Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: Leliwen    30/11/2012    6 recensioni
Stiles reclinò per un istante la testa all'indietro, andando a posarla sulla spalla del licantropo, e respirò profondamente, ad occhi serrati e labbra dischiuse.
Genere: Azione, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo XI
Il compagno.

Peter era fermo in un angolo, intento a consumare il suo pasto frugale. Derek era ancora una volta con Isaac. Le labbra gli si incresparono per un istante: gli piaceva quel ragazzino: era interessante perché era chiaro come tra Derek e Scott preferisse i metodi di quest'ultimo, ma prevaleva il fortissimo legame con l'Alfa che l'aveva creato. Era leale, fin nel midollo. E quello era un tratto che lui apprezzava moltissimo. Sapeva che la pace di quella casetta si sarebbe spezzata molto presto, e per questo si stava godendo ogni singolo istante.

Quando Stiles entrò funereo, seguito dal resto del branco, ghignò soddisfatto. Ancora una volta, aveva avuto ragione. E a pensarci ora, a mente lucida, non poteva che essere la scelta migliore. Anche se non era stata una scelta.

Derek comparve immediatamente dopo nello specchio della porta che conduceva alla stanza di Isaac.

Appunto. Davvero non poteva che essere lui.

"Ho sentito che hai iniziato a spiegare un po' di cose ai tuoi lupi."

Lo aggredì immediatamente il piccoletto. Aveva una faccia tosta non indifferente, o forse era solo impulsività.

Derek gli rispose allargando un po' di più gli occhi, come a dire "e allora?".

Stilse indicò il nuovo licantropo e quasi stava fumando dalla rabbia. O dalla preoccupazione.

"Allora, potresti spiegare a questo scemo che andare a spaventare Harris potrebbe non essere saggio?! O spaventare e svelarsi ad un umano qualsiasi, a voler essere precisi!"

"Jackson?"

Il nome del ragazzo era stato pronunciato con ben più di una punta di rimprovero.

"L'avrebbe messo in punizione da qui alla fine della giornata."

Si giustificò il purosangue e Peter sghignazzò piano dal suo angoletto. Non troppo piano probabilmente, dato che più di un paio d'occhi si puntarono su di lui.

Derek ringhiò.

"Zio, cosa vuoi?"

"Io? Nulla! Solo è interessante come tutti stiano proteggendo Stiles; non trovi anche tu, nipote?"

Insinuò: era tempo che l'Alfa si rendesse conto di cosa fosse successo, della cosa fondamentale che gli era sfuggita di mano. E, a giudicare dall'assottigliamento della sua pupilla, doveva aver individuato almeno in parte dove sarebbero andati a parare quei pensieri.

"Cosa stai insinuando?"

"Io? Nulla."

Si fece il verso, mostrando la chiosa di denti bianchissimi e perfetti. Non era certo Derek il solo esibizionista della famiglia.

"Io osservo. Così come ha osservato Allen e addirittura Lydia. È un peccato che solo io sembri aver capito cosa questo comporti."

Concluse, facendo l'occhiolino alla ragazza. Jackson si mise immediatamente in mezzo, impedendogli di gustarsi il pallore affiorare su quelle guance di pesca.

Fu Stiles, però, ad alzare la voce.

"Spieghereste anche a me cosa sta succedendo?"

"Oh, ma allora hai anche tu le unghie, micetto!"

I Beta si misero in posizione di difesa, non appena le spalle di Stiles s'irrigidirono alle parole del lupo. Ma fu Derek ad intervenire per placare gli animi.

"Zio, smettila. Non è il momento."

Altro segno evidente di quello che stava succedendo: non si ricordava che fossero mai successe tante stranezze tutte assieme.

"Già, non lo è. Ma pare che anche tu inizi finalmente a capire…"

Derek sbiancò violentemente, sgranando gli occhi e iniziando a fare respiri profondi: quella situazione non gli piaceva al punto da procurargli un fastidio fisico. Aveva capito, proprio come suo zio si era immaginato.

