The Little Things Give You Away. Ispirata all’omonima
canzone dei Linkin Park, questa raccolta di piccole song-fic tratta, appunto, delle piccole cose che qualcuno
ha gettato via. La raccolta prevede cinque piccole flash, una per ogni
strofa della canzone, con protagoniste cinque coppie diverse: Graceful, FerrisWheel, Tombstone - Nada, Dragon - Blackthorn e Nostalgia.
Sebbene adori scrivere storie fluff, questa
raccolta sarà incentrata particolarmente sul tema della tristezza. Insomma, non sono di certo storielle allegre da leggere
ai bambini prima della sera.
Neanche una si conclude con il classico “E
vissero tutti felici e contenti”, anzi. Perché l’amore non è come un romanzetto
rosa, ma un romanzo di formazione.
Mi auguro sinceramente che sia di vostro gradimento
e che apprezziate ciò che state per leggere.
Come un Oceano, ovunque
Like
an Ocean, everywhere
{Water gray
through the windows, up the stairs.
Chilling rain,
like an ocean, everywhere.}
«Non possiamo
continuare così. Lo sai bene anche tu, no?».
Vide il suo
fidanzato annuire meccanicamente, il suo sguardo vacuo e ancora sconvolto.
Pareva non ascoltarla, oppure udiva a malapena quelle crudeli parole che
sembravano effettivamente giungere da lontano.
Alice osservò quel
volto inespressivo, dipinto da un’insolita calma e implorante pietà, mentre una
fitta dolorosa prendeva possesso del suo martoriato cuore.
«Perciò questo è
un addio?» mormorò l’altro con voce tremante, attonito e incredulo. Quella voce
solitamente calda e profonda aveva assunto un tono alquanto triste.
La Capopalestra chinò istintivamente il capo, distogliendo
l’attenzione dall’elegante figura di Adriano. Cercò di fare affidamento a tutto
il suo autocontrollo, pur di non piangere in quel momento delicato. Inspirò
profondamente, per poi sospirare ad occhi chiusi quella maledetta conferma:
«Sì» mormorò difatti, atona, ponendo fine a quell’atroce agonia.
A distanza di lunghi mesi, ogni volta
che riapriva gli occhi, Alice sperava ancora di scorgere la figura del suo
tanto amato Adriano. Da quando aveva avuto il coraggio di interrompere la loro
relazione, il Campione non aveva più fatto ingresso a casa sua; nonostante ciò,
aveva sempre l’impressione di averlo accanto a sé.
Poteva scorgere la sua immagine ovunque,
perfino nel suo riflesso allo specchio. Ogni volta protendeva istintivamente la
mano verso di lui, nel disperato tentativo di afferrarlo e trattenerlo ancora a
sé. Ma come lui appariva improvvisamente, tanto improvvisamente scompariva; ed
ogni volta era una nuova ma antica agonia.
Ancora si chiedeva dove aveva trovato il
coraggio di porre fine al loro fidanzamento. Sinceramente parlando, non si
ricordava neppure il motivo per il quale aveva preso quella drastica decisione.
Tuttavia, per quanto importante fosse non avrebbe mai giustificato pienamente
quel gesto, né avrebbe espiato il suo peccato.
Adriano non sarebbe mai tornato per
colpa sua. Si era autocondannata a rimanere sola per il resto della vita,
affiancata dallo spettro di ricordi agrodolci. Per quanto pregasse di averlo nuovamente
per sé, nessuno avrebbe mai esaudito quel desiderio: si doveva accontentare
dell’illusione di averlo al suo fianco e di sentire ancora il suo respiro sulla
pelle.
Nonostante si fosse imposta un certo
contegno, non riuscì a trattenere ulteriormente le lacrime. Come una bambina spaurita,
si rannicchiò a terra, con la schiena appoggiata al muro. In quel momento Alice
si sentiva quanto mai vulnerabile, facile preda del dolore, e nessuno l’avrebbe
protetta da quell’agonia.
«Ti prego…» mormorò supplichevole,
soffocando a stento i singhiozzi sommessi. «Torna da me. Per favore, torna da
me…».
In risposta a quel disperato appello, il
suo salvatore arrivò. Non appena la Capopalestra
sollevò lo sguardo, richiamata improvvisamente da una familiare sensazione di
protezione e calore, un’espressione di pura meraviglia si dipinse sul suo
volto. Rimase attonita e senza fiato, di fronte all’elegante figura del
Campione.
Con le labbra curve in un sorriso
benevolo e caldo, Adriano le tese una mano, invitandola ad afferrarla. Finalmente,
dopo giorni di silenzio, era tornato da lei.
Ma quando Alice la sfiorò con la punta
delle dita, quel miraggio d’acqua evaporò al tocco.
E furono lacrime.
Like An Ocean, Everywhere. Non mi è stato difficile attribuire questa
piccola strofa alla Graceful
(Adriano/Alice), specialmente per il tema trattato, ossia quello dell’acqua. Mi
sono ispirata ad un ipotetico pre-manga, dove vi è il
compimento e lo sgretolamento di questa – a mio parere – fantastica shipping. È una delle poche coppie davvero canon che adoro, sinceramente parlando. Sapendo che, a
quanto pare, è stata Alice a troncare improvvisamente la loro relazione, ho
provato a descrivere i suoi sentimenti. Ammetto di non conoscere pienamente
l’IC di questo personaggio, però volevo assolutamente provare a scrivere
qualcosa su di loro. L’unica cosa che mi auguro, al momento, è di aver fatto un
bel lavoro – anche se ho i miei dubbi. Spero sia stata di vostro gradimento! Mi
aspetto tante belle recensioni!