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Autore: Nihal93    22/11/2012    5 recensioni
Isabella e Rosalie sono due sorelle gemelle che si trasferiscono a Forks per l'ultimo anno di liceo.
Lì si faranno nuovi amici e chissà.. magari anche nuovi amori.
Tratto dal CAPITOLO 10:
"Tu alla mia festa non sei venuta, mentre io alla tua si.. ti potresti far perdonare con un’uscita a cena o al cinema.. "
E bravo gemellino che si portava avanti con il lavoro, mi aveva appena chiesto di uscire? O ero in un bellissimo sogno.
Annusai il suo profumo buonissimo, era fruttato ma non molto forte, sapeva di uomo, di lui..
"Magari.."
Spero di avervi incuriosito.. passate a trovarmi e mi raccomando: lasciate un segno del vostro passaggio!
Genere: Commedia, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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CAPITOLO 1 -  POV BELLA

<< Bellaaaa.. hai preso tutto? >> mi chiese una super agitata Rosalie.
<< Si Rose, sono a posto! Possiamo partire.. >>
Lei mi guardò scrutandomi con i suoi occhioni azzurri, ingranò la prima e partì verso Forks, la cittadina della penisola di Olimpia nel quale viveva nostro fratello maggiore, Jasper, e i nostri nonni paterni Billy e Sarah.
Io e mia sorella eravamo gemelle eterozigoti, infatti eravamo completamente diverse: lei con lunghi capelli biondi e occhi azzurri, mentre io mora con occhi color cioccolata; entrambe molto magre, ma con le forme nei punti giusti.
Nostro padre e nostra madre avevano divorziato quando noi avevamo quattro anni, mentre nostro fratello Jasper ne aveva nove.
Charlie Swan nella sua vita aveva fatto tante cose, unico figlio di Billy e Sarah Swan, uno dottore e l’altra farmacista, all’età di diciassette anni partì da casa per esaudire il suo più grande sogno: giocare a calcio.
Era stato uno dei migliori giocatori di sempre, aveva girato nei più importanti club americani ed europei, proprio lungo la sua permanenza in Italia aveva conosciuto mia madre, Reneè Dwyer e fin da subito era stato amore, tanto che dopo due anni di fidanzamento si sposarono. Mia madre, italo-americana, per amore decise di lasciare la sua famiglia e volare in America per seguire Charlie, tanto che, pochi anni dopo, diede alla luce Jasper e cinque anni dopo me e Rosalie.
In seguito alla nostra nascita però, inizieranno i primi problemi nella coppia, in particolare quando Charlie, a seguito di un incidente sul campo, nel quale si ruppe tutti e due i crociati delle ginocchia, fu costretto ad abbandonare la vita calcistica.
Per lui fu un vero e proprio colpo, sprofondò in depressione e a nulla valsero le preghiere di mia madre di rimettersi, di andare avanti, di cercare di guardare il bicchiere mezzo pieno; semplicemente si lasciò andare trascurando tutti i suoi affetti.
Quando riuscì ad uscire dal suo momento di difficoltà, era troppo tardi, Reneè voleva chiedere il divorzio, e così fu.
Per fortuna riuscì a rialzarsi ugualmente e a continuare a lottare per quello in cui credeva. Dopo aver passato a fare l’allenatore per qualche anno e aver portato alla vittoria una squadra che non veniva neanche considerata dai commentatori, gli venne chiesto di ricoprire il ruolo di presidente nazionale del calcio americano, ruolo che ricopre stupendamente tutt’ora.
Noi tre fratelli per i primi tempi del divorzio fummo sballottati un po’ a destra e un po’ a sinistra, ma la nostra unione, ci ha sempre permesso di affrontare le difficoltà senza mai arrenderci.
Mia madre, consulente di moda, si trasferì a Phoenix, dove tutt’ora vive.
All’età di diciotto anni Jasper decise di andare ad abitare dai nonni, ma riuscivamo comunque a vederci spesso, dato che noi abitavamo a Seattle con Charlie, o comunque a sentirci ogni giorno. Dopo aver studiato per tre anni all’università divenne il professore di educazione fisica e l’allenatore della squadra di calcio della scuola nel quale io e Rosalie avremmo concluso l’ultimo anno.
L’anno scorso ero andata a vedere l’ultima partita di campionato che era stato un vero e proprio disastro; oltre ad averla persa per un gol che effettivamente non c’era, perché fuorigioco per l’altra squadra, i giocatori di mio fratello avevano iniziato a darsele con gli avversari. Tanto che per quest’anno erano stati squalificati ed eliminati completamente dal campionato maschile.. idioti!
Io e Rosalie invece avevamo fatto i primi anni di liceo a Seattle, dove abitavamo con nostro padre e tutta la sua “corte” come la chiamavamo noi: la sua addetta stampa Sue, il capo della sicurezza Sam e il manager Harry.
Rosalie era a capo delle Cheerleader, ma non era una classica Cheerleader con la puzza sotto il naso, anzi, era umile e simpatica, sapeva giocare a calcio proprio come un maschio, forse anche meglio, ma non le piaceva tanto praticarlo a livello agonistico. Preferiva suonare il pianoforte, una delle sue più grandi passioni.
Io invece ero il capitano della squadra di calcio per campionato misto, nel quale almeno una ragazza doveva giocare, inoltre nel campionato appena finito, che ovviamente era stato vinto dalla mia squadra, ero stata anche premiata come capo cannoniere. Adoravo giocare a calcio, quando avevo la palla tra i miei piedi e correvo verso la porta avversaria il mondo scompariva era perfetto, certo, sapevo che nella vita le cose importanti erano ben altre, ma un po’ di divertimento ci stava anche.
 
