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Autore: Amber    18/06/2007    8 recensioni
Salve a tutti! sono tornata, ci credereste!? ^^ Beh, lo so che non potete fare a meno di sapere come andrà a finire questa emozionante storia!! infatti ecco a voi la Seconda Parte!!!!!!!!! XD allora: Kagome e il gruppo ritornano a casa, in Giappone, la vita di sempre travolge Kagome e tutto le sembra uguale a prima. La storia con Inuyasha prosegue ostacolata più volte da situazioni e persone che non sto qua a dirvi (che sorpresa sarebbe??) e il nuovo lavoro di Kagome inizia. Sango e Miroku, poveri fratellastri, avranno anche loro una bella gatta da pelare!! Anche Kikyo e Naraku avranno il loro spazietto ^^ Leggete numerosi!! XD POSTATO ULTIMO CAPITOLO!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Nuovo personaggio, Sango
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Note e Anima'
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Salve a tutti

Salve a tutti!! Dunque, visto che tra un ora vado a vedere i quadri (aiuto aiuto aiuto aiuto) ho ben deciso di… come dire… rendervi partecipi con questo *0* bellissimo stupendo magnifico ed entusiasmante capitolo!

Ehm..

Beh, spero che vi piaccia almeno la metà di quanto piace a me ^/////^ waaaaaaa!

Oki oki, ora rispondo alle vostre bellissime, stupende e magnifiche recensioni! Ah, ringrazio tutti coloro che stanno leggendo anche se non recensiscono, ci sono delle cifre esorbitanti in ogni cappy!! XD

Ayrill: aehm… devo dire che non mi sono mai accorta della somiglianza… però… uhm… beh, credo sia una bella cosa, no?? ^^- ok, è una uscita patetica! Per inuyasha e Kagome… hanno idee diverse l’uno dall’altra quindi non è sempre tutto rosa e fiore tra di loro! XD anche se trovo la cosa parecchio divertente!

Kagome 13: ah! Adesso ho capito! ^^ me tarda… Comunque si, credo che per la somiglianza tu abbia ragione… Per le oche ochette… beh, ti basta leggere bwahahaha!

Fra007: arrabbiato? Nooooo, è furioso!! Si, Kagome è veramente nei guai! Rin ha fatto davvero la cosa giusta, non avrei potuto fare di meglio, anche se forse conoscendo la reazione di Inuyasha non ne avrei avuto il coraggio! XD

Pretty: si, Kagome è stata un vero e proprio genio! Inuyasha… eh, questo poveretto… cosa farà mai? *o*

Inu_Kagghy: beh, per la prof di tedesco… devi comunque pensare che i problemi non si possono risolvere in quel modo, anche se in effetti Kagome si contraddice ogni giorno di più! XD Devi sapere che purtroppo per i nomi ho davvero pochissima fantasia, quindi si, li ho presi da lì, ma il nome Sakura l’ho preso da Card Captor! L’esame spero ti sia andato bene, vero?! Ah, per i nomi Higarashi e Sesshamaru… non sono errori di correzione di word, sono io che li ho voluti scrivere così, solo per avere qualche cosa di mio totalmente, anche se è solo una lettera ^.^

DylSilvy: sono tavolacci amarissimi e anche scaduti!! XD

Ringrazio tutti per i bellissimi commenti! Spero passiate un buon fine settimana!

Passo e chiudo dalla vostra Amber!

^______________-

Capitolo 17

La bellezza dell’amore

Sabato. Ore 2.18

2^A Linguistico

-Oddio scherzi?- mormorò Kagome spalancando gli occhi grigi

-No no… ho preso una paura incredibile! Non l’ho mai visto così incazzato!!- mormorò Sango lanciando una occhiata timorosa al prof che scriveva sul registro, mentre loro compilavano una scheda come compito

-Dio mio… stava per menare Miroku?-

-Già… Te l’ho detto: Miroku stava facendo il…demente… con la lattina di coca in mano e ha urtato con il braccio Inuyasha e la coca è caduta a terra, ha sporcato le scarpe nuove di Rin, ma lei non se ne è accorta, il tuo ragazzo, si è girato verso il mio… fratellino!, e ti giuro che gli stava per dare un pugno. Meno male che Koga lo ha fermato in tempo!-

Kagome alzò le sopracciglia. Il Lunedì, quando erano tornati a scuola dopo la cena della Domenica, Miroku e Sango erano arrivati insieme e avevano annunciato la strana verità (senza scendere in dettagli), cioè che erano fratelli.

Le ragazze della loro classe le avevano fatto un sacco di domande su Miroku e se glielo potevano fare conoscere, ma Sango, giustamente, aveva detto loro che per quello non poteva aiutarle.

Ora potevano girare normalmente per la scuola e i mormorii erano anche finiti quando li si vedeva insieme.

-Meno male… già- mormorò Kagome sospirando

-E tu? Perché non ti sei fatta vedere?- chiese curiosa

-Sono salita in terrazza. Poi ho avuto un contrattempo- mormorò

-E la guancia?- indagò –Che hai combinato?-

-Io? Nulla!- mugugnò lei.

La porta si aprì e tutti si voltarono verso di essa spalancando la bocca

-Oh mio Dio- disse Sango scioccata guardando la faccia furiosa di Inuyasha

-Non è così brutto come sembra vero?- mormorò Kagome intimidita deglutendo

-No, è orribile- precisò

-Forse non ha quella faccia perché è arrabbiato con me- azzardò la ragazza deglutendo e… sparando!

Il prof si alzò in tutta la sua statura e guardò il ragazzo entrato

-Signor Kujimawa… che cosa…?-

-Lei niente e stia zitto- disse lui scontroso. Sgomentato il professore obbedì, mentre una smorfia di puro astio passò sui suoi tratti gentili. Inuyasha guardò Kagome così intensamente che lei dovette abbassare gli occhi impaurita –Tu, fuori, subito- ordinò. Kagome non si mosse e gli spettatori guardarono Inuyasha poi Kagome, un po’ sconcertati –Non farmelo ripetere, o esci o ti faccio uscire io e giuro non ti piacerà- intimò lui con il volto contratto dall’ira.

