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Autore: Finitem_    24/11/2012    17 recensioni
Ormai tutti sanno chi sono. Svenite al loro passaggio, urlate i loro nomi, ridete alle loro battute e cantate le loro canzoni...
Ma sapete davvero di chi state parlando? Conoscete davvero la loro storia e la loro vita? Sapete come tutto iniziò?
No, non sto parlando dei cinque classificati al terzo posto ad X Factor nel 2010.
Sto parlando dei cinque deficienti di Holmes Chapel, le cinque catastrofi della scuola, i cinque paglicci della compagnia.
Il mio passato, presente, e forse anche futuro.
Estratto dal 2° capitolo:
La partita era cominciata, e le pallonate fendevano l'aria come proiettili.
Una cannonata di Liam mi aveva sfiorato l'orecchio, facendomelo fischiare.
Niall era in prigione, e quindi mi era nemico, ma almeno aveva la sensibilità di lanciare la palla dalla parte opposta rispetto a dove mi trovavo.
Però poi Harry era stato preso, e Mr Styles la sensibilità non sa' nemmeno dov'è di casa, quindi mi ero ritrovata in costante pericolo, perchè anche se odio ammetterlo, Jennifer ha ragione: io ho paura della palla. Louis era incazzatissimo com me, gli avevo fatto perdere almeno due palle buone[...]
Paonazza, avevo deciso di nascondermi dietro a Zayn per il resto della partita...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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jghfuttydgh Zayn non c'era. Quando avevo visto il suo banco vuoto avevo sentito il nodo che avevo nello stomaco sciogliersi un po'.
Una parte di me voleva chiarire, mentre l'altra, più chiassosa e ingombrante, continuava a strillare che non lo voleva più rivedre da quanto era stato imbarazzante.
E dire che era stato così carino a darmi una mano...
"Ehi Niall, sai dov'è Zayn?"
L'irlandese aveva fatto le spallucce, mentre sua sorella mi fissava maliziosa.
"E' malato, secondo sua sorella ha preso freddo ieri sera, niente di grave. Perchè? Devi copiare i compiti?"
Ero avvampata fino alla punta delle orecchie, limitandomi a scuotere la testa ed a sedermi al mio posto in silenzio, mentre sentivo lo sguardo di Sammy perforarmi il cranio.
"Buongiorno" aveva salutato il professore mosciamente, mentre entrava.
Non ricevendo nessuna risposta si era affrettato a compilare il registro.
Era stato un incidente o invece, lui l'aveva voluto?
Era una cosa pianificata oppure una pazzia improvvisa di cui si sarebbe pentito tutta la vita?
Gli era piaciuto?
Non gli era piaciuto?
Lo aveva fatto solo per poter finire quella stramaledetta patatina?
Ero persa in questi difficoltosi pensieri quando due magiche paroline mi avevano riportato alla realtà: "Thompson, interrogata"
"Che?" avevo strillato io, rauca.
"Vuoi recuperare o no l'insufficienza di ieri?"
"Si, ma..."
"Allora esci interrogata adesso" aveva concluso quel bastardo, porgendomi il gesso.
Mi ero alzata e mi ero avviata alla lavagna come se andassi al patibolo, ma non avevo avuto tempo di disperarmi, dal momento che il professore aveva cominciato a sparare i dati dell'esercizio come una mitragliatrice.

Alberto e Biagio fanno una gara sui 200 metri piani. Si sa che Alberto corre in 22”,
mentre Biagio corre in 23”,5. Alberto parte per`o 10 metri dietro a Biagio. Chi taglierà
 per primo il
traguardo?

Beatrice e Dante hanno litigato. Beatrice sale in auto (72 km/h) e torna a casa sua,
distante 40 km. Dante resta un po’ a pensare, ma alla fine decide di andare verso di lei per fare
pace. Sapendo che Dante viaggia a 108 km/h, quanto tempo pu`
o, al massimo, restare fermo se vuole
incontrare Beatrice prima che lei rientri in casa?

Due fidanzati abitano a 20 Km l’uno dall’altra; decidono di incontrarsi lungo la strada che collega
le due case, dirigendosi uno verso l’altra.
Il fidanzato percorre la strada a 10 Km/h e la sua ragazza a 5 Km/h. Le velocità sono costanti: si
tratta di due moti rettilinei uniformi.
