Storie originali > Comico
Segui la storia  |       
Autore: S_a_r_a    27/11/2012    9 recensioni
Con titolo in onore al successo editoriale degli ultimi tempi (che la sottoscritta non condivide), ecco qui un frizzante decalogo della ragazza dai facili costumi modello. Senza alcuna presunzione, si prefigge di riassumere le più note abitudini della tipica oca che più o meno tutti conoscono. L'unico intento è quello di procurare un po' di risate, che non guastano mai, e di fare ironia sui costumi odierni. Niente sessismi o altre cavolate, stupidità e senno non hanno un genere soltanto. Ovviamente per le giovani aspiranti altro non è che un'ottima guida da studiare approfonditamente. Chiunque voglia scoprire di più e ama guardare le cose apparentemente degradanti da una prospettiva più gioiosa - della serie ridere per non piangere - è più che ben accetto. Un trattato scientifico come non lo avete mai visto!
Genere: Comico, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO II
Quando l'abito fa il monaco

 


 

Bene, l'infarinatura generale ora ce l'abbiamo, ma di certo non basta. Entriamo un po' di più negli aspetti pratici della questione: la quotidianità della cortigiana è quella che possiamo davvero percepire e toccare con mano, con cui tutti ci scontriamo nostro malgrado quasi tutti i giorni. Andando per gradi, una delle prime cose che si notano è senza ombra di dubbio l'aspetto, che in molti casi caratterizza fin da subito il soggetto portatore del virus. Con questo non voglio stabilire a mo di legge universale una condizione necessaria e sufficiente; in realtà essa è vera in un verso, ma non nell'altro. In sostanza, non è detto che tutte le contagiate si imbellettino di conseguenza. Avevamo già appurato che, purtroppo per noi, non girano con l'etichetta “vacca” sulla fronte.

Tuttavia, questo non deve essere motivo di scoramento, perché se non si trova in fronte, l'etichetta è spesso e volentieri da un'altra parte. Quello che ci interessa in particolare, infatti, è la circostanza più comune, ovvero dove l'infezione del virus “Bella di notte” implica un'apparenza evidente e schematizzabile. Dove voglio arrivare, dite? Molto semplice: costruire uno stereotipo ragionevole della cortigiana andando ad osservare come si concia - contingenza estendibile anche alla profumiera volendo, perché no. Ecco quindi una prima bozza riscontrabile in tre celeri colpi d'occhio:

 

  • Trucco e parrucco

Non si può dire che le infette in questo frangente non si sprechino. Oh, non ne vedi una uscire di casa senza. Ma la cosa più sconvolgente è che diventa più un must questo che fare colazione o lavarsi i denti! Insomma, posso capire il weekend, le serate e compagnia bella, ma c'è proprio la necessità di fare un lavoraccio simile ogni santo giorno? Per buttare la spazzatura o portare fuori il cane? Il patema di dover essere guardate sempre e comunque è un qualcosa che non concepisco, ma ne prendo atto per il bene della scienza. Hanno una perizia unica, degna del lavoro di un certosino, molto meccanico. Quasi le ammiro per la manualità tanto esperta. Risulta interessante anche notare la relazione di proporzionalità inversa che lega l'età di iniziazione delle giovani verso i cosmetici al tempo: più progrediamo, più vediamo che si sente questo bisogno sempre prima. Da generazione a generazione la differenza è oltremodo impressionante. Avrete visto spesso girare per la città e per i paesi queste piccole bamboline, con una massa corporea talmente minima che quando si girano e le guardate in viso pensate le abbiano pestate o vogliano essere solidali all'estinzione dei panda. No, hanno semplicemente scoperto la magia di una matita o di un pennellino; però non capite ugualmente, perché da sani individui credete che le ragazzine allo sboccio della pubertà siano ancora troppo prese chi dagli unicorni che corrono sugli arcobaleni, chi dai cartoni animati e chi dai peluches. Ma è qui che vi sbagliate, che ci sbagliamo – sì, vi capisco profondamente. Ormai i tempi sono cambiati, il virus infetta presto.

