Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: AxXx    28/11/2012    1 recensioni
Xemnas è morto e con lui l' organizzazione.
Ma qualcosa si è mosso nelle tenebre.
Il maestro Xehanort aveva due allievi segreti, a cui si è aggiunto un terzo. I loro compito è riportare in vita il loro maestro e porre fina alla guerra del Keyblade portando l' oscurità su tutti i mondi.
Sora e Riku, nominati maestri keyblade da Yen Sid, dovranno intraprendere un nuovo viaggio e con loro altri nuovi custodi per salvare i mondi dai loro avversari e dalla rediviva Organizzazione XIII.
Tra grandi battaglie e pericolosi viaggi il gruppo si dovrà confrontare con nuovi nemici, scoprendo che non tutto è come appare.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kairi, Nuovo personaggio, Riku, Sora
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Sora spiegò per la decima volta la situazione a Tidus.
“Ve l’ho detto: ho viaggiato nello spazio e ho combattuto mostri a palate, ora quei mostri hanno attaccato questo mondo ed io devo andare in un altro mondo per difenderlo.” Disse esasperato.
“E mia sorella!?” Chiese Rinoa per l’ennesima volta.
“Te l’ho detto: lei è una custode, hanno tentato di rapirla, ma siamo riusciti a portarla in salvo al castello Disney, ora è al sicuro.” Le ripeté il ragazzo per l’ennesima volta.
“La nave è pronta!” Urlò Ventus ad un certo punto interrompendo la conversazione. 
“Sentite ragazzi! Voi rimanete qui, e prendete questi.” Disse Sora dopo aver preso alcune armi dalla stiva delle gummiship.
“A cosa ci servono?” Chiese Tidus impugnando la spada che gli aveva dato.
“Se gli heartless dovessero tornare dovrete respingerli, ho incantato anche il pallone di Wakka, affinché sia efficace.” Rispose il cutode.
Detto questo corse verso il maestro Eraqus e gli altri.
“Eh, No! Io vengo con te!” Disse Rinoa seguendo il ragazzo a bordo della nave.
“Ma lei non può venire!” Tuonò il Maestro Yen Sid. “Se venisse l’equilibrio tra i mondi sarebbe a rischio!”
“Maestro, l’equilibrio dei mondi è già andato a farsi benedire, lo dimostra il fatto che tu sei qui, vivo e vegeto e che ci siamo anche noi!” Lo informò Terra.
“E va bene, viene con noi, ma una volta arrivati a Rediant Garden, lei rimane lì e non voglio storie!” Concesse il maestro.
“Ehi! Sora! Attento, torna sano e salvo!!!” Gli augurarono Selphie, Tidus e Wakka.
“Non vi preoccupate, ragazzi, ce la faremo!” ‘Dobbiamo.’ Fece Sora mentre saliva sulla nave insieme a Rinoa e gli altri custodi.
Mentre la gente e i soldati si riprendevano dal violento attacco degli heartless la nave sparì in cielo portano lontani i keyblader.
 
 
 
“Non ho ancora capito perché usate questa nave per viaggiare. Non sarebbe meglio usare il keyblade?” Chiese Eraqus perplesso.
“Sì, ma noi sappiamo pilotare solo questa per ora, il resto per noi è difficile.” Rispose Sora mentre teneva in mano il volante del veicolo spaziale che solcava le correnti siderali che portassero a Rediant Garden.
Naminé stava osservando le stelle mentre faceva dondolare il keyblade davanti a se.
Aveva le stesse abilità teoriche di Kairi, ma dal punto di vista pratico non aveva fatto molta esperienza.
“Lei è un maestro keyblade, vero?”  Chiese rivolta al maestro Eraqus mentre la nave andava avanti.
“Certo, ma perché?” Chiese perplesso l’uomo.
“Mi può insegnare a combattere?” Chiese un po’ in imbarazzo la bionda.
“Certo, nessun problema.” Rispose l’anziano maestro, mentre Roxas si metteva a chiacchierare con Ventus.
I due erano praticamente uguali, ma mentre Ventus era più allegro e distaccato, Roxas era più riflessivo e cauto.
 
