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Autore: Lavandarose    07/12/2012    12 recensioni
La ragazza prese una ciotola e vi adagiò il burro a temperatura ambiente. Poi lo mise nel microonde e calcolò all'incirca un minuto.
Fare torte l'aveva sempre rilassata. Certo, forse nessuno tra i suoi amici lo poteva immaginare, ma i dolci e cucinare erano da sempre stati la sua passione. Impastare le rendeva un po' più facile pensare.
Questa storia è stata scritta per il Banana Contest di Risa (link del bando:http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10446486) e si è classificata sesta.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
- Questa storia fa parte della serie 'Parole spezzate, dita che si rincorrono sulla tastiera...'
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Titolo della storia: Trecento grammi di farina.

Coppia o personaggi scelti: Ron/Hermione

Rating:Verde

Genere: Triste, introspettivo.

Avvertimenti: Nessuno

Introduzione:La ragazza prese una ciotola e vi adagiò il burro a temperatura ambiente. Poi lo mise nel microonde e calcolò all'incirca un minuto.

Fare torte l'aveva sempre rilassata. Certo, forse nessuno tra i suoi amici lo poteva immaginare, ma i dolci e cucinare erano da sempre stati la sua passione. Impastare le rendeva un po' più facile pensare.

NdA: One shot scritta per il contest "Banana Contest" di Risa Slytherin.Il soggetto principale era l'utilizzo di una banana in modo serio, assolutamente senza nessun riferimento sessuale o erotico.

 

Questa storia è stata scritta per il Banana Contest di Risa (link del bando:http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10446486)

 

 

- Trecento grammi di farina -

 

 

Trecento grammi di farina. Centocinquanta millilitri di latte. Una bustina di zucchero vanigliato.

Hermione cercò gli ingredienti basilari con calma. Sapeva che erano dentro alla dispensa, non c'era bisogno di mettere in disordine tutto.

Quattro uova. Quelle le trovò in frigo. Quattro banane: nella fruttiera. Centosessanta grammi di zucchero, anche quello in dispensa. Centosessanta grammi di burro fuso.

La ragazza prese una ciotola e vi adagiò il burro a temperatura ambiente. Poi lo mise nel microonde e calcolò all'incirca un minuto.

Fare torte l'aveva sempre rilassata. Certo, forse nessuno tra i suoi amici lo poteva immaginare, ma i dolci e cucinare erano da sempre stati la sua passione. Impastare le rendeva un po' più facile pensare.

E poi la torta di banane era quella che le faceva la sua mamma quando era piccola.

Hermione chiuse gli occhi. Per un attimo si rivide piccola, con tutti i suoi capelli in disordine seduta al tavolo della cucina a fare i compiti mentre la mamma armeggiava con farina e frutta.

- Facciamo un dolce per papà stasera, Herm? - Lei aveva sorriso, senza rispondere, tanto sapeva che mamma avrebbe continuato a parlare seguendo un ragionamento tutto suo.

- Prepariamo un dolce alle banane, ti va? A papà piacciono e so che anche tu ne sei golosa. Magari con tanta cioccolata dentro, vero?E con la panna montata a parte! -

Sì, forse quella era stata la prima volta che la mamma le aveva preparato questa torta alla banana.

Strano a dirsi, questo dolce era diventato quello che più aveva caratterizzato la sua vita a casa fino alla sua andata a Hogwarts.

Mentre sbatteva le uova con lo zucchero, ripensò a quante volte la sua mamma l'aveva sorpresa durante i pomeriggi portandole una fetta di questa torta.

Lei allora alzava gli occhi dai suoi quaderni di terza o quarta elementare e sorrideva mentre prendeva tra le mani la sua merenda. Accompagnata con un bel bicchiere di latte.

E quante volte era tornata a casa da scuola triste, perché i compagni l'avevano canzonata per il fatto che leggeva troppo o perché preferiva leggere un libro invece di ciarlare su quale ragazzino l'aveva colpita di più.

Il profumo della torta alla banana l'aveva sempre accolta sulla porta, come un vecchio amico. Come facesse la sua mamma a sapere che quel giorno lei sarebbe tornata triste era rimasto sempre un mistero per lei.

