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Autore: SassyUnicorn    28/11/2012    5 recensioni
Londra.
Bella, che dire. Quell'aria accogliente per le strade del centro e quella confidenza con la metro che ad un certo punto ti fa sorridere; confidenza che io non ho mai trovato, ci sarà qualcosa fra me e la metro che proprio non funziona, come con iTunes.
Comunque Londra è bella anche se non sai dove ti trovi e pare che quello che hai davanti è l'ultimo bus della serata e tutti ti sbattono contro per entrare ma tu non sai nemmeno dove va quel bus o come ti ci sei trovato.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questo capitolo stava per essere demolito LOL
Praticamente io sono troppo alternativa e quindi scrivo ff a scuola. Mh. E il mio prof di matematica è uno spione e voleva farmi strappare il quaderno perchè scrivevo cose non inerenti alla lezione. OKAY.
Io "NO! non si strappa nulla çWç *abbraccia il suo quaderno*"
Anyway vi lascio leggere, a dopo :3


#14


Voi vi chiederete quanto io sia stupida da 1 a 10 (me lo chiedo anche io) e vi chiederete anche perchè io sia ancora in questa casa.
Bhè, me lo chiedo anche io.
Mi chiedo tante cose , ma so che a molti dubbi non voglio risposte.
Osservo la schiena nuda di Gerard mentre dorme. Gli vorrei accarezzare quei piccoli graffi sparsi un po' ovunque. E sorrido ricordando che è colpa mia se sono lì.
Mi rigiro nel letto e mi perdo ad osservare il soffitto bianco.
E' notte fonda ma non riesco a dormire.
Gerard mi ha detto che mi ama. E l'unica cosa che ho saputo fare è stata gemere come un pazzo.
Cristo. Vorrei vedere voi con le mani di Gerard addosso.
Inizio a tamburellarmi la pancia con le dita senza un perchè. E' morbida sul serio.. Arrossisco ripensando ai denti di Gerard.. Gerard, Gerard, Gerard.
Ormai penso e parlo solo di e a Gerard. Mi sento malato ma.. lo amo.
Lo amo tanto da non volergli chiedere niente riguardo a Bert.
Ma ci sono così tante cose che mi tormentano.. 
Sbuffo e mi rigiro di nuovo, ritrovandomi con la guancia affondata nel cuscino. Mi sto chiedendo se voglio davvero vivere con quel pazzo. Ma non lascerei mai Gerard da solo con lui. 
Non di nuovo e sicuramente non ora.
La domanda più spinosa di tutte non mi da tregua. Mi chiedo, in modo maniacale, perchè, se Bert è un assassino, è ancora a piede libero?
Insomma, davvero Gerard vive con questo peso?
Per quanto bene gli possa volere, davvero è disposto a non consegnarlo alle autorità?
Mi percorre un brivido e cerco di coprirmi di più con il piumone.
Chiudo gli occhi con forza per non lasciare via libera a quei pensieri neri che odio più di tutti.
Sento un braccio stringermi e sussulto. Mi lascio trascinare sul letto fino ad andare a combaciare con la pancia calda di Gerard.
"Non dormi?" mi sussurra con le labbra vicine al mio orecchio e un tono tutto assonnato.
"No" soffio sperando che si rimetta a dormire; domani deve andare presto all'università.
"Perchè?" mi chiede dopo un po', pensavo si fosse addormentato sul serio.
"Perchè ti amo" gli rispondo cercando di girarmi nel suo abbraccio.
Lo trovo con gli occhi chiusi e un sorriso sulle labbra. Magari non mi ha sentito. Sorrido e mi avvicino per baciargli le labbra.
Sono così fottutamente morbide.
Gli accarezzo i capelli e continuo a baciarlo.
E' più forte di me. Non riesco a staccarmi da questo essere magnifico.
Ha la guancia calda, il viso addormentato e l'aria da bambino.
Continuo a baciargli le labbra e lascio la mia mano affondare sul suo fianco caldo.
Gli mordicchio il labbro e lo sento sorridere sulle mie labbra.
Siamo nudi, a letto, nel bel mezzo della notte a coccolarci.
Vi prego, non toglietemi Gerard Way. Mai.
Mi accarezza la schiena e mi sento protetto. 
Intreccio la mia gamba con la sua e ancora baciandoci ci addormentiamo.


