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Autore: Shari Deschain    06/12/2012    2 recensioni
Katherine Pierce ha amato quattro uomini, e li ha lasciati morire uno dopo l'altro.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Damon Salvatore, Elijah, Katherine Pierce, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Katherine, Katherine/Stefan
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Hazard'
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Pairing/Characters: Katherine/Elijah
Rating: PG
Warnings: Missing Moment 3x04.
Word Count: 673 (fdp)
Disclaimer: Magari fossero roba mia. Li tratterei meglio dei loro veri possessori e_e
N/A: Scritta per la Staffetta in Piscina @ piscinadiprompt, prompt “But love is not a victory march / It's a cold and it's a broken hallelujah (Ma l'amore non è una marcia trionfante / È un freddo e distrutto alleluia) - Hallelujah, Jeff Buckley” e per 500themes_ita, prompt #471. Gli ultimi rimpianti.







Ius In Bello






Ci sono rimpianti con cui alla fine si scende a patti, convincendosi che in fondo non erano poi così importanti, che magari sarebbe finita male in ogni caso, che la dolce tortura del dubbio è sicuramente meglio della ben più aspra certezza del dolore.
Poi ci sono rimpianti che rimangono rimpianti per tutta la vita, perché nel profondo si sa che quella cosa non fatta, quella parola non detta, quel bacio non dato, avrebbero potuto davvero cambiarla, una vita. Anche più di una magari.
In fin dei conti la storia insegna che la maggior parte dei crimini vengono compiuti per una carezza di donna, piuttosto che per l'avidità di un uomo.
E le lotte fratricide non fanno eccezione.
Anzi.


Quando era ancora umana, Katerina aveva già sufficiente malizia da accorgersi dei sentimenti degli uomini per lei, ma ancora non ne aveva abbastanza per saperli sfruttare.
La Katherine di adesso non può fare a meno di rimproverarglielo.
L'ingenuità altrui ha ancora un che di dolce, ai suoi occhi, ma non riesce in alcun modo a perdonare la propria. Passata o presente.
(Perché un futuro, in questo senso, non è contemplato).


Elijah era stato forse il suo primo errore, ma non ci aveva impiegato molto a correggerlo.
Non aveva capito i suoi sentimenti fino al momento in cui le sue mani le avevano circondato il viso, e le labbra di lui si erano posate sulle sue in quello che poi avrebbe ricordato come uno dei baci più delicati mai ricevuti in tutta la sua esistenza.
La sua sorpresa non era passata inosservata.
«Non spaventatevi, Katerina», aveva detto con un sorriso. «Non vi sto chiedendo nulla. Non vi chiederò mai nulla. Volevo solo baciarvi almeno una volta prima che...»
«Prima che sia vostro fratello a farlo?», aveva chiesto lei, per nulla spaventata.
Lo sguardo di lui si era intristito.
«Sì. Prima che mio fratello faccia la sua mossa», era stata la sua mezza bugia.
Un solo gesto, un solo sguardo, una sola frase, ma era stato abbastanza da metterla in allarme. Abbastanza da permetterle, più tardi, di capire. E di scappare.
Abbastanza da permetterle di morire per salvarsi la vita.


«Che ne è stato di Elijah?», domanda a bruciapelo, mentre aiuta Stefan a sollevare il corpo della strega morta e a riporlo nel cofano di una delle auto parcheggiate fuori dal pub.
Il vampiro le scocca un'occhiata sorpresa.
«Perché ti interessa?»
Katherine si stringe nelle spalle, ostentando noncuranza.
«Aveva giurato di uccidere Klaus, non è così? Perché non l'ha fatto?»
Stefan impiega qualche secondo a rispondere, e alla fine lo fa senza molta voglia, come se pensarci gli creasse un fastidio quasi fisico. Probabilmente è davvero così.
«Perché Klaus aveva il resto della sua famiglia. E perché è comunque suo fratello, suppongo», dice infine, e il suo tono amaro non sfugge all'orecchio attento di Katherine.
Se solo sapessi quanto questa storia tende a ripetersi, pensa lei.
Ma non è il momento dei ricordi questo.
«Forse cambierà idea. Potrei rintracciarlo e...»
«Klaus è arrivato prima», la interrompe seccamente Stefan. «Ora Elijah è in una delle bare che si porta dietro, con un pugnale conficcato a fondo nel petto».
Katherine si ferma accanto alla portiera di quell'auto non sua e per un attimo si rende conto di non riuscire ad elaborare quella frase.
È morto, pensa soltanto, pur sapendo che non è propriamente vero.
È comunque vero abbastanza.
È morto.


Se avesse ricambiato il suo amore allora, forse sarebbe stato tutto diverso. O forse no.
I legami familiari sono un qualcosa che con il tempo ha imparato a non sottovalutare mai, a prescindere dalle circostanze.
Eppure per anni, durante la sua disperata fuga, una parte di lei aveva continuato a sussurrarle che se si fosse rivolta ad Elijah lui l'avrebbe protetta. O che comunque avrebbe trovato un modo per salvarla, se proprio non avesse voluto andare contro il proprio fratello.
E mentre Stefan le racconta della pozione che era destinata a lei, Katherine sente di aver voglia di gridare.
Invece sorride e ricorda a se stessa di essere comunque viva e al sicuro, e tutto senza l'aiuto di nessuno. Nemmeno quello di Elijah.
E la feroce soddisfazione di essergli sopravvissuta riesce ad attenuare, per qualche momento, anche il suo rimpianto.


   
 
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