Cominciamo da un grande classico. Il mascherone in faccia. Adesso vi chiedo di figurarvelo un momento...non dovete sforzarvi tanto, anche perché sicuramente l'avete visto un po' ovunque: sull'autobus, a scuola, all'università, al lavoro, per strada, nei vostri incubi. Bene, ora che avete questa terrificante immagine nella mente vediamo di darle una forma concreta: una cipolla. No, non nel senso che se ne spiaccicano una in faccia. Veramente no, nemmeno perché fa piangere – anche se pensandoci l'effetto umoristico della circostanza può causare un po' di tristezza – intendo che si compone in strati. Per le vere appassionate almeno è così. Di solito si parte da una copiosa base di fondotinta, preferibile se di una tonalità in notevole contrasto rispetto al collo, ma non si disdegna nemmeno l'uniformità. Dipende un po' dal colore della pelle e dal cattivo gusto. Poi ci si occupa degli occhi: qui la fantasia è libera di sfogarsi nei colori e nelle forme più disparati, ma di solito un bel nero o qualunque cosa che si possa notare da trenta metri di distanza sono le scelte più quotate. In terza battuta un po' di fard per dare risalto agli zigomi che, come il resto della superficie del viso, raramente vedono la luce del sole se non attraverso questa spessa patina. Per le più disinibite c'è anche l'opzione rossetto da tenere in considerazione.

Per la cura della chioma, una compagna inseparabile delle nostre amiche è sicuramente la piastra. Accoppiata al fon, si rivela un'arma di distruzione di massa della ridotta quantità di centri nervosi; ciò spiegherebbe la maggior parte dei comportamenti del soggetto infetto, ma le prove tangibili sono ancora oggetto di studio da parte degli scienziati (azzarderei l'ipotesi che sia comunque una conclusione assai ragionevole). Questo strabiliante arnese ha il potere di rendere i capelli docili come San Bernardo nell'ora del pisolino, e quindi perfetti per le manie di potere e controllo assoluto delle cortigiane. Se non fosse per quell'antipatico, piccolo e innocente effetto elettrostatico su alcuni ciuffi...ma in questo senso una vera cortigiana non si fa intimorire, è piena di risorse nascoste. Non le vedrai mai un capello fuori posto, deve dominarli tutti!

 

  • Armadio

Come già enunciato sopra, le piccole vitelline di oggi sono le grandi vacche di domani, ergo non stupiamoci di vedere come anche qui si segua il ritmo sempre più incalzante della precocità. Il teorema vale un po' dappertutto. Soffermiamoci un momento a fare una considerazione: quante meraviglie sforna dalle stanze da letto di milioni di contagiate in tutto il mondo un semplice armadio. Eppure, c'è qualcosa che accomuna tutti questi pezzi di alta moda che contiene, un obiettivo: lasciare scoperto il più possibile. La conseguenza diretta è la riduzione del tessuto complessivo utilizzato, seguita da una certa tendenza dei soggetti nello scegliere sempre capi atti a incellofanare ogni centimetro di corpo a discapito della circolazione sanguigna. L'effetto ricorda quello di uno stuzzicadenti o di una salsiccia insaccata in base alla corporatura. Non importa la stagione, se piove, se ci sono i fulmini, se c'è la neve, se il vento gelido ti secca i bulbi oculari al punto che puoi solo piangere per idratarli come si deve. Una vacca degna di questo nome non si preoccupa certo di queste inezie. Ciò nonostante, nemmeno lei può sottrarsi all'istinto di autoconservazione, per questo sviluppa abilità a seconda della predisposizione naturale: se è calorosa, vien da sé che lo scoprirsi è, oltre ad un piacevole sollievo, un'occasione perfetta per mostrare le proprie grazie. Se invece è tanto sensibile alle temperature rigide invernali, allora lo sforzo è maggiore. Qui non so poi dire se in realtà si abitui per auto-costrizione oppure affini velleità recitative. Non escluderei l'ipotesi di una sorta di selezione naturale sulla stregua di Darwin, in cui fin dall'antichità gli agenti atmosferici hanno segnato il destino di questo virus: le infette in grado di adattarsi senza soffrire hanno preservato la specie, mentre le più deboli sono perite. Chi lo sa.