Kagome deglutì e si alzò piano

-Te l’avevo detto- mormorò Sango

-Hai dei problemi Sango?- sibilò Inuyasha

-Io? No, assolutamente- disse veloce la ragazza irrigidendosi

-Allora taci una buona volta- Kagome lo guardò assottigliando gli occhi –Kagome, muoviti- scandì. Lei uscì a grandi passi e appena la porta fu chiusa lui le prese il polso stringendo forte fino a farle venire le lacrime agli occhi, ma soppresse il gemito di dolore mordendosi le labbra –Ora, noi due, facciamo una bella… bellissima chiacchierata- ringhiò a due centimetri dal suo viso. Lei annuì rilasciando qualche lacrima dai suoi begli occhi –Non piangere accidenti a te!- ordinò lui iniziando a tirarla forte verso il bagno delle ragazze

-Mi fai male- disse Kagome senza smettere di piangere –Inuyasha mi fai paura- singhiozzò. Lui la sbatté contro il muro e controllò che non ci fosse nessuno prima di chiuderlo sbattendo la porta e facendo due giri di chiave che si mise in tasca –Perché sei così arrabbiato?- sussurrò lei

-Non sono arrabbiato- disse –SONO FURIBONDO!- Sbatté le mani di fianco al suo viso e Kagome sussultò e si coprì gli occhi con la mano –VUOI PIANTARLA DI PIANGERE!?-

Lei singhiozzò appiattendosi contro il muro più che poteva. Lui le scostò la mano e gliela imprigionò tra la sua

-Inuyasha… perché…?- mormorò

-Dimmi, Kagome, ti faccio una domanda, una sola, per ora- Lei annuì –Cosa hai fatto durante l’ora pranzo? Niente cazzate- ordinò al suo orecchio. Lei si morse le labbra –Dunque?-

-Io… io…- balbettò –Sono andata in terrazza ma… tu non c’eri…- singhiozzò

-Ah-ah. E…?-

-E, cosa?-

-CHI DIAMINE HAI INCONTRATO!? CHI TI HA PICCHIATA!?-

-Nessuno mi ha picchiata- disse lei veloce, troppo veloce. Il viso di lui fu contratto da una smorfia e le prese il mento mettendole il viso sotto la luce

-E QUESTO!? COME TE LO SARESTI FATTO!?- ringhiò. Lei tirò su con il naso sbiancando

-Io…-

-TU COSA!? È da una settimana che va dietro! Credi che non lo abbia scoperto!? E invece di avvertirmi tu hai ben deciso di fare di testa tua! Sei un’idiota!!- Lei si leccò le labbra mordendole

-Io… non… l’ho fatto solo… da chi lo hai…- balbettò lei. Aveva un tale caos nella testa mentre guardava il suo Inuyasha così infuriato come non lo aveva mai visto… Ma come era possibile che lo avesse scoperto? Rin? Ma lei… aveva giurato! Cioè, non aveva proprio giurato…

-Da chi l’ho scoperto!? Ah! Non devi esattamente preoccuparti di questo- sibilò. Si allontanò di qualche passo e le girò la schiena sospirando –Perché non mi hai avvertito?- mormorò lui con voce più controllata… forse più… delusa?

Kagome in quell’istante dedusse che, dal suo gesto, Inuyasha pensava che lei non si fidasse di lui.

Era così? Pensava questo?

La ragazza capì l’errore commesso ma non poteva dire di avere sbagliato. Aveva pensato che, se lui avesse saputo quello che le era successo, avrebbe iniziato a minacciare la gente a destra e a manca, e non poteva permetterlo!

Ma così… forse gli aveva dimostrato che potevano avere dei segreti?

Kagome fece qualche passo verso di lui e gli sfiorò il braccio facendolo girare verso di lei. Sfiorò il pugno contatto con la mano che non si rilassò, ma lo chiuse ancora di più. Lo guardò negli occhi e alzò lentamente la mano verso il viso contratto di lui e toccò leggera la sua guancia, la fronte, le labbra e il collo

-Inuyasha…- mormorò avvicinandosi al suo corpo. Il pugno di lui si rilassò e lei ci mise la piccola mano stringendogli le dita -…mi spiace…- disse. Lui chiuse gli occhi e la allontanò senza guardarla in viso

-Perché?- domandò

-Avevo paura della tua reazione- disse lei piano

-Ma ti hanno picchiata Kagome. Potevo aiutarti- insistette

-Inuyasha…- disse lei facendo un passo avanti

-No- disse allontanandola da se –No- Lei strinse le labbra

-Inuyasha… l’ho fatto… avevo paura di quello che potevi fare loro, capisci?-

Lui rafforzò la presa sulle sue spalle facendole male ma la ragazza non cedette

-No che non capisco!- esclamò alzando il viso verso il suo e si fissarono negli occhi per molto tempo –Ti interessa di più della loro incolumità della tua?-

-No!- esclamò veloce –Ma perché non capisci??- chiese sospirando –Hai minacciato Miu e le altre, cos’hai ottenuto? Nulla! Perché? Perché hanno avvertito delle altre! Non te l’ho detto perché avresti minacciato, o… chissà che altro…, quelle ragazze!-

-E’ chiaro che lo avrei fatto- sbottò lui –Ti stanno picchiando accidenti!!- urlò

-Ma sto bene e mi sto facendo valere! Se tu ora vai là e fai di testa tua… chissà cosa mi faranno!-

Lui la guardò e lei corrispose fiera lo sguardo. In un attimo, Kagome si sentì stringere contro il corpo del ragazzo che con un braccio le cingeva la vita e con un altro le spalle. Kagome, sorpresa da quel gesto improvviso non si mosse spalancando gli occhi

-Kagome… ti prego… non tenermi all’oscuro della tua vita e di quello che ti accade… quando l’ho saputo… ho avuto paura…- sussurrò affondando il viso nell’incavo del suo collo –Ho avuto paura…- ripeté -…non voglio che qualcuno ti faccia del male … non voglio che nessuno ti tocchi o ti guardi… vorrei rinchiuderti per sempre e poterti guardare solo io…- Rafforzò la presa

-Inuyasha…- sussurrò lei.

