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Autore: Frytty    12/06/2007    6 recensioni
Novembre.
Una giornata come tante.
Una notte come tante.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ehilà, eccomi qui ad aggiornare. Voglio ringraziare innanzitutto quelle poche due persone che hanno avuto la buona volontà di recensire:

Juls: Grazie mille per tutti i complimenti, non credo di meritarli in pieno, ma ti ringrazio per la recensione davvero di cuore. Sentirsi gratificare così è sempre un piacere... spero che anche questo capitolo ti soddisfi... kisses =).

Vicky Evans: Ringrazio tantissimo anche te! Kisses! =)

Ovviamente ringrazio anche tutti coloro che hanno letto, per me sono ugualmente importanti...

Riguardo al capitolo, direi che è piuttosto di transito, ma prometto che dal prossimo, la faccenda si movimenterà un po', nel frattempo godetevi il capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate e alla prossima! Kisses a tutti! =)

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2. You Don't Understand

< Lily, sei scomparsa ieri notte! Stamattina ci siamo svegliate e non ti abbiamo trovata, dov'eri finita? >
Lily non aveva avuto il tempo nemmeno di sedersi che Sylvia l'aveva praticamente travolta con un abbraccio, mandando gambe all'aria la zuccheriera e un bicchiere di succo di zucca di una spaventata bambina del primo anno.
Solo dopo qualche minuto Lily riuscì a liberarsi dell'abbraccio stritacostole dell'amica, pulendo con un colpo di bacchetta il disastro combinato da Sylvia.
< Ho fatto un incubo, e sai come sono fatta, mi spavento per niente, perciò sono scesa in Sala Comune... >Lily versò un' abbondante quantità di cereali nella sua tazza ricoprendoli di un generoso strato di latte.
< Sempre il solito incubo? > Indagò Sylvia scrutandola con i suoi scintillanti occhi azzurri.
< Già... sempre lo stesso... >
< E cosa hai fatto tutta sola in Sala Comune? >
Se magari non l'avete capito, Sylvia è la classica ragazza impicciona.
< Non ero da sola... >
E se non l'avete capito a Lily piace un sacco tenerla sulle spine.
< Ah no? >
< No... >
< Avanti, confessa, chi era? >
< Potter. > Rispose Lily con sufficienza finendo di mangiare.
< Potter?!? Oh dai! non dirmi che sei riuscita ad intrattenere una conversazione intera con lui senza litigare! > Sylvia diede un piccolo spintone al braccio dell'amica.
< E cosa ti fa credere che abbiamo parlato? > Lily si voltò verso l'amica con un sorriso malizioso stampato sul viso perfetto.
Ho già ribadito il concetto che a Lily piaceva tanto tenerla sulle spine, ma aggiungo che le piaceva anche prenderla un po' in giro.
Il sorrisino di Lily ebbe l'effetto sperato su Sylvia che strabuzzò occhi e bocca in contemporanea.
Lily ripose nuovamente la sua attenzione sulla colazione davanti a lei.
< Lily stiamo parlando della stessa persona? Quel James Potter? > Sylvia indicò con l'indice l'altro lato della tavolata dove James Potter mangiava silenziosamente mentre Sirius Black e Remus Lupin confabulavano tra di loro, concitati.
Anche Lily guardò verso l'angolo indicato dall'amica e questa volta fu lei a rimanere basita.
James Potter così silenzioso?
Molto strano.
Ancora una volta la rossa ebbe l'impressione di osservare un'altra persona e non il James Potter con cui aveva sempre avuto a che fare.
Quel ragazzo fastidioso che continuava a torturarla con le sue assurde proposte, con cui aveva interminabili discussioni in Sala Comune, che la fermava nei corridoi solo per irritarla.
Dove si era nascosto il vero James?

< James! James sei con noi? > Sirius gli sventolò una mano davanti agli occhi.
< Si... > Rispose il ragazzo con un sibilo.
< Sei sicuro di star bene? > Remus, sempre il solito premuroso, sempre così gentile.
< Si, sto bene... sono solo stanco, non ho dormito molto stanotte... > James sorrise debolmente e raccogliendo la borsa dei libri si avviò verso l'aula di Storia della Magia.
Sirius e Remus si scambiarono sguardi preoccupati.
Ma cosa era successo al vecchio James?
< Vedrai, magari è solo stressato. > Lo rassicurò Remus alzandosi a sua volta raccogliendo i suoi libri abbandonati sulla panca.
Sirius annuì finendo il suo succo di zucca e precipitandosi a raggiungere Remus subito dopo.

