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Autore: Winry4ever    21/06/2007    1 recensioni
“Un’altra volta guardo l’orizzonte e non lo vedo arrivare. Un’altra volta guardo fuori dalla finestra e lui non c’è. Quel giorno remoto, lui mi aveva promesso che sarebbe tornato da me. Questo non successe. Ora sono sola, seduta sulle scale fuori casa ad aspettare il suo arrivo, ma lui non c’è. Non arriva. Di sicuro si è dimenticato di me. Non mi considera più. Se ne andato per sempre.”
edXwinry
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric, Winry Rockbell
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Incomincio domani mattina alle otto. Mustang mi aveva detto che dovevo venire prima, perché aveva un caso per me.-
- Un’altra missione?- chiese Winry - Questo non me l’hai detto.-
- Io seguirò dall’ufficio quelli che fanno la missione, cioè come ha fatto Mustang con me.-
- Ah, allora ci sarai a casa?- intervenne Noah che fino a quel tempo stava ascoltando attentamente, per capire anche un po’ questo mondo.
- Ci sarò solo per cena, per pranzo forse mi libererò, ma sarà difficile secondo me.-
Dopo la risposta calò il silenzio ed ognuno si dedicò al suo piatto.
Winry guardava tristemente Edward, sapeva che, di nuovo per colpa dell’alchimia, l’avrebbe perso. Ma per quanto tempo? Forse per sempre… ma intanto voleva godersi quei momenti con lui. Winry non sapeva se lui se ne sarebbe andato o se avrebbe scelto di restare con lei, ma la ragazza pregava che la scegliesse.

- Winry, hai voglia di fare una passeggiata?- chiese Ed raccogliendo i piatti.
- Oh…sì, certo.- si alzò - vado a cambiarmi-
Winry andò nella camera. Essa era talmente disordinata, ma non ci fece caso. Lei, in quel momento, doveva uscire con Edward.
Tirò fuori, da un armadio, una gonna scura ed una camicia bianca.
Vestita così era davvero bella. La gonna era attillata e le arrivava sopra il ginocchio, mentre la camicia le stava abbastanza stretta sui seni. Slacciò primi due bottoni della maglietta e mise le scarpe con i tacchi, non molto alti.
Edward rimase imbambolato, con la bocca aperta, quando vide Winry tanto carina.
- Andiamo?- chiese lei sorridendoli dolcemente.
Il ragazzo le sorrise ed aprì la porta, facendole passare per prima. Un vero gentiluomo, si può dire.
Edward vestiva i pantaloni scuri e una camicia bianca, quelli che sono stati comprati da Winry per lui.
La coppia camminava per le vie, tenendosi la mano timidamente. Winry gli parlava di voler tornare per un certo periodo dalla nonna.
-Sarebbe un’idea. È da anni che non vedo la zia. Quando volevi andarci?-
- Non lo so. Quando sei libero?-
- Sarà libero tutti i sabati e le domenica- giunse una voce da dietro di loro.
- Oh, comandante… è bello vederla!- disse Ed con tutto il rispetto.
- Anche voi, colonnello.- disse salutandolo - Vedo che te la godi questa bella giornata, insieme alla tua ragazza.- - Sì. Avevamo voglia di uscire un po’.- si giustificò il ragazzo.
- Winry, come stai?-
- Benissimo. È sicuro che Ed può andare con me a Rosembool?-chiese preoccupata.
- Ma cero. Suppongo che non vi siete ancora stati.- disse Roy.
- In effetti no. Volevamo andarci…-
- Non ti preoccupare Full Metal, vai è divertiti!-
Detto questo Roy gli salutò e con un passo veloce si allontanò. La coppia andò nel parco, dove si sedette su una panchina libera. Edward le mise il braccio intorno al collo, stringendola dolcemente a se.
- Mi sei mancato.- disse lei appoggiandosi a lui.
- Winry… se io andassi in una missione, ora, cosa tu faresti?- chiese curioso.
-Ti fermerei o andrei con te.-
Lui sorrise. Si aspettava questa risposta, era degna di Winry.
- Non sei cambiata affatto.-
-Lo so, anche tu sei rimasto stesso.-
- Hai voglia di un gelato?- chiese lui vedendo la gente passeggiare con i coni.
Winry riflette un momento poi rispose di sì. I due andarono nella gelateria.
- Buongiorno Edward!- lo salutò la ragazza dal dietro il balcone.
-Oh, buongiorno Lisa!- disse Ed guardando Winry - Vorremmo due coni.-
- Che gusti?- chiese la ragazza.
Winry teneva muso, di nuovo. Odiava quando Edward parlava con le altre ragazze.
- Allora, io voglio il cioccolato e panna, mentre Winry…- - …anch’io voglio cioccolato e panna.-
Winry prese il gelato e guardò male la ragazza. Mentre Edward pagava la ragazza gli chiese:
-Come mai non ti ho visto da così tanto tempo?-
- Be’, avevo una missione molto importante.- mentì lui - Lisa, ti ho presentato la mia ragazza?-
Winry arrossì. La appena chiamata ‘la sua ragazza’. Si sentiva fiera e allo stesso tempo felice.
- No…- disse l’altra.
- Allora, lei è Winry.- disse mettendole il braccio sul fianco. - Lei è Lisa.-
La ragazza sorrise dietro il banco. Era un po’ imbarazzata. - Non dobbiamo adesso andare…-disse Winry, tirando fuori dalla gelateria Ed.
- Non mi hai mai parlato di quella Lisa.- disse lei assaporando il suo gelato.
- Perché non c’era il motivo. Lo conosciuta quando sono andato a prendere il gelato per Mustang, avevo solo quindici anni.-
-Ah… torniamo a casa?- chiese lei.
- Di già?-
Edward era sorpreso. La voleva portare con se nel quartier generale, ma i suoi piani sono andati nel fumo. Doveva parlare urgentemente con Sheska. Voleva chiederle qualche cosetta.
- Perché? Volevi andare da qualche parte ancora?-
- A dire la verità sì. Volevo andare al quartier generale.
Devo parlare con Sheska.-
Winry accettò e i due mangiando il gelato, anzi finendolo, entrarono nell’edificio. Edward venne accolto molto bene. Ormai tutti sapevano che era un colonnello. Buffo, non credete. Edward Elric diventato colonnello.
- Mi può dire cortesemente dove posso trovare Sheska?-
chiese a una sentinella.
Winry era stupita. Lei era abituata che Ed si rivolgeva scortesemente a tutti, non in modo gentile ed educato. Winry fece una faccia.
- Che hai?- chiese lui.
- Da quando parli così?- chiese lei guardandolo insospettita.
- Nell’altro mondo, dovevo avere un po’ di educazione, se no mi ammazzavano subito. C’erano i tedeschi che non avevano i scrupoli per uccidere. Ho aiutato Noah a scappare, se no per lei sarebbe la fine. Le sue amiche l’hanno venduta, perché lei ha dei poteri strani. Quando tocca qualcuno vede quello che è veramente. Capito?-
Winry adesso capiva tutto. Ecco perché Noah è venuta qui con loro ed aveva sempre quel sguardo spaventato e triste, anche se i fratelli Elric le mettevano allegria.