• dopo quanta strada si incontreranno?
• dopo quanto tempo?



Sudando freddo avevo iniziato a districarmi da quel garbuglio di domande, formule e numeri.
Ogni tanto mi venivano in mente due macchinine rosa Barbie che correvano sui margini di un quaderno, o la scia rossa dei fari di una macchina in movimento su uno schermo digitale...
Poi, all'improvviso la campanella era suonata e mi ero resa conto che la prima ora era finita, e mi ero vista piovere un sette sul registro.
Sette.
SETTE.
S E T T E.
In fisica.
Sette.
Ero così euforica che una volta tornata al banco avevo stampato a Harry un megabacio sulla guancia, che lui si era affrettato a pulire con il dorso della mano, commentando con un "Ew! Em non in pubblico!!"
L'adrenalina mi aveva lasciato elettrizzata fino alla quinta ora, quando quella stronza di biologia era entrata a passo di marcia annunciando a gran voce "Riconsegna delle verifiche!!!! Silenzio!! O vi metto un quattro collettivo!!"
Mi batteva forte forte il cuore. Era andata malissimo. Sapevo che era andata da schifo.
Stavolta, almeno, le verifiche le distribuiva Liam, quindi potevo contare su un po' più di sensibilità.
Fissavo il pavimento, aspettando il fatal verdetto, quando avevo sentito un fruscio di carta sul banco.
Ecco, ci siamo.
Avevo alzato gli occhi, esitante.
Otto e mezzo.
Otto e mezzo.
Il voto era rimasto tale nonostante tutti i pizzicotti che mi ero autoinflitta o tutte le volte che battevo le palpebre, cercando di metterlo bene a fuoco.
Avevo cacciato un urlo, che era stato provvidenzialmente coperto dal trillo della campanella, ed ero corsa ad abbracciare Sam.
Quando l'avevo lasciata andare, mi aveva sussurrato all'orecchio, pianissimo, in modo che solo io lo sentissi "Dovresti ringraziare qualcuno..."
Avevo sorriso, e facendo dietrofront mi ero caricata lo zaino in spalla, varcando il portone della scuola con una sola meta in testa.
Quale?
Casa Malik, ovviamente.





Era l'euforia che mi stava facendo brutti scherzi o stavo davvero correndo?
Ero arrivata in un batter d'occhio e mi ero attaccata al citofono, scampanellando allegramente.
Pochi istanti dopo Zayn era apparso all'ingresso, fissandomi con gli occhi sbarrati.
"Ho preso sette e otto e mezzo e grazie a te!!" avevo detto tutto d'un fiato, al settimo cielo, saltellando su e giù come un ebetoide.
"Cosa?" aveva chiesto lui, aprendomi il cancello.
Ero entrata e avevo saltellato fino a lui, per una volta dimentica del mio nemico ancestrale, Boris, e ripetendo "Ho preso sette in fisica e otto e mezzo in biologia grazie a te!!"
Ma lui era serio, anche se si era sforzato di sorridermi, invitandomi in casa.
Saltellando su e giù per l'ingresso e parte della cucina, mi ero sorbita i suoi complimenti, mentre una parte del cervello, quella più razionale e scientifica mi diceva che "dovevo chiarire l'equivoco di ieri, altrimenti sarei impazzita"
E quando mai sono stata sana di mente io?
"Siediti" mi aveva detto lui, una volta che avevo finito di rimbalzare su e giù come un'indemoniata.
Mi ero seduta di fronte a lui, che stava fissando in modo maniacale il pizzo del centrotavola.
"Per quanto riguarda ieri..." aveva iniziato lui sempre evitando il mio sguardo.
"Volevo, ehm, chiederti scusa"
"Per cosa?"
"Per averti, ehm, baciato"
"Allora mi hai baciato!"
Zayn aveva alzato lo sguardo, confuso.
"Cosa pensavi stessi facendo?!"
"Mangiando una patatina fritta..." avevo mormorato, così sconvolta da non accorgermi di quel che dicevo.
Era calato il silenzio.
"Comunque non è mica una cosa così grave... Non mi hai mica violentato no?" avevo provato a rassicurare più me che lui "E poi è stato un incidente"
Ancora silenzio.