<< Alice è già da Jasper? >> mi chiese Rose distogliendomi dai miei pensieri
<< Si! >>
Già, Alice.. semplicemente la nostra migliore amica e fidanzata storica di mio fratello, andava da lui tutte le volte che poteva, dato che frequentava un corso di moda a Seattle e spesso doveva anche viaggiare fino a New York.
 
Arrivammo a Forks dopo cinque ore di viaggio e posteggiammo alla fine del vialetto della nostra villa (http://www.lussuosissimo.com/wp-content/uploads/2010/06/villa-utah.jpg). Era bellissima, da una parte staccata vivevano i miei nonni, mentre dall’altra avremmo vissuto io, Rose, Jasper e Alice: un sogno.
Sulla soglia di casa c’erano i nostri nonni ad attenderci, Billy e Sarah Swan, due persone meravigliose, che amavano aiutare il prossimo sempre, nonostante la possibilità dei loro mezzi, non indifferenti.
Subito dopo si fiondò completamente tra le braccia di me e Rosalie, Alice, la nostra migliore amica, seguita da Jasper.
<< Che bellooo! Siete qui! Non mi sembra ancora vero! >>
<< Ciao ragazze, mi siete mancate! Papà? >> ci chiese Jasper
<< Papà tutto bene, l’abbiamo sentito stamattina prima di partire, era a Vancouver per una conferenza. Ti manda un abbraccio >>
<< Basta ora parlare.. sarete stanche, venite dentro che ci mangiamo un buon pezzo di torta.. guarda caso c’è la vostra preferita, crostata di frutti di bosco! >> disse la mia cara nonnina.
<< Oh nonna! Grazie! >> con loro ero sicura che ci saremmo sentiti un po’ meno sole.
 
Mentre nell’enorme cucina mangiavamo la torta, ridendo e scherzando tutti insieme, Jasper esordì facendoci una proposta che ci spiazzò un po’..
<< Che ne dite stasera di andare a un falò sulla spiaggia di La-Push? Ci saranno alcuni ragazzi della mia squadra e così magari potreste iniziare a conoscere qualche vostro nuovo compagno. >>
Io e Rose ci guardammo, uno sguardo per noi valeva più di mille parole
<< Si potrebbe anche fare.. >>
<< Oh che bello! Io adoro la spiaggia di notte >> disse un Alice super entusiasmata, la serata si prospettava piuttosto interessante.
 

