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Autore: Morgan Snape    04/07/2004    6 recensioni
storia dall'atmosfera cupa,una fine piuttosto improbabile vista dagli occhi di Piton.Spero apprezzerete!
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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MANGIAMORTE

I RE DELL’ORRORE

 

Di Morgan Snape

 

Note dell’autrice:tengo a precisare che tutti i personaggi ed i luoghi appartengono a JK Rowling.

Avverto i lettori che in questa storia ho cercato di cambiare il punto di vista e protagonista,quindi sta a voi capire chi è (non è per niente difficile…^^”)

È una storia dark,che ho scritto ascoltando la musica degli Evanescence,quindi per una migliore lettura vi consiglio di ascoltarlo se lo avete,sennò vi arrangiate!   ;)  bye bye!

………………………..

 

Sono seduto ad un tavolo di un bar sperduto di Notturn Alley,davanti a me la Gazzetta del Profeta,e sulla prima pagina vedo un articolo uguale a tutti gli altri delle giornate scorse:nuovo attacco dei mangiamorte,numerose le vittime tra babbani e maghi,nessun mangiamorte catturato.

Leggendo l’articolo mi viene da sorridere.Come è possibile che i maghi bianchi e gli auror combattano ancora?non vedono che ormai tutto è finito?il loro paese dei balocchi che con tanto impegno avevano creato in questi quattordici anni si sta a poco a poco sgretolando,e di lui non rimarrà nulla,ed esisterà solo odio,dolore e paura.

Dicevano che tutti noi, servi dell’Oscuro Signore eravamo dei codardi,che lo servivamo solo perché lo temevamo,ma non è così,non per me.

Io non temo il mio Signore né mai l’ho temuto,perché è stato lui a raccogliermi tra le sue braccia dopo che il mondo dei buoni mi aveva cacciato,perché non ero un normale ragazzino che frequentava la più prestigiosa scuola di magia del mondo,perché io studiavo, studiavo e questo era il mio unico interesse,diventare un grandissimo mago,che tutti avrebbero rispettato e avrebbero avuto paura di rivolgermi la parola.

Nessuno mi avrebbe più preso in giro perché non mi interessavo al quidditch o alle ragazze,un giorno si sarebbero pentiti di avermi trattato da loro passatempo preferito scherzando sul mio orgoglio,che tanto mi ha dato e mi ha aiutato a crescere,a stringere i denti ed andare avanti,perché un giorno il mio sogno si sarebbe avverato.

Però successe un fatto una sera,che avrebbe potuto distruggere la mia vita e i miei sogni:Black insieme a Potter, i miei nemici di sempre mi fecero uno scherzo che avrebbe fatto si che io mi indebitassi con loro per il resto della mia vita.

Mi assicurarono che superato il platano picchiatore,albero misteriosamente piantato nel giardino della scuola da qualche anno,avrei scoperto dove andava e cosa succedeva a Remus Lupin,compagno di avventure di Potter e Black.

E fu così,ma mai mi sarei aspettato di vedere davanti a me Lupin trasformato in lupo.

E così era un licantropo,e del tutto incontrollabile,che avrebbe potuto uccidermi se non fosse stato per Potter che mi “salvò”.

Il preside della scuola mi fece zittire,avrei tenuto tutto in segreto,la combriccola combina guai della scuola era ancora salva,ed io non riuscì a vendicarmi.

Passarono gli anni, crescemmo e ognuno prese la sua strada.

Potter si sposò con Lily Evans,Black girovagava per il mondo magico in cerca di avventure, Lupin continuò a studiare.

Ed io divenni mangiamorte.

Ma una sera tutto si sconvolse:La famiglia Potter venne distrutta,tutti uccisi dal Signore Oscuro,tutti…tranne uno.

Il figlio di Potter era sopravissuto all’attacco mortale di Voldemort, l’incantesimo era ritornato all’emittente,che ridotto a meno di spirito scomparve per molti anni.

Non scappai quella notte,quando gli auror vennero a catturare i seguaci di Voldemort,perché avevo scelto da che parte stare molto tempo prima,quando mi era stato impresso il Marchio Nero sull’avambraccio,avrei servito il mio Signore fino alla morte,ed avrei passato le pene dell’inferno assieme a lui.