"Cosa? Qualcuno vuole spiegarmi cosa state dicendo?"

Peter osservò il ragazzino umano immettersi nella loro conversazione, esigere attenzione ed ottenerla. Beh, dopotutto era ora di dare qualche risposta, probabilmente se la meritavano tutti.

Era comunque sconcertante.

"Ti sei imposto in modo alquanto veemente, e nemmeno lo sai… questa cosa ha dell'incredibile."

Derek scrollò la testa, facendo un passo avanti e mettendosi tra Stiles e Peter. Gli altri avevano lo sguardo confuso di chi non è in grado di leggere tra le righe quello che i due stavano svelando.

"Zio, non può essere lui, non ha senso che sia lui!"

"Perché?"

La domanda insinuante arrivò puntuale e attesa. Il sorrisetto che fiorì sulle labbra di Peter era assolutamente indecente e il sopracciglio alzato raccontava tutta una sequenza di parole non dette, di fatti taciuti. L'auto-risposta la seguì un istante dopo.

"Perché colei che avevi scelto per te era una pazza invasata con manie omicide e razziste?"

Derek balbettò. La terra sembrava dovesse franargli da un momento all'altro da sotto i piedi.

"Lo… lo sai…"

Kate. Kate che era stata la sua ragazza, lui che non era stato in grado di essere sufficientemente scaltro da capire che non era adatta ad essere la sua compagna, lui che l'aveva comunque scelta, inevitabilmente scelta come sua.

"Certo che lo so. Come lo sapeva tuo padre. Avrei preferito che fossi venuto tu a dircelo, ma lo sapevamo da tempo."

La voce di Peter diede corpo ad anni di silenzi, di segreti, di cose non dette.

Derek affondò le unghie nei palme e contrasse i muscoli delle braccia per trattenere la rabbia. Il sangue iniziò ad imbrattargli le mani, denso e vischioso.

"Perché non mi avete fermato?"

Ringhiò. E in quel ringhio c'era tutta la disperazione che il giorno del rogo gli aveva gettato addosso.

Peter si appoggiò al mobile alle sue spalle, in atteggiamento remissivo. Era il suo Alfa, quello che aveva davanti, non solo suo nipote. E il suo Alfa era arrabbiato mentre suo nipote era solo distrutto. Ma non poteva affrontare l'uno senza ferire l'altro. Per questo optò per la distanza e la verità. Poi, a seconda di quale dei due avesse preso il sopravvento, si sarebbe comportato di conseguenza.

"Te ne saresti andato. Con lei, senza di lei, ma te ne saresti andato. E nessuno di noi voleva far di te un Omega vagabondo."

Stiles posò una mano sul braccio di Derek, e l'Alfa lasciò il posto al ragazzo incasinato che era sempre stato.

"Quel giorno… è colpa mia, lo sai vero?"

Questa volta il tono basso cercava di nascondere le lacrime agli sguardi del suo branco. Essere debole non era un'opzione per un capobranco. Ammettere le proprie colpe, sì.

Peter si avvicinò, gli posò una mano dietro al collo, obbligandolo ad una posizione vulnerabile perché era così che il giovane uomo si sentiva in quel momento. E lui sarebbe stato, in quel frangente, la sua coperta. Poi il testimone sarebbe passato a Stiles, dato che l'aveva già afferrato fermamente.

Il sorriso che gli dedicò era riconciliante. Né comprensivo né paterno: ma aveva capito cosa l'aveva spinto e accettava le sue scelte.

"Certo che lo so. E so che ti odi per questo e odi lei forse più di quanto l'hai amata. Non sarebbe mai potuta essere lei, non era adatta a questo compito e avrebbe impedito a te di diventare un Alfa. Lo sai questo?"

"Era il motivo per cui Laura era l'Alfa, non io."

La mano di Stiles era ancora serrata al suo bicipite. Il ragazzo era fermo, al fianco di Derek, e non mollava la presa. Sarebbe stato perfetto, il compagno perfetto.

