per 'far guadagnare punti alle donne', e lesse avidamente.

" 'Numero 3. Lui si perde mentre guida mentre a lei non importa un gran che' ". Usagi storse il naso. "Prima bisognerebbe che lui mi portasse da qualche parte, e poi scommetto che comunque non si perderebbe. Che altro?"

" 'Numero 17. Lei è felice di vederlo rientrare a casa'. Beh, lo sarei certamente se vivessimo insieme. Ma sono già abbastanza felice di vederlo. Non importa dove siamo".

" 'Numero 21. A lei piace davvero fare sesso con...' ", Usagi arrossì e chiuse il libro. "Okay, non credo che questo libro sia quello che sto cercando". Afferrò il libro successivo, intitolato 101 modi per flirtare e iniziò a sfogliarlo, ma divenne presto frustrata notando che molti esempi riguardavano il primo incontro, e non come flirtare con un ragazzo che conosci da quasi un anno.

" 'Numero 24. Quattro suggerimenti per flirtare che attireranno gli uomini come pazzi: 'Un libro ricco di paroloni o di un autore controverso o con un titolo intrigante'. Hmm, questo sembra qualcosa che potrebbe attirare l'attenzione di Mamoru. Meglio tenerlo a mente. Che altro? 'Una macchina chique'. Già, a questo punto anche una patente sarebbe impressionante. 'Giacche e T-shirts con i loghi delle squadre, perché agli uomini piacciono le donne che amano gli sports' ". Usagi increspò le labbra e pensò alle sue precedenti conversazioni con Mamoru, incapace di ricordare alcun accenno riguardo a qualche sport e, scrollando le spalle, ritornò alla lista. " 'Cibo' ". Beh, i biscotti sono cibo! Ne ho azzeccata una, allora!

" 'Numero 50. Fare complimenti alle cose che il denaro non può comprare. Ogni persona che abbia accesso ad una carta di credito non scaduta può comprarsi una elegantissima cravatta. Acquisterai più punti se sottolineerai il modo in cui un accessorio illumina il suo sorriso' ". Usagi scosse la testa e gettò il libro a lato. "E'difficile da fare quando si aspetta che io lo insulti ogni 10 minuti". Stava per prendere un altro libro dalla pila di fronte a lei, quando una copertina attirò la sua attenzione. Sobbalzò e lo afferrò. Il cuore che le batteva furiosamente mentre leggeva il titolo ad alta voce.

"Come far innamorare un uomo di te. E'perfetto!".

"Usagi-chan?".

Squittì e si voltò verso la voce, nascondendo il libro dietro alla schiena. "Oh, Ami-chan!", sussurrò nervosamente, ridacchiando. "Che coincidenza incontrarti qui!".

"Direi. Usagi-chan, che ci fai in una libreria?".

Il tono stupefatto di Ami ferì i sentimenti di Usagi (dopo tutto, poteva comprare dei libri come qualsiasi altra persona), ma era troppo indaffarata a cercare di spostare la catasta di 'consigli d'amore' lontano dalla visuale della sua amica per notarlo.

"Stavo solo, sai, leggendo qua e là". Mentre gli occhi di Ami guardavano sospettosamente l'insegna 'sesso e relazioni' posta sopra il capo di Usagi, lei si affrettò a continuare. "Che ci fai qui?".

"Prendo qualche libro di medicina. Quello che stavo leggendo la scorsa settimana aveva solamente un capitolo sulla gravidanza e volevo trovare qualcosa che andasse più in profondità".

"Beh, sembra così interessante", disse Usagi, alzandosi lentamente con i libri nascosti dietro alla schiena.

Ami sollevò la testa. "Davvero?".

Sbattendo le palpebre, Usagi ripercorse gli ultimi minuti di conversazione. "Ehm, sembra qualcosa che potrebbe realmente interessarti, ecco! Allora, uhm, spero tu possa trovare qualcosa. Stavo giusto per andarmene, allora, forse...ti vedrò più tardi...?".

"Che cosa nascondi dietro alla schiena?".

Usagi arrossì, le dita che si contorcevano sulla copertina del libro. "Nulla?".

Ami aggrottò un sopracciglio. Usagi cercò una via d'uscita. Nessuna delle due si mosse.

