Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: ButterflySeven    27/11/2012    2 recensioni
Cit. dal capitolo 1.
"Mi trovo qui, di fronte a te, siamo così vicini che mi basterebbe alzare un braccio per poterti toccare. Allora perché ti sento così distante?
Nel sottofondo il fischio della nave si mescola con il chiacchierio eccitato dei passeggeri dell'Astoria, intenti ad ammirare lo spettacolo delle luci colorate che si allontanano pian piano, lasciando lo spazio ad un cielo sempre più stellato, di potersi finalmente liberare della nube della città.
Mi guardo intorno spaesata, la nave ha lasciato ormai da un pezzo il porto, eppure nel mio tempo interiore mi sembra sia trascorso un solo istante. Il mio sguardo si posa nuovamente sul tuo corpo statuario. Sei veramente bello, Masumi Hayami, ma penso che sei talmente tanto abituato a sentirtelo dire, che se te lo dicessi, mi rideresti in faccia. Come sempre, del resto. Sospiro e mi decido a parlarti."
E' stata scritta prima dell'uscita del volume 47, quindi rappresenta la notte sull'Astoria come l'ho immaginata io.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4

Signor Hayami, con lei uno psicologo impazzirebbe. Come può una persona racchiudere in se tante cose contrastanti? Come puoi portarmi nella cima del paradiso e contemporaneamente catapultarmi all’inferno? Non che in questo caso sia infelice, ma non capisco come tu possa mantenere quell’ immancabile sangue freddo dopo aver scoperto che la tua futura moglie ricatta la tua “adorata” prima attrice, la stessa che in una sola sera hai abbracciato per due volte e a cui hai sussurrato parole di scuse in modo molto languido. Dalla tua espressione, sembra che fino ad ora abbiamo amabilmente conversato sui nostri film preferiti.
Non so se interpretare la tua reazione come un segnale positivo: osservandoti meglio, il tuo sguardo non mi sembra indifferente, ma piuttosto… Sì, appari quasi sollevato.
Mi sento in imbarazzo, stringo nuovamente le mani tra la gonna, abbasso il capo, non voglio che percepisca quanto importante sia stato il gesto di poco fa. Mi sono sentita come in paradiso, in verità non so cosa si prova realmente, ma il mio corpo, in quegli attimi, ha annullato ogni cattivo pensiero, per lasciare spazio al “noi”. Ma infondo un “noi” non esiste, sicuramente hai agito guardando non Maya Kitajima detta la “ragazzina”, ma Maya la candidata a ricevere il ruolo della dea scarlatta. Tu sei l’ammiratore e sono sicura che hai agito per amore della mia “arte”.
- Ragazzina, che ti prende? Ti hanno forse tagliato la lingua?- mi dici ridacchiando.
Ma dico, quest’uomo c’è o ci fa?
- No signor Hayami, fortunatamente ce l’ho ancora la lingua. Potrò ancora interpretare la dea scarlatta, se è di questo che si preoccupa –
E metto su uno dei miei immancabili bronci. Lui scatta in una risata cristallina, che mi fa voltare nuovamente. E’ quel che è, ma non si può certo negare che ha un fascino davvero invidiabile. Il suo sorriso rompe ogni cattiveria inferita contro di lui, spero non se ne accorga di questa mia debolezza o mi avrebbe in pugno.
Il flusso infinito dei miei pensieri, viene interrotto dal ritorno del cameriere. Ops! Con tutto questo trambusto ho dimenticato la causa di qualche imbarazzo fa. E adesso cosa faccio? Mamma mia, che vergogna!
- Allora signori, avete deciso cosa ordinare? – Chiede il cameriere, e noto con piacere un’altra occhiata di disprezzo rivolta a me.
- ehm…- apro disperatamente il menù, ma non so che fare… Ammiratore, SALVAMI!!!- ecco… dunque….- perfetto ci mancava la risposta a monosillabe.
- Signorina, ha mai mangiato cucina italiana?- Mi domanda Masumi.
Cucina italiana? Pasta, pizza, cannelloni, prosciutto, pesto alla genovese, pasta con le sarde ed il finocchietto selvatico…. Uhm tanta roba buona! Che stia venendo in mio soccorso? Ma si, abbocchiamo pure.
- Qualche volta si, signor Hayami e mi piace molto!- rispondo cercando di ricompormi dall'imminente figuraccia!
- Molto bene, allora possiamo ordinare cucina italiana?- chiede al cameriere
- Ma certo signore, il nostro ristorante è famoso per la flessibilità del menù e la sua attitudine ad una cucina multietnica. –
- Perfetto. Che ne dici come antipasto un’insalata di polipo, ragazzina? –
- Veramente, preferirei di no, sa è pesante per la digestione… -
- Ha ragione e allora cosa?-
Ci fermiamo a pensare, poi a me viene in mente un piatto letto per caso in un libro di cucina.
-Che ne dice di cozze gradinate al forno?-
- Mi dispiace, ma sono allergico alle cozze… Magari potremmo fare qualcosa di più caratteristico dell’italia, si, per me faccia : un classico antipasto all’italiana, poi come primo pasta col pesto alla trapanese e scaloppine al limone per secondo, per te Maya?-
- ehm va bene lo stesso menù –
- Perfetto…- rispose il cameriere annotando tutto in un piccolo notes – e come dolce, cosa posso offrirvi? Trovate i vari tipi nell’ultima pagina dei menù…-
Apro la fatidica pagina e noto dolci di ogni tipo… torte ricoperte da ogni bontà, con strati infiniti di creme diverse… mi perdo in quella lista, ma il mio sguardo viene attirato da un dolce in fondo alla pagina… Sì, c’è il mio dolce preferito! Chiudo soddisfatta il menù, stavolta so cosa voglio.
- Per me una fetta di ciambella al cioccolato –
Mentre riferisco la mia ordinazione al cameriere, Masumi, che stava bevendo del vino si affoga.
- Tutto bene signor Hayami?- gli chiedo guardandolo preoccupata.
- Ma certo ragazzina, va tutto bene- poi guardandomi un po’ imbarazzato (imbarazzato? No, sicuramente mi sbaglio) mi chiede: - Sei sicura di volere una fetta di ciambella? Ci sono tanti altri dolci che sicuramente ti possono piacere –
- La ringrazio signor Masumi, ma vede…- le mie guance si imporporano per la 300° volta- ecco… Preferisco le torte fatte in casa e di fattura semplice a quelle più elaborate, quindi vorrei quella –
I suoi occhi sgranano dallo stupore, dopotutto lo posso capire, solo una sciocca “ragazzina” può preferire la ciambella ad una torta crema e panna con fragole…
- Sa ragazzina, anch’io amo le torte fatte in casa. Credevo di essere uno dei pochi rimasti a preferirle a quelle più elaborate. Inoltre le confesso che le torte fatte in casa, mi ricordano un pò lei, ragazzina... - mi guarda per un attimo in modo molto intenso, quelle parole mi risuonano in modo piuttosto strano, noto un significato retorico appena accennato, di quelli che vanno letti tra le righe.
Un attimo dopo, è serio come prima e da la sua ordinazione al cameriere – porti lo stesso dolce anche per me-