 
 
 
 
 
“Ehi! Siamo a Rediant Garden!” Li informò Sora mentre entrava nell’atmosfera del pianeta di Cloud e Leon.
Le mura della fortezza erano semidistrutte, in alcuni punti e le case addossate ad esse erano bruciate.
Decine di guardie controllavano il perimetro della città, mentre alcuni uomini combattevano contro le creature oscure in avanguardia.
La fortezza oscura si ergeva minacciosa sopra la massa nera degli heartless e dei nescenas.
“Incredibile che questo luogo abbia resistito tanto a lungo.” Disse Terra con un filo di voce.
Atterrarono sulla terrazza del castello di Ansem il Saggio.
Sora e Naminé furono incredibilmente sorpresi dal vedere proprio il vecchio dai capelli biondi andar loro incontro sorridendo, mentre con lui c’era anche Re Topolino.
“Maestà, cosa ci fa lei qui?” Chiese il custode perplesso.
Il re abbassò il capo.
“Mi dispiace, ma il castello è caduto, e Maya è dispersa.” Rispose tristemente.
“Come!? Dov’è mia sorella, allora!?” Chiese disperata Rinoa afferrando il piccolo sovrano.
“Calma!” La fermò Sora, mentre Topolino si schiariva la gola per riprendersi.
“Se ti riferisci a Maya, lei è al sicuro per ora: è in viaggio con un nostro alleato.” Disse.
Rinoa non sembrava rassicurata dalla notizia, ma non poteva fare altro e stette in silenzio accontentandosi di quella spiegazione.
“Comunque, credo che ci sia qualcuno che sarà contento di vedervi.” Disse il Re a ventus e Terra.
Il gruppo fu condotto in un grande cortile alberato e pieno di cespugli dove una ragazza dai capelli blu stava allenando un gruppo di ragazzi che doveva avere l’età di Sora.
 
 
 
Aqua non si aspettava certo quello.
Dopo tutto il tempo trascorso lontana dai suoi amici.
Da Terra.
Non si aspettava certo di vederli lì, tutti e due.
Accompagnati dal maestro Eraqus, per di più.
“T-Terra, V-Ventus.” Balbettò emozionata appena li vide. “S-siete vivi, questa n-non è un a-allucinazione, vero?”
“Siamo, noi tranquilla.” Disse Terra sorridendo poggiandole una mano sulla spalla.
Per lei fu troppo.
Non le importava nulla che fossero presenti delle persone, tra le quali il suo maestro, e che avrebbe dovuto mantenere un contegno.
Gettò le braccia al collo dei due amici iniziando a piangere lacrime di gioia.
Li aveva ritrovati.
Questa volta non gli avrebbe lasciati andare come l’ultima volta.
Non le importava di Xehanort, Vanitas e tutti coloro che si sarebbero opposti.
Lei sarebbe stata al loro fianco a costo della vita.
“Grazie al cielo siete vivi, non speravo più di rivedervi!” Esclamò, mentre lacrime di gioia le rigavano il volto.
 
Ci volle parecchio tempo prima che Aqua si riprendesse da quella vista.
 
Inoltre Sora e Naminé furono aggiornati sulla situazione.
 
Fu così che vennero a sapere che Maya era dispersa e che non erano riusciti a mettersi in contatto con Yen Sid.
 