Infine, la bionda si arrese al suo destino e, sospirando, mostrò il libro ad Ami. Lesse il titolo silenziosamente, prima che una luce di comprensione le brillasse negli occhi.

"Oh! Stai studiando l'amore per il compito di psicologia?".

Le sue parole risuonarono senza successo nelle orecchie di Usagi. Compito di psicologia? Quale compito di psicologia? "Ehm, si! In effetti, sto studiando l'amore. Per psicologia. Per il mio compito di psicologia. E'per il...?".

"Prossimo mese".

Sbiancò. Chi iniziava a fare un compito un mese prima? "Si, proprio quello. Inizio presto. Mi conosci!", trillò.

"E'magnifico, Usagi-chan! Fammi sapere se hai bisogno di aiuto per trovare del materiale di ricerca". "Sarai la prima persona che chiamerò. Devo andare. Bye, Ami-chan! Buona fortuna per quella cosa sulla gravidanza!".

Si diresse alla cassa per comprare la guida, ignorando il rossore di Ami mentre le donne vicine sollevavano un sopracciglio all'esclamazione di Usagi.

Usagi era sbalordita. Un momento prima si trovava in una indaffarata, chiassosa città piena di macchine e moto e uomini d'affari e inquinamento atmosferico e ora si ritrovava in una privata, serena, intossicante oasi.

I muri del salone erano pitturati in un pallido verde salvia e decorati con dipinti di Monet e Childe Hassams delineati con orchidee. La musica di un piano riempiva languidamente l'aria e Usagi riconobbe il debole profumo di lavanda. Una minuscola fontana d'acqua gorgogliava sul bancone della receptionist, mentre Usagi afferrava nervosamente un opuscolo.

La donna dietro al bancone sollevò lo sguardo dall'agenda degli appuntamenti e sorrise. "Ciao, benvenuta al Sakura Salon e Day Spa. Come posso aiutarti?".

Usagi esitò, raffigurando nella sua mente l'immagine dei suoi risparmi e la nuova Playstation che non sarebbe stata in grado di comprarsi dopo oggi. Sospirando, gettò uno sguardo alla lunghissima lista nell'opuscolo. "Vorrei il trattamento completo".

(Cinque minuti più tardi...)

Emerse dallo spogliatoio con l'accappatoio bianco felpato avvolto saldamente attorno al corpo. Una signora del personale la stava aspettando con un bicchiere di limonata ed il programma nell'altra mano.

"Sei pronta?", le chiese la donna, notando il leggero disagio di Usagi.

La ragazza annuì e accettò la bevanda.

"Bene, prima faremo uno scrub esfoliante per il corpo al sale marino, seguito da un bagno di fango e da impacchi di alga marina".

Usagi quasi soffocò con la limonata. "Scusi?".

La donna le gettò un'occhiata con la coda dell'occhio e la sospinse per il corridoio. "Cosa c'è che non va?".

"Beh, ecco...è solo che...non mi aspettavo che venissero coinvolti fango e alghe marine in questo regime di bellezza".

La donna rise. "Il fango fa benissimo per le impurità e le tossine e le alghe aiutano a mineralizzare il tuo corpo e a tenerlo in forma".

Rendendosi conto di non avere la minima idea di cosa questo significasse, Usagi finse un sorriso e annuì. "Beh, è lei l'esperta".

Ridacchiando, la donna controllò la sua scheda. "Dopo quello ti risciacqueremo e procederemo nella stanza della ceretta".

"Ceretta?".

"Ceretta per tutto il corpo".

"Tutto il corpo?".

"Si...è ciò che vuoi, no?".

"Um. Che cosa significa esattamente?".

"Beh, mettiamo un sottile strato di cera sulla tua pelle e poi posiamo una striscia di lino. La cera aderisce ad ogni pelo del tuo corpo, che verrà poi rimosso quando strapperemo via la striscia. Al contrario della rasatura che taglia solamente la superficie del pelo, la ceretta lo rimuove completamente dal follicolo, lasciandoti il corpo liscio per sei settimane".

"Oh. Sembra bello. Fa male?".

(Un'ora dopo...)

"Aaaii", urlò. "Voglio tornare nel bagno di fango".

La ragazza della ceretta sospirò e fece cadere il lino nel cestino. "Ma ora hai una striscia di gamba senza peli. Potrebbe sembrare strano".