"Esatto. Mi dispiace nipote, ma hai fatto una pessima scelta sotto innumerevoli fronti. Ma pare che qualcuno abbia deciso di sua iniziativa di porvi rimedio."

Rivolse un'occhiata di fuoco al ragazzino al suo fianco. Stiles strinse la mano sul braccio di Derek e l'Alfa finalmente voltò lo sguardo verso di lui.

"Io? Ma… ma di che diamine state parlando? Io non ho fatto niente!"

"Tu ci hai protetto, curato, accudito, coperto."

Gli occhi di Derek erano pieni di quella consapevolezza che l'aveva finalmente colpito come un fulmine.

"E allora?"

Il sorriso di Peter si allargò a dismisura mentre gli rispondeva.

"E allora questo fa di te la femmina Alfa di questo Branco."

     

Scott allargò gli occhi e Stiles riuscì solamente ad esalare uno strozzatissimo "COSA?" che fece salire di parecchie ottave la sua voce.

Derek scrollò le spalle, il braccio ancora imprigionato dalla presa del ragazzo. Scott aveva notato quel gesto e aveva notato come l'Alfa non s'era scostato, a differenza di tutte le altre volte. Non era possibile, eppure era evidente come le cose stessero prendendo una piega assolutamente folle.

"Andiamo da Isaac. Credo debba sapere anche lui. E ormai si sarà svegliato."

Stiles intensificò la stretta e Derek si voltò a guardarlo. Negli occhi una luce diversa dalle altre.

"No, no, fermati, spiegami cosa significa!"

L'Alfa scosse la tesa.

"Da Isaac." Ordinò quasi trascinandosi appresso Stiles. La mano del ragazzo, che era scivolata lungo il braccio quando l'altro s'era incamminato, s'era ritrovata stretta tra le dita del licantropo. Un brivido percorse la schiena di Scott a quell'immagine, un brivido caldo. Era come se qualcosa, dentro di sé, stesse facendo le fusa.

Le fusa. Un lupo.

No, non voleva pensarci.

Entrati tutti nella stanza si accorsero come Isaac fosse stremato. Le occhiaie erano due segni neri e pesti, il volto era cesellato da piccole ferite ed ematomi, il braccio era ancora uno strazio di carne viva.

"Che succede?"

Esalò appena, incatenando gli occhi a quelli di Derek dopo che il suo sguardo s'era soffermato su quelle mani unite.

Peter ridacchiò apertamente mentre esclamava, fin troppo contento, "Abbiamo la nostra femmina Alfa!".

Derek lasciò la mano di Stiles, che rimase immobile accanto a lui, e guardò lo zio come se questi si fosse improvvisamente trasformato in un cucciolo di tre anni.

"Peter, ti prego!"

Scott se lo guardò sbattendo gli occhi. Isaac riuscì a stento a ricacciare indietro il sorriso stupito e sconcertato.

Stiles tornò all'attacco l'attimo dopo.

"Qualcuno vuole spiegarmi?"

Derek lo spinse contro il letto di Isaac. E Scott non si sentì in dovere di intervenire. La sensazione era stranissima.

"Siediti, credo sia meglio."

Sedutosi, prese la mano sana di Isaac tra le sue, e il lupo sorrise, chiudendo gli occhi, soddisfatto. Stiles se ne accorse appena. Lydia li guardava a bocca aperta, stringendo la mano di Jackson. Erica e Boyd parevano leggermente disinteressati alla cosa.

I secondi si allungarono indefinitamente prima che Stiles incalzasse i due licantropi a parlare.

"Allora?"

Derek allargò le braccia e scrollò la testa.

"Come ti dissi una volta, Stiles, ti sei sempre dimenticato della parte fondamentale del nostro essere licantropi: siamo lupi."

Scott vide Isaac cercare di alzarsi leggermente per provare a vedere meglio le espressioni del suo Alfa. Stiles strinse gli occhi allungando il collo.