Lui staccò la mano dalla sua spalle e le prese il mento. I loro occhi si incontrarono ancora una volta e lei si perse nelle sue profondità

-Sei solo mia Kagome, ricordalo. Solo mia-

Kagome colpita, alzò piano la mano e sfiorò, con la punta delle dita, la sua guancia. Lui le baciò il palmo della mano e lei gli cinse il collo con il braccio libero

-Si Inuyasha… per sempre…-

Lui la baciò e intrecciò le dita con le sue e quando si staccarono erano senza fiato. Inuyasha le asciugò le ultime lacrime, poi le baciò la testa aspirando il buon profumo di pesca che emanavano

-Perdonami se ho alzato la voce- sussurrò stringendola affettuosamente

-Non importa- disse lei appoggiando la testa sul suo petto e circondandogli la vita con un braccio e con l’altro afferrandogli la camicia sgualcita –Non importa più. Ti amo, ti amo da morire…- sussurrò arrossendo leggermente.

Lui rafforzò la presa e non disse una parola.

Sabato. Ore 15.30

La scuola era finita.

Kagome non era andata a concludere l’ultima lezione, non aveva mandato un messaggio a Sango, non aveva fatto nulla se non rimanere abbracciata al ragazzo che amava fino al suono della campana che aveva rotto quel magico momento.

In classe aveva sorriso a Sango incoraggiante, avevano preso la cartella uscendo e, davanti alla classe, il ragazzo aveva farfugliato una qualche scusa all’amica, ed erano usciti dalla scuola dopo avere preso per mano Kagome.

Alle moto avevano trovato: un Miroku con la cartella dell’amico buttata sulle spalle, una Rin cinerea, un Sesshamaru indifferente e un Koga che non capiva cosa avesse la sua ragazza.

Quando i ritardatari li raggiunsero, Miroku buttò, molto elegantemente, lo zaino all’amico che lo prese al volo ghignando

-Thank you-

Kagome e Rin si fissarono per lunghi istanti e, quest’ultima, abbassò il capo sconfitta. Kagome le si avvicinò e le sorrise rassicurante facendola sorridere a sua volta

-Perdonami- mormorò

-Hai fatto bene- disse.

Era vero, quella situazione, li aveva resi più uniti, lo sapevano tutti e due. Vedere il suo Inuyasha così arrabbiato le aveva fatto aprire gli occhi e per interminabili istanti, aveva visto il loro amore diventare più solido e importante.

Inuyasha guardò Kagome sorridere a Rin e la chiamò. La ragazza corse da lui in tutta fretta e gli buttò le braccia al collo

-Dimmi- disse. Lui le sfiorò il naso con il proprio

-Ti accompagno a casa- disse. Lei si staccò da lui e guardò terrorizzata la moto –La porto a mano, con calma- disse. Kagome sorrise rassicurante e Sango montò dietro Miroku che accese il motore

-Ciao piccioncini!!- esclamò ridendo Miroku che partì in tutta fretta

-Vandalo!!- gli urlò di rimando Kagome

-Adios!- Koga e Rin partirono seguiti da Sesshamaru. I due li guardarono sparire

-Tuo fratello è tremendo. Lo sai vero?- affermò Kagome iniziando a camminare seguita da Inuyasha che l’affiancò

-È sempre stato così, ogni tanto papà lo chiama, per scherzare intendiamoci, “il cubetto di famiglia!”- citò solenne. Kagome sorrise –Naturalmente lui non dice nulla, ma credo gli dia fastidio- disse pensieroso

-Capisco- ammise. Rimasero in silenzio per lunghi momenti che improvvisamente, si ritrovarono davanti a casa di lei

-Capolinea- disse lui lasciando la moto. Kagome sospirò poi gli sorrise

-Posso… ehm… venire… questa…?- balbettò arrossendo. Lui la strinse sorridendole

-Certo che puoi, anzi!- Lei annuì –Senti angelo- Lei alzò lo sguardo preoccupata dal viso serio di lui

-Dimmi-

-Voglio comunque parlare a quelle… ragazze- disse con astio

-No- disse prontamente lei afferrandogli il braccio

-Prima di rispondere ascoltami!- esclamò lui. Lei tacque e lui continuò –Voglio che ci sia anche tu, non farò nulla, voglio solo parlare chiaro e mettendo loro il cuore in pace. Non le toccherò con un dito e tu mi… aiuterai a controllarmi, ok?- Kagome gli strinse la maglia fissandolo negli occhi

-Quando?-

-Domani pomeriggio. So i nomi, mi basta una qualche telefonata. Ti verrò a prendere verso le 15.00- Kagome strinse le labbra e annuì

-Ok ma… mi prometti che non farai nulla?-

-Te lo giuro- Lei lo guardò con disappunto –Questa volta giuro sul serio… ma se ripenso che ti hanno menata- sibilò con la faccia improvvisamente marmorea

-Non ti arrabbiare!!- esclamò lei veloce. Lui sospirò a fondo

-Non sono arrabbiato, ci sono- disse e le sorrise. Un sorriso più freddo e distante. Lei gli sfiorò il viso e al suo tocco lui sospirò

-Ti prego… non voglio più vederti arrabbiato…- mormorò –Ho avuto paura di te e non voglio avere paura della persona che mi fa sentire protetta, ok?-

-Scusami- Lei scosse il capo

-È ok ora- Lui annuì

-Allora ti vengo a prendere domani?- Lei sorrise e lo lasciò di malavoglia

-A domani- Annuì. Lui salì in moto e l’accese

-Ciao angelo- disse facendole l’occhiolino. Lei sorrise

-Ti amo, a stasera-

Lui si girò e partì veloce mentre le parole di lei volteggiavano ancora nell’aria…

Kagome guardava il soffitto ormai da qualche minuto assorta.