“Ma è terribile! Almeno sapete dov’è Riku!?” Chiese Sora disperato.
Non avrebbe sopportato di perdere un altro amico.
“Sfortunatamente ignoriamo cosa gli sia successo, ma reputiamo che sia alla tua ricerca, tra i mondi, anche se non sappiamo dove si trovi.” Rispose Ansem il saggio.
“Devo trovarlo!” Disse deciso il custode.
“Al tempo, Sora!” Lo fermò Re Topolino. “So che tu sei ansioso di raggiungere il tuo amico, ma ti devo chiedere una cosa: dov’è Kairi?”
Il giovane abbassò il capo.
Era dura ammettere di non essere riuscito a proteggerla.
Ma era tutto confuso, era stato al Castello Dell’Oblio.
Lì si era fatto tutto complicato.
Doveva trovare Kairi.
Spiegò al Re cos’era successo.
“Quando ho visto te, Naminé, ho capito che era successo qualcosa a Kairi, ma dobbiamo ritrovarla subito! Non oso pensare a cosa le farebbero i servi di Xehanort!” Disse il Re preoccupato.
In quel momento una guardia arrivò nello spiazzo.
“Signore, una persona chiede di parlare con voi!” Annunciò trafelata.
“Allora fatelo venire qui.” Disse l’anziano sovrano.
“Signore, non è il caso, dice di essere un ambasciatore della parte opposta.” Rispose la guardia agitata.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Masuru parò il colpo della sua compagna.
“Ma che stai facendo, io non ti ho tradito!” Urlò mentre parava i fendenti di Adele.
Lei, però continuava ad attaccare senza sosta.
Una pioggia di sfere luminose piombò sul ragazzo che fu costretto a ripararsi dietro una barriera.
‘Dannazione! Devo contrattaccare!’ Si disse il giovane mulinando il keyblade contro la compagna.
Le armi si scontrarono in aria con violenza inaudita, mentre le fiamme della battaglia tra le forze imperiali e gli Unni necron.
Masuru lanciò una fiammata che esplose facendo volare i corpi senza vita delle guardie, costringendo Adele a proteggersi con una barriera.
“Ti abbatterò, traditore!” Urlò la ragazza lanciandosi in avanti con il keyblade pronto.
Altre scintille sprizzarono dalle due lame.
Lo scontro era in parità, ma Masuru era in netta inferiorità.
Stanco per lo scontro precedente, aveva solo l’aiuto di Aurora che era stanca per essere appena uscita dal controllo oscuro.
Adele menò una serie di fendenti senza sosta mentre il suo keyblade veniva avvolto da un alone di fiamme.
Masuru e la sua nova compagna dovettero ritirarsi a causa delle scintille incandescenti.
Lui continuò a combattere, mentre Aurora cadeva a terra, a causa della fatica.
I muscoli non le ubbidivano e lei era sul punto di svenire.
Dal canto suo, Masuru, non era certo messo meglio: aveva diverse ferite aperte e la stanchezza lo indeboliva rendendogli difficile parare anche i colpi più facili.
Adele, convinta delle sue ragioni, non si risparmiò, e continuò a colpire con forza, fino a che, con un colpo secco non aprì la guardia del ragazzo e lo colpì al torace.
Il giovane cadde a terra, tenendosi la ferita e lasciando il keyblade.
“Perché ci hai traditi? Perché la stavi aiutando!?” Chiese Rabbiosa Adele, mentre il sudore le imperlava la fronte.
“Io, tradirvi!? Ma che ti salta in mente. Io... Io... cercavo solo di aiutare la regina Minnie.” Disse tenendosi la ferita.
La ragazza lasciò cadere la lama.
In quell’istante il corpo della regina del castello precipitò dal castello.
“No... no...” Sussurrò la ragazza avvicinandosi al corpo della sovrana senza vita.
“Cos’ho fatto?” Si chiese disperata mettendosi le mani tra i capelli.
“Quello che volevo.” Rispose una voce alle sue spalle.
Macchia Nera sorrise divertito dalla disperazione della ragazza.
“Sei stata sciocca a credermi, ma sei stata sciocca, ma utile.” Disse puntandole contro il keyblade.
“Ti odio!” Urlò evocando la sua lama attaccando con violenza.
Le due armi si incrociarono .
“Mi hai fatto credere che un mio amico mi avesse tradito!” Urlò con veemenza vibrando un colpo di spada facendo arretrare di un passo il maestro nero.
“Avresti potuto stare più attenta.” Disse lui sparendo grazie ai poteri oscuri.
Adele si guardò intorno alla sua ricerca, ma non riuscì a trovarlo.
 
 
 
Una lama la attraverso da parte a parte all’altezza del ventre.
“Nooooo! Adele!!!” Urlò Merrik sopraggiunto in quel momento.
La ragazza abbassò la testa osservando la lama nera che le attraversava il petto sentendo la vita scivolare via la vita.
Il sangue sgorgò a fiotti dalla ferita come l’anima dal suo corpo.
Osservò il fratello avanzare con il keyblade in mano e puntarlo contro Macchia Nera.
La lama uscì dal suo corpo con violenza mentre l’oscuro si posizionò davanti a suo fratello.
 
