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Autore: Princess_Mars    29/11/2012    8 recensioni
La battaglia con la regina Beril e il Regno delle Tenebre era finalmente terminata.
Aveva salvato il Mondo e con esso la vita delle persone che amava, sorrise mentre chiuse gli occhi per l'ultima volta e si lasciò andare avvolta in un fascio di luce che avvolse Mamoru, Rei, Minako, Ami e Makoto periti in battaglia per lei, permettendole cosi di salvare l'umanità con il Silver Cristal.
Adesso sono tutti rinati, la Terra è salva, ognuno di loro continua con la propria vita ma con il caro prezzo di non ricordarsi nulla delle battaglie combattute, delle esperienze vissute assieme e sopratutto del fantastico legame che univa quelle cinque ragazze cosi speciali, diverse ma uguali tra loro.
E lo stesso accadde a quell'amore perfetto da favola che univa Endymion e Serenity, alias Mamoru e Usagi, Tuxedo Kamen e Sailor Moon, nessuno dei due non ricordava nulla del sentimento che per tanto tempo li aveva uniti e che aveva portato lui, in veste di eroe mascherato a correre in suo soccorso ogni volta che si trovasse in pericolo.
E adesso cosa accadrà? Riusciranno a conoscersi di nuovo?
Nota bene: ho volutamente stravolto un po' la storia.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mamoru/Marzio, Un po' tutti, Usagi/Bunny | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda serie
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Capitolo 2

 

Destinazione sala giochi “Crown”.
Era quello il punto d’incontro della maggior parte degli studenti del quartiere di Juban, che al termine delle lezioni si concedevano sempre un paio di ore di svago per giocare ai video games o per bere semplicemente un caffè prima di rincasare.
Della stessa abitudine era anche Usagi, che non perdeva occasione di passare per il locale e affogare i dispiaceri per i suoi scarsi risultati scolastici in una bella coppa di gelato alla fragola anche se, il motivo principale era un altro.
Alto, atletico, dai capelli biondi e gli occhi castani Motoki era il gestore della sala giochi preferita di Usagi.
Erano ormai due anni che lavorava li e Usagi ne era follemente innamorata.
Vuoi per i suoi modo gentili, vuoi per il bell’aspetto aveva fatto breccia nel cuore della ragazza che spesso e volentieri si tratteneva li più del dovuto facendo tardi a casa e di conseguenza sorbirsi le paternali della mamma molto insoddisfatta della figlia.

Motoki era uno studente universitario, di conseguenza aveva qualche anno più di lei, ma Usagi non se ne curava, era dell’idea che se l’amore deve nascere non fa troppe distinzioni di età.

Bastava che lui la salutasse con le sue solite maniere gentili, che il suo cuore iniziava a battere all’impazzata e a farla sciogliere come burro al sole.

Quel giorno aveva proprio bisogno di vederlo e di giocare un po’, sapeva che non se lo sarebbe meritato dopo quel vergognosissimo 30/100 che aveva ricevuto al test di inglese, ma non se ne curò.
In quel momento vedere Motoki era la cosa più importante, si disse.

Trascinò Naru dentro con sé e si guardò attorno con aria curiosa per vedere dove fosse Motoki.
Lo scorse dopo pochi istanti mentre conversava molto apertamente con una brunetta dall’aspetto diligente e garbato.
Dovevano essere molto in confidenza da come parlavano e lei era davvero molto carina.
Una fitta di gelosia pervase Usagi che restò ferma ad osservarli mentre ridevano e scherzavano.
Restò ferma ad osservarli mentre si torturava le unghie, quando Naru, mortificata nel vedere la migliore amica osservarli in quel modo. La prese per un braccio e la trascinò al bancone salutando Motoki con entusiasmo per attirare la sua attenzione.

Motoki distolse lo sguardo dalla brunetta e guardò in direzione delle due ragazze salutandole sorridente.