Mustang era seduto dietro la sua scrivania, ancora quella del colonnello. Era ultimo giorno. Ultimi istanti che avrebbe visto la sua adorata sottoposta: Riza Hawkeye. Lei era seduta sulla sua sedia, a compilare e ricontrollare quei documenti che Roy ha firmato la mattina. Aveva quel sguardo serio e la sua espressione era indecifrabile. Cosa pensava? Cosa provava in quel momento? Lui non lo sapeva.

Voleva saperlo.
- Tenente, a cosa pensa?-
- Mi scusi?-
- A cosa pensa?- ripete lui.
I due erano soli nel ufficio, il resto degli alchimisti se ne erano andati. Havoc aveva stranamente un appuntamento, mentre altri erano o in pattuglia per la città o a casa godersi il riposo.
- A niente.-
- Non ci credo, ognuno pensa a qualcosa. Dai su non si vergogni.-
- Mi chiedo come farà da solo ad andare avanti?- disse lei abbassando la tesa.
- Mi aiuterà lei, non è vero?- chiese lui dubbioso.
-Lo escludo. Sta mattina presto, mi hanno chiamato per dirmi che mi hanno trasferito in un’altra città. Parto sta sera alle nove.-
Riza guardò il suo superiore. Si sentiva tanto piccola davanti a lui e poi era estremamente triste per la propria partenza. Non avrebbe più rivisto altri della brigata, i fratelli Elric, Winry e Roy. Soprattutto Roy. Aveva voglia di piangere, ma non poteva dimostrare di essere debole.
Lei, Riza Hawkeye, era la donna più forte e tenace dell’esercito e così doveva rimanere.
-Lei non andrà da nessuna parte.- disse l’uomo -chiamerò adesso il consiglio e dirò che lei mi serve.-
-Grazie, comandante.- disse lei sorridendo.
Roy si alzò e si avvicinò alla scrivania, appoggiandosi ad essa.
- Riza… lo faccio perché senza di te non potrei andare avanti, senza di te sarei perso.-
La donna si stupì. Per la prima volta nella sua vita, ha sentito il suo nome uscire da quelle labbra.
- In che senso?-chiese lei, sapendo già la risposta, ma voleva sentirselo dire da lui.
Roy si avvicinò a lei e s’inginocchiò sul pavimento, vicino alla sedia dove stava seduta la sua perfezione. Le prese una mano e la tirò verso di se, facendola avvicinare al suo viso.
- Ti amo.- detto questo la baciò dolcemente, poggiando una mano sulla guancia di lei, e l’altra sulla gamba. Riza lo abbracciò forte e promise a se stessa che non lo avrebbe abbandonato.