 
 
 
Merrik osservò il corpo della sorella cadere a terra mentre il misterioso nemico si posizionava davanti a lui con in mano il keyblade.
“Ti ammazzerò per questo!” Urlò lanciandosi in avanti.
Le due armi si scontrarono con violenza sprizzando scintille.
Il giovane lanciò una serie di attacchi, ma il suo avversario si teletrasportò alle sue spalle cercando di colpirlo.
Tuttavia, benché si fosse fatto strada tra i necron per raggiungere il castello, era certamente meno stanco della sorella, e riuscì a parare il colpo del nemico con destrezza.
Di nuovo attaccò con violenza.
Macchia Nera parò gli attacchi e rispose con forza inaudita e colpì il ragazzo alla spalla.
Quello, tuttavia, non si arrese e lanciò un potente incantesimo di fuoco.
A quel punto Macchia Nera si teletrasportò di nuovo alle sue spalle e lanciò una sfera di energia oscura contro il ragazzo facendolo cadere a terra.
 
 
 
 
 
 
 
Merrik si ritrovò in uno spazio vuoto.
Era una piattaforma che raffigurava Rediant Garden e lui in primo piano con gli occhi chiusi.
‘Dove mi trovo?’ Si chiese guardandosi intorno.
“Nel tuo cuore.” Rispose sua sorella.
“Adele! Sei viva!” Disse lui correndole incontro.
Quando tentò di toccarla, però, la sua mano la attraverso come se fosse inconsistente, lasciando il ragazzo con l’amaro in bocca mentre un atroce sospetto gli attraversava la mente.
“Mi dispiace, sono morta. Io ho fatto un errore. Ho attaccato Masuru. Ho fatto in modo che Macchia Nera uccida la regina Minnie. Posso solo fare in modo da darti potere da sopravvivere. Addio fratello!” Disse con tristezza mentre una luce lo riportava alla realtà.
 
 
 
 
 
Macchia Nera si voltò verso l’ultimo ragazzo rimasto.
“I tuoi amici sono morti: tu li seguirai presto.” Disse sorridendo malignamente.
“Morirò comunque.” Disse senza esitazione il giovane custode pronto alla fine.
“Come vuoi!” Disse con freddezza il custode oscuro alzando la lama pronto a calarla.
In quell’istante una luce abbagliante si alzò dal corpo di Merrik.
Il ragazzo si rialzò ed evocò il suo keyblade...
E quello della sorella.
“Ora ti distruggerò!” Urlò lanciandosi contro l’avversario.
‘Come fa ad averne due!?’ Si chiese Macchia Nera lanciandosi in avanti.
Lo scontro riprese con violenza inaudita, mentre continuavano a lanciarsi magie violentissime.
Il fuoco dei due esplodeva.
Il ghiaccio si accumulava sul terreno mentre una polverina ghiacciata intorno ai due contendenti.
Merrik mulinò entrambe le lame con potenza costringendo Macchia Nera ad indietreggiare.
La sua forza era decuplicata dalla rabbia, come sa alla sua energia si fosse fusa quella della ragazza morta.
Il custode oscuro si lanciò di nuovo in avanti lanciando una serie di veloci attacchi, ma niente sembrava colpirlo.
Il ragazzo colpì a sua volta costringendolo ad indietreggiare.
I due custodi si affrontarono per alcuni interminabili minuti, mentre il rumore della battaglia si facevano più fiochi.
Le esplosioni delle loro magia colpivano le pietre del palazzo, provocando dei crateri, ma per loro due non c’erano palazzi, persone, mondi,
C’erano solo loro due pronti a combattersi fino alla morte.
Alla fine, dopo quei minuti interminabili, Merrik bloccò il keyblade dell’avversario con la lama che teneva con la destra, mentre con l’altra lo colpì allo stomaco.
“Maledetto!” Urlò Macchia Nera mentre si piegava in preda al dolore sparendo in un portale oscuro, prima che il giovane lo finisse.
 