Usagi ricambiò dolcemente, arrossendo di colpo.
La vista di Motoki le provocava sempre quel genere di emozioni che non riusciva a controllare:
rossore del viso, batticuore, voce tremante, era cotta a puntino.
Restò ad osservarlo estasiata fantasticando di fare una passeggiata nel parco con lui.
“Usagi!”
...
“Usagi”
...
“USAGI!!!”
Al terzo richiamo la bionda volse lo sguardo verso Naru ormai spazientita.
“Usagi è tardi e io devo andare a casa” sbuffò la brunetta
“Dai Naru-chan, aspetta ancora un altro po’!”
“Scordatelo! Ti ho accompagnata fin qui, erano questi i patti. Ora devo proprio andare a studiare! Domani abbiamo la verifica di matematica, nel caso te ne fossi dimenticata.”
“Che noia che sei, Naru!”
“Fa come vuoi, io ti consiglio di andare a casa a studiare se non vuoi collezionare l’ennesima insufficienza”
Ottenne come risposta un grugnito, ma furono poi interrotte da una voce profonda dietro di loro.
“Fossi in te seguirei il suo esempio, biondina!”
Al suono di quella voce si girò come una iena verso colui che si era intromesso nel discorso suo e di Naru.
“E tu che cavolo vuoi?”
“Niente, il mio era soltanto un consiglio disinteressato. Con i voti che prendi passerei il tempo con la teta china sui libri invece che davanti ai video giochi che rincoglioniscono il cervello. Tu l’aria sveglia non ce l’hai neanche un po’, vuoi peggiorare la situazione?” rise beffardo scatenando l’ira di Usagi.
“Fatti gli affaracci tuoi razza di maleducato!
“Come vuoi, ma la prossima volta non gettarmi i tuoi compiti andati male in testa, testolina buffa!”
“Come mi hai chiamata? Non permetterti più a chiamarmi cosi, chiaro???”
“Come desideri! Testolina buffa!” disse ridendo andando verso Motoki e quella misteriosa ragazza che appena lo vide, lo salutò calorosamente.
Usagi osservò la scena da lontano, quando finalmente Motoki le prestò attenzione.
“Usagi!!!”
“Ciao Motoki!!!”
“Devi scusare Mamoru, gli piace scherzare, spero tu non ti sia offesa! E devi scusare anche me se non ti ho accolta prima. Guarda per riparare al danno ti offro una bella coppa di gelato al cioccolato.”
“Accetto molto volentieri!” rispose sorridendo
Prese posto al bancone seduta su uno sgabello e attese che il giovane le preparasse il gelato.
Si guardò attorno e casualmente posò gli occhi su Mamoru e la ragazza del mistero che parlavano.
Sembrava essere un discorso serio, Mamoru ascoltava attentamente ciò che la brunetta aveva da dirgli.
All’improvviso Mamoru alzò lo sguardo per spostarlo verso la loro osservatrice che si girò di scatto verso Motoki che nel frattempo le aveva portato il gelato.
“Credi che stiano bene insieme?”

“Come?”
“Mamoru e  Sara. Secondo te formerebbero una bella coppia?”
“Perché mi fai questa domanda? Non li conosco, non posso esprimere dei giudizi...” rispose distratta
“Ho notato che li stavi fissando e per questo ti ho domandato cosa ne pensassi... “
“Come... oh no no... mi ero distratta guardando nel vuoto...” si affrettò a rispondere Usagi
“All’università tutti li considerano una coppia... sono amici dai tempi del liceo”
Usagi lo guardò
“Sai io Mamoru e Sara siamo grandi amici fin dai tempi delle medie, abbiamo frequentato le superiori assieme e cosi anche l’università. E Sara è cotta di Mamoru sin dai tempi del liceo. Ma lui sembra non accorgersene... in fondo gli farebbe anche bene una compagnia femminile, ma secondo il mio giudizio Sara non è la donna giusta per Mamoru, troppo seria e perbene a mio avviso. Lui ha bisogno di vitalità, di allegria...”
Usagi fissò Motoki mentre parlava di Mamoru con aria triste e poi guardò Mamoru.
Lei intanto aveva iniziato a ridacchiare e Mamoru continuava ad ascoltarla impassibile, li fissò ancora, poi le cadde lo sguardo sull’orologio appeso alla parete e trasalì.
“Oh no! È tardissimo! Scusa Motoki devo scappare o la mamma mi rimprovererà di nuovo!”
“Va bene, ciao Usagi, a domani!”
“A domani!!!” squittì mentre le porte si chiudevano dietro di se.