Nella casa c’era un silenzio completamente innaturale… Sota doveva ancora tornare dagli allenamenti di calcio, il nonno era al tempio mentre la madre a lavoro, logico. Quella tranquillità era quasi inquietante… come se volesse inghiottire tutto.

La ragazza non riusciva a non pensare alla discussione, avuta poche ore prima con Inuyasha.

Aveva avuto paura… Inuyasha l’aveva terrorizzata.

Con le sue urla, il suo viso… e ancor peggio… la sua delusione…

Lo aveva deluso.

Si mise sul fianco e guardò la scrivania con i libri di scuola.

Lo aveva deluso e la consapevolezza di ciò era terribile. Gli aveva mentito, ed era un cosa importante dirglielo! E non lo aveva fatto…

Quella sera sarebbe dovuta andare a lavoro, poi da Inuyasha… e il pomeriggio seguente… a parlare con il fan club…

Si appoggiò all’altro fianco e sospirò

Inuyasha le aveva detto che avrebbe solo parlato con loro. ma c’era da fidarsi? Rivederlo infuriato non le piaceva proprio! Ora capiva cosa intendeva Miu!! Però… lei andava là per quello no? Per fermarlo se avesse perso il controllo, quindi…

Abbracciò il cuscino mettendosi prona

Una cosa era certa… se avesse scoperto che gli aveva mentito… l’avrebbe lasciata?

Quel pensiero la fece scattare a sedere

-No, lasciarmi no…- sussurrò con gli occhi lucidi pronta al pianto

Gli doveva dire del suo lavoro, non le importava se si sarebbe arrabbiato perché voleva che lo lasciasse. Ma non voleva essere lasciata da lui… no… era inconcepibile…

-Glielo dirò questa sera!- esclamò alzandosi in piedi –Lo farò questa sera stessa- decretò “E ora compiti!” Si mise alla scrivania e spalancò il diario controllando gli esercizi di matematica

-SORELLINA!!-

L’urlo maledetto

I passi dell’impiastro

L’orrore nel sentire i colpi alla porta

La parolina magica “Avanti”

L’impiastro di 11 anni che entra e le si butta tra le braccia

L’incubo

-Oggi a calcio ho fatto un goal spettacolare sai?? È stato bellissimo!!! Sono riuscito a metterla in porta con una angolazione che anche il mister si è complimentato!!! Nella prossima partita dice che vuole provare a mettermi come attaccante ma ci pensi?? E io che ero sempre stato in panchina!!! L’allenamento con il papà di Kohaku mi è servito! Sai, è bravissimo! La mamma però non vuole che disturbi in casa degli altri quindi tu non dirglielo ok??- disse lui rosso in viso per la foga. Kagome lo allontanò leggermente

-Bravissimo!- esclamò. Sota sorrise felicissimo del complimento –Cos’hai in mano?- domandò

-Posta! Per te!- Lasciò la busta candida e trotterellò via chiudendo la porta alle sue spalle. Kagome guardò la busta curiosamente e lesse il mittente facendo un grido di gioia. Con mani tremanti tirò fuori i fogli ripiegati minuziosamente e iniziò a leggere la lettera di tre giorni prima scritta con una scrittura molto elegante

Cara Kagome,

come stai? Tutto bene? Il gruppo come se la passa? Inuyasha???

Qua tutto bene, o quasi…

Ricordi la lettera di Kikyo? Beh, i genitori di lei sono andati dove stavano prima, Los Angeles, e l’hanno cercata per mari e monti ma i due amanti avevano già preso l’aereo e ora sono…chissà dove! È da un po’ che non sento Naraku, sono preoccupato… lo ammetto!

Ma ci sono anche notizie… belle, parliamone.

Mio padre ha ben deciso di mettere in chiaro le cose con Eve, lo sai che ha detto???

“Signorinella, se vuole essere la moglie di mio figlio deve adattarsi a quello che troverà in questa famiglia, quindi imparerà le buone maniere. Da domani, farà lezione con me tutti i pomeriggi”

Dì se non è fuori di testa… anche se mi sembrava strano che avesse accettato Eve così senza battere ciglio! La fregatura doveva esserci!!! E infatti…

Eve, comunque, è molto sicura di se e accetta tutto questo come una sfida. Quando la sera torna da me è esausta ma felice perché riesce a tenere testa a quel… bravo ragazzo qual è il mio papino adorato!!

Va bene, non andiamo oltre…

Il lavoro? Va tutto bene? Mikado si sta comportando… decentemente? Dubito… ma sorvoliamo.

Si si, immagino la tua faccia stupita. Conosco Mikado, ma la storia è troppo lunga da spiegare, ti basti sapere che Naraku ci ha fatto conoscere qualche tempo fa. Fine!

Giusto!!!! Me ne stavo scordando!!!!!!!

Indovina CHI deve andare in Giappone per affari??? Ma io naturalmente!!!

Devo andare a Kioto, ma un salto a Tokyo riesco a farlo comunque!! Non so bene il giorno… credo tra l’ultima di Marzo e la prima di Aprile.

A Kioto devo firmare alcune carte per comprare una azienda che nascerà tra cinque anni e io ne sarò il presidente indiscusso… Un regalo di mio padre… stendiamo un velo pietoso su questo argomento!

Ho un’altra notizia bomba da darti… io e Eve stiamo decidendo la data del matrimonio, ma ci pensi?? Mi sposo!! Comprendi??