Entrando un po' di più nello specifico, i pezzi forti del guardaroba non sono tanti, sono più le varianti. Per non parlare delle firme, che contano forse più di ogni altra cosa per moltissime. L'esempio più lampante è la minigonna inguinale, negli ultimi tempi sostituita all'uso di maglie ultra corte con leggins da cui traspare la presenza di tanga, perizomi o mutande di ogni tipo. Questo capo è più abusato che usato, qualunque pretesto per la “passeggiatrice” è buono per mostrare il deretano, indipendentemente dalla forma o dalla dimensione. Possiamo anche associare i bordi della suddetta biancheria che escono dai pantaloni con anteprima del fondoschiena ogni volta che capita di trovarsi dietro ad una di loro seduta. Spettacolo unico e ad alto contenuto erotico per la componente maschile, sarete d'accordo - la speranza che anch'essa dopo un po' abbia l'istinto di aggrottare la fronte è ancora viva nel profondo. Inoltre, la classifica include la scollatura ombelicale di maglie, magliette o maglioni. Più che un piccolo scorcio sul davanzale dà una visuale completa di tutto l'ambaradan, è la conca di una valle pluviale, una fossa delle Marianne che non dà spazio all'immaginazione. Queste malandrine mica hanno tempo per l'immaginazione, meglio dare una rappresentazione anatomica esaustiva nei dettagli fin da subito, non si sa mai.

 

  • Scarpe

Eh sì, nell'elenco dei tesori più amati dalle meretrici non può certo mancare una quantità spropositata di calzature, ancor meglio se più del 70% provviste di tacchi tra i dieci e i venti centimetri. Sarebbe molto spiacevole se non si riuscisse ad esprimere la propria personalità civettante in ogni situazione o quasi, meglio essere pronte con gli strumenti giusti. Mettete caso che incontrino una preda troppo alta, vorrete mica che non riescano a raggiungere un obiettivo perché tappe? No, non auguriamoglielo, potrebbero rimanere traumatizzate per periodi considerevoli al pensiero di non poter ottenere quel che vogliono. E poi amano essere guardate da capo a piedi, non c'è niente di meglio del suono di un tacco che pesta il pavimento per far girare qualche sguardo distratto.

Ma qui subentra un problema propriamente fisico: non tutte sono in grado di mantenere in equilibrio il baricentro con un supporto tanto ridotto. Allora non c'è altra soluzione, se non l'allenamento. Che credete, non è mica facile essere perfette in tutto, certi aspetti vanno coltivati con costanza. Questo lo sanno anche tutte le sane donne di ogni età e paese, i tacchi a spillo sono una tortura – ma anche quelli più bassi -, invenzione di un misogino patologico senza dubbio . Però la meretrice deve superare questo ostacolo ad ogni costo. Si vede subito in quale fase dell'allenamento si trova; le peggiori sembrano struzzi con la labirintite per tutto il tempo che stanno in pedi. Per le più pigre il surrogato sono vestiti ancora più succinti o un trucco più pesante, a discrezione di scelta.


 

Come ogni regola ha le sue eccezioni di conferma – in altre parole l'abito fa il monaco, ma non sempre. Abbiamo constatato che molte contagiate mostrano in superficie i sintomi della malattia. Se non siete convinti guardatevi intorno un po' meglio e divertitevi, ce n'è per tutti i gusti...






Sono tornata! Faccio ammenda per il ritardo, ma è un periodaccio..spero che il capitolo sia di vostro gradimento, se così non fosse non esitate a dirmi il vostro parere, sarà comunque ben accetto!
Ringrazio come sempre i sostenitori alla luce del sole, i silenziosi e i futuri se ce ne saranno :D
Un bacio a tutti e alla prossima, cercherò di mantenere tempi accettabili ;)

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Comico / Vai alla pagina dell'autore: S_a_r_a