Consegniamo i menù al cameriere, che mi lancia un’altra “amorevole” occhiataccia e se ne va.
Torno a guardare il signor Hayami, è un uomo davvero dalle mille sorprese… E chi se l’aspettava che i suoi dolci preferiti fossero le ciambelle fatte in casa?
Devo tanto a quest’uomo, nel bene e nel male è sempre qui, pronto a sostenermi, anche quando ogni cosa è contro di me, come questa sera. Ripensandoci, non ha esitato a credermi una volta raccontata la mia versione, né tantomeno ha cercato di “coprire” la sua fidanzata con banali scuse. Ha creduto a me e non a lei… Maya 1-Shiori 0, almeno in questa singola battaglia ho vinto io, ma so da tempo di aver perso la guerra… Signor Hayami, non si sposi, o sento che potrei morire…
Ma in questo momento, mi importa solo di averti accanto, ma soprattutto che hai capito la mia posizione senza esitare.
- Signor Hayami…– cerco il coraggio di dirgli ciò che provo, cosa significhi realmente per me la fiducia che mi ha dato, i miei occhi si illuminano come polvere di stelle e li specchio nei suoi, non posso che aprirmi in un caldo sorriso -… grazie –
Vedo i tuoi occhi spalancarsi dalla sorpresa, ma poi anche il tuo sguardo si fa languido ed il sorriso che ti ho rivolto, ora è contraccambiato da uno altrettanto luminescente. Come sempre in questa strana serata, a parlare non sono le parole, che possono scorrere infinite, ma non essere mai comprese nella loro reale essenza. Ma quando a parlare sono le anime, uno sguardo, un sorriso, un semplice gesto, assume tutto un altro significato. Stavolta non ci sono incomprensioni, perché il linguaggio del cuore conosce una sola lingua: l’Amore. Non so tu, ma la mia anima si sta rivolgendo a te con questa unica chiave; non so se coincide al tuo lucchetto, ma dammi la speranza che la chiave del tuo cuore possa avercela io. Se ti osservo dentro, giù nel profondo, vedo tanta tristezza e solitudine, ma poi noto un puntino, lì al centro. E' una piccola luce, sono io quella luce? Dimmi di si, te ne prego. Anima mia, aiuta questo cuore desolato, spazziamo per sempre la spessa fuligine che ne ricopre il reale splendore. Forse più che sapermi la proprietaria della chiave che un giorno ti aprirà, preferirei essere colei che ti facesse brillare intensamente. In fondo, a cosa serve essere ricambiati da un cuore buio? Meglio essere la luce di quel cuore. E’ questo che i miei occhi ti stanno dicendo, spero che anche il tuo cuore conosca il linguaggio dell’”amore” o sarebbe come parlare ad uno straniero.

Continua...

*Ebbene si, amo le torte fatte in casa XD
  
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