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Autore: shesbroken    27/11/2012    3 recensioni
«Meriti di essere baciata sempre come se fosse la prima volta.» Disse più seriamente,
prima di trafiggermi con lo sguardo. Avrei sempre amato quegli occhi verdi. «Ma cosa più
importante, meriti che ogni giorno ci sia qualcuno al tuo fianco che ti ricordi quanto ti ama.»
Cap. 30
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'I can be your hero baby.'
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QUESTE STORIA E' IL SEGUITO DI "You're so scared to fall in love" :) 



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CAPITOLO 1
All I wanna do is love your body.



Avete mai creduto nelle storie d'amore da romanzo rosa? Quelle storie che nonostante gli ostacoli, nonostante le avversità, sarebbero riuscite sempre ad avere un lieto fine? Ecco, io no, ma si può sempre cambiare idea. Io l'ho fatto. La mia vita era sempre stata un completo disastro, tanto che una volta mi ero chiesta persino chiesta quando sarei stata finalmente felice, fino a quel giorno, quando mai e poi mai avrei immaginato di trovare una persona come lui, una persona che avrei amato con tutta me stessa. «Victoria ti sbrighi! I ragazzi tra poco avranno l'intervista, dobbiamo sbrigarci se vogliamo salutarli.» Mi urlò Chloe, risvegliandomi dal mio sogno ad occhi aperti. Senza neanche accorgermene, mi ero fermata davanti a una vetrata dell'aeroporto, a guardare per la prima volta gli alti grattacieli di New York. «Ehi rilassati.» Gli dissi ridendo andandole incontro per poi darle un bacio sulla guancia, prima che la ragazza riprendesse a camminare, incitando me e Dana di sbrigarci. Quest'ultima insieme a me rise, per poi ricominciare a camminare verso l'uscita dell'aeroporto. A New York si stava avvicinando l'Halloween ma nell'aria si respirava già un'atmosfera a dir poco natalizia. Durante il tragitto in taxi, Chloe non la smise di fotografare il paesaggio al di fuori del finestrino, e, di tanto in tanto, si concesse il lusso di fare qualche foto a me e all'altra mora. «Dio, ho una voglia matta di rivedere Nialler.» Disse la ragazza iniziando a viaggiare con la fantasia. Era dai Teen Awards che non vedevamo i ragazzi e dire che ci erano mancati era dir poco.Certo, ci sentivamo spesso tramite skype, ma non era la stessa cosa. Io ed Harry, inoltre, avevamo molto da recuperare.
Non appena arrivammo davanti all'hotel, un gruppetto di fan ci venne incontro per farci qualche domanda e qualche foto, e noi fummo più che felici di assecondarle, anche se non riuscivamo ancora a capire il motivo di così tanta devozione, infondo noi eravamo solo le ragazze dei loro idoli. Paul si accorse del trambusto che si era venuto a creare, così, non appena ne ebbe l'occasione, ci accompagnò all'interno per poi portarci nelle stanze dei nostri rispettivi fidanzati. Non appena Chloe entrò nella stanza di Niall, li sentii entrambi urlare dalla gioia, mentre quando Dana andrò da Zayn, l'unica cosa che si riuscì a percepire fu il silenzio più totale. Prima di entrare nella stanza di Harry, bussai alla porta e non appena lo vidi comparire sulla soglia, con il miglior sorriso che avessi mai visto, sentii il cuore martellarmi nel petto, lui era lì. Era reale. «E tu che ci fai qui?» Disse avvinghiandosi alle mie labbra, non lasciandomi neanche il tempo di rispondere. Senza attendere oltre, lo spinsi dentro per poi chiudere la porta alle mie spalle. Avevo bisogno di un po' di intimità. «Siamo arrivate un po' prima. Volevo beccarti con la tua amante.» Dissi seria, prima di scoppiare a ridere insieme al ragazzo. «Se ti sbrighi magari riesci a raggiungerla. E' appena uscita dalla finestra.» Dissi