"E allora?"

La voce di Derek, quando rispose, era diversa dal solito: didascalica, secca, concisa, ma non fredda.

"In un branco di lupi non c'è solo un maschio Alfa, ma anche una femmina, che solitamente è la compagna del maschio. Questo perché i maschi hanno maggiore forza fisica delle femmine e nel branco si formano due gruppi distinti che si occupano di due cose distinte."

I ragazzi si guardarono intorno, fissandosi ovviamente su l'unica licantropo del gruppo.

Jackson aprì la bocca per fare la domanda stupida che aleggiava sulle bocche di tutti i presenti.

"Erica?"

Peter rise apertamente e Scott notò come Derek stesse sorridendo divertito a sua volta.

"Ti pare più debole di Boyd? O di Scott?"

Jackson abbassò la testa, il mento si appoggiò sulla spalla delle fidanzata.

"No…"

Ammise il nuovo purosangue facendo gonfiare l'ego già sproporzionato della licantropo.

Stiles alzò gli occhi al cielo, già stanco di quelle informazioni date col contagocce.

"Quindi? Chi sono le femmine in un branco di licantropi?"

"I branchi non sono composti solo da lupi. Se fosse così saremmo troppo visibili. Una parte del branco è fermato da umani."

Peter aveva preso la parola, gli occhi illuminati da una luce divertita. Derek sbuffò.

"Così come tra il lupi c'è un Alfa, così tra gli uomini c'è una figura di riferimento, un Alfa. Come tra i lupi, l'Alfa licantropo è solitamente il compagno dell'Alfa umano."

Scott sentì la mascella arrivare a toccare il pavimento. Gli occhi di Stiles erano vitrei e fissi sul pavimento poco oltre i piedi del letto. Isaac gli teneva fermamente la mano, alcune rughe erano sparite dal suo volto e l'odore di sangue s'era fatto meno intenso.

Stiles provò a parlare almeno un paio di volte, fallendo miseramente. Il suono forsennato del suo cuore lo si sarebbe potuto sentire a kilometri di distanza, probabilmente.

Jackson aveva un principio di risa incastonato dentro la gola e lo stava soffocando tra i capelli ramati di Lydia. La ragazza, invece, osservava l'Alfa sconvolta, riportando poi lo sguardo su Stiles.

Scott lo sentì prendere un respiro profondo per cercare di tranquillizzarsi.

"Quindi intendeva questo quella pazza? Io sarei il compagno di…"

"Sì, tu saresti il mio compagno."

Peter sembrava divertirsi come un pazzo per tutta la situazione. Scott non sapeva più che pensare.

"Di solito è il licantropo a scegliersi il compagno e questo solitamente diventa l'Alfa umano. Questa volta… beh, Stiles s'è preso quel compito senza chiedere niente a nessuno."

Ridacchiò divertito il redivivo.

Stiles guardò Derek, non riuscendo a capacitarsi di quello che stava succedendo.




Salve a tutti!
Grazie per i commenti al precedente capitolo: questi 10 giorni sono stati allucinanti e non ho ancora avuto modo di rispondervi o di rileggere lo scorso capitolo per eliminare gli errori. Scusatemi tanto!!!
Sul capitolo attuale, che dire... si capisce? Spero ardentemente di sì. Ammetto, senza alcuna remora, che tutta questa storia è nata dall'idea di far sghignazzare Peter per la relazione Alfa/Alfa tra Derek e Stiles. Ho un debole pazzesco per quell'uomo e farlo ridere è lo scopo della mia vita... ehm... ;)
Inoltre, che ne dite di questo inizio di Sterek? Dite la verità, vi aspettavate una cosa simile? Spero di no: spero che il colpo di scena ci sia stato!
Un bacione a tutti, spero di trovare il tempo per rispondere ai precedenti commenti quanto prima.
Ci si sente tra 10giorni
Leli
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Leliwen