"E' stato un incidente?"
Niente.
"Non è stato un incidente?"
Ancora niente.
"Vuoi rispondermi?!" avevo strillato, isterica.
"Non lo so"
"Come non lo sai?!"
"Non lo so se ti voglio rispondere"
"Perchè?"
"Perchè magari non ti piacerebbe la risposta"
"Come mai?" avevo chiesto sospettosa.
"Cambierebbe tutto"
"Tutto cosa?"
Zayn aveva fatto un movimeno ampio con la mano, comprendendo se stesso, il tavolo,  la cucina.... Insomma, tutto.
"L'arredamento?" avevo provato a sdrammatizzare. Odio le cose troppo serie... Mi mettono paura.
"Non scherzare Em" aveva sospirato lui, stanco e provato.
"Scherzo perchè mi fai paura. E non per ieri, per adesso. In questo momento"
Altro sospiro.
"Non è stato un incidente.... più che altro è stata... una debolezza. Di un attimo. "
"Debolezza? Debolezza di cosa?"
"Mia. Insomma, non mi sono controllato...Cioè..."
Si era passato la mano sulla faccia.
"E'... Complicato"
"Ma a me puoi dirlo. A me puoi dire tutto no? "
Aveva scosso la testa.
"Ma noi siamo amici..."
"E' proprio questo il problema" gemette lui, abbassando lo sguardo.
"Non capisco..."
Non capivo veramente. Perchè Zayn sembrava nel pieno di una crisi di panico?
"Prova a spiegarmi perchè mi hai baciato ieri"
"Non ci riesco"
"Non è difficile: inizia con ti ho baciato perchè... e poi continua"
Stano che lui non sapesse spiegare qualcosa, di solito non faceva altro...
"Ti ho baciato perchè col naso rosso dal freddo sei bellissima."
"Che?!"
"Ti ho baciato perchè col naso rosso dal freddo sei bellissima, perchè amo quando ti lasci andare e chiudi gli occhi quando ridi, quando tiri le maniche oltre la punta delle dita perchè hai freddo alle mani, quando ti mordicchi le unghie perchè sei nervosa, come ti specchi nel riflesso delle vetrine, ti arrotoli  i capelli attorno alle dita, come tossisci quando non sai cosa dire..."
L'avevo fissato con la bocca spalancata per un attimo, lasciandogli il tempo di continuare, velocissimo.
"Lo so che non dovevo, che magari non volevi neanche, e credimi mi dispiace tantissimo...."
"Quindi ti dispiace. Sei pentito"
Mi ero sentita un po' amareggiata.
Da lusingata ad un po' amareggiata nel giro di qualche secondo.
Ok, molto amareggiata.
"Non è che sono pentito..."
"Ti è piaciuto?" le mie labbra avevano formulato la domanda prima che il cervello potesse fermarle.
"Come?"
"Non importa" mi ero affrettata a dire, alzandomi per andare, dove non lo so.
"Em aspetta" mi aveva preso per un braccio "Si, mi è piaciuto"
Eravamo rimasti così, in piedi a metà strada tra il corridoio e il salotto, pieni di dubbi e di confusione.
Poi lui mi aveva lasciato andare il braccio, e io ero tornata a sedermi in cucina mentre lui trafficava con il bollitore del the.
"Da quanto ti piace il mio naso rosso?" avevo chiesto, sinceramente curiosa.
"Non lo so"
Silenzio.
"Non c'è mai stato un momemto preciso in cui mi sono accorto che... bhe, che mi piacevi"
Io gli piacevo.  
Mi sembrava doi avere un cervello intorpidito, come se fose di gomma.
Io gli piacevo.
"Perchè non me l'hai mai detto?"
"Come se fosse facile" aveva sbottato, girandosi di scatto "Ho cercato di dirtelo in un sacco di modi, ti muoio dietro da una vita, Em!!! Ma tu non mi guardavi mai! Prima ti piaceva Zac Efron, e allora facciamoci il ciuffo come lui ma mettiamoci il cuore in pace che non mi si cambia il colore degli occhi da un giorno all'altro! Poi siamo passati a Jesse Mc Cartney, il cretino biondo, e allora giù meches bionde, a far la figura da tamarro dappertutto, e poi i Tokio Hotel , Em, i Tokio Hotel!!! Cosa dovevo fare? Andare in giro con l'eyeliner di mia sorella spalmato sulla faccia?! E poi sempre pappa e ciccia con Harry, sempre Harry solo Harry, e intanto io lì a fare da candelina!!"