appoggiando le mani sul mio fondo schiena, sostenendo, come sempre, che ormai era di sua proprietà. «Allora, tra quanto avete l'intervista?» Gli chiesi appoggiandolo a mia volta le mie mani sul suo fondo schiena, cogliendolo alla sorpresa. «Tra poco ma.. ehi. Tutta questa confidenza?» Mi disse ridendo, prima che io lo inzitissi con un lungo e intenso bacio. Mi erano mancate così tanto quelle maledette labbra. Senza dire una parola, il ragazzo mi prese di peso e mi fece sdraiare sul divano, per poi mettesi sopra di me, senza farmi troppa pressione. I baci si fecero sempre più spinti, le sue mani scesero sotto la maglietta, prima che qualcuno spalancasse la porta, interrompendo il nostro momento magico. Tomlinson proprio non sapeva cosa voleva dire la parola privacy. «Ehi ma.. Oddio.. Ma chiudete queste porte dannazione.» Disse il ragazzo mettendo il broncio, prima che Harry gli lanciasse un cuscino in piena faccia. «Sei sempre il solito.» Dissi saltandogli al collo, e stampandogli un bacio sulla guancia. «Si ma che ne è della nostra promessa. Ieri ti ho aspettato all'altare ma non sei arrivata.» Disse il ragazzo facendomi ridere, mentre Harry continuava a guardarci scocciato. «Mi dispiace, ma ho avuto un contrattempo, domani recuperiamo.» Dissi facendo giurin giurello col ragazzo, che poi se ne andò avvisandoci che a minuti sarebbe arrivato il pullman. «Venite anche te e le altre, vero?» Mi chiese avvicinandosi a me, per poi stamparmi un bacio sulla guancia. «Certo, non abbiamo intenzione di poltrire in hotel.» Dissi, prendendolo per mano, per poi uscire dalla stanza. Sarebbero stati i tre giorni più belli della mia vita.
Non appena arrivammo tutti agli studi, ci portarono tutti in camerino, e non appena fu il turno dei ragazzi, io le altre andammo dietro alle quinte per seguire l'intervista. Non appena arrivarono iniziarono a promuovere il loro CD, e subito dopo iniziarono con le domande più personali. Ovviamente chiesero anche il loro rapporto con le ragazze, ed Harry senza pensarci due volte aprì bocca, facendomi sorridere teneramente. «Io ho già la mia ragazza, e mi basta e avanza.» Disse mostrando le sue meravigliose fossette, che avevo sempre amato. «Sei innamorato di lei Harry?» Chiese la donna, scrutandolo attentamente mentre lui sorrideva imbarazzato. «Si insomma, lei è tutto quello che ho sempre desiderato. E' semplicemente meravigliosa.» Disse con gli occhi lucidi, facendomi venire la pelle d'oca. Quel ragazzo non avrebbe mai smesso di stupirmi. Alla fine dell'intervista, saltai letteralmente al collo di Harry, cogliendolo alla sprovvista. «Tu sei meraviglioso.» Dissi per poi iniziarlo a baciare, prima che Louis ci interrompesse con un colpo di tosse. «Atti osceni in luogo pubblico.» Disse, prima di bloccarsi non appena vide Eleanor venire verso di noi. Durante l'estate avevo avuto l'occasione di conoscere bene quella ragazza, e si era rivelata davvero molto simpatica, anche se a Chloe, stranamente, non andava molto a genio. «Ehi ehi Tomlinson niente atti osceni in luogo pubblico.» Gli urlai non appena lo vidi correre incontro alla sua ragazza, che si mise a ridere alla mia battuta. Harry, senza aspettare oltre, mi trascinò nel suo camerino, per poi chiuderlo a chiave. Senza dire una parola mi sbatté al muro per poi iniziarmi a baciare, come solo lui sapeva fare. Io d'altro canto, infilai le mie mani tra i suoi capelli, mentre le sue lentamente scendevano sul mio fondo schiena. «Che ne dici di andare in hotel?» Gli chiesi tra un bacio e l'altro, prima che lui smettesse bruscamente di baciarmi, per potermi sorridere amabilmente. «Io ho un idea migliore.» Mi disse facendomi venire di fretta e furia per poi uscire dagli studi senza neanche avvisare gli altri. Insieme prendemmo un taxi, e non appena disse il nome di una via al conducente, gli chiesi spiegazioni. «Ho un piccolo regalo per te. Ti basta sapere questo.» Disse baciandomi la fronte, mentre io osservavo le nostre mani intrecciate. Era per quello che amavo quel ragazzo. Con lui tutto era imprevedibile.
