Capitolo 2
Destinazione
sala giochi
“Crown”.
Era quello il punto d’incontro della maggior parte degli
studenti del quartiere
di Juban, che al termine delle lezioni si concedevano sempre un paio di
ore di
svago per giocare ai video games o per bere semplicemente un
caffè prima di
rincasare.
Della stessa abitudine era anche Usagi, che non perdeva occasione di
passare
per il locale e affogare i dispiaceri per i suoi scarsi risultati
scolastici in
una bella coppa di gelato alla fragola anche se, il motivo principale
era un
altro.
Alto, atletico, dai capelli biondi e gli occhi castani Motoki era il
gestore
della sala giochi preferita di Usagi.
Erano ormai due anni che lavorava li e Usagi ne era follemente
innamorata.
Vuoi per i suoi modo gentili, vuoi per il bell’aspetto aveva
fatto breccia nel
cuore della ragazza che spesso e volentieri si tratteneva li
più del dovuto
facendo tardi a casa e di conseguenza sorbirsi le paternali della mamma
molto
insoddisfatta della figlia.
Motoki
era uno studente
universitario, di conseguenza aveva qualche anno più di lei,
ma Usagi non se ne
curava, era dell’idea che se l’amore deve nascere
non fa troppe distinzioni di
età.
Bastava
che lui la
salutasse con le sue solite maniere gentili, che il suo cuore iniziava
a
battere all’impazzata e a farla sciogliere come burro al sole.
Quel
giorno aveva proprio
bisogno di vederlo e di giocare un po’, sapeva che non se lo
sarebbe meritato
dopo quel vergognosissimo 30/100 che aveva ricevuto al test di inglese,
ma non
se ne curò.
In quel momento vedere Motoki era la cosa più importante, si
disse.
Trascinò
Naru dentro con
sé e si guardò attorno con aria curiosa per
vedere dove fosse Motoki.
Lo scorse dopo pochi istanti mentre conversava molto apertamente con
una
brunetta dall’aspetto diligente e garbato.
Dovevano essere molto in confidenza da come parlavano e lei era davvero
molto
carina.
Una fitta di gelosia pervase Usagi che restò ferma ad
osservarli mentre
ridevano e scherzavano.
Restò ferma ad osservarli mentre si torturava le unghie,
quando Naru,
mortificata nel vedere la migliore amica osservarli in quel modo. La
prese per
un braccio e la trascinò al bancone salutando Motoki con
entusiasmo per
attirare la sua attenzione.
Motoki
distolse lo sguardo
dalla brunetta e guardò in direzione delle due ragazze
salutandole sorridente.
Usagi
ricambiò dolcemente,
arrossendo di colpo.
La vista di Motoki le provocava sempre quel genere di emozioni che non
riusciva
a controllare:
rossore del viso, batticuore, voce tremante, era cotta a puntino.
Restò ad osservarlo estasiata fantasticando di fare una
passeggiata nel parco
con lui.
“Usagi!”
...
“Usagi”
...
“USAGI!!!”
Al terzo richiamo la bionda volse lo sguardo verso Naru ormai
spazientita.
“Usagi è tardi e io devo andare a casa”
sbuffò la brunetta
“Dai Naru-chan, aspetta ancora un altro
po’!”
“Scordatelo! Ti ho accompagnata fin qui, erano questi i
patti. Ora devo proprio
andare a studiare! Domani abbiamo la verifica di matematica, nel caso
te ne
fossi dimenticata.”
“Che noia che sei, Naru!”
“Fa come vuoi, io ti consiglio di andare a casa a studiare se
non vuoi
collezionare l’ennesima insufficienza”
Ottenne come risposta un grugnito, ma furono poi interrotte da una voce
profonda dietro di loro.
“Fossi in te seguirei il suo esempio, biondina!”
Al suono di quella voce si girò come una iena verso colui
che si era intromesso
nel discorso suo e di Naru.
“E tu che cavolo vuoi?”
“Niente, il mio era soltanto un consiglio disinteressato. Con
i voti che prendi
passerei il tempo con la teta china sui libri invece che davanti ai
video
giochi che rincoglioniscono il cervello. Tu l’aria sveglia
non ce l’hai neanche
un po’, vuoi peggiorare la situazione?” rise
beffardo scatenando l’ira di Usagi.
“Fatti gli affaracci tuoi razza di maleducato!
“Come vuoi, ma la prossima volta non gettarmi i tuoi compiti
andati male in
testa, testolina buffa!”
“Come mi hai chiamata? Non permetterti più a
chiamarmi cosi, chiaro???”
“Come desideri! Testolina buffa!” disse ridendo
andando verso Motoki e quella
misteriosa ragazza che appena lo vide, lo salutò
calorosamente.
Usagi osservò la scena da lontano, quando finalmente Motoki
le prestò
attenzione.
“Usagi!!!”
“Ciao Motoki!!!”