Toc toc. Sheska alzò la testa e vide due figure familiari entrare nella biblioteca.
- Oh ragazzi, che sorpresa!-disse lei alzandosi e avvicinandosi per salutarli - Come mai qui.-
- Devo parlarti.- disse il ragazzo tutto serio.
-C’è qualcosa che non va?-
- Per adesso no, ma può andare male.-
- Cosa successo?-
- Adesso non posso parlarti. Parleremo domani mattina o a pranzo. Va bene?- chiese lui guardando Winry.
- Allora ciao.-
- Ciao.- dissero al unione i due che uscirono.



- Roy… ma cosa hai fatto?- chiese lei, stringendosi a lui. - Ti ho baciato.-



Winry stava camminando al fianco del ragazzo. Ogni tanto lo guardava, come per confermare che c’era vicino a lei. - Non mi dici tutta la verità.- disse lei fermandosi vicino un veicolo.
Edward non poteva raccontare di suo lavoro. Non poteva, ma quegli due occhi azzurri gli chiedevano una spiegazione.
Almeno una.
- Winry… comprendimi… lo faccio per il tuo bene…- disse a voce bassa.
La ragazza capì. Non era momento, il posto per parlare di queste cose, e soprattutto lei sapeva che non le avrebbe detto niente anche a casa, così smise di fare domande.

