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Autore: _Miokie    05/12/2012    3 recensioni
"Uccido i demoni sulla terra perché quelli nella mia mente non possono morire".
In città è arrivata una ragazza avvolta da un mantello e dai lunghi capelli vermigli.
[Avvertimento per coloro che leggono, la storia che vi accingerete a leggere si rifà agli avvenimenti presenti nell' anime ispirato dalla saga dei videogiochi di Devil May Cry ]
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: Violenza
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There' a new fish in town

Accidenti, ha ricominciato a piovere, ha smesso appena cinque minuti fa’ maledizione! Non hanno fatto in tempo ad asciugarsi neanche le punte dei miei capelli. È tutto il giorno che piove, anzi, ora che ci penso sono cinque giorni che non fa che piovere, infatti questo brutto tempo ha rallentato parecchio il mio viaggio. Le gocce si fanno sempre più fitte e io sto girovagando per le strade di una città che non conosco neanche.
Alzo appena gli occhi dal suolo, in cerca di un posto dove rifugiarmi finché non finisce l’ennesimo diluvio.
Non lontano da dove mi trovo scorgo un locale, lo raggiungo ed entro dentro di fretta, sotto gli occhi curiosi e impauriti della gente, che evidentemente ha avuto la mia stessa idea di mettersi al riparo. Alla mia vista alcune madri hanno ignorato la pioggia e hanno preso per mano i figli portandoli via.
Come dargli torto, vedere una ragazza che va in giro con una spada di un metro e trenta non è certo molto rassicurante.
Mi metto seduta al bancone poggiando la spada di fianco a me e posandoci sopra il mantello, facendo attenzione che nessuno veda ciò che vi nascondo dentro. Se vedessero anche le pistole qualcuno potrebbe veramente spaventarsi e preferirei evitarlo.
Un uomo grassoccio, con addosso un grembiule sporco e sudicio, da dietro al bancone si avvicina :- Ehi, cosa sei venuta a fare qui dentro?-
Gli dedico un leggero sguardo disinteressato:- Fuori sta piovendo a dirotto. - rispondo atona, avvicino il mento alle mani rette dai gomiti poggiati sul banco color giallognolo sbiadito, anche se una volta probabilmente è stato bianco.
- Non gradiamo la feccia qui. - continua con tono ostile.
L’affermazione mi irrita non poco ma riesco a nascondere tutto dietro un sorrisetto sghembo. – Cosa ti fa pensare che lo sia? - faccio andare il mio sguardo dall’uomo alla spada e viceversa, come se fosse una cosa del tutto normale andare in giro con un’arma del genere.
Frego il menù da sotto il naso di quello che sta alla mia sinistra e ignorando le lamentele inizio a scorrere i nomi dei piatti. Pochi a dire la verità e anche poco invitanti.
Una donna spunta dietro al tizio di prima e sembra la sua fotocopia volta al femminile. – Davvero ragazzina esci di qui e non causarci ulteriori fastidi -
La sua voce è fastidiosissima, roca e catarrosa, dalla sigaretta che tiene stretta tra le labbra si dovrebbe capire il perché.
L’aria si fa all’improvviso pesante e la puzza di chiuso diventa nauseante. Tanto che la testa prende a girarmi vorticosamente e sono costretta a massaggiarmi le tempie con le mani.
- Prima mi fate mangiare qualcosa e prima posso andarmene! – Sbotto.
Ordino la prima cosa che vedo sul menù e chiedo di far presto con quanto più garbo mi è possibile.
Cerco anche di distrarmi in qualche modo, pensando al viaggio, alle ricerche che ho fatto e i risultati ottenuti.
Ormai da mesi vado di città in paese cercando degli impieghi che mi interessassero, in cerca di soldi per campare ma soprattutto informazioni, che mi hanno portato ad una chiara conclusione: i demoni in circolazione stanno diventando sempre più forti.
Una notizia del genere di solito non fa’ né caldo né freddo ad un normale Devil Hunter, ma non è così per me. Lavorando in solitario questo non mi è di vantaggio, già ci devo mettere tutto il mio impegno per sconfiggere un demone di solito, ma ora che le cose stanno peggiorando così, non è il caso di rimanere da sola, devo solo trovare qualcuno