Man mano che mi urlava queste cose cominciavo a notare certe cose, certi comportamenti e atteggiamenti che Zayn aveva nei miei confronti...
Come per esempio il fatto che con me faceva sempre il cretino, non riuscendo a stare serio con me come con gli altri, o come quando era sempre lì ad aiutarmi o a consolarmi...
Pian piano i pezzi del puzzle iniziavano a combaciare.
"Io non mi metterei mai con Harry!" avevo replicato calma "Insomma, gli voglio bene come a un fratello, ma ha passato metà della mia vita a mangiare i croccantini del mio gatto mentre le nostre madri non guardavano!"
"E poi ti sei messa con quello stronzo di Ryan" aveva continuato lui, sordo alla mia protesta " Ed eri così felice! Chi ero io per rovinare la tua vita? Se ci penso adesso mi mangio le mani dalla rabbia... Potevo evitarti una gran sofferenza uccidendolo seduta stante quando hai annunciato il fidanzamento..."
Aveva fatto un movimento brusco e violento a mezz'aria, dettato dalla rabbia e dalla gelosia.
Gelosia.
"Ma perchè non me l'hai detto quando ci siamo lasciati?"
"Vuoi dire quando ti ha cornificato"
"Si Zayn, voglio dire quando mi ha cornificato"
"Volevo lasciarti il tempo di riprenderti..."
"Un anno è un tempo sufficientemente lungo Zayn"
Silenzio.
Era passato molto tempo così, io che fissavo lui che fissava il vuoto.
"E quindi?" aveva rotto il silenzio lui.
"Quindi cosa?"
"Cosa hai intenzione di fare adesso?"
Sapevo di non poter far finta di niente, ma non sapevo cosa fare.
Ora ero a conoscenza dei suoi sentimenti, ma i miei? Cosa provavo io?
"Sono piuttosto, ehm, confusa"
Zayn aveva abbassato lo sguardo "Se vuoi, puoi tornare a casa e far finta che questa conversazione non sia mai esistita..."
Non mi ero mossa.
Non aveva senso far finta di niente. Ormai la nostra amicizia era comunque compromessa.
"Non voglio perderti" avevo detto all'improvviso, ripensando a come le mie compagne di classe e in primis io stessa, parlavano dei loro ex.
"Non sei obbligata a dirlo per forza"
"Lo so"
"Non voglio rovinare la nostra amicizia"
"Lo so. Neanche io. Non sentirti forzata a... Insomma... Stare con me per... Cioè... " sospiro "Se non provi quello che provo io..."
"Io non lo so che cosa provo!!" l'avevo interrotto frustrata "Non lo so ok? NON LO SO! Mi mandi sempre in confusione... Passi dall'essere serio come il premio Nobel alla fisica  a fare il cretino in un nanosecondo, mi aiuti sempre e non importa quanto male io vada o quanto la materia mi faccia schifo, riesci sempre a farmi ridere e farmi recuperare, non scappi davanti allle mie lacrime e al fatto che sono un handicappata totale in educazione fisica, e non importa quanti mi fischino, tu non lo fai mai e non ti lamenti mai quando prendo le tue cose e non te le rido' più indietro... Ti fermi sempre a spiegarmi le cose che non capisco  anche se così rimani indietro tu... poi... mi baci all'improvviso, facendomi avere i brividi tutta la notte nonostante tutte le coperte che avevo addosso, mi fai passare una notte insonne col pensiero di "perchè lo hai fatto" e "perchè sto reagendo così" mi fai venire il mal di stomaco dal nervosismo e poi dici che ti penti, ma ti è piaciuto, ma che non devo stare con te per...?! Per cosa?!"
Gli avevo urlato addosso, avvampando furiosamente man mano che andavo avanti col mio discorso sensa senso.
"Non lo so! Per.. per pietà, pena, o perchè ti senti obbligata NON LO SO! Va bene? Non lo so neanche io! Magari non provi la stessa cosa... Magari mi vedi ancora come il ragazzo nuovo delle medie..."
