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Autore: Nihal93    30/11/2012    1 recensioni
Isabella e Rosalie sono due sorelle gemelle che si trasferiscono a Forks per l'ultimo anno di liceo.
Lì si faranno nuovi amici e chissà.. magari anche nuovi amori.
Tratto dal CAPITOLO 10:
"Tu alla mia festa non sei venuta, mentre io alla tua si.. ti potresti far perdonare con un’uscita a cena o al cinema.. "
E bravo gemellino che si portava avanti con il lavoro, mi aveva appena chiesto di uscire? O ero in un bellissimo sogno.
Annusai il suo profumo buonissimo, era fruttato ma non molto forte, sapeva di uomo, di lui..
"Magari.."
Spero di avervi incuriosito.. passate a trovarmi e mi raccomando: lasciate un segno del vostro passaggio!
Genere: Commedia, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Buona lettura.




Io e Rose arrivammo a casa dal primo stressante giorno di scuola e ci sdraiammo sul letto matrimoniale in camera mia, che alla fine era anche sua, dato che dormivamo insieme e utilizzava la sua camera solo per cambiarsi.
<< Bella.. quelle tre oche proprio non le sopporto, credo che mi presenterò ai provini per le Cheerleader solo per dare a tutte del filo da torcere.. >> sorrisi, Rosalie era veramente bravissima nei salti, nel ballo, le avrebbe sicuramente stracciate.
<< Fai bene Rose, non vedo l’ora di rivedere la loro faccia verde di rabbia e invidia.. poi con tutta l’insalata che si mangiano! >> scoppiammo tutte e due a ridere.
Era passata una settimana dal falò sulla spiaggia e purtroppo erano finite le vacanze estive, il primo giorno di scuola era stato un po’ imbarazzante, perché praticamente tutta la scuola ci fissava, in particolare la parte maschile.
<< Rose ma secondo te i maschi di qua non hanno mai visto delle ragazze che vestono un po’ alla moda? Hai notato come.. >>
<< Si ho notato! Che poi non ci sono delle brutte ragazze.. Mah.. >>
Calò per un attimo il silenzio
<< Tra l’altro abbiamo fatto colpo sui due Cullen, il capitano e il portiere.. non hai visto che a mensa ci guardavano come se fossimo due aliene e sante allo stesso tempo? Ci facevano la radiografia.. >>
<< Già.. e le loro amichette non erano per nulla contente, sto iniziando a pensare che ci potremmo divertire.. >> lasciai la frase, facendo intendere alla mia gemella le mie castissime intenzioni.
<< Mmm non sarebbe male.. io se non ti dispiace mi prenderei il portierino, il rosso è bello, ma non mi attira molto, poi ho visto che più che altro guarda solo te. >>
Già, l’avevo notato, mi scrutava troppo con i suoi occhioni verdi profondi, da togliere il fiato, peccato che io non ero una che si faceva facilmente arpionare da uno solo perché le donava un po’ di attenzioni.
La mattina quando eravamo arrivate a scuola con la nostra macchina tutti ci avevano guardate, mettendoci a disagio, anche se non l’avevamo fatto notare.
Le ore poi erano passate tranquille, tra presentazioni e ascoltando i racconti delle vacanze dei nostri compagni di corso. Purtroppo io e Rosalie non avevamo tutte le ore insieme, ad esempio spagnolo, dove mi ero seduta vicino a una ragazza di nome Angela Weber che mi aveva subito fatto i complimenti per essere stata nominata capo cannoniere, facendomi intendere che le piaceva il calcio, ma non lo praticava spesso.
Dal canto mio le pregai di non far girare la voce, ci tenevo al mio anonimato.
Invece nel’ora di biologia mi ero trovata come vicino di banco proprio il caro Edward Cullen, avevamo scambiato qualche parola, era simpatico, forse un po’ pieno di se, ma molto gentile, io però ero rimasta come al solito un po’ sulle mie.
<< Vado a preparare cena Rose.. vieni con me? >> le chiesi, dopo essere uscita dalle mie elucubrazioni sulla giornata appena trascorsa.
I nonni erano andati via una settimana per una conferenza a New York, molto probabilmente anche i genitori dei gemellini Cullen erano andati, infatti Edward a lezione mi aveva detto che volevano dare una festa a casa loro.
<< Si.. Alice arriva? >> disse mentre ci alzavamo e andavamo al piano di sotto, stasera avevo voglia di pasta al pomodoro e basilico.
<< Si si, spero non in ritardo perché ho fame! >>
La mensa di scuola era stata un po’ una delusione, io e Rose avevamo mangiato una pizza dividendocela in due, ma ovviamente per il nostro metabolismo da sportive non c’era per nulla bastata.
Invece con nostro gran divertimento avevamo notato che gran parte delle ragazze presenti alla mensa mangiava insalate su insalate verdi, senza condimento.. loro e la loro stupida linea!
Preparammo tavola e la pasta al pomodoro, prima di finire arrivarono Jasper ed Alice che iniziarono a tubare come due piccioni, erano così teneri ma a volte un po’ insopportabili.. pazienza, l’amore a volte ti fa proprio andare fuori di testa.
Una volta seduti tutti e quattro a tavola il clima si fece meno romantico dato che ognuno di noi era perso nei propri pensieri a mangiare voracemente, ma l’unico un po’ teso era il nostro fratellone, che ci stesse nascondendo qualcosa?
<< Rose, Bella dovrei parlarvi.. >> ecco, appunto!
<< Parla >> disse Rose subito dopo aver infilato in bocca una forchettata di spaghetti.
<< Voglio farvi giocare nella mia squadra di calcio >> dopo quella frase io rischiai di strozzarmi con l’acqua che stavo bevendo, Rose si bloccò a guardarlo o meglio scrutarlo con gli occhi da cattiva e Alice del tutto impassibile continuò a magiare tranquilla, sicuramente lei era a conoscenza dei piani di Jasper.
<< Non fate quella faccia e lasciatemi spiegare.. tutte e due! >>
<< Come ben sapete la squadra è stata squalificata a causa del comportamento di un cretino di nome James, che per fortuna ha cambiato scuola e città.. ora noi non possiamo giocare in quello maschile, ma in quello misto si! Non voglio far rinunciare ai miei giocatori la possibilità di giocare, allenandosi unicamente per delle amichevoli. Edward Cullen il capitano, nonostante l’ultima disastrosa giornata di campionato ha preso il premio come capocannoniere e gli altri ragazzi si erano impegnati così tanto..
Quindi entrate in campo voi due, siete forti e lo sapete anche voi, per questo che voglio avervi nella mia rosa.. certo ci sarebbero problemi come quello di dirlo ai ragazzi o che dovreste chiamarmi solo Mister ma.. >> per fortuna Rose lo interruppe
<< Jasper frena un attimo.. sei sicuro che i tuoi giocatori sarebbero d’accordo a vederci entrare in squadra senza sentirsi umiliati nel giocare in un campionato misto? Che ti ricordo che non è conosciuto.. cavolo nessuno sa che Bella è capocannoniere, solo Angela Weber l’ha riconosciuta.. >>
<< Rose ha ragione.. non vorrei che si creassero strane idee.. già siamo nuove, poi prendere il posto di altri, non credo che sia una buona idea! >>
Sembrò meditare un attimo sulle nostre parole..
<< Si avete ragione, per questo ho intenzione mercoledì dopo la scuola di fare una riunione negli spogliatoi, siete invitate anche voi e Angela Weber, so che ama il calcio, anche se ammetto che è un po’ scarsina. >>
L’idea della riunione non era male, guardai Rose e capii che lei era un po’ più restia a giocare, ma era comunque d’accordo.
<< Si, si può fare.. Jasper però sappi che io e il calcio a livello agonistico siamo molto lontani, sarò felice di darvi una mano, ma nulla di più.. lo sai bene che la campionessa di casa è Bella! >>
Lui annuì mesto e concordò con noi la data e l’ora ideale per la riunione.
<< Ragazze però vi chiedo un favore, nello spogliatoio e sul campo mi dovrete chiamare Mister e non Jasper, non vorrei creare dei favoritismi, anche se sapete benissimo che metterei voi davanti a qualsiasi altra cosa >> finì sorridendoci..
<< Grazie Jasper.. >> dissi afferrandogli la mano da sopra il tavolo, lo stesso poco dopo fece anche Rose.
<< Mi siete mancate ragazze e.. Bella la tua pasta al pomodoro è sempre da premio Oscar! >> come spesso accadeva ci trovammo tutti e tre uniti in  un super abbraccio coccoloso, anche se ci fermammo subito, girandoci e guardando un Alice un po’ delusa e amareggiata.
<< Alice che aspetti? >> dissi facendole intendere che anche lei faceva parte della nostra famiglia.
Ovviamente la mia migliore amica non se lo fece ripetere due volte e si unì a noi, iniziando a saltellare, chiusi gli occhi e mi godei quell’attimo infinito di felicità.
 