Eve anche dopo sposata continuerà a studiare e come puoi ben immaginarti, farà tirocinio per avvocato. Ha già contattato un certo signor. Devy-qualchecosa, che per quel che si dice è il migliore, e sta attendendo una sua risposta. Dovrebbe arrivare minimo entro fino mese…

Per il matrimonio, tu e Co. siete i primi invitati esterni ufficiali, poi quando arriverò ad Aprile con Eve ne parleremo più con calma…

I genitori di Eve hanno avuto un colpo quando hanno saputo che la loro bambina era fidanzata, e che si doveva sposare, con ME! Ti giuro, quando mi hanno visto credo che il marmo sia più scuro. Hanno iniziato a balbettare frasi senza senso ma poi grazie al cielo si sono calmati e sono tornati a respirare… Sono andato a cena da loro appunto l’altro ieri… e ho scoperto che la sorellina di Eve è molto carina… non quanto la sorella però!

C’è un punto che mi preme chiederti… come se la stanno cavando Miroku e Sango? Immagino sia molto difficile per loro… non ti dico la mia preoccupazione quando li ho visti partire… quindi rispondimi ok??

Ora ti lascio, il padre mio potrebbe arrivare con il fucile se non scendo a cena e Eve non vede l’ora che mi stacchi di qua…

Eh Kagome! Guarda quanto tempo mi rubi!!

Spero di ricevere presto una tua lettera.

Un bacio

Il tuo amico Tom e saluti dalla bellissima Eve

(maledizioni da parte di mio padre… ma tralasciamo anche questo punto…)

Kagome sorrise e si sedette sulla sedia mettendo da parte i compiti. Aprì il cassetto e tirò fuori una confezione di buste e fogli ricamati nei bordi. Rilesse veloce la lettera e felice iniziò a scrivere

Caro Tom,

ho appena ricevuto la tua lettera. Leggere il mittente è stata una gioia immensa!

Io sto bene, benissimo! La scuola è ok e anche il lavoro è ottimo! Mi sono integrata benissimo e sono molto brava.

Davvero vi sposate!?!?!? WOW WOW WOW!!! Che bello!!! Non vedo l’ora che arrivi quel giorno!! Eve sarà bellissima, e tu un damerino molto chic!! Waaaaaaa!!!!!!

Tsè, mi sembrava troppo bello che il signor Holsen accettasse così di buon grado Eve nella vostra… sacrosanta famiglia!! Che cattivo però!!!! Potrebbe evitare di mettere Eve in una posizione scomoda!!!

Mandalo al diavolo da parte mia… ok?

Però sono felice che Eve riesca a tenergli testa in quel modo, vuol dire che si fa valere! Falle i miei più sinceri… ehm… come si dice??… insomma, dille che è una grande!!

Comunque avvertimi della data precisa!! Non vedo l’ora di dirlo a Inuyasha!! Tu e Eve vi sposate! Il vostro sogno d’amore coronato!! Che romantico!!!! Saranno sicuramente tutti felicissimi della notizia!!

La serata con i genitori di Eve dopotutto non è andata così male dai, ti poteva andare peggio! Fidati!!

Davvero vieni qua a Tokyo!? Proprio qua?? Con Eve?? CHE BELLO!!!!!!!!!!!!!!!! Quando ho letto la notizia se non ho gridato di gioia, ci mancava davvero poco!!! Che bella notizia!!! Non vedo l’ora di riabbracciarti Tom!!! Spero che arrivi presto quel giorno!!! Ti farò vedere Tokyo da cima a fondo! Prometto!!!!!! A Eve mostrerò il centro commerciale più bello e più grande di tutta la città se vorrà!!!

Certo che ricordo la lettera di Kikyo… ah… come scordarsene? Il padre di Inuyasha lo ha anche picchiato perché non voleva dirgli dove si trovava! (Acqua passata comunque…) Almeno sono riusciti a fuggire! Pensa se li avessero trovati!! Dio, non voglio neppure pensare alla disgrazia… Sono molto preoccupata anche io… ma se la caveranno benissimo da soli… e poi possono sostenersi l’un l’altro no?

Ma passiamo a me…

Parlando di lavoro: cantare mi piace tantissimo! Me la sto cavando egregiamente e anche il proprietario del locale mi riempie di complimenti… Poi… Mikado… bah! Con la frase: “si sta comportando decentemente” intendi quando mi dice che ho un bel sedere e quando mi fa dei discorsi strani e criptati?? Allora si, si sta comportando decentemente. Ogni tanto poi non dice una parola… altre volte sembra sia sul punto di saltarmi addosso!! Non che sia un brutto ragazzo, ma diciamo che… irrita… un po’… e poi io amo Inuyasha!!! A proposito: lui non sa nulla di questa mia… occupazione, ma ho già deciso che questa sera lo informerò, infatti è successo un casino, che ti racconterò tra breve… Neppure mamma sa nulla… solo il nonno e Sota che, meno male, hanno deciso bene di tenere la bocca chiusa. Non sanno dove lavoro, ma sanno solo che faccio qualche cosa…

Miroku e Sango… eh… che ti devo dire? I genitori Domenica scorsa hanno organizzato una cena… si sono dovuti conoscere come se fossero due estranei e, ancor peggio, da fratello e sorella! La prima a saperlo dalla madre è stata Sango… Dio mio… aveva già intenzione di mollarlo… Meno male è andato tutto bene… il Lunedì sono arrivati a scuola insieme annunciando che sono fratelli di sangue.

Ora possono girare senza problemi senza suscitare scalpore anche se l’unico a sapere, tranne noi e Inuyasha, è il fratellino di Sango e il mio, per caso hanno letto il diario di Sango e… lasciamo perdere!

La mia famiglia ora sa anche del mio ragazzo… vabbé… Mamma lo ha scoperto quando una mattina è tornata da lavoro… Sorvoliamo!! Ci ha preparato la colazione dopo sai che mi ha detto?

“Beh, mi è andata bene. Io andavo con tuo padre a 14 e tu ne hai quasi 16!”

o una cosa del genere… Dio mio… e non hai ancora saputo nulla!