Era come una magia il fatto che nonostante tutto, nonostante il lavoro da dentista, lei trovasse sempre tempo per farle un dolce.

Forse era telepatica, pensava la bambina.

O forse semplicemente mi conosceva e mi amava, pensava oggi l'adulta Hermione.

La giovane unì le uova montate assieme alla farina, al lievito e al burro appena tiepido.

Mescolava e intanto pensava alla sua situazione.

"Come siamo arrivati a tutto questo?", pensava mentre univa il latte continuando a mescolare.

Ron.

Come da anni a questa parte, la parola "Ron" e la parola "Problemi" convivevano nella stessa frase.

Era successo qualcosa di strano dopo il loro matrimonio. Si erano come accasciati ognuno su se stesso e avevano lasciato un po' andare il rapporto.

Risultato? Ora come ora sembravano due entità a sé: ognuno di loro stava percorrendo una strada.

Parallela all'altro e non perpendicolare, purtroppo.

Hermione era stanca. Stanca e sfiduciata. Lei e Ron si erano allontanati e nessuno dei due stava facendo un passo per tornare indietro.

Iniziò a sbucciare le banane poi le tagliò a fettine, piano senza romperle.

"Come mi manca la mamma. Come vorrei chiederle un consiglio...", ragionava mentre le lacrime le pungevano gli occhi. Unì le banane all'impasto e mescolò tutto con delicatezza. Poi rovesciò il tutto in uno stampo imburrato e infarinato.

Il forno era già caldo, mise la torta dentro e aspettò.

Quarantacinque minuti.

Hermione si sedette in salotto e aspettò il ritorno a casa di Ron. Ormai aveva preparato tutto, non aveva da fare altro.

Gettò un occhio alla cosa che la stava aspettando vicino alla porta.

Sospirò e chiuse gli occhi. Si prese la testa tra le mani e restò così, fino a che non iniziò a sentire il profumo della torta che arrivava dalla cucina.

"Mamma", pensò disperata la ragazza.

Perché era così sola? Perché non c'era niente e nessuno che le dicesse che fare?

Il suo matrimonio era naufragato ed ecco che aveva imparato che non esistono libri per farsi spiegare come vivere.

O come far funzionare le cose.

Forse erano due persone diverse, forse era solo questo.

Forse era la vita che non era gentile con lei.

I suoi pensieri vennero interrotti dallo squillo del timer: la torta era pronta. Questo significava che Ron sarebbe arrivato a casa da lì a un po'.

Recuperò la torta dal forno e la mise sul tavolo della cucina a raffreddare. Proprio in quel momento sentì le chiavi nella toppa della porta.

- Hermione? -

- Sono in cucina, Ron -

Il rosso la raggiunse.

- Torta alla banana, eh? Che ricorrenza è? - Anche lui sapeva che questo dolce aveva un significato particolare per la moglie.

Lei sospirò: - Vorrei tanto dirti che c'è qualcosa di bello da festeggiare. Ma non è così -

Si voltò verso di lui e lo guardò per un attimo. Poi uscì dalla cucina e si diresse verso il salotto.

Ron la seguì con lo sguardo e solo allora si accorse delle valige che erano appoggiate vicino alla porta del salone.

- Che diamine?! - sbottò indicando l'ammasso di trolley.

- Ti sto lasciando, Ron - Hermione era calma mentre si infilava il cappotto.

- Lasciando? -

- Lo sai tu, come lo so io. E' finita. Solo che io ho il coraggio di ammetterlo e tu no -

A questo punto lei si sarebbe aspettata un diniego da parte del rosso, un tentare di mettere a posto le cose.

Invece nulla.

Il silenzio fu una riposta più che eloquente.

Sospirando, lei prese un paio di trolley.

- Farò venire a prendere le altre mie cose tra qualche giorno. Il dolce è sul tavolo, aspetta che sia raffreddato prima di mangiarlo -

E in un attimo fu fuori da casa, dalla loro casa. La porta chiusa e le lacrime agli occhi.

Si incamminò verso l'ascensore, con ancora nelle narici il profumo della torta alla banana.

Che anche stavolta aveva segnato un passaggio della sua vita.

   
 
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