Singhiozzando, Usagi annuì e si riappoggiò sul lettino. "Okay. Posso sopportarlo. Ho passato di peggio. Continui". Si ritrasse quando venne rimossa un'altra striscia, ma scoprì che non era poi così doloroso come pensava fosse.

"E'dura essere belle, vero?".

"Può dirlo forte. Allora, cosa devo fare dopo?", chiese, cercando qualcosa che potesse distrarla dalla ceretta.

"C'è il pranzo", disse la donna, che aveva deciso di trascorrere l'intera giornata con lei.

"Oh, il pranzo è incluso nel trattamento? Bene! Avete-ouch!-degli hamburgers?".

La signora e la ragazza della ceretta si scambiarono un'occhiata.

"Um, qui serviamo pranzi leggeri e disintossicanti".

Usagi si sentì sprofondare, mentre il suo stomaco aveva preso a borbottare. "E sarebbe...?".

"Thè verde, frutta fresca, insalata di spinaci con vinaigrette".

Sospirando, Usagi rivolse la sua attenzione al soffitto, il dolore per la ceretta attenuato dal disappunto. "Ho già l'acquolina in bocca", mormorò sarcasticamente.

"Oh, ma possiamo aggiungere del miele al tuo thè".

"Cavolo, ora si che va meglio!".

(Quarantacinque minuti dopo...)

"Mi faccia indovinare", rifletté Usagi, fissando il suo viso allo specchio. "la roba verde detossifica, nutre e purifica".

"Precisamente".

"E i cetrioli?".

"Renderanno liscia l'area intorno agli occhi e ridurranno il gonfiore ed il rossore".

"Se lo dice lei". Si sdraiò sul lettino e lasciò che le mettessero le fette verdi sugli occhi.

"Ora, dobbiamo lasciar riposare la maschera per trenta minuti; nel frattempo inizieremo a lavorare sui piedi e sulle mani. Hai preferenze per il colore?".

"Um...mi piace molto il rosa".

"Ok. Le mie due tonalità preferite sono il 'Blushing Rose' ed il 'Pretty Pink' ".

Usagi sogghignò, sentendo la sua pelle tirare sotto la maschera. "Blushing Rose. Assolutamente".

(Venti minuti dopo...)

"Mm, ora va meglio", Mormorò sognante Usagi mentre la ragazza della pedicure le massaggiava la lozione sui piedi e sulle sue (incredibilmente lisce) gambe.

La donna rise. "Vuoi lo stesso colore anche alle unghie dei piedi?".

"Certo, sarebbe perfetto".

"Posso chiederti", disse la donna dopo un momento di esitazione, "perché stai facendo tutto questo? Sei già una ragazza molto bella. E'solo per viziarti o è in arrivo un'occasione speciale?"

Usagi sentì un leggero rossore diffondersi sul suo viso ed abbassò lo sguardo sulle sue perfette unghie color Blushing Rose. "Beh, in realtà nessuna delle due cose. E'solo che...", sospirò, sentendo il cuore sciogliersi al solo pensiero di Mamoru. "E'solo che c'è questo ragazzo...".

(Molto tempo dopo...)

"...Così mi ha invitata ad andare a studiare da lui, sapendo che sono una studentessa orribile e incapace di concentrarsi, ma sono sicura che stesse cercando di aiutarmi ad avere più confidenza nelle mie capacità. Ed è stato così dolce per tutto il tempo. Cioè, okay, non abbiamo parlato per buona parte del tempo perché lui doveva studiare, e mi sono sforzata anch'io di fare altrettanto, ma quando stavamo parlando...Oh, è così meraviglioso. Aveva un'intera scorta di snacks ed ha insistito nel dirmi che non sono stupida, ma ho solo bisogno di essere motivata, ed aveva ragione. Era come se davvero credesse in me, e non è una cosa che posso dire di molte persone. Oh! E poi quando stavo andandomene aveva quest'espressione così adorabile, come se fosse davvero nervoso e timido all'improvviso e mi ha detto di tornare quando voglio. Che sarei sempre stata la benvenuta. Sembrava quasi che mi stesse chiedendo di uscire, capisci?". Usai rise allegramente, con le lacrime che splendevano fra le ciglia. "Non lo stava facendo per davvero, naturalmente, ma è un pensiero così bello. Oh, e la parte migliore è...[...]...così, okay, ho chiesto al suo migliore amico che genere di ragazza gli piace, e Motoki (il suo migliore amico), mi ha detto che gli piacciono le ragazze che sono uniche e diverse dalle altre. Così gli ho chiesto, a Mamoru, che cosa pensa che possa rendere unica una ragazza e sai cosa mi ha risposto?".