Sota lo sapeva già da qualche giorno, aveva visto le sue scarpe che mi ero scordata sul davanzale della mia finestra… e quando la mattina io e Inuyasha siamo usciti per andare a scuola sai che cosa cavolo ha urlato quell’infame di mio fratello??????

“Hei! Com’è mia sorella a letto???” e il cretina gli ha anche risposto!!!

“Una bomba!! Vuoi i dettagli???”

Che rabbia!!!!!!!!!!! Ti giuro, lo avrei ammazzato con le mie mani! Dopo mio nonno lo ha saputo automaticamente… ma fa nulla.

Inuyasha… in questo periodo non sai il macello… non te lo puoi neppure immaginare!! Dove posso iniziare? Beh, sicuramente dall’inizio!

Kagome iniziò a raccontargli degli avvenimenti di quei giorni, delle sfuriate e delle piccole delusioni poi si soffermò sul fan club e fece alcune riflessioni su Miu che l’aveva avvertita. Parlò, infine della mattina senza tralasciare nulla.

Capisci Tom? Per questo gli dirò del mio lavoro. Non voglio che ci siano segreti, non voglio più ferirlo… sentire la delusione nella sua voce è stato… orribile a dir poco… in quell’istante mi sono rivista io, quella sera in discoteca, lì ad Amsterdam dove vorrei essere ora…

Vorrei tornare indietro a quei giorni… ma non posso…

Attendo domani e ho paura… non voglio rivedere Inuyasha nello stato di oggi… mi è quasi sembrato… il suo lato… malvagio… un lato che non avevo mai visto… e il fatto che mi ha fatto paura, è terribile.

Ha detto che domani verrò per assistere a quello che dirà loro in prima persona… sarò là per fermarlo se commetterà qualche sciocchezza… Ma se non ce la facessi? Se mi paralizzassi? Se mi terrorizzasse?

È vero e non lo nego: questa situazione ci ha resi più uniti e più forti, ma più di ogni altra cosa, mi ha fatto capire i miei limiti. Non voglio mentirgli, non voglio che si ripeta la scena di oggi e farò di tutto perché questo non accada. Prima che sia troppo tardi gli svelerò la verità…

Bene, dopo averti… annoiato, ti lascio. È tardi e presto dovrò preparare la cena (cosa di cui tu, non devi preoccuparti, visto che c’è della gente che fa da mangiare per TE!!)…

Spero che risponderai presto

Ti voglio un mondo di bene

Kagome

Ps. Salutami Eve e abbracciala con affetto da parte mia

Kagome piegò accuratamente i fogli e li mise dentro la busta mettendo indirizzo e tutto il resto

-SOTA- Il bambino entrò come un fulmine nella camera della giovane e la guardò interrogativa avvicinandosi

-Cosa c’è sorellina?-

-Fammi un piacere- disse lei mettendogli in mano la busta e alcuni soldi –và veloce in tabaccheria prendi il francobollo poi spedisci questa lettera. Non perderla Sota, è molto importante, ok?- Lui la guardò contrariato

-Ma io stavo giocando con la play!!- esclamò

-Quella cosa può aspettare! La lettera no, vai o dico alla mamma che non hai rispettato i tempi per la play!- esclamò

-Ci sono sopra da 10 minuti!! I tempi non sono neppure iniziati!!- esclamò. Lei alzò le sopracciglia

-Ma quando ho detto che mi riferivo a oggi?- chiese. Lui fece un passo indietro

-Va bene, vado!- E sparì. Kagome sospirò poi, dopo avere messo al sicuro la lettera di Tom, iniziò i suoi compiti.

Sabato. Ore 11.20

Kagome guardò la villa buia davanti a se incerta, poi incespicando iniziò a percorrere il vialetto alberato coperto da alcune foglie cadute dell’inverno appena trascorso.

Dopo essersi messa d’accordo con Sango e avere detto alla madre che restava da lei tutta la notte, era uscita di buon ora per andare al lavoro. Come sempre, era arrivata in un anticipo notevole e si era diretta da Mikado

[…]

-Ohi, buona sera-

-Ciao- disse lei appoggiando la giacca e mostrando la gonnellina nera a pieghe e la maglia attillata a maniche lunghe che lasciava scoperte le spalle

-Come mai così scura? Non credo ci sia più bisogno di essere preoccupati-

-Infatti non lo sono. Proviamo?- chiese cercando di evitare il discorso ma, Mikado, si alzò insistendo –Senti ma mi dici che vuoi!? Sei solo un mio collega e non credo siano fatti tuoi i miei problemi!!- urlò lei. Quando ci voleva ci voleva insomma!

-Visto che hai qualche cosa??- Avanzò verso di lei

Era stato un sussurro o una esclamazione di gioia?

Mah! Bella domanda!

-Senti, non ho niente, quindi puoi evitare? Perché non ho proprio voglia di urlare, possiamo iniziare a provare??- ripeté la giovane. Lui continuò a camminare verso di lei che non era indietreggiata di un passo fissandolo –Che hai?- come riscosso, si bloccò e la guardò stralunato

-Nulla… nulla… proviamo- borbottò e prese la chitarra sedendosi sulla tavola. Kagome sospirò impercettibilmente di sollievo

[…]

Si, sospiro di sollievo… Dio! Se solo avesse saputo cosa sarebbe successo dopo!!

[…]

Kagome agguantò la giacca e se la infilò

-Ci vediamo Lunedì, ora devo andare- disse e Mikado si appoggiò al muro

-Sai… la prima volta che ti ho vista… una ragazzina… nel locale di mio zio… impossibile! Avevo già intenzione di buttarti fuori se non mi fossi andata bene, capisci?- Kagome lo guardò

“E ora questo che dice!?”