che lavori con me. Potrei trarne molto vantaggio anche per l’alloggio, finalmente potrei stabilirmi in una città, non importa quale sia o quanto grande sia la casa, fin ora mi sono pagata l’affitto nei motel con i soldi delle ricompense che mi davano i cittadini dopo aver adempiuto al mio dovere di Hunter, senza contare poi le spese per i mezzi di trasporto, la manutenzione delle armi e il cibo. Mi rimaneva ben poco da spendere in fronzoli e la maggior parte dei vestiti che porto nel mio borsone mi sono stati donati al posto dei soldi.
La vista mi ritorna più nitida e la testa non mi gira più. Riapro gli occhi ritrovandomi davanti una coppa di gelato con fragole.
- E questo? – chiedo leggermente disorientata.
- E’ uno Strawberry Sundae, l’hai ordinato pochi minuti fa, cosa sei idiota? - l’acidità nella sua voce mi fa venire voglia di picchiarlo a sangue, ma distolgo la mia attenzione da lui e la sposto sul cibo che mi ha propinato.
Fisso ancora un po’ la coppa e stranamente ha un’aria commestibile. Nella speranza che sia davvero mangiabile inizio a mangiarlo a piccoli assaggi.
Il tizio sbuffa impaziente - Muoviti a finirlo, non mi va di cacciarti a calci davanti ai clienti. -
Lo ignoro totalmente e mi concentro sul gelato. Non ha un sapore cattivissimo in effetti, continuo ad ingoiare quella dose massiccia di zuccheri con più foga mentre l’omone
dall’altra parte se ne va con un grugnito animalesco che gli scappa fuori dalla bocca. E anche la donna sembra essersi volatilizzata. Faccio spallucce e continuo a mangiare, chi se ne frega, una seccatura in meno.
- Dove pensi di andare con quella grande spada? Io penso di saperlo – Una voce di ghiaccio giunge al mio orecchio e un brivido mi percorre tutto il corpo.
Raddrizzo la schiena senza distogliere lo sguardo dal gelato che inizia già a sciogliersi. – Ah sì e dove starei andando? -
- Nell’unico posto dove un’arma del genere potrebbe servire e ovviamente sto parlando della Devil May Cry - Giro la testa e guardo negli occhi il mio interlocutore. Occhi azzurro-ghiaccio esattamente come i miei, con la differenza che i suoi sono spenti come la sua espressione di totale indifferenza. Non deve avere più di una quarantina d’anni.
E i suoi capelli sono tutti bianchi e tirati all’indietro col gel. I suoi vestiti invece sono di tonalità blu e dallo stile tendente all’orientale.
Chi sei tu e cosa vuoi da me? Perché mi hai rivolto la parola?
- Cos’è questa Devil May Cry? - Il nome non mi è nuovo ma non ricordo dove o in quale circostanza abbia potuto sentirla.
- E’ il motivo per cui una ragazza armata di una spada anti-demoni dovrebbe andarci -
E’ misterioso, troppo per i miei gusti. Mi faccio più vicina. – Sii più preciso. – Forse ho capito di cosa sta parlando, ma non mi fido abbastanza.
Sospira e mi trattengo dal farlo anche io.- Quando sarai lì chiedi di Dante - con un’ improvvisa fretta si alza dalla sedia ed esce dal locale. Senza neanche rendermi conto di come o quando sono fuori anche io. Lui è di spalle davanti a me ma non accenna a muoversi perché sa che l’ho seguito.
Lì sotto la pioggia fortissima, lui non mi degna di uno sguardo, rimane immobile come una statuo col capo inclinato verso l’alto.
- Perché mai dovrei fidarmi? Come fai a sapere che sto cercando qualcuno? -
- Me ne sono accorto anche io, sono più forti e sono sempre di più - se ne va. No ha aggiunto altro, se ne va e basta, mi lascia lì con la spada in una mano e il mantello sotto braccio. Non mi ha detto neanche dove si trova questa Devil May Cry, che suppongo sia davvero quello che sto cercando. Se con la sua ultima frase era riferita ai demoni allora ho già capito tutto.
Mi avvolgo di nuovo nel mantello e riporto in spalla la Justice, riprendendo a camminare. Non ho idea per dove finché non mi fermo di scatto rischiando di scivolare sul marciapiede inondato d’acqua. Lui è appena caduto dal cielo e mi è piombato davanti oppure ho le allucinazioni?
- Dimenticavo di dirti di non dire a Dante che ti ho mandato io - Mi oltrepassa ma io, con un movimento secco del braccio, lo afferro per un manica.
- Dove si trova? -
- In un vicolo di periferia, a Nord della città - allento la presa e lui istantaneamente scivola via con estrema lentezza, ma quando mi volto già non c’è più.
Mi porto il bordo del mantello sopra la bocca e faccio mente locale cercando di capire dov’è il Nord e di conseguenza da che parte devo andare.
 