Forse a memoria di tutti gli studenti presenti quel giorno alla lezione di Storia della Magia quella era la prima volta che Lily Evans non prendeva appunti, la testa china sul banco.
Giocherellava distratta con la piuma lanciando occhiate di tanto in tanto a James qualche banco avanti a lei.
Aveva lo sguardo triste e scribacchiava qualcosa sulla pergamena, la mano poggiata sotto il mento, i capelli scompigliati come al solito, la divisa in disordine eppure era strano vedere quei bellissimi occhi scuri privi di qualsiasi gioia, così preoccupati.
E per un attimo Lily credette di essere la colpa del cambiamento di James.
Eppure... qualcosa non andava... se lo sentiva.

I ragazzi riuniti in Sala Grande per il pranzo, parlavano tra di loro, diffondendo tra i muri di Hogwarts quel qualcosa in più che aveva sempre caratterizzato la scuola.
Parole di amicizia, parole d'amore, parole confuse, sussurrate, bisbigliate, urlate.
Sguardi che si rincorrono attraverso le varie tavolate.
Suoni armoniosi.
James scendeva in quel momento la scala che lo avrebbe condotto in Sala Grande, godendosi quel rumore concitato di posate e di voci prima di entrare.
Si passò una mano tra i capelli, come faceva sempre.
Ma il suo sguardo non era più lo stesso.
Forse in fondo una tranquilla passeggiata in riva al Lago l'avrebbe distratto riportandogli il buonumore che soltanto un brutto sogno può strapparti via.
Scese i gradoni, spalancando il pesante portone di colpo, rilassandosi alla brezza che spirava.
Nonostante novembre fosse appena iniziato, il cielo era limpido.
Nemmeno una nuvola.

< Ma guarda chi si rivede! Potter! > Malfoy la bacchetta puntata su di lui, un ghigno perfido a segnargli il volto, aveva fatto il suo ingresso.
< Malfoy ti avverto... > Iniziò James con fare minaccioso.
< Oh oh... mi tremano le gambe Potter... > Lo canzonò Malfoy seguito a ruota da Piton e qualche altro compagno Serpeverde.
Non aveva voglia di litigare e l'unica cosa che riuscì a fare fu ignorarli.
< Ehi Potter! Cos'è, senza i tuoi compari alle spalle hai paura di noi? > Fu Piton questa volta a prendere la parola, i capelli untuosi che sfioravano appena le spalle.
< Lasciatemi stare! > Gridò James a denti stretti.
Stava per perdere la pazienza.
Estrasse la bacchetta dalla tasca interna del mantello puntandola contro Piton.
< Stupeficium! >Urlarono in contemporanea, ma Piton fu più svelto sollevando James in aria di qualche centimetro e facendolo atterrare sul prato umido poco distante.
< Questa me la paghi, Mocciosus... > Ma non ebbe il tempo di pronunciare nient'altro.
Una chioma rossa si era frapposta tra loro.
< Adesso basta e dovrò togliere venti punti a testa! > Lily indignata attese che Piton e gli altri si allontanarono per rivolgersi a James.

Ancora quello sguardo...
< Tutto bene? > Gli chiese aiutandolo a raccogliere i libri sparsi sul prato.
< Si sono invertiti i ruoli adesso? > Rispose James acido strappandole dalle mani una pergamena sgualcita.
< Mi chiedevo solo... solo... se stessi... bene... > Rispose a sua volte Lily piuttosto imbarazzata e in difficoltà.
< Sempre a chiedermi la stessa cosa, per voi è così strano vedermi soffrire una volta tanto? > Sbottò James raccogliendo le ultime cose e ficcandole alla rinfusa nella borsa voltandosi per dirigersi verso il Lago.
< Ehi... io... > Provò a fermarlo Lily alzando la mano verso di lui.
Ma James era già lontano.
< Lasciami stare... > Si voltò verso di lei prima di riprendere a camminare, gli occhi lucidi e come mai prima arrossati.
< Dove hai nascosto il mio James? > Sussurrò a se stessa Lily prima di riprendere la sua borsa e avviarsi nella direzione opposta a quella del ragazzo.

   
 
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