 
Terminata la cena eravamo tutti nel grande salone della nostra villa, Rose scaricava l’ansia e l’agitazione della mattinata suonando al suo bel pianoforte a coda, Jasper e Alice erano sul divano abbracciati che guardavano la tv, anche se alla fine era maggiore il tempo che passavano a baciarsi.
Io invece ero svaccata sulla poltrona con un libro
Ad un certo punto però, sentii il mio cellulare suonare e corsi a rispondere.
<< Ciao bellezza! >> disse una voce roca dall’altra parte.
<< Ciao Jack.. come va? >>
<< Bene, stanco, molto stanco! E voi? Il primo giorno di scuola nella piovosa Forks? Avete già fatto stragi di cuori? >>
<< Noi bene, ci stiamo rilassando.. La giornata è andata bene, anche perché oltre ogni pronostico non ha piovuto.. >>
<< Wow! Domani allora nevicherà.. >> disse il mio migliore amico ridendo come un cretino.
<< Spero di no.. Comunque a proposito di stragi di cuori.. lo sai che tutti i maschi della scuola ci guardano come se fossimo delle aliene? >>
<< Per forza, siete due fighe infarto! >>
Sorridendo iniziai a raccontargli della mattinata, delle oche e delle loro stupide insalate, Jack non mi interrompeva se non per scoppiare fragorosamente a ridere.. era sempre il solito!
<< Bella basta monopolizzare Jacob.. passamelo che voglio salutarlo anche io! >> disse Rose sorridendomi.
<< Jack ti passo Rose, ci sentiamo presto! Ti voglio bene! >>
<< Anche io bambolina.. >>
Jacob Black da sempre era il migliore amico di me e Rose, quando da piccole vivevamo con nostra madre in Florida eravamo sempre stati insieme, anche se lui aveva due anni in più di noi.
Poi all’età di sedici anni aveva iniziato a lievitare, sia di altezza che ti muscolatura, diventando uno dei ragazzi più belli che io abbia mai avuto l’onore di vedere.
Ora lavorava come modello nell’agenzia di nostra madre.
Era famoso e molto apprezzato dal pubblico femminile, tra noi da sempre c’era stato cameratismo, complicità e neanche i suoi viaggi per il mondo prima e il nostro trasferimento a Seattle dopo, erano riusciti ad intaccare la nostra amicizia.
 
 
 
 
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