“Devi scusare Mamoru, gli piace scherzare, spero tu non ti
sia offesa! E devi
scusare anche me se non ti ho accolta prima. Guarda per riparare al
danno ti
offro una bella coppa di gelato al cioccolato.”
“Accetto molto volentieri!” rispose sorridendo
Prese posto al bancone seduta su uno sgabello e attese che il giovane
le
preparasse il gelato.
Si guardò attorno e casualmente posò gli occhi su
Mamoru e la ragazza del
mistero che parlavano.
Sembrava essere un discorso serio, Mamoru ascoltava attentamente
ciò che la
brunetta aveva da dirgli.
All’improvviso Mamoru alzò lo sguardo per
spostarlo verso la loro osservatrice
che si girò di scatto verso Motoki che nel frattempo le
aveva portato il
gelato.
“Credi che stiano bene insieme?”
“Come?”
“Mamoru e Sara.
Secondo te formerebbero
una bella coppia?”
“Perché mi fai questa domanda? Non li conosco, non
posso esprimere dei
giudizi...” rispose distratta
“Ho notato che li stavi fissando e per questo ti ho domandato
cosa ne
pensassi... “
“Come... oh no no... mi ero distratta guardando nel
vuoto...” si affrettò a
rispondere Usagi
“All’università tutti li considerano una
coppia... sono amici dai tempi del
liceo”
Usagi lo guardò
“Sai io Mamoru e Sara siamo grandi amici fin dai tempi delle
medie, abbiamo
frequentato le superiori assieme e cosi anche
l’università. E Sara è cotta di
Mamoru sin dai tempi del liceo. Ma lui sembra non accorgersene... in
fondo gli
farebbe anche bene una compagnia femminile, ma secondo il mio giudizio
Sara non
è la donna giusta per Mamoru, troppo seria e perbene a mio
avviso. Lui ha
bisogno di vitalità, di allegria...”
Usagi fissò Motoki mentre parlava di Mamoru con aria triste
e poi guardò
Mamoru.
Lei intanto aveva iniziato a ridacchiare e Mamoru continuava ad
ascoltarla
impassibile, li fissò ancora, poi le cadde lo sguardo
sull’orologio appeso alla
parete e trasalì.
“Oh no! È tardissimo! Scusa Motoki devo scappare o
la mamma mi rimprovererà di
nuovo!”
“Va bene, ciao Usagi, a domani!”
“A domani!!!” squittì mentre le porte si
chiudevano dietro di se.
Ma perché si è messo a parlare di
quell’antipatico Motoki oggi? Cosa vuoi che
me ne importi... la vita sentimentale di quello sbruffone non
è affar mio e di
certo con quel carattere che si ritrova dubito fortemente che
riuscirà a
trovare una donna che lo ami!”
***
Aveva
il fiatone, ma
arrivò finalmente a scuola.
Si stava cambiando le scarpe quando un ragazzo la chiamò.
“Usagi!!!”
Doveva aver riconosciuto a chi apparteneva la voce che si
girò scocciata e
rispose al saluto
“Ciao Umino!”
“Pronta per il test di matematica?”
Il test!!! Se n’era completamente dimenticata.
La sera prima al posto di studiare aveva letto i suoi fumetti preferiti
fino a
tarda notte lasciando completamente perdere la matematica.
Sbuffò e depressa si incamminò verso
l’aula.
“Non hai studiato vero Usagi?” le chiese
l’amico dai buffi occhiali
Non rispose, ma sospirò.
“Dai Usa, ti aiuto io oggi. Ti passerò tutte le
risposte!”
“Davvero?”
“Tutto per la mia Usagi!!!”
In fondo non era poi tanto male avere Umino che le faceva la corte,
poteva
rimediare i compiti in classe, lui era cosi bravo.
Aveva la media del 100, un futuro promettente avanti a se ma era di
aspetto
davvero terribile.
Basso, aveva degli occhiali spessi come due fondi di bottiglia e i
capelli
arruffati. Era davvero brutto.
Sospirò ancora. Non poteva essere Motoki a farle la corte?
Depressa prese posto al suo banco, dopo circa cinque minuti
entrò il professore
che intimò la classe a restare in silenzio perché
iniziava il test.
Umino le passò le risposte giuste per raggiungere la
sufficienza, soddisfatta
consegnò il test e pregò che tutto fosse andato
per il meglio.
Quel pomeriggio Naru aveva lezioni di nuoto per cui non sarebbe venuta
con lei
al Crown.
Sospirò, come avrebbe voluto un bel gruppo di amiche per
andare a divertirsi
insieme dopo la scuola.
Non che avesse solo Naru, ma con le altre compagne di classe non si era
instaurato il gran bel rapporto che aveva con l’amica
brunetta.
Decise di andare comunque da sola alla sala giochi, in fondo li
c’era sempre
Motoki, si disse sorridendo.
All’uscita il suo buffo amico le corse dietro, chiamandola a
squarciagola.
Alzò gli occhi al cielo e si fermò.
“Umino, dimmi tutto!” disse sfoderando un falso
sorriso
“Posso accompagnarti?”