 
 
Stanco, Merrik si avvicinò a Masuru.
“Bravo, amico. Il maestro sarà fiero di te.” Disse il ragazzo morente sorridendo con un rivolo di sangue che gli scendeva dalla bocca.
“Dai, Masu, ce la farai.” Disse l’altro cercando di evocare abbastanza energia da guarire le sue ferite.
Una debole luce verde illuminò il corpo di Masuru.
Troppo debole per guarire le sue ferite.
“N-non ce... non ce la faccio. Mi dispiace.” Disse il bruno alla fine ansimando per lo sforzo.
Aveva usato tutte le sue energie nello scontro contro il custode oscuro, ma ora non ne aveva più per salvare l’amico.
“Non... ti... preoccupare.” Disse il biondo tristemente. “Sono pronto ad affrontare il mio destino. Ho combattuto con onore. Non posso chiedere nient’altro.”
“Non dire così, forse posso salvarti.” Disse disperato Merrik scuotendolo leggermente per le spalle, mentre una lacrima gli rigava il volto.
“Non ti preoccupare. Prenditi cura di lei.” Disse stanco Masuru indicando Aurora svenuta a pochi passi da loro, mentre gli occhi gli si chiudevano.
“Ad Adele dispiace, per quello che ti ha fatto.” Disse il ragazzo, mentre l’amico spirava.
“Saremo sempre nel… tuo… cuore.” Furono le ultime parole di Masuru.
Le disse con un sorriso.
Lo stesso sorriso che aveva quando era stato sconfitto da Seifer.
 