†††

 
Per l’occasione, o meglio la nostra prima uscita ufficiale come residenti a Forks, avevo deciso di indossare un abbigliamento piuttosto casual, nulla di estremo, idem avevano fatto Alice e Rose. Non mi ero preoccupata nemmeno di prendere la borsa, tanto avrebbe guidato Jasper, mi limitai a mettere il cellulare in tasca.
Il viaggio da Forks a La-Push lo passammo a ridere e scherzare spensieratamente, era da tanto che non mi sentivo così completa, con uno sguardo carico di significato capii che anche per Rose era la stessa cosa.
La spiaggia era già illuminata da qualche falò, in particolare uno spiccava sugli altri per la sua grandezza, lo scoppiettare del fuoco donava alla scena, incorniciata dalle onde del mare, un’aurea quasi magica e molto suggestiva.
C’erano molte persone, chi chiacchierava allegramente in un angolo, chi canticchiava seguendo il suono di una chitarra, chi semplicemente passeggiava..
<< Mister! Sono contento che sia venuto! >> disse un ragazzo biondo con gli occhi azzurri a Jasper, dato il tono doveva essere sicuramente un giocatore della sua squadra.
<< Mike quante volte devo dirti che fuori da scuola e dal campo devi chiamarmi Jasper! >> disse stringendo la mano che gli veniva tesa..
<< E lo so mis.. Jasper, ma è l’abitudine! Comunque ciao Alice! >> disse salutando con un sorriso la mia migliore amica, che si limitò a sorridergli.
<< Mike permettimi di presentarmi le mie due sorelle che hanno la tua stessa età.. Mike loro sono Rosalie e Isabella, Rose e Bella vi presento Mike Newton >>
Ci guardò, squadrandoci quasi con gli occhi da assetato di sangue.. poveretto, magari era appena stato lasciato dalla ragazza..
<< Piacere, chiamami pure Bella >> dissi prontamente, alzando semplicemente la mano in segno di saluto, non mi piaceva tanto avere “contatti” se pur innocui con estranei, lo stesso fece mia sorella che inutile a dirlo, la pensava tale e quale a me.
C’incamminammo alla volta del falò più grande, intorno erano presenti più ragazzi e su un tavolo lì vicino c’era ogni sorda di vivanda e di cibo.
Al nostro arrivo vidi tutti gli sguardi puntarsi su Jasper prima, ma in un secondo momento su me e Rose, che camminavamo a qualche passo di distanza; subito alcuni ragazzi urlarono << Ciao Mister! Ciao Jasper! >> e lui ricambiò subito i loro saluti.
Successivamente si girò presentandoci ufficialmente davanti a tutti << Ragazzi vi presento le mie sorelle Rosalie e Isabella >>
Alcuni si alzarono per venire a stringerci la mano, ma come prima io e Rosalie ci limitammo ad alzare la mano, abbozzare un sorriso di circostanza, anche se piuttosto imbarazzato e dire semplicemente << Piacere ragazzi! >>.
Mentre Jasper si mise a parlare con un ragazzo e una ragazza, Alice iniziò a spiegarci sottovoce qualche pettegolezzo e indicarci qualche persona
<< Vedete quella con i capelli lunghi bruni? Lei è Jessica, da sempre prova un amore platonico per Mike Newton, il ragazzo che vi ho presentato prima, anche se essendo Cheerleader, ovviamente muore dietro al capitano della squadra, Edward Cullen.
Poi c’è quel ragazzo che ha i tratti un po’ orientali, si chiama Ben e anche lui gioca nella squadra, poi c’è Tyler, Seth, un ragazzo fantastico, è simpaticissimo. >> e continuò a elencarci dei nomi che il mattino dopo ci saremmo sicuramente dimenticate.
Ci indicò anche una ragazza che era arrivata con altre due ragazze bionde, come lei, si era andata a sedere vicino a Jessica, iniziando a ridacchiare e confabulare, dopo aver detto << Ma il mio caro Edduccio non è ancora arrivato? >> e la sua amica bionda << A me manca il mio Emmy >> … sconcertante!
<< Non guardarle con quella faccia Bella, loro sono le tre oche più oche che io abbia mai conosciuto. Quella più alta con i capelli biondi rossicci è Tanya, la capo Cheerleader, non ha intelligenza, non ha moralità e men che meno dignità, dato che fa la gallina con qualsiasi maschio, anche se afferma sempre di avere una relazione con Edward Cullen, il capitano della squadra di calcio. Ovviamente è un cosa del tutto falsa. >> ci spiegò con tono saccente.
<< Ma Cullen.. non è il nome del dottore amico di nonno? >>
<< Si Rose, il dottor Carlisle e Billy sono molto amici.. e quello è suo figlio e ha un fratello gemello di nome Emmet >>
Ora ricordavo il dottor Cullen, l’avevamo visto poche volte con sua moglie Esme, erano due belle persone molto a modo.
<< E a proposito di Emmet Cullen, quella con i capelli liscissimi biondi si chiama Kate ed è la sua ex ragazza, anche se lei crede che stiano ancora insieme, peccato che la storia è durata due mesi e lui l’ha lasciata.. poveretta! O meglio povero lui.. che si deve sopportare ancora i suoi assalti >>