-Eppure… eppure ti ho sentita cantare… e mi sei piaciuta molto. Hai un ottima intonazione sai? E poi, non ti lamenti mai e sei una buona patner, senza contare che grazie a te nel locale c’è molta più gente ora- Lei impietrita lo guardò avvicinarsi a lei e prenderle delicatamente il polso –Mi piacerebbe conoscerti di più Kagome…- sussurrò. Kagome lo guardò avvicinarsi al suo viso come se lei non fosse lei, ma un’altra ragazza.

Quando sentì le sue labbra sfiorare le sue, Kagome scattò indietro terrorizzata e lo colpì al viso con tutta la forza che aveva. Lui barcollò indietro e lei lo fissò con occhi lucidi

-Come ti permetti!?!?- gridò lei -Ti odio!- E corse via come se fosse rincorsa dal diavolo

[…]

Al ricordo, calciò con violenza un sasso che finì contro un albero

-Maledetto- sibilò –come… osa… Questo non lo dico a nessuno!! Ti prego, fa che me ne dimentichi presto…- pensò lei “Che ricordo nefasto!” Oltrepassò i corridoi poi entrò nella stanza di Inuyasha facendo il minimo rumore

-Ciao angelo… sei arrivata presto- disse il ragazzo sorridendole e allungandole la mano. Lei sorrise e gli si avvicinò prendendola

-Ciao Inuyasha- mormorò. Lui la baciò e lei si fece stringere dolcemente

-Che hai?- domandò lui facendola sedere sulle sue ginocchia e alzandole il viso con due dita –Sei rigida, stai bene?- Lei sospirò e annuì stringendo le labbra –Angelo…-

-Niente Inuyasha, davvero… è solo che sono preoccupata- disse

-Per domani?- Lei annuì –Come mai? Guarda che non ti faranno più nulla- promise

-Non è per quello- dichiarò

-E allora…?- Lei sospirò

-Ho paura che tu… che tu…- balbettò

-Kagome parla chiaro. Che io… cosa?- domandò. Lei si morse il labbro

-Che tu ti possa arrabbiare- affermò vuotando il sacco. Si guardarono

-Non succederà-

-Si invece!! Tu ti arrabbierai con loro e… e chissà cosa…- Gli afferrò la maglia pronta a piangere –Per piacere… non voglio che ti arrabbi, non voglio che si ripeta la scena di oggi…- sussurrò. Lui la strinse e sospirò

-Farò del mio meglio per non arrabbiarmi più davanti a te, te lo giuro… e non farò… nulla a quelle tipe…- disse con forza. Si guardarono

-Davvero?-

-Se avrai il sentore mi calmerai tu… Hai una qualche dote che mi farebbe pensare ad altro- Lei abbozzò ad un sorrisetto arrossendo leggermente

-Ma che dici in un momento del genere?-

-Meglio ora?- Lei si strinse a lui e annuì

-Sono più tranquilla- mentì. Si leccò le labbra –Inuyasha?-

-Dimmi-

Kagome aprì la bocca per parlare poi la richiuse.

E se l’avesse lasciata?

I dubbi riaffiorarono e lei si trovò disorientata.

Cosa avrebbe fatto?

Dirglielo comunque voleva dire raccontargli anche di Mikado, di quella sera… e… così… l’avrebbe lasciata di sicuro!

-Kagome?- Lei si riscosse e gli sorrise

-Oh, nulla amore mio… scusami… pensavo a una sciocchezza- mentì. Lui annuì “Non posso dirlo…”

Domenica. Ore 14.58

Kagome fuori dal tempio attendeva.

Aveva indossato dei jeans corti e una maglietta a maniche corte, visto che faceva caldo per essere a Marzo. Comunque, si era portata la giacca legata in vita per ogni provenienza.

Agitata, aveva mangiato verso la mezza e all’una era già pronta. Aspettare al tempio le era risultato difficile, così era andata ad attenderlo fuori sperando che fosse arrivato presto. Mancavano due minuti ma lei non riusciva ancora a vederlo…

“Che abbia avuto un imprevisto? Speriamo di si…” pensò alzando gli occhi al cielo. Speranza vana… Vide una macchina, una Toyota argentata, avvicinarsi a tutta velocità per poi fermarsi esattamente davanti a lei.

Kagome sospirò e salì

-Ciao angelo- disse lui dandole un bacio

-Ciao Inuyasha- disse lei sorridendogli leggermente. Lui mise il freno a mano e la guardò

-Tutto bene?- La ragazza distolse lo sguardo e annuì senza proferire parola. Chissà come sarebbe stata la sua voce in quell’istante… -Kagome guardami- Lei lo fece e lui le prese la mano stringendola –Andrà tutto bene, più che bene- ammise. Kagome strinse le labbra e annuì

-Lo so…-

-La tua vivacità mi commuove- scherzò lui. Lei sorrise e il ragazzo le baciò la fronte –Ho bisogno di te ora Kagome… ho bisogno della vera Kagome… della mia ragazza, quella vivace e risoluta ma sensibile e forte come un leone, ho bisogno di te in questa situazione…- disse. Lei lo abbracciò

-Giura che non ti arrabbierai-

-Ne abbiamo già parlato Kagome- disse lui –se ne avrai il sentore mi fermerai-

-Ok- annuì lei –Andiamo!- esclamò

-Oh, meno male sei tornata nei mondo dei vivi- Si sorrisero e lui ripartì a tutta birra infilandosi gli occhiali da sole neri.

Più avanzavano, e più la ragazza si convinse che stavano andando al parchetto abbandonato. Presto sarebbe stato distrutto completamente e sarebbe stato sostituito con un palazzo. Era fuori da Tokyo, in periferia vicino alla zona industriale, ed era anche per questo che i bambini avevano smesso di andarci per ordini superiori.

Kagome chiese, durante il tragitto, al ragazzo come aveva convinto tutte, ad andare lì. Inuyasha rispose molto semplicemente, dicendo che le aveva chiamate una per una dicendo loro che voleva ricordare i bei vecchi tempi.