L'ultima frase era stata mugugnata a bassa voce, come se venisse pronunciata controvoglia...
"Ah, come se fosse possibile! Sei diventato più alto di me, hai cambiato la voce, ti è venuta la barba e ti sono cresciute le mani!!"
Oh Dio Santissimo.
Ma perchè non stavo mai zitta? Se ripensavo alle sue mani che tenevano le mie sentivo un calore che mi invadeva le viscere...
"Le ... le mani?"
"Lascia stare.." avevo risposto sotterrando la faccia in fiamme tra le mani.
Ero innamorata di lui? O erano gli ormoni che mi stavano mandando fuori i testa?
Avevo ripensato a quella sera, il freddo pungente, le stelle nel cielo i lampioni...
Avevo ricordato come tutto era sparito.
Ma forse era lo shock, forse non ero innamorata.
Ma se invece...?
Dovevo saperlo. Il dubbio mi stava dilaniando.
Mi ero alzata dalla sedia, incredula a ciò che stavo per fare. Una voce dentro di me urlava di fermarsi, ma non rispondevo più al mio corpo.
Lui era ancora in piedi, appoggiato al frigo, che soppesava ogni mia singola mossa.
Mi ero avvicinata, appoggiando le mie mani sulle sue spalle.
"Ma cos-?" aveva provato ad articolare, ma non gli aveva lasciato il tempo.
Fu un attimo, le nostre labbra s’incontrarono. Le sue labbra calde e morbide contro le mie mi fecero quasi rabbrividire. Si scostò di poco per poi riprendere il bacio che cominciava a farsi più intenso. Non mi sembrava sorpreso da quello che stava succedendo, come se quasi quel bacio lo stesse aspettando.
Non sapevo bene cosa stavo facendo o perché, ma sembrava l’unico rimedio a ogni mio problema, come se le sue labbra fossero una magica medicina.
"Che stai facendo?" aveva mormorato tra un bacio e l'altro.
"Dimostro la validità della tua tesi" risondevo io, inspirando forte per riprendere aria.
Intanto la teiera sul fuoco fischiava furiosa, riempiendo la cucina di vapore, rimanendo ignorata.




Angolo Autrice ^.^
Taan-taan-taaan!!!
Lo aspettavate? Si? No? Vi è piaciuto? Allora recensite :) :) :)
Prima di passare ai massive thank you (veloce veloce che devo uscire e non mi sono ancora piastrata la cespeda che ho in testa, sembro Caparezza) volevo chiedere chi ascolta i District3? Perchè c'è una FF bella bella bella, se volete passare e lasciare un ricordino (Non organico, scritto, mi raccomando) il link è questo : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1398572
E ora, passiamo ai Massive thank you:
A
_believe23 che ha scritto la nuova hit degli Oned, "I want a slinguazzata" a Bianca che si riscopre un po' indovina pure lei e tra poco scopriremo (come in beautiful) che è la sorella gemella a lungo perduta di Tari e LaLaLaYeah, che a loro volta sono cugine in quanto il figlio del marito della fioraia sotto casa dell'Alfredo è un ingegnere, a Giada che è rinchiusa in un penitenziario minorile (?) a causa di tentato rapimento nei confronti della sottoscritta, ma ti vogliamo bene lo stesso, nonostante le minacce con la mannaia da cucina ("Scrivi!!! Scrivi disgraziata!!") a Federica che mi cita Little Things in una recensione e mi manda in brodo di giuggiole, Laura e Nali che recensiscono nonostante la mole di studio, e unitevi a me nell'augurare loro un imbocca al lupo per gli esami di terza media, Elly, poligama, o meglio, quintimaga (non so nemmeno se esiste in italiano ma pazienza)  come me, SuperVioletta98 che recensisce sempre, anche se in ritardo, ma ti lovviamo comunque, e a Erica25 sperando che questo angolo autrice le abbia messo allegria quanto gli altri :)
Mi raccomando, leggete la FF se vi piacciono i District3, perchè l'ha scritta Sammy, alias happenin, ed è muy muy hermosa!
Bacissimi e pace e amore a tutte <3 <3 <3 <3 <3 <3

  
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