L'autista ci portò in una villetta alla periferia di Londra, e non appena vidi Harry con le chiavi in mano, capii cosa stava succedendo. «Tu sei pazzo.» Gli dissi non appena aprì la porta di casa, facendo entrare prima me. L'ingresso era ampio, e da li si riusciva a vedere il grande salone e una cucina intima e non esageratamente grande. «Vieni, dal piano di sopra la vista è mozzafiato.» Disse prendendomi per mano, per poi condurmi sulla terrazza affacciata sulla camera da letto. Da li si riuscivano a vedere i grandi grattacieli illuminati e tutto era semplicemente perfetto. «Ho pensato che sarebbe stato il posto perfetto per le nostre fughe d'amore.» Mi disse abbracciandomi alle spalle, per poi iniziare a baciarmi delicatamente il collo, mandandomi letteralmente in estasi. «Non puoi capire quanto ti amo.» Dissi voltandomi verso di lui, incrociando il suo sguardo magnetico. «Tu meriti questo e altro.» Mi disse incominciando a baciarmi lentamente, prima che il suo telefono iniziasse a squillare. Dovevamo immaginarcelo. «Ti posso lasciare sola per un po'? Devo andare un attimo dai ragazzi.» Mi disse mordendosi il labbro inferiore, facendomi venire letteralmente la pelle d'oca. «Non fare tardi.» Dissi stampandogli un bacio a stampo, prima che il ragazzo se ne andasse lasciandomi sola in casa. Subito iniziai a fare un giro, e non appena vidi una scatola di candele, ancora chiusa, dentro una cassetto del salotto, mi venne un lampo di genio. Prima di tutto, riempii la stanza di candele, accesi il camino e subito dopo misi una coperta e qualche cuscino davanti ad esso. Non appena ebbi finito, corsi in camera per indossare un delizioso babydoll nero che avevo comprato in una boutique di Parigi l'estate precedente. Sapevo che Harry amava questo genere di cose, era sempre stato il romanticismo fatto persona, così, prima del suo arrivo, aspettai davanti al camino, e non appena sentii la porta di casa aprirsi, mi recai all'ingresso, dove trovai Harry intento a togliersi la giacca, prima di accorgersi della mia presenza. Non appena mi vide, rimase per un momento a fissarmi senza dire una parola, con la bocca spalancata e gli occhi fissi sul mio corpo. «Bentornato a casa amore.» Gli dissi semplicemente con un sorriso accennato, mentre lui lentamente si avvicinava a me. «Sei semplicemente stupenda.» Mi disse appoggiando le mani lungo i miei fianchi, prima di prendermi in braccio per poi portarmi nel salotto, senza staccare neanche per un momento le sue labbra dalle mie. Delicatamente mi fece sdraiare sulla coperta preparata apposta per noi, mentre il profumo dell'incenso appena acceso cominciava a diffondersi per la stanza. Senza aspettare oltre, lo aiutai a togliersi la maglietta, seguita subito dopo dai jeans. Avrei voluto fermare il tempo, avrei voluto dimenticarmi del resto del mondo per sempre, ma per il momento, mi bastavano quei minuti in paradiso. «Credo che non mi stancherò mai di amarti.» Mi sussurrò all'orecchio, mentre le mani lentamente cominciavano a scendere lungo il mio fondo schiena. Il contatto con la sua pelle mi avrebbe per sempre fatto venire la pelle d'oca? «Pensiamo a vivere il presente.» Dissi a mia volta, prima di dar inizio alle danze. Quella sarebbe stata di sicuro la notte più immemorabile della mia vita. Tutto era perfetto. Lui era perfetto.

Vic #1

   
 
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