 
Merrik andò vicino al corpo della sorella.
Aveva vinto, ma non aveva salvato né la sua famiglia né il suo amico.
‘Mi dispiace, se fossi stato più veloce, avrei potuto salvarvi.’ Pensò rivolto alla sorella, ormai esistente solo in lui.
Ma non gli bastava.
Avrebbe voluto concludere quel viaggio con i suoi amici.
Invece l’avrebbe concluso da solo.
E mentre dalla città le grida di gioia segnavano la fine dell’esercito degli Unni necron.
Lui pianse disperato la perdita dei compagni.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Riku andò sul ponte appena sbarcarono, dove trovò Xion e Faraia, intente a parlare.
A diversi chilometri da loro si elevava una torre alta diverse miglia che andava a toccare anche le nubi.
“Ehi, Riku, come stai? Sembri stare davvero meglio!” Gli disse Ceodore correndogli incontro.
“Sì, infatti, che succede?” Chiese senza troppi preamboli.
“Stiamo per attaccare la torre di Babele. Edge, un amico di mio padre, ci supporterà con le sue truppe.” Spiegò il principe indicando la torre che Riku aveva notato prima.
Il giovane raggiunse Faraia e Xion che stavano parlando appoggiate ad uno dei parapetti della nave volante.
“Maestro, come state?” Chiese la ragazza dalla pelle scura osservandolo preoccupata.
“Sto bene, ma tra quanto attacchiamo?” Chiese.
Doveva raggiungere la torre per capire cosa fosse successo a Kairi.
Si rifiutava di credere che Kairi fosse caduta nell’oscurità.
Lei era una principessa del cuore puro: non sarebbe potuta cadere nel’oscurità.
Qualcosa doveva essere accaduto, qualcosa di grave; qualcosa che aveva contaminato il suo cuore.
“Riku, qualcosa ti turba?” Chiese Xion notando la preoccupazione negli occhi del ragazzo.
Lui alzò subito lo sguardo, notando un occhiataccia di Faraia.
“No niente, ma dobbiamo raggiungere quella torre prima che la conquistino.” Disse sottovoce per non farsi sentire dagli altri.
“Credo ci siano delle aeronavi in una specie di hangar nella stiva, potremmo prenderlo.” Disse Faraia dopo alcuni istanti di silenziosa riflessione.
“Andiamo, allora!” Disse subito il ragazzo senza attendere oltre.
“Aspetta, non sarà pericoloso, insomma; so di non essere abile come te, ma quella ragazza, Kairi, o quel che è, mi ha battuto molto facilmente, potremmo aspettare Re Cecil e i suoi uomini.” Propose Xion timidamente.
In effetti l’argenteo ci aveva pensato, ma temeva che avrebbero ucciso Kairi, lui, invece, voleva scoprire cos’era successo.
“Non ti preoccupare, ce la faremo, se rimaniamo uniti.” La rassicurò, forse troppo ottimista.
Pochi minuti dopo stavano sfrecciando in cielo su una specie di aeronave in miniatura che si pilotava come una moto.
‘Non è più difficile di una Gummiship.’ Pensò Riku sorridendo mentre sterzava.
Avevano praticamente steso tre guardie e rubato un veicolo che non apparteneva loro, ma poco importava.
La torre era circondata da decine di aeronavi che stavano bombardando con i loro cannoni le fiancate della costruzione, senza arrecargli alcun danno apparente, mentre da essa decine di heartless, necron, nessuno e nesciens si appostavano per evitare qualunque intrusione, mentre quelli che disponevano di attacchi a lungo raggio rispondevano al fuoco.
Riku fece salire il veicolo sul quale stavano viaggiando, mentre zigzagava per evitare i proiettili.
“Ci stanno inseguendo!” Disse ad un certo punto Xion.