Venni catturato e processato.Non negai nessuno dei miei numerosi delitti ai danni di maghi e babbani,stavo per essere giustiziato con la peggiore pena che poteva essermi assegnata:il bacio dei dissenatori,però non fu così:una figura alta e magra si alzò tra la folla,e lo riconobbi.

Era Dumbledore,che mi guardava negli occhi,con uno strano scintillio,come quando mi incrociava nei corridoi della scuola quando ero studente, e parlò in mia difesa facendomi da garante.

Così venni liberato e mi venne offerta la cattedra di pozioni.Ma sapevo che quello che aveva fatto il vecchio non poteva essere stato un semplice atto di compassione,C’era qualcosa sotto,che non tardò ad arrivare.

Disse che purtroppo Voldemort non era morto e che molti mangiamorte erano ancora in libertà e che non avevano fermato la loro furia distruttiva.Purtroppo…forse per lui.

Mi chiese di fare la spia al suo servizio,di ricavare informazioni per sapere dove si nascondevano,quali sarebbero stati i prossimi obiettivi e come tenderli un agguato,ed io accettai.

Non lo feci per codardia o per gratitudine,lo feci perché se Voldemort non era morto,allora v’era ancora speranza che ritornasse al potere,che mi aiutasse ad accrescere ancora il mio come aveva fatto non molto tempo prima,volevo tornare ad essere il suo discepolo preferito,suo figlio,il suo unico vero figlio,quello che non lo negò nemmeno davanti al ministro della magia.

Passarono gli anni,ed io continuai a passare informazioni false al vecchio,che invece continuava a credermi suo alleato.

Un anno fece il suo ingresso alla scuola il figlio di Potter,Harry,e pensai subito che fosse uguale al padre, quindi un nemico,seppur ancora inesperto.

Egli riuscì a sopravvivere in quegli anni a numerosi tentativi di Voldemort  di ucciderlo e di rivivere,anche se io non potevo credere che un giovane mago potesse riuscirci senza usare magie potentissime,ma soprattutto oscure.

Finalmente il mio Signore ci riuscì,dopo tredici anni,tornò in vita ma anche questa volta Potter si salvò.

Fin troppo strano.

Dumbledore mi disse di continuare a fare la spia per lui ma non sospettava minimamente che io potessi tornare dal mio unico Signore,che mi avrebbe accolto a braccia aperte,come prima della sua caduta.

Dissi tutto quello che sapevo sui piani del babbanofilo a Voldemort,così da tenderli una trappola.

Così fu:Dumbledore morì sotto gli occhi di Potter,che si arrabbiò.Oh eccome che si arrabbiò,così tanto da far emergere la sua vera natura che da tanto aveva nascosto dentro di lui per non dare dispiacere a Dumbledore.

Regnava il silenzio da qualche minuto,Voldemort con un sorriso terrificante sul viso,i suoi occhi due fiamme nel buio.

Potter si eresse dal punto in cui il corpo del morto era caduto,alzò la testa al cielo ed urlò con tutto il fiato che aveva in corpo,la cicatrice si illuminò,il cielo si oscurò,ed una saetta raggiunse il giovane che scatenò tutta la sua potenza oscura.

Odio,voglia di vendetta repressa avevano cambiato così un ragazzino,risvegliando la bestia oscura che albergava dentro di lui.

Il mio Signore e lui lottarono a lungo,ma nessuno dei due uscì vincitore,morirono tutti e due,lasciando incompiuta la vendetta per il ragazzo,e il ritorno al potere per il mio Signore.

In quello stesso giorno,il mondo della magia pianse e festeggiò,perché tutto era finito,anche se non certo nel migliore dei modi.

Tutti lo credettero,ma si dimenticarono di un particolare molto importante,cioè di me,di noi servitori oscuri.

Io ne divenni capo,e stavolta non mi sarei consegnato alla giustizia,mi sarei opposto con tutte le mie forze per continuare l’opera così malvagia e allettante per un mago come me, nessuno avrebbe osato sbeffeggiare noi,gli unici vincitori di questa lunga battaglia,tutti questi visi incappucciati non sarebbero stati dimenticati,non saremmo tornati dalla parte dei buoni come vigliacchi,perché noi non lo siamo,né mai torneremo indietro dalla nostra scelta ,né dimenticheremo il nostro volere e il nostro nome, così intriso di malvagità,un nome che esprime odio,paura e vendetta.

Noi siamo i re dell’orrore:

noi siamo i mangiamorte.

 

 

FINE

 

 

   
 
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