Ma perché si è messo a parlare di quell’antipatico Motoki oggi? Cosa vuoi che me ne importi... la vita sentimentale di quello sbruffone non è affar mio e di certo con quel carattere che si ritrova dubito fortemente che riuscirà a trovare una donna che lo ami!”

                                                                       ***

 

Aveva il fiatone, ma arrivò finalmente a scuola.
Si stava cambiando le scarpe quando un ragazzo la chiamò.
“Usagi!!!”
Doveva aver riconosciuto a chi apparteneva la voce che si girò scocciata e rispose al saluto
“Ciao Umino!”
“Pronta per il test di matematica?”
Il test!!! Se n’era completamente dimenticata.
La sera prima al posto di studiare aveva letto i suoi fumetti preferiti fino a tarda notte lasciando completamente perdere la matematica.
Sbuffò e depressa si incamminò verso l’aula.
“Non hai studiato vero Usagi?” le chiese l’amico dai buffi occhiali
Non rispose, ma sospirò.
“Dai Usa, ti aiuto io oggi. Ti passerò tutte le risposte!”
“Davvero?”
“Tutto per la mia Usagi!!!”
In fondo non era poi tanto male avere Umino che le faceva la corte, poteva rimediare i compiti in classe, lui era cosi bravo.
Aveva la media del 100, un futuro promettente avanti a se ma era di aspetto davvero terribile.
Basso, aveva degli occhiali spessi come due fondi di bottiglia e i capelli arruffati. Era davvero brutto.
Sospirò ancora. Non poteva essere Motoki a farle la corte?
Depressa prese posto al suo banco, dopo circa cinque minuti entrò il professore che intimò la classe a restare in silenzio perché iniziava il test.
Umino le passò le risposte giuste per raggiungere la sufficienza, soddisfatta consegnò il test e pregò che tutto fosse andato per il meglio.
Quel pomeriggio Naru aveva lezioni di nuoto per cui non sarebbe venuta con lei al Crown.
Sospirò, come avrebbe voluto un bel gruppo di amiche per andare a divertirsi insieme dopo la scuola.
Non che avesse solo Naru, ma con le altre compagne di classe non si era instaurato il gran bel rapporto che aveva con l’amica brunetta.
Decise di andare comunque da sola alla sala giochi, in fondo li c’era sempre Motoki, si disse sorridendo.
All’uscita il suo buffo amico le corse dietro, chiamandola a squarciagola.
Alzò gli occhi al cielo e si fermò.
“Umino, dimmi tutto!” disse sfoderando un falso sorriso
“Posso accompagnarti?”
“Fa come vuoi” rispose riprendendo a camminare
Prese posto al suo fianco e insieme passeggiavano.
Arrivarono al Crown e come sempre c’era Motoki che salutò Usagi e osservava il buffo ragazzino al suo fianco.
“Ciao Usagi! Vuoi provare il nuovo gioco di Sailor? È arrivato oggi!”
“Mi piacerebbe tanto Motoki, ma ho lasciato il portafogli a casa...”
“Ma non preoccuparti piccola, offro io” le rispose facendole l’occhiolino
“Sei gentilissimo, grazie” rispose Usagi con gli occhi che le brillavano
Nel ringraziarlo le era caduta la cartella dalle mani,si abbassò per raccoglierla, stessa cosa fece Umino scontrando la sua testa contro quella di Usagi.
“Ahia” gridò
In quel preciso momento entrò Mamoru che vide tutta la scena, fu più forte di lui e commentò:
“Che bella coppia di imbranati, state proprio bene assieme, sapete?” disse ridendo
Usagi lo fulminò con lo sguardo, poi diede uno spintone a Umino che si stava ancora contorcendo per il dolore.