L’argenteo si voltò giusto in tempo per vedere cinque invisibili volare verso di loro sparando raffiche di energia nera.
Il ragazzo sterzò evitando rapidamente i proiettili mortali, dopodiché impennò il veicolo rallentando paurosamente.
Evocò la Via Per L’Alba e la scaglio contro l’heartlss in prima linea abbattendolo.
Gli altri lanciarono altri proiettili, costringendo il gruppo a riprendere la corsa.
Riku virò diverse volte evitando gli attacchi nemici.
Si avvicinò alle aeronavi e costrinse i loro inseguitori a entrare nella gittata delle armi dei loro alleati ed altri due vennero disintegrati dalle palle di cannone sparate.
L’argenteo, a quel punto, decisi che era il momento di far cessare gli indugi.
Girò di scatto l’aeroveicolo e si lanciò contro i nemici richiamando il keyblade, mentre Faraia e Xion evocavano i loro.
Fece una vera e propria caduta con avvitamento per evitare i proiettili oscuri, ma, a pochi passi dalle creature, uno di questi colpì il fianco del veicolo facendolo sbandare.
Riku riuscì a mantenere la rotta colpendo un heartless al fianco, lasciando l’altro alle sue compagne, che, puntualmente, lo disintegrarono.
Improvvisamente il veicolo iniziò a perdere manovrabilità.
L’argenteo non ebbe altra scelta e lo puntò verso l’alto cercando di raggiungere il tetto.
Fu una faticaccia, perché erano continuamente bombardati dal fuoco degli heartless.
Erano quasi arrivati in cima quando una sagoma nera piombò su di loro.
Fu un attimo: la sagoma urtò il veicolo facendolo sbandare e loro precipitarono rovinosamente sul tetto della torre.
 
 
 
 
 
 
 
Riku si riprese dalla terribile botta e si guardò intorno.
Il tetto era una piattaforma piatta e bianca con sei alte guglie disposte simmetricamente lungo il bordo a formare un esagono.
Improvvisamente un urlo attirò la sua attenzione.
Xion crollava a terra avvolta da un alone di fiamme nere.
“No!” Urlò il ragazzo correndo verso di lei, ma fu intercettato da Kairi.
“Non ancora, prima veditela con me.” Lo sfidò lei puntandogli contro il keyblade.
“Se è questo che vuoi!” Urlò lui di rimando menando un fendente costringendola a saltare all’indietro.
Riku lanciò una serie di sfere di fuoco che andarono ad intaccare il pavimento bianco con i loro crateri scuri, ma senza provocare alcun effetto all’avversaria.
Lei si lanciò in avanti menando una veloce serie di fendenti, colpendo con forza, ma ogni suo colpo veniva intercettato subito.
I due avversari continuarono a scambiarsi colpi senza avere la meglio.
Kairi lanciò altre sfere oscure, che vennero subito evitate.
Dopo altri colpi fu la vota di Riku di contrattaccare: mulinò la lama più volte girando su se stesso tentando di colpire di sorpresa l’avversaria.
Lei, tuttavia non si lasciò cogliere impreparate e, con una agile balzò lo superò atterrandogli alle spalle e piroettando colpendolo alla gamba sinistra.
Riku ringhiò di dolore, ma non si lasciò scoraggiare.
‘Da quanto è così forte? Possibile che Sora l’abbia resa così potente?’ Si chiese mentre continuava ad attaccare.
Lo scontro durò ancora qualche minuto, poi qualcosa lo allarmò.
“Maestro, attento!” Urlò una voce a pochi passi da lui.
Un dolore lancinante gli attraversò il corpo, mentre sentiva il freddo del metallo entrargli nel fianco.
Un keyblader oscuro torreggiava su di lui, ma, quando stava per calare il colpo di grazia qualcuno travolse il guerriero.
 