Arrivati a casa, Edward saltò la cena, andando subito a letto. Winry era preoccupata per lui.
“Fa sempre il bambino! Adesso gli porto qualcosa…”
- Al, lascia qualcosa per tuo fratello.-
- Va bene.-
Noah si sedette di fianco alla ragazza.
- Dove siete stati tutto il giorno?-chiese lei curiosa, ma non gelosa, solo curiosa.
- Siamo andati a fare due passi al parco, poi abbiamo preso un gelato.- disse timidamente.
- Quei due passi erano lunghi…- commentò Alphonse.
- E dai, Al…-
- Scherzavo…- disse passando a Winry i piatti - Spero che vi siete divertiti…-
-Sì…-
Winry rimase sola in cucina. Noah era andata a dormire, mentre Al era uscito. Aveva un appuntamento con una ragazza che aveva conosciuto da poco.
Winry lavò attentamente i piatti e poi gli asciugò con un straccetto, poi gli mise tutti su un scaffale, vicino il frigo.
Andò in camera. Era buio. Non vedeva niente.
- Edward?- disse piano, chiudendo la porta.
- Sì? Sono in bagno.-
Dopo non molto Ed uscì vestito solo di pantaloncini corti e con un asciugamano tra le mani. Si avvicinò a lei e l’abbracciò da dietro, poggiando il mento sulla sua spalla sinistra. Sentiva il suo profumo. Sapeva di fragola.
Ispirò un’altra volta quel odore meraviglioso.
- Ed, che fai?-
Una mano del ragazzo, accarezzò il braccio di Winry, scendendo poi, sul fianco e sotto la gonna. Con un gesto slacciò la gonna, facendola cadere per terra.
Winry si girò verso Ed e lo abbracciò forte forte.
Accarezzandoli il petto nudo. Egli emanava un calore particolare. Era..era così protettivo.
Ed la baciò dolcemente sussurrandole delle parole all’orecchio. Winry arrossì.
“Ti ho mai detto quanto sei bella… i tuoi occhi come due ampolle d’acqua risplendono… il suo sorriso… e il tuo profumo di fragole… sei il mio dolce angelo e rimarrai per sempre così, nel mio cuore…”
Ed la portò sul letto, facendola sdraiare piano. La baciò di nuovo. Chiusero gli occhi, le lingue si toccarono, un brivido d'eccitazione percorse il corpo della ragazza, che si concesse completamente, ormai coinvolta in un lungo bacio travolgente.
Winry si abbandonò completamente alle carezze e ai baci del suo unico amore. Si sentiva finalmente desiderata da lui.
Lei continuava a fissarlo. Seguiva tutti i suoi gesti, anche se era difficile vederli. Era buio. Erano soli, avvolti nella passione.
Edward l’abbracciò, posandole una mano sulla schiena e l’altra sul collo. La baciò di nuovo, un’altra volta. Il ragazzo non credeva di poter essere così audace. Nessun dei due pensava più in modo razionale, la coppa era stata trascinata dalla corrente dell’amore.
Fermarsi era impossibile per lei, era troppo preso dai lineamenti soavi. Tra le sue braccia stringeva una bellissima donna. I capelli d’orati di lei erano sparpagliati sul cuscino, emanando il loro profumo in tutta la stanza.
Sfruttando un attimo di respiro, cominciò a baciarle piano il collo, con una mano abbassò il colletto della camicetta sottile che portava. Gli occhi chiusi di lei dimostravano l'apprezzamento per quel gesto. Con l'altra mano cominciò a sbottonarle la camicia, solleticandole leggermente la pancia.
Scese, baciandola dolcemente su tutto il corpo. Winry respirava affannosamente e con le mani accarezzava il petto nudo di lui.
le accarezzò i seni perfetti, mentre lei si lasciava scappare mugoli di soddisfazione. Con un gesto le fece togliere la camicia, e la gettò per terra. Era solo d’impiccio per lui. Egli poteva vederla ancora meglio. I due corpi sempre più vicini. Cominciando dal collo scese pian piano, sino ad arrivare alla sua pancia, lasciandole un sentiero di baci e morsi delicati. Con le mani le slacciò il reggiseno in un attimo, buttandolo lontano.
Winry fece scorrere le sue mani lungo la schiena di lui, facendole affondare nei pantaloncini, per poi toglierli delicatamente.
Nessuno dei due si aspettava questa cosa proprio sta notte. Edward voleva all’inizio solo baciarla. Solamente, ma il destino ha voluto così, che i due si unissero nel sentimento più bello che esista al mondo: l’amore.
Con un po’ di vergogna lui la strinse a se, la sensazione stupenda dei due corpi completamente nudi che ora si sfioravano ed ora si toccavano, facendo mescolare il profumo di ognuno a quello dell'altro. I capelli dei due si confondevano nell’oscurità.
Winry poteva sentire il cuore di lui battere forte, il suo respiro sul collo, la sua mano premere sul suo seno, le braccia che la tenevano forte stretta a lui e il freddo tocco all’automail la eccitava.
- Winry…- sussurrò lui spogliandola dell’ultimo indumento che le rimaneva. Il leggero tessuto scivolò dalle sue mani, lasciandola completamente nuda a lui.
Era bellissima. Stringeva con una mano il seno della ragazza, baciandola sulla bocca appassionatamente. Ed entrò in lei, piano, senza fretta. Ci fu un attimo che la ragazza senti la carne lacerarsi, fece una smorfia, ma il dolore passò velocemente. Winry sorrise.
Edward si chinò su di lei, la baciò, le accarezzò tutto il corpo, lasciando che il corpo della donna si abituasse a quello suo. Poi cominciò a muoversi dentro di lei.
I respiri affannosi dei due richiamavano l’eccitazione che scorreva in loro. I visi a poca distanza, la cui scompariva ogni tanto per porgere un bacio al compagno. I gemiti della ragazza non facevano altro che richiamare i baci dell'altro. L'estasi giunse subito, cogliendoli assieme.
Winry si aggrappò alle spalle di lui, piegando la schiena. Le mani di Edward la strinsero sui fianchi, per poi lasciarsi andare su di lei, ancora senza fiato.
Winry respirava affannosamente, il tremore dell’orgasmo non l’aveva ancora lasciato. Il ragazzo la strinse più fortemente a se, come a proteggerla e dirle ‘sei solo mia‘.
Accoccolati, stesi l'uno sull'altra, ancora uniti, respiravano insieme, sentendo ancora l'odore del sudore.
I loro capelli, bagnati di sudore, ricadevano sui cuscini e sulle coperte sporcate dai loro corpi. Le labbra di lei cercavano ancora di lui, e tra i veloci respiri e mille carezze, si scambiavano i baci, intrecciando le loro lingue per poi separarsi e prendere il fiato.
  
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