"Bhè si, lo voglio sapere" gli ripeto per l'ennesima volta rigirandomi la tazza fra le mani.
"Allora.. è una cosa strana"
"Tutta la cosa è strana" scherzo io prendendo un sorso del mio caffè.
"Si," ridacchia anche lui, "Te lo dirò come se fosse la trama di un film"
Annuisco.
"Bert è il figlio di Donna e Donna non è la mia mamma naturale. Donald e Donna si sono sposati anni dopo la morte di mia madre" fa una pausa, forse si è accorto che sono un misto fra lo shock e il wtf. 
"Ma.. Bert non era da..?" Bert non era in Scozia dai suoi?
Gerard scuote la testa. "Anche quella.. è una bugia"
Annuisco titubante e gli faccio cenno di andare avanti. Sono sempre più confuso e convinto che ci sia una telecamera da qualche parte pronta pubblicarmi su youtube sotto il tag di "miglior credulone dell'anno".
"E Bert era già in riformatorio," continua Gerard, "il padre.. era un tipo severo e Bert è sempre stato troppo impulsivo" prende un sorso di caffè, "Non so dirti perchè, come sia andata.."
"Vai avanti" gli dico capendo quello che vuole dire.
"Ma non è stato lui.. direttamente. Ha incaricatoun uomo, penso si dica sicario.." 
Ma che cazz?!
"Gerard sei proprio sicuro che non sia un film?"
Dico serio e lui fa un sorriso amaro.
"Quello che so è che li pagava diciamo.. in natura" ah ecco, questa mi mancava. "Donna e Donald si sono conosciuti in terapia. Ma Bertnon viveva con noi, l'ho conosciuto qui a Londra"
"Ma lo sapevi.."
"Si, i miei lo hanno mandato qui perchè sono sempre stato il figlio 'perfetto' .. Quindi pensavano che con me potesse iniziare una nuova vita" sospira stanco.
"Bhè.. è una cosa.. carina"
"Si. come un dolce unicorno sventrato" risponde lui acido.
Faccio una smorfia pensando ad un povero unicorno sventrato e mi impongo di non metabolizzare il tutto ora, potrei avere una crisi di nervi e non mi va di farlo davanti a Gerard.
"Siamo stati insieme, per un periodo" confessa quasi in un sussurro.
"F-Figo" balbetto cercando di non vomitare o rompere la tazza.
"Poi sei arrivato tu.." punta il suo sguardo nel mio e sorride.
"Allora aveva sul serio un motivo per odiarmi" scherzo per alleggerire la situazione. Riesco a farlo ridere un po', quel suono dolce mi era mancato.
"Gee," gli prendo la mano, "Ora ci sono io con te, ti prometto che non sarai più solo con.. tutto questo" è strano come cmi venga semplice essere così con lui.. così.. sincero.
Esprimere i miei sentimenti non è mai stato il mio forte.
"Grazie Frankie" mi sorride e noto i suoi occhi lucidi.
MI sporgo sul tavolo per dargli un bacio.
"Ora sbrigati, o il professore se ne andrà pensando che ti hanno rapito gli alieni" gli mordo le labbra e gli do uno spintone leggero.
"Certo, mamma!"



La casa senza Gerard è così vuota e noiosa.
Mi ha chiamato dicendo che farà ritardo per pranzo. E sono passate si e no due ore da quando è uscito e mi ritrovo a rotolare sul divano come se non ci fosse un domani.
Gambe penzolanti dallo schienale e testa sottosopra, comodo. Mi perdo a fissare l'anta bianca della porta che va in cucina. 
La TV ha il volume abbastanza alto ma ne sento solo un sussurro.
Non so se è perchè sono pensieroso o  se è per il sangue al cervello.
Osservo tutta la stanza e mi sento a casa.
Non ho mai riflettuto su quanto, tralasciando tutto, questa casa mi sia cara! 
Anche se non sono passati anni, ma solo mesi, mi sento di appartenere a questa carta da parati gialla.
Osservo la cucina e anche quella mi da tanti ricordi. Sul pavimento a ridere, le padelle bruciate.. Sorrido senza neanche accorgermene e la mia vista, all'improvviso, viene coperta da un busto fasciato da un maglioncino nero.
"Ormai fai come se fossi a casa tua" un tono acido e inconfondibile.
"Questa è casa mia" affermo tranquillo ritornando nella posizione normale.
E finalmente - si fa dire, eh- vedo il viso di Bert.
E' più magro e il viso è più pallido del solito e gli zigomi sono solcati da profonde occhiaie.
Mi fa quasi pena - QUASI - un po' per tutta la situazione.
"Già di ritorno?" chiedo distogliendo lo sguardo e puntandolo allo schermo della TV.
"I miei dovevano partire" dice freddo e la pena si fa ancora più grande. 
Insomma, vivere nella menzogna è umiliante. Mi chiedo se da che i suoi 'veri' genitori sono qui a Londra.
"Gerard?"
"All'università"
Annuisce e si butta sulla poltrona.
E' imbarazzante perchè entrambi fissiamo la TV senza interesse e ci lanciamo sguardi. Non mi vengono più i brividi quando vedo Bert, ma solo un senso di vuoto.
So che mi ha fatto del male, o meglio me lo ha fatto fare. Che cosa ridicola.
Insomma, non ci credo che non avete riso. Io lo avrei fatto. Se solo non si trattasse della mia vita.. 
La mia suoneria riempie la stanza e senza guardare lo schermo.
"Si?"
"Certo, preparo qualcosa" sorrido e, non lo nego, penso a che faccia farà Bert davanti ai suoi, a pranzo.
"A dopo" chiudo sorridendo dolce.
Sento gli occhi di Bert addosso, mi seguono mentre vado in cucina e inizio a cercare qualcosa da preparare. 
Forse avrei dovuto avvertire Gerard del ritorno di Bert, ma di certo non potevo dirglielo al telefono davanti a Bert stesso..
"Pranzi con noi?" chiedo dall'altra stanza.
"No" come immaginavo.
In cucina non c'è niente, ma di uscire con questo freddo non mi va proprio.. Sbuffo e vado ad infilarmi una tuta.

Okay, forse un po' ci sto godendo.
Non vedo l'era di mettere in difficoltà Bert. Ma nello stesso tempo mi sento in colpa. E se Gerard se la prende?
Scuoto la testa e chiudo il forno.
Alla fine pollo e patate al forno non sono niente male. Un po' di spaghetti in rosso e via, un pranzo con i fiocchi.
Suona il campanello, Bert è ancora in soggiorno. Apro subito l'acqua e chiedo a Bert di andare ad aprire.
E solo dopo un secondo richiamo si convince e va ad aprire.



SAAALVEE
Non c'ho messo molto stavolta, vero? vero (Y)
Mmmh niente, mi sento una pazza perchè la mia testa ha formulato sta storia e spero non si apatetica D:
Anyway vado al asciugarmi i capelli, bye (?) 
Ann
   
 
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