 
 
Faraia colpì il custode oscuro facendolo indietreggiare.
Quello mulinò l’arma cercando di trafiggerla, ma lei fu rapida e, con un rapido fendente lo colpì al petto uccidendolo.
Sicura di se non si volse in tempo per fermare l’inevitabile.
Una lama la attraversò da parte a parte all’altezza del petto, mentre una voce gelida le sussurrava: “Hai finito di intrometterti, ragazzina.”
Kairi estrasse l’arma dal corpo di Faraia per poi puntargliela alla gola recidendola con una rapida stoccata.
Il sangue colò a fitti dalle ferite portando con se la vita della giovane.
 
 
 
 
Riku sentì la rabbia montare a quella vista, ed insieme alla rabbia, sentì qualcos’ altro entrargli nel corpo.
Un potere indescrivibile, che aveva assaggiato e dimenticato due anni fa.
Lo ricordava, lo sapeva, quello era il potere dell’oscurità.
Con un urlo rabbioso si scagliò contro Kairi, mentre lasciava alla sua rabbia e la sua ira libero sfogo.
Quando le due lame si incrociarono un’onda d’urto oscura partì dal corpo di Riku, lasciando di stucco la ragazza che fu sbalzata all’indietro.
Il ragazzo barcollò e cadde in ginocchio, ma le sue ferite erano niente in confronto a quelle della sua avversaria, che riuscì a malapena ad aprire un portale oscuro per scappare.
Lui, intanto, si avvicinò al corpo di Faraia.
Lei stava rantolando negli ultimi ansiti di vita, mentre lui la prendeva tra le braccia, consapevole di non poterla salvare dalla stretta di morte.
“Mi dispiace... Mi dispiace davvero, non volevo che finisse così...” Disse il giovane, cercando di trattenere le lacrime.
Lei sembrò sorridere e, senza preavviso, con le sue ultime forze, si slanciò verso di lui dandogli un leggero bacio sulle labbra.
Lui rimase interdetto da quell’azione.
Lei stava cercando di riassumere in quel breve, disperato contato con la vita, i sentimenti che provava per lui e che sapeva non essere ricambiati.
Furono pochi istanti.
Mentre una lacrima scendeva lungo la guancia di entrambi, lei spirò, senza un lamento.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Maya si lanciò in avanti sbattendo le pinne seguita da Neos che non la perdeva di vista, rimanendo nella sua scia.
Malefica si era trasformata in un immenso serpente marino nero per devastare Atlantica.
“Ma cosa vuole!?” Chiese la ragazza mentre vedeva decine di Sirene e Tritoni fuggire, mentre i soldati del Re dei mari cercavano di tenere lontana la creature, senza successo.
Persino Re Tritone in persona era sceso in campo, ma i suoi poteri erano a malapena sufficienti per tenere lontana la strega, figuriamoci abbatterla.
“Il tridente!” Urlò Neos cercando di farsi sentire.
“Come!?”
“Vuole il tridente del Re perché così aprirà le protezioni della serratura!” Spiegò di nuovo alzando la voce.
“Allora impediamoglielo!” Propose la ragazza decisa lanciandosi sul mostro.
Quello, però si rese conto dell’attaccò e lanciò una fiammata verde contro di lei costringendola ad indietreggiare.
Neos lanciò una saetta elettrica, ma le dure squame del mostro lo protessero dal peggio.
Malefica, stufa di dover sopportare quei ragazzini, si lanciò in avanti cercando di azzannare la ragazza, ma lei sfuggì come un anguilla, mentre Neos, attaccava a spada tratta.
La lama sbatteva contro le squame producendo un rumore metallico, ma erano troppo dure, tanto che alla fine il ragazzo fu costretto ad abbandonare l’attacco per evitare la coda che cercava di frustarlo.
Maya tentò di aggirarla, ma lei si ritrovò davanti il muso di Malefica-Drago Marino che sputò fuoco.
Subito elevò una barriera di energia per deviare l’attacco mortale e, subito dopo, lanciò una saetta contro il muso della creatura.
Su un attimo.
Vide una piccolissima scia di sangue verde uscire dalla bocca del mostro, ma abbastanza da farle venire un’idea.
“Dobbiamo mirare alla bocca!” Urlò raggiungendo Neos.
“E come? lei la apre solo per sputare fuoco!” Rispose lui.
“Lascia fare a me, tu seguimi, appena dico ora, lancia tutte le saette elettriche che puoi.
Neos si mise in posizione mentre Maya si metteva a girare intorno al muso del drago cercando di attirare la sua attenzione, riuscendoci anche molto bene.
Infatti, Malefica si lanciò subito su di lei aprendo le fauci.
Subito il ragazzo lanciò una raffica di saette elettriche contro la creatura ed altrettanto fece Maya.
In pochi attimi la testa del drago marino fu avvolta da una coltre di sangue verde, mentre il mostro tornava ad essere umano.
Malefica, capì che non aveva più forze per combattere e si ritirò creando un portale oscuro, lasciando i due giovani stanchi ad esultare per la loro vittoria.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Reno e gli altri Turks erano davanti alla porta di Rediant Garden e tenevano sotto controllo il ragazzo mascherato armato di Keyblade.
Aveva detto di essere lì per negoziare, ma non ne era affatto sicuro, fatto stava che loro erano lì, accompagnati da almeno una decina di soldati, proprio per evitare che diventasse pericoloso.
Assieme a loro, inoltre c’era anche Cloud.
Dopo alcuni minuti arrivarono Ansem il Saggio seguito da Sora, Aqua, Terra, Ventus, Topolino e Naminé, oltre che da Paperino e Pippo.
“Salve, custodi della luce.” Disse il ragazzo mascherato.
“Cosa vuoi Vanitas!?” Chiese Terra mettendosi subito in posizione di combattimento accompagnato da Ventus e Sora.
“Calma, sono qui per proporre a Sora un patto.” Disse ridendo del loro coraggio.
“Cosa vuoi?” Chiese il diretto interessato.
‘Mi sa tanto di trappola...’ Pensò Reno che assisteva a tutta la scena.
Vanitas aprì un portale oscuro.
“Io ora me ne andrò da qui. Se tu mi seguirai attraverso il portale, ti proporrò una sfida e se la vincerai ti condurrò da Kairi.” Spiegò senza una piega. “Hai un minuto.”
Detto questo il ragazzo in armatura attraversò l’oscurità.
Sora rimase un attimo a pensare.
“Se vuoi andare, sappi che potrebbe essere una trappola.” Lo avvertì Eraqus intuendo la scelta.
“Io vengo con te!” Disse subito Naminé.
  “Io pure, ho un conto in sospeso con lui.” Affermò Ventus deciso.
Non ci furono altre discussioni.
I tre custodi attraversarono il portale oscuro diretti chissà dove.
“Buona fortuna, ragazzi!” Lì salutò il Re, mentre il Mago di Corte ed il Comandante delle Guardie erano combattuti tra il desiderio di seguirli e quello di servire il proprio Re.
Mentre si voltavano, non si accorsero della sagoma dai capelli rossi che aveva attraversato il portale poco prima che si chiudesse.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Allora, Gente, dopo moooooooolto  tempo ho aggiornato anche questa fic.
Lungo capitolo, un po’ triste che mostra le prime vittime della Guerra del Keyblade, e credetemi, non saranno le ultime.
Comunque spero di non aver fatto un capitolo troppo piatto e che vi faccia piacere.
AxXx  

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: AxXx