Sto camminando da almeno un quarto d’ora. La frangetta rossa, rimasta scoperta dal cappuccio è completamente zuppa e le gocce mi ricadono sulle guance. Spero che manchi poco.
Ancora mi balena nella mente l’immagine dell’uomo di prima nella tavola calda -A proposito non ho pagato il conto prima di uscire!- la sua aria così misteriosa e indifferente mi hanno lasciata perplessa e non poco. Se non fosse scomparso ben due volte all’improvviso gli avrei anche chiesto il perché di quelle informazioni. Non mi conosce neanche, cosa lo ha spinto a farlo?
Le case e i negozi si fanno di meno a occhio, forse sono arrivata. Di vicoli non è che ce ne siano molti e ormai credo sia meglio chiedere informazioni a qualcuno. Qualcuno che non si spaventi non appena  vede me o la spada.
Una ragazza sta camminando nella direzione opposta alla mia e questa, ignara del freddo sta andando in giro in pantaloncini corti e camicetta (neanche abbottonata del tutto). La prima cosa che noto di lei sono le cicatrici che ha su tutto il corpo e poi mi accorgo che in spalla porta un’arma impossibile da descrivere, l’unica cosa ovvia è che è quasi più grande della mia spada.
La fermo subito, lei fa sicuramente al caso mio.
- Scusami! Ho bisogno di un’indicazione e forse tu puoi darmi una mano -
I suoi occhi (che mi accorgo solo ora che sono uno marrone e uno celeste) mi guardano prima perplessi ma poi più interessati dopo che hanno fatto caso alla mia di arma – Sì, dimmi pure -
- Sto cercando un posto che si chiama Devil May Cry. - attenta ad usare un tono di voce il meno disperato possibile nonostante lo sia del tutto, dopo aver attraversato mezza città a piedi.
Le scappa un sorrisetto, poi mi indica la direzione da dove lei è venuta. – Non sei molto lontana, devi andare in quella direzione e prendere il secondo vicolo a destra. -
La ringrazio almeno cento volte, poi mi metto a correre lungo la strada che lei mi ha appena spiegato.
Giro a destra. Alla fine di quel vicolo completamente grigio e tetro c’è un’insegna sopra ad una porta, in cima a delle scalette di pietra.

 
Devil May Cry.



L'angolo di Lilith
Sì ho pubblicato il VERO inizio della storia !! *applausi* Spero che vi sia piaciuto, non è che fossi tanto soddisfatta all'inizio ma non volevo farvi aspettare tanto, quindi... eccolo qua tutto per voi!!! Recensite in tanti, vi prego! Ho bisogno di tanti consigli! Grazie grazie grazie :D
Baci baci, Gossip g... -ehm- Lilith.
  
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