“Fa come vuoi” rispose riprendendo a camminare
Prese posto al suo fianco e insieme passeggiavano.
Arrivarono al Crown e come sempre c’era Motoki che
salutò Usagi e osservava il
buffo ragazzino al suo fianco.
“Ciao Usagi! Vuoi provare il nuovo gioco di Sailor?
È arrivato oggi!”
“Mi piacerebbe tanto Motoki, ma ho lasciato il portafogli a
casa...”
“Ma non preoccuparti piccola, offro io” le rispose
facendole l’occhiolino
“Sei gentilissimo, grazie” rispose Usagi con gli
occhi che le brillavano
Nel ringraziarlo le era caduta la cartella dalle mani,si
abbassò per
raccoglierla, stessa cosa fece Umino scontrando la sua testa contro
quella di
Usagi.
“Ahia” gridò
In quel preciso momento entrò Mamoru che vide tutta la
scena, fu più forte di
lui e commentò:
“Che bella coppia di imbranati, state proprio bene assieme,
sapete?” disse
ridendo
Usagi lo fulminò con lo sguardo, poi diede uno spintone a
Umino che si stava
ancora contorcendo per il dolore.
Era evidente che stava esagerando, ma voleva attirare
l’attenzione di Usagi su
di se, senza alcun successo.
“Sei soltanto un brutto idiota”
Brutto no, non lo era di certo, ma di sicuro doveva darsi molte arie
per questo
lo insultò.
Lui rise.
“Attenta testolina buffa, se fai quelle smorfie inizierai a
somigliare al tuo
ragazzo e non è che lui sia tanto affascinante!”
“Per prima cosa non chiamarmi così idiota! In
secondo luogo Umino è solo un mio
amico!” sbuffò spazientita.
Andò poi da Motoki che l’aspettava con
l’aria perplessa davanti al video gioco
mentre Umino deluso la salutò e andò via.
“Testolina buffa, non è modo di comportarsi
questo! Hai lasciato da solo il tuo
accompagnatore...”
“E’ voluto venire lui, non l’ho invitato
di certo io e poi non sono affari suoi
idiota!”
“Mamoru dai lasciala stare!”
lo riprese
Motoki
“A proposito, è venuta per caso Sara? Mi aveva
chiesto alcuni appunti sulla
lezione di anatomia, ha detto che sarebbe venuta qui...”
“Parli del diavolo... eccola che entra..”
“Ciao Mamoru, buona sera Motoki!- salutò
educatamente Sara facendo un inchino
In un niente presero a parlare di lezion, tirocini, lavoro... tutti
argomenti
che Usagi ignorava completamente.
Usagi li osservava... si sentiva leggermente in imbarazzo in mezzo a
quegli
studenti universitari
Guardò l’orario e pensò che si era
fatta ora di rientrare.
“Motoki... io devo andare”
“Oh Usagi la nostra partita?”
“Sarà per la prossima volta... a domani!”
Lanciò una breve occhiata verso Mamoru e Sara e
uscì fuori dal locale.
“Motoki quando finirai di illuderla?” gli chiese
Mamoru
“Ma cosa stai dicendo? È solo una ragazzina delle
medie, è come una sorella per
me.”
“E’ evidente che ha una cotta per te... e con i
tuoi modi di certo non ti fai
odiare. Cerca di farle capire che la vostra è solo
un’amicizia, perché non
credo che lei ti consideri soltanto un
“fratello”.”
Motoki guardò perplesso Mamoru.
“Dai Mamoru secondo me esageri... “
“Fa come ti pare!” gli rispose “Vado a
casa, ciao ragazzi!”
Sara stava per dire qualcosa, ma si bloccò “Ciao
Mamoru”
Intanto Usagi stava tornando a casa e pensava a quello che era successo
al bar.
Si accarezzava la testa ancora dolorante e pensava a come
l’aveva trattata
quell’antipatico di Mamoru.
“Ma come si permette quello stupido! È davvero
odioso!” sbuffò mentre apriva la
porta di casa.
Ed
ecco il
primo vero capitolo di questa fan fiction.
Allora vi spiego alcuni punti:
Usagi è innamorata di Motoki. Si è cosi, in
effetti nella prima serie è pazza
del biondino finché non scopre che Tuxedo Kamen (Milord) non
è altro che
Mamoru, colui che le dava il tormento ogni volta che la vedeva, quindi
ho
deciso di tornare proprio da dove eravamo rimasti.
Umino è innamorato di Usagi... si è vero, lui poi
si invaghì di Naru, ma ho
voluto fare questa modifica solo per rendere più divertente
la storia.
Sara, se ben ricordate ella appare nella quarta serie
nell’episodio 132 “La
coppia perfetta” ed era innamorata di Mamoru.
Nella puntata dicono che erano amici sin dai tempi della scuola e che
frequentavano la stessa università, per cui ho deciso di
inserirla.
Le ragazze arriveranno, state tranquille!
Grazie per l’attenzione, alla prossima!!!