Era evidente che stava esagerando, ma voleva attirare l’attenzione di Usagi su di se, senza alcun successo.
“Sei soltanto un brutto idiota”
Brutto no, non lo era di certo, ma di sicuro doveva darsi molte arie per questo lo insultò.
Lui rise.
“Attenta testolina buffa, se fai quelle smorfie inizierai a somigliare al tuo ragazzo e non è che lui sia tanto affascinante!”
“Per prima cosa non chiamarmi così idiota! In secondo luogo Umino è solo un mio amico!” sbuffò spazientita.
Andò poi da Motoki che l’aspettava con l’aria perplessa davanti al video gioco mentre Umino deluso la salutò e andò via.
“Testolina buffa, non è modo di comportarsi questo! Hai lasciato da solo il tuo accompagnatore...”
“E’ voluto venire lui, non l’ho invitato di certo io e poi non sono affari suoi idiota!”
“Mamoru dai lasciala stare!”  lo riprese Motoki
“A proposito, è venuta per caso Sara? Mi aveva chiesto alcuni appunti sulla lezione di anatomia, ha detto che sarebbe venuta qui...”
“Parli del diavolo... eccola che entra..”
“Ciao Mamoru, buona sera Motoki!- salutò educatamente Sara facendo un inchino
In un niente presero a parlare di lezion, tirocini, lavoro... tutti argomenti che Usagi ignorava completamente.
Usagi li osservava... si sentiva leggermente in imbarazzo in mezzo a quegli studenti universitari 
Guardò l’orario e pensò che si era fatta ora di rientrare.
“Motoki... io devo andare”
“Oh Usagi la nostra partita?”
“Sarà per la prossima volta... a domani!”
Lanciò una breve occhiata verso Mamoru e Sara e uscì fuori dal locale.
“Motoki quando finirai di illuderla?” gli chiese Mamoru
“Ma cosa stai dicendo? È solo una ragazzina delle medie, è come una sorella per me.”
“E’ evidente che ha una cotta per te... e con i tuoi modi di certo non ti fai odiare. Cerca di farle capire che la vostra è solo un’amicizia, perché non credo che lei ti consideri soltanto un “fratello”.”
Motoki guardò perplesso Mamoru.
“Dai Mamoru secondo me esageri... “
“Fa come ti pare!” gli rispose “Vado a casa, ciao ragazzi!”
Sara stava per dire qualcosa, ma si bloccò “Ciao Mamoru”

Intanto Usagi stava tornando a casa e pensava a quello che era successo al bar.
Si accarezzava la testa ancora dolorante e pensava a come l’aveva trattata quell’antipatico di Mamoru.
“Ma come si permette quello stupido! È davvero odioso!” sbuffò mentre apriva la porta di casa.

Ed ecco il primo vero capitolo di questa fan fiction.
Allora vi spiego alcuni punti:
Usagi è innamorata di Motoki. Si è cosi, in effetti nella prima serie è pazza del biondino finché non scopre che Tuxedo Kamen (Milord) non è altro che Mamoru, colui che le dava il tormento ogni volta che la vedeva, quindi ho deciso di tornare proprio da dove eravamo rimasti.
Umino è innamorato di Usagi... si è vero, lui poi si invaghì di Naru, ma ho voluto fare questa modifica solo per rendere più divertente la storia.
Sara, se ben ricordate ella appare nella quarta serie nell’episodio 132 “La coppia perfetta” ed era innamorata di Mamoru.
Nella puntata dicono che erano amici sin dai tempi della scuola e che frequentavano la stessa università, per cui ho deciso di inserirla.
Le ragazze arriveranno, state tranquille!
Grazie per l’attenzione, alla prossima!!!

 

 

   
 
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