Kagome aveva strinto le labbra capendo al volo, ma Inuyasha continuò

-Naturalmente, non potranno dirlo alle amiche, altrimenti farebbero la tua stessa fine, quindi punto su questa cosa- Aveva detto parcheggiando dolcemente.

Vederlo guidare così bene era una sorpresa sempre maggiore per la ragazza, forse perché andava sempre in moto.

-Kagome- Lei lo guardò –Ora io scendo e le aspetto. Quando ci saranno tutte, ti farò un cenno e tu mi raggiungerai, va bene?-

-Si- concesse lei. Lui la baciò poi si allontanò lasciandole le chiavi della macchina.

Kagome non seppe per quanto tempo rimase in quella macchina a fissare Inuyasha, che le dava la schiena, seduto su una vecchia panchina.

Improvvisamente però arrivò una ragazza, la ragazza bionda che l’aveva minacciata. Lui le si avvicinò e la mise a sedere senza una parola lasciandola sbigottita.

Poi, arrivò Sakura e Kagome giurò di averle visto fare un passo indietro, quando aveva visto l’amica.

Inuyasha la mise vicino all’altra ragazza ma non si girò verso Kagome nemmeno una volta

“Quante ne mancano ancora?” pensò la ragazza agitandosi sulla sedia.

Cinque minuti dopo erano arrivate altre cinque ragazze, tutte presenti quando l’avevano quasi picchiata, e Inuyasha si voltò verso di lei allungando la mano sorridendo leggermente. La ragazza, che non aspettava altro balzò fuori e corse verso di lui afferrandogli la mano che lui strinse. Con un movimento elegante appoggiò gli occhiali sulla testa e guardò le sette ragazze sbiancate davanti a loro

-Inuyasha… che significa?- balbettò la ragazza bionda

-Significa Shino… che da oggi in poi se vi vedo ronzarle attorno… Fate conto di essere già espulse!- esclamò. Kagome lo guardò stupita

-Cosa? Ma…-

-Ti ho per caso detto di aprire la bocca?- chiese lui. Sakura scosse il capo –Allora vedi di stare zitta- Kagome gli strinse forte la mano e lui si rilassò –Ringraziate Kagome se non vi ho ancora gonfiato la faccia quindi, voglio delle belle scuse una per una- disse scandendo bene la voce

-Non scherzare!!!- urlò Sakura stringendo i pugni –Voglio sapere perché!!- Lui alzò il sopracciglio per nulla impressionato

-Sapere perché, cosa?-

-Cosa diamine ha più di me!? COSA?? Nulla!! Bella per niente, intelligente… bah!- esclamò scrollando le spalle. Kagome alzò il sopracciglio

“Ma mi sta dando della stupida!?”

-Oh, non sarai per caso gelosa, vero?- La stuzzicò Inuyasha. Lei lo fulminò

-Dimmi perché!!-

-Oh dai… si vede lontano un miglio il perché!! Se tu sei così idiota dal non vederlo… scusami tanto ma…- Lui scrollò le spalle –Allora queste scuse!? E poi sparite per piacere… ne ho già fin sopra i capelli di voi-

Fu comico. Sotto la sorveglianza di Inuyasha, tutte e sette dovettero una alla volta fare le pentite chiedendo perdono. L’ultima però non disse nulla

-Sakura, vedi di muoverti… vorrei fare dell’altro prima di cena- sbottò lui. Sakura strinse i pugni

-Io non lo farò, buttami pure fuori se vuoi… ma io non chiederò scusa a… questa- sbottò

-Ah si?-

-Si- Lui alzò il sopracciglio divertito scuotendo il capo

-Ti rode vero Sakura?- La ragazza in questione arrossì

-Non mi hai ancora detto il perché- sbottò –Ha delle doti nascoste?- azzardò. Inuyasha mollò la mano di Kagome improvvisamente e strinse il braccio di Sakura

-No! Fermati Inuyasha!!- pregò Kagome prendendogli il braccio –Inuyasha lasciala così le fai male!!- Lui non l’ascoltò fissando furioso la ragazza davanti a lui

-Prova un po’ a ripeterlo!- Kagome si leccò le labbra guardando Sakura diventare paonazza per non piangere

-Inuyasha maledizione!!! Vuoi mollarle il braccio accidenti a te!?!?- chiese pestando i piedi. Inuyasha guardò Kagome pronta a piangere e mollò la ragazza

-Scusa…- mormorò prendendole la mano

-Scusa? SCUSA!?- gridò Sakura furibonda –Non è a lei che hai quasi staccato il braccio!! E dici scusa a lei!?-

-Ehi, vedi di abbassare la voce- l’ammonì lui e lei chiuse la bocca –E tanto per intenderci, vedi di darle queste tue scuse…- sbottò –Non ho tempo da perdere proprio con te- Sakura strinse i pugni e guardò la ragazza incenerendola con lo sguardo

-Mi scusi tanto signorina dei miei stivali- sibilò. Inuyasha la guardò truce stringendo forte la mano di Kagome. Sakura li guardò poi se ne andò rigida.

Quando tutte furono scomparse Kagome crollò sulla panchina

-Oh… mio… Dio…- sussurrò. Lui le si mise a fianco e le cinse le spalle con un braccio

-Stanca?-

-Mi hai ucciso mentalmente sai? Mai… più, lo giuro- Si mise una mano sul cuore che batteva furiosamente

-Beh… io l’ho quasi trovato divertente…- disse lui. Kagome scosse il capo

-Tu, trovi divertente qualunque cosa che non riguardi direttamente te- Lui la strinse sorridendo e la baciò togliendole il respiro

-Ti amo Inuyasha…- E le parole si dispersero nel vento…

ANTICIPAZIONI!!

[-Oh beh…- Eve li guardò imbarazzata –Ecco mi chiedevo se Sango e Kagome… ecco…- Le due amiche si guardarono -…se volevano… oh insomma! Volete essere le mie damigelle al mio matrimonio?- gridò quasi arrossendo furiosamente]

  
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