Usagi sbirciò il gruppo di ragazze che ridacchiavano intorno a lei: la ragazza della ceretta, l'esperta della cura della pelle, la parrucchiera, la ragazza della manicure, la terapista del massaggio, più la sua assistente, un intero gruppo di clienti-chiamate-ospiti, e addirittura la padrona della SPA, tutte che la guardavano con un'espressione sognante e innamorata.

Ha detto, 'Odango,' (è così che mi chiama-non è dolce? Prima odiavo questo nomignolo, ma ora ogni volta che lo dice sento il mio cuore accelerare i battiti), 'Odango, sei la ragazza più unica che abbia mai conosciuto' ".

Le donne sospirarono tutte simultaneamente.

"Sembra meraviglioso", mormorò la parrucchiera, ancora con la forbice fra le mani mentre la donna su cui stava lavorando le stava a fianco con i capelli per metà lunghi e per metà corti.

"Lo è. Non posso neanche iniziare a descrivervi quanto lo sia. E'intelligente, concentrato, bello, dolce, gentile, ambizioso, garbato, incantevole, spiritoso...".

"Stop, stop", sussurrò la donna della manicure, sollevando le mani in segno di resa. "Non posso più sopportarlo. Se continui così, credo che mi innamorerò di lui".

Tutte le donne scoppiarono a ridere e annuirono, mentre Usagi non poté non pensare che aveva stretto amicizia con un nuovo gruppo di amiche.

"Allora, che cosa hai intenzione di fare per conquistarlo?", chiese un'altra ospite con la faccia pitturata di verde.

"Beh, ho cercato di essere molto 'casalinga'. Sapete, lavare i piatti e fare biscotti e dimostrargli che sarei una buona moglie e tutte quelle cose li, ma non è andata bene come avevo sperato. Sembrava che i biscotti gli piacessero abbastanza, ma il resto pareva renderlo nervoso. Così, questo è il piano B. Questa mattina ho letto in un libro che gli uomini sono attratti dalle donne che...um, li imitano in qualche modo. Non copiandoli completamente, ma avendo gli stessi gusti, perché questo li fa sentire come se avessero qualcosa in comune con quella ragazza. E Mamoru è sempre così tutto d'un pezzo e di classe e sofisticato, ecco il perché del trattamento di bellezza. Ho solo bisogno di essere irresistibilmente bella sperando che la prossima volta che mi vede, lui...sapete, si innamorerà pazzamente di me". Scrollò le spalle, fingendo di avere più fiducia nel suo piano di quanta in realtà ne avesse.

"Beh, non sembra il tipo di ragazzo che basa le sue attenzioni sull'aspetto, ma non fa mai male", annunciò con orgoglio la padrona.

"Amen, tesoro. E sai una cosa? Non so voi ragazze, ma io ti offro la pedicure. Oggi non dovrai pagare per il mio servizio, cara".

"Neanche i capelli".

"O il makeup".

Presto, mentre le lacrime oscuravano la vista di Usagi, ogni impiegata della SPA le stava regalando il trattamento fino a quando, ridendo, la padrona sollevò le mani. " Bene, bene, la visita di questa ragazza è a carico della SPA! Ma potreste tornare tutte al lavoro prima di mandarmi in rovina?".

Mentre la folla lentamente si disperdeva, Usagi sentì un fazzoletto sfiorarle le guance. "Su, su, tesoro, non piangere. Il tuo mascara si scioglie"

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Note di lithtys: questo è un capitolo che potremmo chiamare di transizione. Il prossimo sarà molto più romantico.

Ringrazio semplicementeme, Usagi_84, Kirby, sailormoon81, Strega_Mogana, valepolit, Gaia, sissy, miki90, dolcebunny, Mile, chiara.

Per semplicementeme: la storia è terminata...sono io che sono di una lentezza esasperante XD. L'originale è in inglese e l'autrice è americana.

  
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