<< Infine l’ultima è Irina, lei forse è la più intelligente delle tre, se contiamo anche Jessica, però fate molta attenzione, secondo me è molto falsa, pure con le sue amiche..dato che va dietro sia ad Edward, ma quello lo fanno tutte le ragazze, che ad Emmet, e anche per lui la lista è molto lunga! >> terminò il suo discorso ridendo e noi con lei.
<< Ei ragazze, lasciate che vi presenti due persone che sono arrivate adesso >> ci disse Jasper avvicinandosi a noi e abbracciando Alice dolcemente.
Dietro di lui spuntarono due ragazzi, uno con i capelli ramati e gli occhi verdi, era molto alto, idem l’altro che lo seguiva, erano simili anche se il secondo era un po’ più spesso. Manco a dirlo come avevano fatto tutti i maschi fino a quel momento squadrano me e Rosalie dalla testa ai piedi, mangiandoci un po’ con gli occhi..
Cavolo ma qui nessun ragazzo aveva mai visto una ragazza? Eppure c’è n’erano molte.. vai a capire il genere maschile!
<< Loro sono Edward ed Emmet Cullen.. ragazzi loro sono le mie sorelle Isabella e Rosalie >> io e Rose come avevamo fatto con le presentazione precedenti ci limitammo ad alzare la mano e a sorridere esprimendo il nostro piacere nel conoscerli, ma loro ci stupirono azzerando le distante tra di noi e stringendoci la mano gentilmente.
Il rosso la strinse a me dicendomi << Il piacere è tutto mio.. Isabella >> sfornando poi un sorriso che avrebbe mandato qualsiasi ragazza in un manicomio, ora che riuscivo a vederlo meglio.. Beh era veramente molto, molto bello. Il fisico parlava da solo, con quella maglietta bianca, che si intravedevano i suo pettorali ben marcati..
Le nostre strette di mano furono interrotte un po’ bruscamente dall’arrivo delle tre oche, due delle quali saltarono praticamente addosso ai due fratelli, facendoli sbilanciare e nell’impatto anche io e Rose fummo spinte da parte malamente.
Le guardai meglio e oddio! Erano volgari da far schifo, in pratica se venivano nude forse facevano meno una brutta figura, poi avevano i tacchi a spillo.. in spiaggia?
Ero sempre più allibita e uno sguardo con Rose mi fece intendere che anche lei la pensava nello stesso modo.
<< Kate lasciami andare per favore! >> urlò il più grosso dei due, mentre l’altro era già riuscito a staccarsi la piovra: imbarazzante!
<< Avete spinto Isabella e Rosalie, potevate evitare.. >> disse invece il rosso, mentre Jasper ci invitava verso il buffet fornitissimo, indicando la scena con un’alzata di spalle.
<< Oh dai Eddy mica le abbiamo fatte cadere, chissene frega! >> disse Tanya, mi bastò un altro sguardo con la mia gemella per capire che se avesse detto ancora qualcosa avremmo parlato senza farci problemi.
<< Tanya ma che dici? >> disse lui un po’ alterato
<< Oh dai.. tanto siamo più belle io e Kate, poi loro sono nuove, devono imparare a stare al loro posto.. >>
<< Tanya ha ragione >> disse la cara Kate << cazzi loro, avevano solo da starsene nel loro paese.. >> e qui sbottai e Rose mi diede manforte.
<< Scusami.. non vorrei ridurre a brandelli il tuo ego, però volevo farti notare che io e mia sorella siamo già al nostro posto, forse sei tu che dovresti scendere un attimo dal tuo piedistallo per accorgerti di tante cose >> dissi tranquillamente guardandola e parlandole come se fossi nel bagno turco di un centro benessere << tipo del fatto che si vede la ricrescita sull’attaccatura dei tuoi capelli, poi sul fatto che indossi le mutande.. Ah no che sbadata è una gonna di jeans.. perché tanto le cose che piacciono a voi sono solo quelle, oche senza cervello.. >> dissi prima di girarmi per andarmene, ma Rose voleva dare anche il suo contributo aggiungendo
<< i cazzi sono vostri care, perché a me e mia sorella non parli sicuramente così, anche se siete abituate a vederli spesso.. >> pausa ad effetto
<< quindi ritengo le vostre belle parole come un benvenuto, siete così gentili care.. >> si girò avvicinandomi, per poi rigirarsi un'altra volta, la scena era quasi comica, i fratelli Cullen ci guardavano mangiandoci con gli occhi tra l’incredulità, mentre le due biondone ci guardavano come se fossimo state delle aliene.
<< Ah dimenticavo! Fate attenzione a non farvi soffiare in un orecchio, perché la memoria potrebbe andarsene via e non potreste più ricordarvi del nostro bel faccino! >> concluse mia sorella, prendendomi a braccetto e seguendo Jasper e Alice che si erano già incamminati.
Iniziava a piacermi l’idea di vivere a Forks, io e Rose sicuramente non ci saremmo mai fatte mettere i piedi in testa da delle sconsiderate del genere.
  
  


Ciauz!
Eccomi di nuovo qui a riempire nuove pagine bianche..
Spero che la storia vi piaccia e vorrei tanto sapere che cosa ne pensate a riguardo, se è un'idea che potrei sviluppare e continuare oppure lasciar perdere! Fatemi sapere.. il prossimo capitolo lo posterò quando avrò abbastanza note positive..
Un abbraccio e a presto!
Nihal



 

  
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